la bradipessa

alla ricerca dei propri limiti, delle proprie potenzialità e di (un po') di autostima

 

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Nickname: sillylamb
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: MI
 

DEDICATO A S.

 

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...                                          


Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."


Neruda

 

 

 

DEDICATO AL LEO, AL KIMBA E A DIVERIA

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Dio creò il Persiano perchè l'uomo potesse accarezzare il leone.

Dovremmo essere saggi la metà dei gatti. E anche belli la metà.

I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l'uomo.

 

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Messaggi di Marzo 2013

SFORMATO DI RISO AGLI ASPARAGI

Post n°1365 pubblicato il 27 Marzo 2013 da sillylamb
 

Fallita anche la notturna agli Spiazzi di Gromo in programma ieri sera per maltempo, mi rifugio nella lettura. "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di M. Haddon è davvero un libro graziosissimo. L'autore è bravissimo a ricreare pensieri e paure del protagonista affetto da autismo. E' un libro che parla di come il coraggio sia nelle piccole cose e, sarà che anch'io nn sono tanto normale, mi sono ritrovata in tanti aspetti del piccolo Christopher. Ecco le frasi che voglio ricordare.

Penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma nn si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su.

Smarrirsi nel tempo è come essersi perduti in un deserto, solo che il deserto nn si può vedere perchè nn è un oggetto. Ed ecco perchè mi piscciono gli orari, perchè fanno in modo che tu nn ti smarrisca nel tempo.

Ingredienti (per 2 persone): 130g di riso, 150g di asparagi già privati della parte più dura dei gambi, 1 uovo, 1 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai d'olio, il succo di mezzo limone, 1 cucchiaio di foglie di timo e maggiorana, sale, pepe
Preparazione: lessate il riso in acqua bollente salata; scolateleo e fatelo raffreddare. Cuocete gli asparagi per 10 minuti a vapore; separate i gambi dalle punte. mescolate al riso l'uvo sbattuto con il parmigiano e le erbe aromatiche. Disponete metà del composto in un piccolo stampo da plumcake imburrato, distribuitevi sopra le punte degli asparagi e coprite con il riso rimasto. Infornate a 180° per 20 minuti. Frullate i gambi degli asparagi con olio, limone, sale e pepe fino ad ottenere una crema fluida. Servite lo sformato di riso accompagnandolo con la salsa.

 
 
 

TAGLIATELLE DI CECI AI FUNGHI

Post n°1364 pubblicato il 25 Marzo 2013 da sillylamb
 

Secondo we in Italia, secondo we di pioggia. Se da una parte per una volta è stato piacevole alzarsi con calma, giocare ai fornelli e andare a teatro con i biglietti presi all'ultimo minuto, dall'altra la montagna inizia a mancarmi e mi è pesato nn poter fare nemmeno 2 passi in centro, visto che io odio camminare con l'ombrello e detesto il tempo freddiccio e umidiccio. Tra l'altro tra una cosa e l'altra nn metto gli sci da oltre un mese, tutto il mio allenamento sarà andato perso! E col fatto di aver cambiato emisfero ho qualche problema con le stagioni... E le previsioni sono pessime. NN posso far altro che aggrapparmi alla speranza che siano sbagliate, ma se anche così fosse credo che il Basodino nn sarà in condizioni il prossimo we... Insomma, ho voglia di sole e di primavera. Speriamo che arrivi. Anche perchè il tetto ha un problema e mi piove in casa!

Ingredienti (per 2 persone): 70g di farina di ceci, 70g di farina bianca, 1 uovo, 2 cucchiai d'olio, 1/2 cipolla, 150g di champignon, 200g di pelati, peperoncino, sale
Preparazione: mescolate le 2 farine, disponetele a fontana sul piano di lavoro e rompetevi al centro l'uovo. Unite 1 cucchiaio d'olio e impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo che nn si attacchi alle mani; se necessario unite un po' d'acqua. fate una palla che farete riposare in frigor per 30 minuti. Affettate la cipolla, fatela appassire nell'olio rimasto con un po' di peperoncino. Unite i funghi e fate rosolare. Aggiungete i pelati e proseguite la cottura per 20 minuti. Riprendete la pasta e con l'apposita macchina ricavate delle tagliatelle che farete cuocere per 3-4 minuti in acqua bollente salata. Scolatele e fatele saltare brevemente in padella col sugo. Servite subito.

 
 
 

FARIFRITTATA AGLI AGRETTI

Post n°1363 pubblicato il 22 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

Ho sempre amato i libri, le biblioteche e le librerie. Ricordo ancora quando mia madre mi ha iscritto in biblioteca. Avevo 10 anni e rimasi incantata a osservare gli scaffali pieni di libri. Quelli per ragazzi erano contro la parete in fondo e scelsi "Il corsaro nero" di cui mi innamorai e che mi fece sognare per anni. La biblioteca è sempre la stessa, il silenzio e i passi ovattati pure. Ci vado circa una volta al mese, spesso di corsa, nn riesco a godermi quell'atmosfera tranquilla. Però quando ho trovato il seguito di "1q84" è stata un'emozione, l'ho afferrato in fretta, come se qualcuno potesse portarmelo via. In realtà poi l'ho trovato deludente rispetto al primo: inutilmente lento e ripetitivo, nn risponde alle domande essenziali: chi sono i little people? A cosa serve una crisalide d'aria? Insomma, mi ha lasciato con l'amaro in bocca. C'è cmq una frase che voglio ricordare perchè ricade in uno dei miei temi ricorrenti.

