Creato da poison.dee il 09/11/2005
fotografie di vacanze andate, recensioni cinematografiche approssimative, varie & eventuali. Senza MAI prendersi troppo sul serio

 

 

 

 

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è pur sempre agosto.

 

in viaggio con me

 

 

aNobii

 
 

 
 

 

 

Piove dalle nuvole sparse.

Post n°1637 pubblicato il 16 Aprile 2012 da poison.dee
 

Piove su le tamerici salmastre…

E piove anche a casa mia, nonostante io sia sprovvista di tamerici. In compenso, oltre alla noia, mi sta venendo pure la muffa.

La cosa più eccitante che ho fatto nel week end è stata la spesa al supermercato, sabato pomeriggio. Che in effetti la bottiglia da 0.66 di Menabrea a 0.98 centesimi mi ha quasi commosso. E anche il detersivo per piatti lime-eucalipto in offerta non è affatto male. Adesso quando lavo i piatti, in cucina si sente aroma di mojito.

Sabato sera, siccome al cinema non è uscito nulla di rilevante, se si esclude Diaz (che però ho già visto), io, sua bionditudine e la Tiz per un istante siamo state tentate di prendere parte ad una serata anni 80 in un non ben identificato locale cittadino… Ma, dopo un consulto via SMS, dopo aver appurato che eravamo tutte e tre sul divano, avvolte nelle nostre rispettive copertine di pile, a mo’ di involtinoni primavera umani, abbiamo lasciato perdere.

Domenica sono uscita di casa solo per spingermi in veranda a fumare, poi ho fatto un po’ di pulizia nell’armadio di mamma. E si capisce che era mia madre anche dalla quantità di vestiti che quell’armadio conteneva. Insomma, da qualcuno dovrò pur aver preso, no?

E fra la montagna di indumenti ho trovato un abito estivo, fantasia a fiori su fondo nero, davvero bello. Non ricordo di averglielo mai visto addosso. L’ho provato. Mi va bene. L’ho tenuto da parte.

Perchè, se è vero che non può piovere per sempre, arriverà sicuramente il momento di indossarlo.

 
 
 

piccole bugie tra amici

Post n°1636 pubblicato il 13 Aprile 2012 da poison.dee
 
Tag: cinema

Parigi, sera, locale, gente, amici, scooter, strada, incrocio.

Pum.

Ludo (Jean Doujardin, parliamone) finisce nel reparto di rianimazione dell’ospedale Saint Antoine e al suo capezzale si ritrovano, increduli, gli amici di sempre, prossimi, come tutte le estati, alla partenza per le vacanze a Cap Ferret (che sembra un posto bellissimo e a me è venuta voglia di andarci, ma questo è un altro discorso), ospiti nella villa di Max.

E tutti si troveranno a fare i conti con la vita che va avanti nonostante l’assenza di Ludo, fra rimpianti e piccoli segreti...

Vincent, che pensa di essersi innamorato dell’insopportabile Max, Antoine, ancora innamorato di Juliette e che aspetta i suoi SMS nonostante lei sia in procinto di sposarsi con un altro, Eric, impenitente dongiovanni che scopre di essere innamorato della sua fidanzata solo quando lei non ne vuole più sapere di lui, e Marie, indolente e insoddisfatta, ancora innamorata di Ludo, nonostante non siano più fidanzati da anni.

Fra gite in barca, ostriche e champagne, l’estate scorre malinconica e il film, ruffiano ed agrodolce quanto basta, complice una deliziosa colonna sonora, commuove al punto giusto.

Se si esclude la grandissima troia seduta dietro di me, che ha riso come una foca monaca per buona parte del film, anche soprattutto quando non ce n’era affatto bisogno.

 
 
 

Summer on a solitary beach

Post n°1635 pubblicato il 12 Aprile 2012 da poison.dee
 

Che la lega, oltre ad avercelo duro, fosse diversa dagli altri partiti io non l’ho mai creduto.

Del resto ce lo sta dimostrando l’attaccamento alla poltrona da parte di Rosy Mauro, che non intende dimettersi. Che io un po’ la capisco, prova tu a tornare a casa e trovarti PierMosca vestito da Elvis. A me verrebbe da tornare in ufficio, per dire.

Comunque.

Probabilmente quando inizi a rubare ci prendi gusto, ed è un attimo che ti fai prima il diploma, poi la laurea, poi la porsche, poi ti ristrutturi casa, e sarcazzo cos’altro.

Ma.

Vogliamo parlare della vacanza?
Che un conto è andare alla Bahamas come ha fatto Lusi, ma devi rubare per andare in vacanza ad Alassio?

Umbè, ad Alassio ci potevi andare col soggiorno anziani del comune!

