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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« Non si finisce mai di imparare | Brum Brum » |
Potrebbe sembrare un telefilm di Poirot. Dico potrebbe perché confesso di non averne mai visto uno in vita mia. Ma del resto non ho mai nemmeno letto Agatha Christie, e proprio un suo racconto ha ispirato questo film.
In una lussuosa villa fuori Parigi il senatore Henri Pagès e signora hanno l’abitudine di trascorrere i week end con gli amici. Nel fine settimana in cui si svolge il film ad esempio stanno per arrivare lo psichiatra Pierre Collier con sua moglie Claire, l’amante di lui, Esther, l’aspirante scrittore e affermato alcolista Philippe che ama Esther ed è amato da Marthe, figlia del senatore.
Durante una conversazione fra Esther e Pierre veniamo a scoprire che l’uomo, tanti anni fa, ha amato una donna, Lea. E proprio Lea (interpretata da quella grandissima gnocca di Caterina Murino) fa la sua apparizione alla villa, in compagnia di Michel, autista-tuttofare.
Il giorno dopo Pierre viene trovato morto in piscina. Vicino al suo cadavere c’è Claire, la moglie, con una pistola in mano. Viene immediatamente sospettata, ma – si sa – non tutto quello che è ovvio corrisponde alla verità...
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