- Ho compiuto 24 anni - disse Ayumi - Ormai sono un'adulta.
Tengo rimase perplesso a quella affermazione: lui aveva da poco compiuto i 30 anni, ma nn aveva mai pensato a se stesso come a un adulto. Sapeva che viveva su questa terra da più di 30 anni ed era l'unica cosa che poteva affermare con certezza.

Come ricetta, eccovi una frittata senza uova.

Ingredienti (per 2 persone): 20g di farina di ceci, 10g di fecola di patate, 200g di agretti, 2 cipollotti, 2 cucchiai d'olio, sale, pepe
Preparazione: mescolate in una terrina le 2 farine con 1dl d'acqua, poi incorporatevi i cipollotti (precedentemente affettati e fatti appassire in un cucchiaio d'olio) e gli agretti (precedentemente sbollentati e tritati). Regolate di sale  e pepe. Scaldate l'olio rimasto in una padella antiaderente, versatevi il composto e cuocetelo da ambo i lati come fosse una normale frittata.

 
 
 

DINNEDE

Post n°1362 pubblicato il 21 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

Cerchiamo di riprendere in mano la mia quotidianità e cominciamo da qui, però ancora con uno sguardo all'Argentina perchè "La luce sugli oceani" di M. L. Stedman era il libro che mi ero presa da leggere in aereo e che poi ho ritrovato, in inglese, nella piccola biblioteca dell'Hostaria Hainen dove abbiamo dormito a El Calafate. Il libro mi è davvero piaciuto, è delicato e profondo, tocca temi importanti ed è popolato da un'infinità di personaggi tratteggiati con cura di modo che ogni lettore può facilmente immedesimarsi in qualcuno di questi. Ecco le frasi che voglio ricordare:

Fare qualcosa che nn ha alcuno scopo pratico è un lusso: il lusso della civiltà.

Per Tom il silenzio è libertà.

Faccenda davvero misteriosa, la maternità. Una donna doveva essere molto coraggiosa per affrontarla, pensò [...]

Dobbiamo convivere con le nostre scelte passate, Bill. E' questo il coraggio: saper sopportare le conseguenze dei nostri errori.

Come ricetta vi lascio invece questa, originaria dell'Alto Adige e preparata ieri sera a 4 mani con S.

Ingredienti (per 2 persone): 180g farina bianca, 70g farina di grano sareceno (in realtà ci vorrebbe la farina di segale, ma io avevo quella di grano saraceno da finire e ho usato quella), 1/2 panetto di lievito di birra, 2 cucchiaini di zucchero, 60g di panna, 60g di yogurt bianco, 2 cucchiai di succo di limone, 1 cipolla, 1 patata, 100g di spek, olio, sale, pepe
Preparazione: imapstate le 2 farine con il lievito sciolto in un bicchiere di acqua tiepida, lo zucchero e 1 cucchiaio d'olio, quindi lasciate riposare finchè l'impasto nn avrà raddoppiato il proprio volume. Nel frattempo affettate le cipolle e fatele appassire con un po' d'olio; affettate la patata sottile e tagliate lo spek a striscioline. Mescolate lo yogurt con la panna e il succo di limone e aggiungete un po' di farina se dovesse risultare troppo liquido: la giusta consistenza è quella di una crema. Dividete l'impasto in 2 parti, tiratelo sottile e usatelo per rivestire 2 teglie da pizza. Farcite con la panna acida e su una disponete metà delle cipolle e le patate e sull'altra le cipolle rimaste e lo spek. Condite con olio, sale e pepe. Infornate a 250° per 20 minuti.

 
 
 

ARGENTINA IV PARTE, CONSIDERAZIONI

Post n°1361 pubblicato il 19 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

L'impressione che mi ha fatto l'Argentina è quella di una terra ancora di frontiera, dove la vita nn è facile. NN è un paese economico e il noleggio dell'auto incide fortemente sul bilancio, anche perchè nn ci sono pacchetti a chilometraggio illimitato e con le loro distanze bisogna calcolare un bel po' di pesos per i km in più. Gli argentini sono comunicativi e disponibili: alla mattina era difficile salutare e andarsene ed erano sempre baci e abbracci e per me che sono sociopatica e difendo il mio spazio nn era sempre facile relazionarmi; però faceva piacere, ti facevano sentire davvero benvoluto e sono stata felice di assistere al vero rituale del mate.
Mi aspettavo un paese con una religiosità più ostentata, invece ho visto poche chiese e tutte molto discrete.
Sopravvissuta alla morte per fame, devo dire che in Argentina si mangia molto bene. Il cordero patagonico al Don Pichon di El Calafate rientra senz'altro nella top ten dei cibi mangiati fin'ora.
Tra le cose che più mi hanno colpito è stata la quantita di gente in giro per mesi. Mi chiedo davvero come sia possibile, dove trovino i soldi, come facciano col lavoro. E' pur vero che per visitare bene un paese sconfinato come l'Argentina ci vorrebbero davvero dei mesi. Alla fine sentivo che il mio viaggio si era concluso perchè la zona di El Calafate era stata girata in lungo e in largo e per vedere altro ci sarebbero voluti molti più giorni di quelli a nostra disposizione.
Il viaggio ovviamente mi è piaciuto tantissimo, lo considero un secondo viaggio di nozze. Era tantissimo che nn facevo un viaggio così lungo e da subito, forse per le tante ore di aereo, mi sono dimenticata della quotidianità di qui. Il tempo scorreva in modo strano, come in sogno. Quando sono tornata a El Chalten, dopo il trekking, è stato come tornare in un altro mondo e i ricordi si sono allontanati: erano passate solo poche ore ma sembrava tutto lontano e irreale; ce l'avevo fatta e mi sembrava incredibile, al tempo stesso nn sentivo di aver compiuto un'impresa. Lo stesso è accaduto anche dopo. Anche se ormai è passato una settimana dal volo di rientro, faccio fatica a tornare alla routine. Al lavoro mi sento abbastanza efficiente, ma faccio fatica in tutto il resto. Mi sono dovuta obbligare ad aprire la posta elettronica e sistemare le mail, nn riesco a pianificare il we futuri. E' come se il tempo si fosse fermato all'immensità dello Hielo col suo silenzio e alla perfezione dell'arcobaleno tra lo stridio dei pinguini.