 
 
 

La mia banca è (in)differente

Post n°1634 pubblicato il 10 Aprile 2012 da poison.dee
 

La settimana scorsa vado in banca a ritirare i documenti, e chiedo al solerte impiegato che mi riceve se il conto corrente, cointestato, verrà bloccato per le pratiche di successione.

“Ma noooooooo, tanto lei è l’unica erede, poi il 50% è già suo, stia tranquilla!”

Che, sinceramente, mi suonava un po’ strano, ma visto che io, come avevo spiegato un po’ di tempo fa, tendo sempre a credere a quello che mi dicono, soprattutto se me lo dice qualcuno che sta facendo il suo lavoro, e quindi dovrebbe sapere di cosa sta parlando, ci ho creduto: “No, sa, giusto per sapere, visto che il 10 c’è l’addebito della bolletta dell’Enel e il 23 quella del metano”

“No, no, le bollette le paghiamo, non si preoccupi!”

Saluto, e, tranquilla e affatto preoccupata, esco.

Sabato mattina passo dallo studio che sta seguendo tutte le pratiche burocratiche, il geometra mi consegna l’F24 da andare a pagare e io, sempre tranquilla e affatto preoccupata, mi reco in posta. Consegno l’F24 all’impiegata, e poi le do il bancomat.

Alla prima strisciata nel pos compare la scritta “carta non abilitata”. Al secondo tentativo, pure.

Continuo ad essere tranquilla e affatto preoccupata, ma nella mia mente si insinua il ragionevole dubbio di essere stata vagamente presa per il culo.

Consegno l’altro bancomat, pago, e me ne vado.

Stamattina telefono alla banca, chiedendo di parlare con il solerte impiegato che mi aveva rassicurato. Non c’è. La cosa non mi stupisce, visto che stamattina, qua in ufficio, su 32 siamo in 14.

Allora espongo il problema all’impiegata dall’altra parte della cornetta, che mi chiede il numero di conto per una verifica.

Controlla e mi risponde “Eh sì, è bloccato per successione, il signor [impiegato in ferie] non gliel’aveva detto?”

“No, anzi, mi aveva assicurato che non sarebbe successo. Anche perchè, avendolo saputo, io magari mi sarei premunita prelevando del contante, non crede? Perchè io potrei anche non avercelo, un altro conto corrente…”

 

DOVEROSO AGGIORNAMENTO

 

1) la bolletta dell'enel è stata regolarmente pagata.

2) mi ha appena telefonato il solerte impiegato per scusarsi, dicendo che stava procedendo al blocco di una serie di conti e per disattenzione aveva bloccato interamente anche il mio, ma che adesso avrebbe provveduto a sbloccare il 50% della disponibilità.

 
 
 

Romanzo di una strage

Post n°1633 pubblicato il 10 Aprile 2012 da poison.dee
 
Tag: cinema

Il film di Marco Tullio Giordana ricostruisce la storia dell’attentato di piazza Fontana (*).

Che, come altre stragi italiane, è rimasta “tecnicamente” impunita, dato che Franco Freda e Giovanni Ventura, membri di Ordine Nuovo, considerati i probabili responsabili da una sentenza della Cassazione del 2005, non sono più processabili, in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987.

Non entro nel merito della vicenda, che rimane una delle pagine più controverse della storia italiana, e quindi mi limito a dire che il film, essendo appunto un film che si limita a “raccontare” una storia, non è un brutto film.

 

“Pinelli non ha resistito alle torture morali e psichiche, e si è buttato giù dalla finestra: variante la più leggera.

O non ha resistito alle torture fisiche, cogliendo il momento di distrazione degli astanti per buttarsi giù.

O alle torture non ha resistito, morendo, ed è stato buttato giù.”

(Leonardo Sciascia, 1988)

 
 
 

il titolo non ce l’ho

Post n°1632 pubblicato il 06 Aprile 2012 da poison.dee
 

Ieri pomeriggio, mentre stavo abbandonando l’ufficio per andare in palestra, è arrivata la signora delle pulizie. E’ una ragazza simpatica, più o meno della mia età.

Vi vedo che avete già storto il naso e state per puntualizzare “eh, ma allora NON E’ una ragazza!”. Farò finta di niente, per questa volta.

Fatto sta che è arrivata con un vassoio. Che oltre ad essere simpatica, è anche un’eccellente cuoca, e capita (troppo) spesso che arrivi in ufficio portando torte, biscotti, pizzette, frittelle salate con le acciughe (le mie preferite) e cose così, tutte preparate da lei.

Ieri sera nel vassoio c’erano i biscotti pasquali. Rettangolari, tranne uno, quello rotondo, con l’uovo sodo in mezzo.
Buoni, che ve lo dico a fare?

Comunque alla fine il biscotto rotondo con l’uovo sodo me lo sono portato a casa. Che la cena prevedeva insalata e Philadelphia (senza) phantasia.

