la bradipessa

La barbabietola da orto, comunemente chiamata rapa rossa, è un alimento decisamente poco amato. In effetti è uno dei pochi cibi che nn amo. Eppure mi farebbe molto bene: è consigliata ai nevrotici e pare abbassi il livello di colesterolo nel sangue, oltre ad avere proprietà digestive ed essere rimineralizzante, ricostituente, depurativa. Devo dire che però preparata così diventa davvero interessante...

Ingredienti: 350g di bucatini, 250g di barbabietola già cotta, 200g di ricotta, 1 limone nn trattato, 1 cucchiaio di semi di papavero, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, olio, pepe, 1 cipolla

Preparazione: lessate i bucatini in acqua bollente salata. Nel frattempo tritate finemente la cipolla e fatela appassire in un po' d'olio. Aggiungete 200g di barbaietola frullata, diluite con un mestolino di acqua di cottura della pasta e fate cuocere a fuoco basso per 5 minuti. Incorporate la ricotta e la restante barbaietola tagliata a dadini. Usate la crema per condire i bucatini e completate con i semi di papavero e il parmigiano. Decorate con il limone tagliato a fettine sottili. 

Bel we, anche se diverso dal solito e lontano dalle mie amate vette. Corso di aggiornamento interessante e con alcuni spunti di riflessione degni di nota. Buona la cena all'Osteria del Melograno di Cremona. E visto che la domenica pomeriggio ero libera, Fausto mi ha raggiunta e siamo andati a fare un giro tra le prime colline del piacentino. Siamo rimasti incantati dalla verdissima Val Vezzeno, dominata dal castello di Gropparello, baluardo sorto su un picco roccioso immerso in un bosco. Credo sia il sogno di ogni bambino, anche perchè l'attuale proprietario ha allestito il parco delle fiabe, un sentiero animato da taglialegna, contadini, maghi, fate e druidi. Sapienti animatori vestono i bambini da cavalieri e li trasportano in un altro tempo. Ma anche per gli adulti il castello offre spunti di interesse dal momento che è spesso teatro di cene a tema ed eventi legati alla vita dei campi. Per chi invece si limiterà a una semplice visita, innanzi tutto sono da notare i soffitti a carena di nave, tipici dei castelli nordeuropei. Interessanti le gole del Vezzano, particolarità geologica. Nelle vicinanze si trova anche un altare celtico. E per i romantici c'è l'mmancabile fantasma: Rosania da Fulgosio, andata sposa sedicenne al rude e ben più anziano Pietrone da Cagnano. Quando questi partì al soldo del papa, il castello fu attaccato e Rosania si concesse al comandante dei nemici, Lancillotto Anguissola, in cambio della vita dei servi. Una delle domestiche però fece la spia a Pietrone che drogò la moglie e la fece murare nelle fondamenta del mastio. Pare che lo spirito dell'infelice si aggiri ancora per le stanze della rocca.

Per saperne di più: www.castellodigropparello.it

In questo periodo, nonostante la stanchezza cronica, mi sento particolarmente bene con me stessa. Mi vedo persino bella. Per cui oggi vi lascio una ricetta molto raffinata, da vero gourmet.

Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia, 2 cespi di radicchio, 2 pere, 200g di scamorza affumicata, burro, sale, 2 cucchiai di pangrattato

Preparazione: tagliate a cubetti le pere e fatele dorare in un po' di burro. Unite il radicchio a listarelle e fatelo appassire a fuoco alto. Regolate di sale e lasciate intiepidire. Quindi mescolatevi la scamorza a pezzetti. Stendete la sfoglia, cospargetela col pangrattato, quindi versatevi sopra il ripieno. Arrotolate e sigillate bene i bordi. Infornate a 200° per 20 minuti.

E' da un po' che il giovedì è diventato l'angolo dei golosi. oggi vi lascio questa.

Ingredienti: 1kg di fragole, 300g di zucchero

Preparazione: tagliate le fragole a pezzetti e lasciatele riposare con lo zucchero per almeno 12 ore. Quindi mettetele sul fuoco e fate cuocere finchè la marmellata nn avrà la consistenza desiderata. Invasate a caldo, fate raffreddare con i vasetti capovolti su un piano di legno e procedete alla sterilizzazione.

Ieri bella serata in birreria con gli amici della montagna. Sono contenta che ogni tanto iniziamo a vederci anche al di fuori dell'ambito escursionistico, anche se nn credo che loro sappiano quanto tengo a loro: mi sono scoperta timida in questi frangenti. Cmq bisognava fare presto, per cui per cena avevo bisogno di qualcosa pronto in anticipo, solo da riscaldare. Ho optato per questa minestra.

Ingredienti: 2 finocchi, 4 carciofi, 1 cipolla, 150g di orzo perlato, paprika, semi di finocchio, brodo, olio, sale

Preparazione: Lessate l'orzo in acqua bollente salata per 30 minuti. A parte cuocete i carciofi sempre in acqua bollente salata per 10 minuti; scolateli e tagliateli a spicchietti. In una casseruola fate rosolare la cipolla affettata sottilmente con olio, semi di finocchio e paprika. Unite i finocchi a fettine, coprite col brodo bollente e portate a cottua. Frullate con il minipimer, poi unitevi l'orzo e i carciofi. Completate con un giro d'olio e servite.

Bisogno di depurarsi? Quest'anno la primavera è in anticipo, il tarassaco nei campi è già spuntato! E quindi, provatelo così.

Ingredienti: 300g di riso, 400g di tarassaco, 150g di ricotta, 1 cipolla, aglio, olio, vino bianco, brodo, salvia

Preparazione: Scottate il tarassaco in acqua bollenta salata per 5 minuti, poi scolatelo e tritatelo grossolanamente. Fatelo saltare in un po' di aglio e olio con 1 foglia di salvia. Affettate finemente la cipolla, fatela imbiondire in un po' d'olio, aggiungete il riso e fate sfumare. Bagnate con il brodo, un mestolo alla volta e a metà cottura aggiungete il tarassaco. A fuoco spento mantecate con la ricotta, fate riposare 2 minuti e servite.

Il codice della strada dice che nn si deve guidare quando si è troppo stanchi, si ha fretta o si è in preda a forti emozioni. In pratica io nn potrei guidare mai.

Perchè le donne (compresa la sottoscritta) quando devono parcheggiare sono convinte di essere alla guida di un TIR? E perchè gli uomini, spt quelli al volante dei SUV, sono sempre tremendamente prepotenti?

Ma nelle strettoie chi viene in senso opposto, anche se ha una piazzola di scambio dalla sua parte, mi viene addosso se nn mi fermo io?

Visto gli ultimi modelli, prima o poi i produttori di automobili riusciranno a progettare una vettura per 5 persone grande come un pullman? Ideale e maneggevole per girare in città!

Alpe Devero, buona la terza! Dopo 2 tentativi (la prima volta nn siamo neanche arrivati: a Baceno nevicava e abbiamo fatto marcia indietro; la seconda abbiamo dato la scalata al Cazzola in una giornata orribile, ventosa e gelida: v. post 58), finalmente abbiamo visto il Devero in una giornata dal cielo incredibile.
Un grazie a M. che ha insisito per andare lì anche se i gestori della capanna Castiglioni ce l'avevano sconsigliato (in modo tra l'altro molto maleducato; e senza nessun motivo come si è visto ieri).
Per la prima volta eravamo tutti muniti di Arva, così ne abbiamo approfittato per fare anche un'esercitazione: ci abbiamo messo 20 minuti per trovare un Arva che sapevamo dove avevamo nascosto; considerato che dopo 15 minuti sotto una valanga la mortalità aumenta in maniera drammatica, rimango della mia idea che se si finisce sotto una valanga si muore e basta.

Regione: Piemonte, provincia di Verbania

Località di partenza: parcheggio prima della seconda galleria della salita del Devero (1550m): A26 fino a Gravellona, quindi si prosegue sulla SS36 del Sempione fino a Crodo. Qui si esce seguendo le indicazioni per Baceno-Val Formazza. A Baceno seguire per Alpe Devero.

Meta: Corona dei Troggi (2309m)

Dislivello: 760m

Punti di appoggio: nessuno

Difficoltà: E

pericoli: gita considerata tra le più facili e sicure della zona

Periodo consigliato: da dicembre a aprile; io l'ho fatta domenica 11-3-07: neve bellissima, polverosa nella parte alta, un po' molle in quella bassa al rientro

Tempo di percorrenza: 1h45 di salita

tipo di percorso: A/R sulla stessa via
(volendo si può scendere verso Crampiolo e da qui tornare all'Alpe Devero; tuttavia i pendii in questo caso sarebbero esposti a sud con un maggior pericolo di valanghe)

Itinerario:lasciata l'auto prima della seconda galleria (parcheggio a pagamento: 5$/die), si sale in una valletta a destra. In 20 minuti si arriva all'alpe di Cologno (1634m) dove si prosegue dritto per un breve tratto per poi svoltare a destra e risalire un ripido canalino nel bosco che porta all'Alpe Fontane (1910m; 1h). Qui si tiene la sinistra, ancora nel bosco e poi per ampii pendii che conducono alla vetta.
Ritorno per l'itinerario di salita.

Vorrei fare una precisazione al post precedente: nn è che io faccia la pasta in casa tutti i giorni. Però ogni tanto capita. Cmq con il mattarello si possono fare anche un sacco di altre cose. Per esempio i biscotti che ho preparato stamattina. Vi lascio la ricetta.

Ingredienti: 300g di zucchero, 200g di farina bianca, 100g di farina integrale, 2 uova e 2 tuorli, la scorza di un limone grattugiata, 2 cucchiai di zenzero in polvere

Preparazione: lavorate le uova e i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto ben montato. Aggiungete la scorza di limone, lo zenzero e le 2 farine setacciate. Impastate, quindi stendete la pasta dello spessore di 1cm. Tagliate i biscotti, disponeteli sulla placca del forno imburrata e farli riposare per 30 minuti. Infornate a 170° per 20 minuti.