In FOTO (MIA): il fronte del ghiacciaio Perito Moreno; qualcuno riesce a vede il mio angelo custode nascosto tra il ghiaccio?

 
 
 

ARGENTINA III PARTE, SU E GIU' CON L'AUTO E ALTRO

Post n°1360 pubblicato il 18 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

Tornati a El Calafate molto prima di qualunque previsione, restavano 5gg da occupare con un programma molto nebuloso. NN sapendo quanto sarebbe durato il trekking, nn avevamo fatto grandi progetti. Rinunciato all'idea di andare a Ushuaia (la città più a sud del mondo) perchè noleggiare l'auto da una parte e restituirla da un'altra era improponibile economicamente, la mia idea era di vedere i pinguini solla costa e rientrare per la ruta 40. Quindi abbiamo noleggiato un'auto e siamo partiti. Io nn ero rimasta impressionata dalle distanze negli USA, ma qui sì: niente di niente per anche oltre 300km. 300km di praterie, nandù e guanachi, sormontati da un cielo immenso, infinito, con nuvole che assumone forme che fanno partire la fantasia. E le distanze sono rese ancora più grandi dal fatto che molte strade sono ancora sterrate. Per arrivare a Capo Virgines abbiamo fatto 300km di asfalto incontrando solo Esperenza (4 case, un bar sporco e con pochissima scelta, un distributore) e Rio Gallego (triste, un sacco di banche, negozi di abbigliamento di dubbio gusto e ristoranti poco invitanti) e 130km di sterrato. Una volta là però ne è valsa la pena: tantissimi pinguini vicinissimi (veniva davvero la tentazione di allungare la mano e accarezzarli) sormontati dall'arcobaleno più incredibile che abbia mai visto, perfetto. E poi la luce calda del tramonto, il faro, l'oceano, il silenzio. Bellissimo. Ottima anche la cena all'estancia Monte Dinero che costa meno di quanto pensassi.
La mattina dopo di nuovo in auto. 130km di sterrato vuol dire 3h abbondanti. Abbiamo fatto i conti e fare il giro previsto voleva dire guidare guidare guidare e basta, così abbiamo lasciato perdere. Quella sera eravamo al Parco Monte Leon. NN si è ripetuta la magia della sera precedente: i pinguini erano meno, le foche e i cormorani lontani (ci sarebbe voluto il binocolo), però dormire in tenda udendo solo il mugghiare dell'oceano e il ticchiettio della pioggia era senza dubbio molto suggestivo. Peccato aver deciso all'ultimo di dormire lì perchè c'erano a disposizione i barbecue e ci saremmo potuti fare una cena coi fiocchi. Invece ci siamo dovuti accontentare dei liofilizzati avanzati dal trekking. 
Il giorno dopo abbiamo iniziato la giornata con una bellissima passeggiata sulla spiaggia e condividendo il rito del mate con i custodi del parco. Fatti 50km per fare benzina, ci siamo a Rio Turbio. L'idea era di noleggiare una bici e l'indomani andare in Cile a vedere le Torri del Paine, visto che nn avevamo i documenti per passare la frontiera con l'auto. Il problema è che appena si esce dalle rotte turistiche, ci si scontra con la vera Argentina: il nulla e noi eravamo rimasti tagliati fuori dal mondo senza wifi nei 2gg precedenti. A Rio Turbio nn esistono noleggi e gli hotel nn avevano un gran bell'aspetto. Così siamo tornati indietro. Sulla mia carta era segnata un'estancia che doveva fare da affittacamere a 50km, nei pressi della frontiera di Cancha Carrera. Chiediamo e ci viene proposto di dividere la stanza con 4 lavoranti. La cosa nn avrebbe costituito un problema, se sui letti ci fossero stati i materassi! Altri km, verso El Calafate. Il posto tappa successivo aveva i materassi, ma nn aveva nulla da mangiare. Mangiamo un po' di affettati avanzati dal pranzo mentre piove e noi torniamo verso El Calafate: di dormire a Esperanza proprio nn mi andava, in fondo poi mancavano solo 150km. Davvero mi sono sentita molto più sola e sperduta lì che sullo Hielo Sur perchè le montagne le so affrontare, nn importa dove siano nel mondo. Invece a improvvisare nn sono brava. Forse questa è una terra dove nn si può improvvisare, anche perchè a sapere le cose prima ci saremmo organizzati.
Cmq alla fine, stufi dell'auto, per l'indomani decidiamo di fare la cosa che ci viene meglio: andare in montagna. Scegliamo il Cerro des los Cristales, in una zona poco frequentata del parco dei ghiacciai. Una salita semplice che però regala un bel panorama dalla vetta e senza gli zaini pesanti sembrava di volare. Poi, visto che avevamo tempo, siamo andati a vedere il famoso Perito Moreno. Originariamente nn era stato compreso nel programma perchè pensavo fosse una meta da turisti. In effetti le passerelle tolgono un po' della maestosità del paesaggio, ma il fronte frastagliato del ghiacciaio è cmq impressionante. E poi mi sembrava che i vari pinnacoli di ghiaccio disegnassero la sagoma di un angelo. Il mio angelo.
Ultimo giorno, di nuovo la dimostrazione che nn si può improvvisare. Avevamo letto di un bosco pietrificato vicino all'estancia La Leona, 120km a nord di El Calafate. Viste le distanze di lì nn ci sembrava lontanissimo. Bene, nn siamo riusciti a trovarla. NN un cartello, un sentiero, un'indicazione. Abbiamo vagato per un po' tra i resti dei guanachi e delle piramidi di terra, poi andiamo all'estancia a chiedere e ci viene detto che è privata e visitabile solo con tour organizzati. NN so se sia vero, in internet nn ho trovato nessuna conferma a questa affermazione, ma di sicuro è un posto dove nn vogliono che si vada da soli e che se nn si sa dov'è, è impossibile da trovare. Pomeriggio per le vie della cittadina, passeggiando tra negoietti e lungo le rive del lago Argentino a guardare gli uccelli acquatici, tra cui anche i fenicotteri.

Regione: Argentina

Località di partenza: Da El Calafate prendere la ruta 15. Passare il centro informazioni del parco e poco oltre, a sinistra, si nota un cartello di legno che indica l'inizio del percorso (230m)

Meta: Cerro des Los Cristales (1282m)

Dislivello: 1100m circa

Punti di appoggio: nessuno

periodo:l'itinerario è percorribile da dicembre a aprile. Io l'ho fatto sabato 9-3-13

tempo di percorrenza: 2h15 solo andata

Tipo di percorso: A/R per la stessa via su sentieri ben segnati

cartografia: reperibile in luogo

difficoltà: E

Presenza di acqua lungo il percorso: no

Itinerario: Parcheggiata l'auto a bordo strada, ci si incammina tra i prati, dapprima con pendenza moderata, poi con comode svolte. Più sopra il sentiero diventa molto ripido e raggiunge un boschetto che si attraversa. Si piega quindi a sinistra a mezza costa fino ad un colletto da cui si affronta il ripido pendio terminale.
Discesa: per la via di salita

In FOTO (MIA): pinguino della riserva Monte Leon

 
 
 

PATAGONIA 2013, PARTE II: VUELTA ALLO HIELO SUR

Post n°1359 pubblicato il 15 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

ecco il racconto di quello che era lo scopo del viaggio e che tanto mi spaventava. Siamo stati fortunatissimi col tempo (6gg senza nuvole e senza vento) e quindi è stato tutto molto più semplice del previsto. Parecchia gente in giro, nn sembrava di stare in uno dei luoghi più remoti della terra. Zaino da 15kg, pesante ma portabile; anzi mi sono stupita di quanto sia riuscita a camminare con quel peso sulle spalle. Splendidi panorami. Quello che più mi ha stupito è che lo Hielo Sur che avevo visto nelle foto era un piattone unico, mentre io l'ho trovato parecchio tormentato da crepacci e seracchi. Assenza di neve, assenza di traccia. Il che ha significato farcela e spt il IV giorno nn è stato semplcissimo, tanto che per me la tappa più impegnativa, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, è stata proprio quella, più che la salita a passo Marconi. Quello che ho imparato è che, con la giusta preparazione, forse è proprio vero che everything is possible.

DETTAGLI DI VIAGGIO

Come arrivare: El Calafate è collegata con Buenos Aires da diversi voli giornalieri tenuti da diverse compagnie: la LADE (la più economica ma difficile da prenotare perchè i voli escono di mese in mese; nn ha una gran fama dal punto di vista dell'affidabilità), la Aerolinas Argentinas (anch'esse nn ha una gran fama come effidabilità, ma il nostro volo è arrivato in orario) e la LAN (parrebbe la migliore). Da El Calafate bus per El Chalten: ci sono 2 compagnie che fanno la spola tra le 2 città e una terza che parte direttamente dall'aeroporto.

Quando andare: gennaio e febbraio sono i mesi migliori. Novembre è il mese dello scialpinismo (ma nn so se ne vale la pena...); dicembre presenta molta neve che può rendere faticoso l'incedere nelle giornate più calde; marzo regala splendidi colori, ma il tempo è più instabile e i crepacci sono tutti aperti in assenza di traccia

Bibliografia e cartografia: La prima idea ci è venuta leggendo la rivista del CAI (Montagne 360) di novembre-dicembre 2011: Una sommaria descrizione si trova anche nel libro "Patagonia e Terra del Fuoco; itinerari e trekking alla fine del mondo" di Antonio de Soto Gil. Cartografia reperibile in luogo

Mangiare e dormire: E' un trekking che nn presenta punti di appoggio durante il quale bisogna essere completamente autonomi sia con tenda e sacchi a pelo sia per quel che riguarda l'alimentazione. Noi abbiamo comprato del cibo liofilizzato dal sito expeditionfood.com che era ottimo come rapporto peso/calorie, era molto più buono di quanto pensassi ed è praticissimo perchè preparandosi direttamente nella busta nn è necessario poi lavare il pentolino. Tener presente che il tempo può cambiare rapidamente, è quindi bene avere con sè più cibo di quello che si pensa di utilizzare.

Attrezzatura necessaria: completa da campeggio (tenda, materassino, sacco a pelo con confort intorno a -5°C, fornelletto); normale da ghiacciaio (corda, imbrago, ramponi, picozza, qualche chiodo da ghiaccio utile anche per montare la tenda su ghiacciaio); utile un telefono satellitare (il cell nn prende) e un gps

Formalità: è necessario registrarsi presso l'ente del parco comunicando il percorso che si intende compiere e il giorno del presunto rientro; inoltre si passa in Cile e bisognerebbe quindi comunicarlo anche alla gendarmeria per avere il visto e il timbro sul passaporto.

I giorno, dal ponte sul Rio Electrico (460m) alla Playtia (560m)
Dislivello: 100m + saliscendi
Lunghezza: 15km
tempo di percorrenza: 4h (+1h30 in sosta)
difficoltà: EE
Impegno fisico: ++
Itinerario: dal ponte sul rio Electrico (raggiungibile in taxi da El Chalten) prendere il sentiero a destra che si inoltra nella valle parallelo al fiume, nn sempre visibile. Dopo circa 1h nel bosco si giunge a un bivio ove occorre tenere ancora la destra raggiungendo dopo un'altra ora il rifugio Piedra del Fraille, ultimo posto ove è possibile mangiare qualcosa di fresco e ultimo contatto con la civiltà. In teoria qui bisognerebbe registrarsi e pagare 100AR$, ma nn tutti lo fanno... Proseguendo su terreno pianeggiante si raggiunge un pianoro al termine del quale ci si trova di fronte a un promontorio da aggirare seguendo bolli e ometti. Poco oltre è necessario guadare l rio Pollone che, spt se affrontato nel pomeriggio inoltrato, può risultare difficoltoso e richiedere tempo. Proseguendo nella medesima direzione ci si innlza sopra il lago Electrico e si supera una paretina un po' esposta tramite una cengia naturale (bolli e ometti). Si scende brevemente raggiungendo la spiaggia dove è possibile campeggiare.

II giorno, dalla Playtia (560m) al bivacco Garcia de Soto (1587m)
Dislivello: 1000m
Lunghezza: 15km
tempo di percorrenza: 6h (+3h in sosta)
difficoltà: PD- (II in roccia,  pendio a 30°, crepacci)
Impegno fisico: +++
Itinerario: risalire alle spalle della spiaggia su traccia di sentiero ad un colletto che immette alla conca dove si trova il lago Marconi. Abbassarsi fino a lambire il lago e costeggiarlo fino a mettere piede sul ghiacciaio. Il primo tratto è coperto di detriti e nn necessita l'uso dei ramponi. Camminare verso la testata della valle, mettere i ramponi e piegare a destra. Risalire il ghiacciaio verso una zona seraccata visibile sulla sinistra. Mantenersi però sulla destra ad affrontare un tratto su roccette: si risale un canalino, poi sfruttando un sistema di cengie si piega a sinistra. Rimesso piede sul ghiacciaio, si sale un ripido pensio verso il passo Marconi. Al termine la pendenza si fa minore.Per evitare i crepacci conviene teners al centro e poi piegare lentamente verso destra verso il bivacco.
varianti: esiste anche la possibilità di campeggiare proprio al passo Marconi, ma montare la tenda sul ghiacciaio nn è comodissimo e nel bivacco fa cmq più caldo, anche se significa allungare la tappa. Il bivacco dispone di 6 posti letto con materassi nuovissimi e comodi, alcune bombole di gas e alcuni generi alimentari di prima necessità.

III giorno, dal bivacco Garcia de Soto al Circo des los Altares (1345m)
Dislivello: trascurabile
Lunghezza: 18km
tempo di percorrenza: 5h30 (+2h30 in sosta)
difficoltà: PD- (crepacci)
Impegno fisico: +++
Itinerario: dal bivacco ripercorrere la strada del giorno prima fin verso quota 1500m. Fare quindi un ampio semicerchio verso destra (crepacci) abbassandosi verso la parte centrale dello Hielo. Proseguire sempre dritto tenendo la Cordillera marconi a sinistra fino al Circo des los Altares ove si pianta la tenda.

IV giorno, dal Circo des los Altares a Laguna Esquies (1090m)
Dislivello: trascurabile
Lunghezza: 18km
tempo di percorrenza: 6h30 (+3h in sosta); N.B. credo che in realtà la tappa sia più breve, ma orientarsi tra i seracchi in assenza di traccia nn è stato semplice
difficoltà: PD- (crepacci, orientamento)
Impegno fisico: +++
Itinerario: si prosegue nella stessa direzione del giorno prima, dapprima tenendosi sulla destra per evitare alcune zone crepacciate, poi, quando il ghiacciaio comincia a perdere quota e diventa quindi più tormentato, spostarsi gradatamente verso sinistra fino a trovare un plateau che porta fuori dal ghiacciaio su terreno detritico. Seguendo gli ometti, superare un promontorio, poi abbassarsi a destra in un canalino e rimontare sul ghiacciaio. Proseguire in discesa mantenendosi il più vicino possibile al margine sinistro fino a quando si nota un laghetto. Scendere in quella direzione, costeggiarlo tenendolo sulla destra e montare la tenda sulla spiaggetta.

V giorno, da Laguna Esquies a Laguna Toro
Dislivello: 400m + saliscendi
Lunghezza: 15km
tempo di percorrenza: 5h30 (+2h30 in sosta)
difficoltà: EE
Impegno fisico: +++
Itinerario: seguendo gli ometti dal termine del ghiacciaio si reperisce una traccia che, con molti saliscendi, tocca alcuni laghetti e raggiunge Laguna Ferrari (1h30). Da qui il sentiero si fa più evidente e con un lungo traverso si porta fin sotto il Paso del Viento che viene raggiunto con alcuni tornanti (45'). Passati sull'altro versante, si perde quota con un lungo traverso. Giunti nei pressi del ghiacciaio, si scende su terreno instabile fino a toccare la lingua su cui si rimonta. Per la presenza di detriti di solito nn è necessario indossare i ramponi. Si segue il ghiacciaio fin dove precipita incassandosi in una gola. Ci si riporta quindi sulla morena a destra e, seguendo gli ometti in salita, si raggiunge una fascia rocciosa che si supera in un canalino. Si scende quindi verso sinistra. A sinistra si nota una tirolese che tesa su un canyon, permetteva di portarsi sulla sinistra idrografica della valle evitando il guado. Al momento però era inagibile e quindi occorre proseguire in discesa fino a raggiungere l'ampio greto del fiume che va guadato. Si costeggia quindi il lago e si raggiunge l'accampamento di Laguna Toro.

VI giorno, da Laguna Toro a El Chalten
Dislivello: 500m
Lunghezza: 18km
tempo di percorrenza: 5h (+2h30 in sosta)
difficoltà: E
Impegno fisico: +++
Itinerario: ci si allontana dall'accampamento su buon sentiero pianeggiant. Si superanoun paio di corsi d'acqua e si raggiunge una zona paludosa dove la traccia tende a perdersi. Bisogna tenere la sinistra a rimontare uno spallone erboso. La salita è costante e interminabile e porta ad un belvedere sul lago Viedma. Si scende finalmente sul versante opposto dapprima nel bosco e poi per praterie. Si ignora un bivio sulla sinistra e ci si abbassa velocemente verso El Chalten ormai ben visibile. Il sentiero termina a breve distanza dal centro del parco.

In FOTO (MIA): io nell'immensità dello Hielo Sur, in una zona crepacciata

 
 
 

PATAGONIA, PARTE I: BUENOS AIRES A PIEDI E IN BICICLETTA

Post n°1358 pubblicato il 13 Marzo 2013 da sillylamb
 
Foto di sillylamb

Eccomi di ritorno! Viaggio di rientro a parte (i miei bagagli sono rimasti a Madrid e stamattina ho iniziato col raffreddore e con una gomma a terra), è andato tutto benissimo. Siamo stati fortunatissimi col meteo e quindi la parte sul ghiacciaio è stata più facile del previsto, anche se pur sempre molto impegnativa. Mi sono stupita di quanto sia riuscita a camminare con lo zaino pesante e il panorama sul Cerro Torre è davvero spettacolare: il nome di "Grido di pietra" gli calza a pennello. Il viaggio è iniziato con 2 gg a Buenos Aires per riprenderci dal jet-lag (cmq lo ho avvertito poco, come al solito) e per scoprire una città che nn era nel mio immaginario e che invece si è rivelata piacevole e con angoli suggestivi.

I giorno, Buenos Aires a piedi
era domenica e il nostro tour ha preso avvio a piazza Dorrego dove viene allestito un caratteristico mercatino delle pulci che prosegue come mercatino dell'antiquariato per tutta v. Defensa fino ad arrivare a Plaza de Mayo, chiusa a est dalla casa rosada, sede delle istituzioni, e a nord dalla cattedrale. Una deviazione merita Av de Mayo, sede di uno dei caffè più antichi della città (caffè Tortoni, ottimo per una pausa) e della più antica metrò dove si trovano ancora dei vagoni originali in legno. Tornati in Piazza de Mayo, si raggiunge il vicino quartiere di Porto Madero dove si trova un ponte futurista e alcuni grattaciali contrastano piacevolmente con le antiche case in mattoni del porto. Fiancheggiando le chiuse, ci si porta fino in Piazza San Martin dove si trova la torre degli Inglesi e un piacevole parco ombreggiato. Spostandosi leggermente verso ovest si trova un complesso di case in stile vittoriano. Si percorre la trafficata avenida Libertator per raggiungere la chiesa di Ns Signora del Pilar con una stupefacente pala d'altare barocca i argento e il vicino cimitero di Recoleta dove sono sepolte in tombe monumentali diverse personalità dello stato tra cui anche Evita Peron. La piazza antistante ospita un altro mercatino dell'artigianato e il caffè La Biela è un ottimo posto dove concerdersi una pausa e osservare la gente. Attraversata la piazza, si può visitare il museo di Belle Arti (chiuso il lunedì; ingresso gratuito) che ospita, oltre a opere di artisti del nuovo mondo, anche opere di artisti europei del calibro di Rodin e Picasso. Nel parco adiacente si trova la Floralis Generica, una statua in acciaio a forma di fiore che si apre al tramonto e all'alba (in FOTO; MIA: è stata una delle cose che mi ha affascinato di più a Buenos Aires).

mangiare e dormire
per dormire abbiamo scelto il Petit hotel Vitraux: ben nascosto in quella che sembra una normale abitazione offre 3 stanze dai colori pastello e dai soffitti alti. Buona la colazione, proprietari molto gentili e disponibili. Bagno in condivisione. Unico neo: la nostra stanza era proprio sulla strada e quindi un po' rumorosa.
Per mangiare abbiamo scelto Lo Rafael perchè vicino all'hotel: ottima cucina argentina.

