SenzaFiltroBlog

Abitando in quella che potrei definire una "terra di confine" ho scoperto di non aver perso il fascino del fuorilegge che ha sempre caratterizzato la mia bella persona. Peccato che tale fascino non faccia infatuare belle donzelle che passano il proprio tempo ricamando a mano nell'attesa di maritarsi, ma che invece susciti un certo interesse nei miei confronti da parte delle forze dell'ordine, qualsiasi sia il loro corpo di appartenenza (polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, marines, teste di cuoio, guardia svizzera pontificia, polizia doganale e chi più ne ha, più ne metta).
Una nuova dichiarazione d'amore è giunta neanche un'ora fa quando ho passato mezz'ora fermo alla dogana tra Italia e Slovenia per una simpatica quanto immotivata perquisizione ( o perquisa, come la chiamiamo noi amici intimi) da parte di un simpatico doganiere sloveno.
Nel primo pomeriggio, un mio amico ed Io, ci eravamo fatti carico della responsabilità di espatriare in Slovenia per prenotare, in un piccolo market appena al di là del confine, 6 Kg di roastbeaf da scaraventare sulla griglia il giorno di Pasquetta. Ok, lo so che Pasqua è tra due settimane e che bastava una semplicissima telefonata, ma, quando non si ha minimamente voglia di tenere le chiappe incollate davanti un libro, impegnare il tempo nei modi più disparati è diventata una delle mia arti predilette. Dunque, partenza alle 3 p.m., e alle 3.30 p.m. siamo al confine. Premetto che l'anno scorso ho rinnovato la carta d'identità e mi sono deciso a mettere una bella foto dove sono ritratto con un perfetto taglio corto di capelli e un'espressione che qualsiasi padre di famiglia mi darebbe in dote la figlia solo guardando il mio documento di indentità come garanzia.
Insomma, arriviamo alla dogana. Il blocco italiano ci chiede i documenti e ci fa passare senza fastidi. Dopo dieci metri c'è quello Sloveno. Mi tolgo gli occhiali da sole, mi levo il berrettino dalla testa, il mio amico (che guidava) consegna le nostre carte d'identità al doganiere e io mi sporgo in avanti per farmi vedere in viso. Il tipo osserva la carta d'identità del mio amico e non fa una piega. Poi guarda la mia, mi guarda, io sorrido, riguarda la carta, mi riguarda, sorrido di nuovo, si rivolge al mio collega:
"Mi faccia vedere il libretto e accosti la macchina lì sulla destra".
Ma cazzo!
Risultato:
20 minuti di perquisizione totale della macchina, delle nostre giacche, di tutte le nostre tasche, terzo grado su cosa andavamo a fare in Slovenia e su perchè cazzo nel bagagliaio ci fosse un gigantesco sacco di spazzatura pieno di rifiuti di plastica, che quel pisello del mio compare è una settimana che deve gettare nella fottuta raccolta differenziata.
Spiegato tutto nella maniera più gentile possibile, lui ci risponde con dei "dobro" sospettosi e alla fine ci molla dopo averci messo nell'incuietudine più totale anche se non avevamo un maledetto niente da nascondere.
Intanto, mentre erano tutti impegnati a controllarci le chiappe, almeno venti macchine con a bordo individui sospetti, criminali di guerra, ex-dittatori ricercati per crimini contro l'umanità, assassini professionisti e politici corrotti hanno varcato il confine italo-sloveno senza che nessuno si curasse di loro.
Speriamo almeno che al market si ricordino di tenerci la carne da parte, senò a pasquetta siamo fottuti.