In questo modo il Philadelphia l’ho conservato.
Per l’insalata di stasera.

State calmi. Uno per volta vi inviterò tutti a cena, promesso.
Lo so che non vedete l’ora.

A casa mia ogni volta che mia mamma preparava le uova sode mio padre arrivava e mi chiedeva “Giochiamo all’uovo?”

Che, per chi non lo sapesse, consiste nel tenere in mano l’uovo sodo mentre l’altro lo colpisce con un altro uovo. Vince chi riesce a mantenere intero il proprio uovo, rompendo quello dell’altro.

Ovviamente ogni volta iniziava una pantomima alla ricerca dell’uovo “perfetto”.

E vi sembrerà stupido, ma ci divertivamo davvero, mentre mia mamma ci guardava con divertito disappunto.

E ogni volta che mi capita di avere un uovo sodo fra le mani, mi torna in mente il sorriso di mio padre.

 
 
 

DIAZ - don't clean up this blood

Post n°1631 pubblicato il 04 Aprile 2012 da poison.dee
 
Tag: cinema

Un pugno nello stomaco.
O, se preferite, una manganellata.

Il film di Daniele Vicari, visto ieri sera in anteprima alla presenza del regista e del produttore, Domenico Procacci, è un film duro, per chi a Genova, in occasione del G8 del 2001, c’era e per chi non c’è stato, che si basa sugli atti dei processi collegati ai fatti della Diaz e di Bolzaneto, raccontando la storia partendo da un episodio “marginale”: l’accerchiamento di una pattuglia della polizia da parte di alcuni manifestanti davanti alla scuola Diaz, alcune ore prima dell’irruzione.

Il film non si schiera, e non prende posizione, anche se facilmente si presterà a facili strumentalizzazioni.

Il regista, come spiegherà lui stesso alla fine del film, vuole fare il punto su come, in uno stato che si dichiara democratico, siano stati negati totalmente i più elementari diritti umani. O, usando la definizione di Amnesty International, “la più grande sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Io ho avuto i brividi per quasi tutta la durata del film.
Da vedere.

Assolutamente.

 

 
 
 

Vuoi sentire l’eco?

Post n°1630 pubblicato il 02 Aprile 2012 da poison.dee
 

Se la risposta è sì scordati gite nella valle incantata o conchiglie su cui appoggiare l’orecchio: hai appena vinto una visita guidata comprensiva di sosta contemplativa dinnanzi al mio frigorifero.

Che stamattina conteneva:

- 1 yogurt non scaduto

- 2 uova

- 3 pomodori

- 1 arancia

- N bottiglie di birra

- 1 bottiglia di mirto.

Se lo aprivi ieri mattina ci avresti trovato anche un cannolo siciliano.

Che è stato il mio pranzo della domenica.

Dev’essere per questo che la gente, nonostante io tutto sembri tranne che smunta e patita, si muove a pietà, e mi invita a pranzo. Così, dopo essere stata ospite della mamma di sua bionditudine la settimana scorsa, ed aver rimediato un invito per il pranzo pasquale a casa della Lu, sabato ho partecipato ad una grigliata in giardino, dove – oltre ad essermi fatta amica il gatto di casa – sono stata benissimo. E ho mangiato – ahimè – tantissimo.

L’alzarsi dalla sedia, all’ora di merenda, è stata un’impresa semplice solo in apparenza. L’allegra compagnia si è trascinata lungo le strade del paese e, siccome il troppo non è mai abbastanza, ha deciso di aiutare la digestione (o bloccarla per sempre, due sono le opzioni) fermandosi a comprare una granita siciliana. 
Sono tornata a casa e non ho cenato.

Nelle mie migliori intenzioni intendevo dedicare la domenica ad un sano digiuno a base di acqua, caffeina e tabacco. E stavo anche per riuscirci.
Ma.

Poi.

Ho aperto il frigo.

E ho visto il cannolo.

E ho capito che io e le migliori intenzioni non andiamo d’accordo.

 

 
 
 

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Post n°1629 pubblicato il 28 Marzo 2012 da poison.dee
 
Tag: Ecuador

 
 
 

grazie

Post n°1628 pubblicato il 26 Marzo 2012 da poison.dee

a tutti quelli che mi hanno manifestato affetto e vicinanza con la loro presenza, non solo fisica.
Non sono brava con le parole, e non sono nemmeno capace a manifestare le mie emozioni. Quindi è possibile che qualcuno, in questi giorni, mi abbia anche visto ridere quando - forse - sarebbe stato più opportuno piangere.
Non credo che il dolore sia direttamente proporzionale alla quantità di lacrime versate.
Magari fra un po' arriveranno i giorni del pianto. O magari no.
Nell'attesa io vado avanti.
E vi ringrazio.

 
 
 
 
 

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