II giorno, Buenos Aires in bicicletta
Abbiamo noleggiato un tandem alla bicicletteria naranja che offre anche tour guidati della città. L'unico neo è che il lunedì molte attrazioni sono chiuse, per cui alcune cose nn siamo riusciti a vederle. Però così abbiamo restituito le bici in tempo!
Siamo partiti da pasaje giuffrà e ci siamo portati di nuovo Porto Madero dove volevamo visitare l'area faunistica che però il lunedì è chiusa. Ci siamo pertanto limitati a pedalare lungo il perimetro esterno. Peccato perchè i canneti e la vegetazione rigogliosa era molto suggestiva. Percorrendo di nuovo Av. Libertador si raggiungono i parchi del quartiere Palermo. Meritano una visita il giardino giapponese e il rosetum (purtroppo chiuso anch'esso il lunedì). Si passa nei pressi dell'ippodromo e di alcuni laghetti artificiali arrivando alla zona universitaria. Lì vicino si trova un parco di sculture futuriste e poco distante in v. Juramento c'è Barrio Chino, una piccolissima Chianatown per lo più con componenete thailandese. Seguendo quindi le ciclabili (Buenos Aires ne ha una discreta quantità), ci si inoltra nell'elegante quartiere residenziale di Palermo con ampie vie alberate. Si raggiunge così il giardino botanico popolato da molti gatti randagi. Tornando verso s. Telmo, si percorre avenida Florida dove in un centro commerciale si trova un bellissimo murales sulle pareti concave della cupola centrale. Si ritorna quindi al punto di partenza.

mangiare:
Abbiamo scelto il ristorante El Obrero nel quartiere popolare la Boca. La zona nn è delle più raccomandabili, tanto che nn abbiamo visitato Caminito con le allegre casette colorate perchè chi ci ha noleggiato la bici, ci ha sconsigliato di andarci. Cmq il cibo è buono e i prezzi ragionevoli e forse vale la pena di farci un giro per vedere anche l'altra faccia, quella più povera, della città.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: sillylamb
Data di creazione: 26/01/2006
 

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Le montagne sono le preghiere di Dio

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA (2008-2013)

Provincia di Lecco:
- Grignone per la cresta di Piancaformia (alpinismo invernale)
Giro delle Grigne
- Zucco Sileggio

Provincia di Sondrio:
Pizzo Olano (scialp)
Salmurano (scialp)
- lago del Truzzo
- Surettahorn (scialp)
Bernina (alpinismo)
- bivacco Colombo, Palon de la Mare, monte Vioz (alpinismo)
Disgrazia (alpinismo)
- Gran Zebrù (alpinismo)
- Forcellino (scialp)
- Passo Porcile (scialp)
- il bivacco Ca' Bianca (scialp)
- Da Isola a Frondaglio (ciaspole)
- il lago di Colina (MTB)
-  il Cevedale (alpinismo)

Provincia di Bergamo:
- Bronzone
- Sasna (scialp)
- Mte Misma
Traversata delle creste della Presolana (alpinismo)
- Araralta e baciamorti (ciaspole)
- Pizzo Arera

Provincia di Brescia:
- Adamello (scialp)
- Monte Carone
- Guglielmo (ciaspole)

Provincia di Varese:
- Mte Settetermini (MTB)

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA, 3

Provincia di Sondrio:
- Punta dgli spiriti (scialp)
Gole Cardinello e lago d'Emet
- Tambò (scialp)
- Cima pesciola (scialp)
- Meriggio (scialp)
- Alpe Bondeno (ciaspole)
- Tresero (scialp)
- Cassandra (scialp)
- Ferrè (alpinismo)
- Scalino (scialp)
- Dosdè (scialp) 

Provincia di Como:
- Bregagno (scialp)
- Cima Pianchette (ciaspole)
- Berlinghera 

Provincia di Bergamo:
- Pizzo delle Segade (ciaspole)
- anello dei Campelli
- Vodala by night (scialp)
- Pizzo del Becco 

Provincia di Lecco:
- San Primo (scialp)
- Legnone da Colico
- Resegone (ciaspole)
- Moregallo (per il canalone Belasa)
- Grignone in invernale 

Provincia di Brescia:
- Frerone (scialp)
- Monte Creino 

Provincia di Varese:
-
 Pizzoni Laveno & Mte Nudo
Piambello (MTB) 

 

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA(2008-2009-2010)

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA (2011 E SEGG)

- Saron (scialp)
- Oilletta (scialp)
- Col Chavacourt (scialp)
Cima di Creya
- Gran Tournalin
- Roccia nera e Gemello del Breithorn (alpinismo)
- Dome de Gouter (alpinismo)
- Mont Avic
- 2 itinerari con le ciaspole in valdigne: alpeggi Tirecorne e lago d'Arpy
- Spalla W Becca Trecare (scialp)
- Tour Ronde (alpinismo)
- Breithorn Centrale (scialp)
Roisetta (scialp)
- Bieteron (scialp)
- Zumstein (scialp)
- Cleve de Moula
- Gran Cima (scialp)
- Tsaplana
(ciaspole)
- Gran Pays (scialp)
- Croce di fana (ciaspole)
- intorno all becca di Viou
-  da Bard a Machaby
- 2 itinerari in MTB: lago Miserin e Pointe de Chaligne
-  colle Champillon (scialp)
- S. Ambrogio 2011: a piedi sulle mulattiere di Quart, scialp al colle della Croce, ciaspolata notturna all'alpe Arp Vieille
- lago di Zuckie
(ante)cima d'Entrelor (scialp)
- lago Cignana (MTB)
- Bivacco Gervasutti
- Nei valloni di Leviona e Pesson 

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2006-07)

PIEMONTE:
Verbano-Cusio-Ossola:
- il rifugio Maria Luisa e il Grieshorn (ciaspole)
- Massa del Turlo
- l'anello di Pogallo
- Pizzo Diei e Monte Cistella
- Corona dei Troggi (ciaspole)
- Monte Massone
- Monte Cazzola (ciaspole)
Provincia di Biella:
- Monte Bo
Provincia di Torino:
-
Colma di Mombarone
Provincia di Alessandria:
- Monti Ebro e Chiappo (ciaspole)
- Monte Tobbio

LIGURIA:
Provincia di Savona:
- L'anello del Beigua
- L'anello del Monte Sordo
- L'anello di Finale
- Da Varigotti a Noli
Provincia di Genova:
punta Martin
il sentiero del Brugneto
- sui sentieri dell'ardesia: Monte Zatta e il Monte S. Giacomo
- Monti Reixa e Argentea

TOSCANA
- nelle foreste casentinesi: le cascate dell'acqua Cheta e il Monte Falterona

ESTERO
Francia:
- il mio Verdon: l'Imbut, il Breis e il Martel
- Cret de la Neige
- Le lac Blanc
Svizzera:
- Val di Campo: il rifugio Val Viola e la forcola di Cardan (ciaspole)
- Poncione d'Alnasca
- Traversata S. Carlo - Foroglio per la bocchetta della Crosa
- Il lago di Cama
- Monte Bar (ciaspole)
- La capanna Cremorasco e il Pizzo Corgella

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2008-09)

Piemonte
Provincia di Torino:
-
3 itinerari con le ciaspole dal rifugio Selleries: il lago Laus, il colle del Sabbione, il monte Orsiera
- il Rocciamelone
- il sentiero delle anime
- Punta Mariasco
Verbano-Cusio-Ossola:
- Alpe Veglia e dintorni
- Monte Togano

Emilia Romagna
Provincia di Piacenza:
- Monti Bue, Maggiorasca e Nero (ciaspole)
- Monte Alfeo
Provincia di Parma:
- traversata del parco dei 100 laghi
- Monte Orsaro

Liguria:
-
Manico del Lume (GE) e giro della Palmaria (SP)

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- l'Ortles (alpinismo)

Toscana:
Provincia di Massa-Carrara:
- 2 ferrate nelle Apuane: il Monte Forato e il Pizzo Uccello

Estero:
Svizzera:
- capanna Gesero e Monte Marmontana
- Chuebodenhorn
- val Vergeletto, quota 2108
- Magehorn (scialpinismo)
- Piz Grevasalvas (scialpinismo)
- Capanna Poncione di Braga (ciaspole)
- Piz cadreigh (scialpinismo)
- Monte Fumadiga
- Pizzo Claro
- l'Adula (alpinismo)
Francia:
-
Fort de la Croix de Bretagne
- Mont Buet

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 3 (2009-2010-2011)

Estero:
Svizzera:
- Poncione di Valpiana (scialp)
- Cima dell'Uomo
- Nella valle dei Cani
Piz lagrev (scialp)
- Breithorn (scialp)
Piz Scalotta (scialp)
- Piz Uccello (scialp)
- Foisc (scialp)
- Piz Rondadura (scialp)
Marocco:
-
scialp sull'Atlante: Toubkal, Ras, Timesguida, colle quota 3850m nei pressi dell'Akioud
USA (California):
- Alta Peak
- Sierra Nevada Summit Lake
- Yosemite North Rim
- Sta Cruz Island

Trentino Alto Adige:
- Rifugio Trivena e Passo delle marmotte (ciaspole)
- Alpe di Villandro (ciaspole)
- valle del Ciamin
(ciaspole)
- ciaspole e torggelen: Cornetto e da Soprabolzano a Collalbo

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Dormillouse (scialp)
- Testa di Money (alpinismo)
- Rifugio Mautino e Monte Corbiun (ciaspole)
- scialp e ciaspole in Valle Stretta: Colle di valle Stretta, col des Muandes, lago Verde, vallone di Rochemolles
Verbano-Cusio-Ossola
- Arbola
(scialp)
- Cima Valrossa (scialp)
- Mte Capio
Provincia di Vercelli:
- Monte Bo valsesiano (scialp)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 4

Piemonte:
Provincia di Cuneo:
- Monviso (alpinismo)
- sentiero Frassati in Val Maira
- cima delle Rossette (scialp)
- Cima genova per la cresta Sigismondi (alpinismo)
Provincia di Torino:
- rifugio Jervis e Punta barant (ciaspole)
- Cima del bosco (scialp)
- Cima delle Liste (scialp)
Punta delle vallette (scialp)
Provincia di Novara:
- Mte Fenera (MTB)
VCO:
-
Corno orientale nefelgiù (scialp)
- Monte Faiè
- cima Jazzi (alpinismo)
Provincia di Biella:
- cresta dei carisey (alpinismo)

Emilia Romagna:
Provincia di Reggio Emilia:
- