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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« Uomini che odiano le donne | Toglietegli il blackberry! » |
Mi ha telefonato il signor Marco, per avvisarmi che i miei PRIMI occhiali da vista sono pronti. Che l’altro giorno, quando ho dovuto scegliere la montatura, ho avuto un momento di sconforto. Fra le miriadi di espositori, mi sono trovata di fronte all’apoteosi dell’occhialino rettangolare. Che a me sta bene tanto quanto uno scolapiatti in testa, con o senza manici. E con questo non sto certo dicendo che con un paio di occhiali rotondi alla john lennon io stia meglio. Ma tanto il problema non sussiste, perché l’occhiale rotondo sembra non esistere più. Chi ha stabilito che l’occhiale deve essere rettangolare? E’ un’appendice al nuovo decreto sicurezza? Più occhiali rettangolari per tutti? Che in effetti potrebbe essere un deterrente. Metti che uno stia per rapinarti e/o violentarti, tu ti giri e lui, di fronte ai tuoi occhiali rettangolari con la montatura gialla e nera scappa terrorizzato. Dagli torto.
Dopo averne provati almeno due dozzine (neri, tartaruga, verdi, rossi, blu, in metallo brunito, in metallo ramato, in metallo argentato, dorato, bronzato e via dicendo) mi sono resa conto che il risultato finale era sempre lo stesso: un’ incommensurabile faccia da pirla che, con gli occhiali, si tramutava magicamente in un’incommensurabile faccia da pirla incrociata con una peppia. Insomma, per farla breve, nammerda.
E quindi – cesso per cesso – ho iniziato a basarmi sul prezzo della montatura, che tanto faccio schifo sia con un occhiale da 250 euro sia con uno da 75. E alla fine ho scelto il male minore, economicamente parlando. Che tanto con gli occhiali ci devo soltanto leggere.
Per ora.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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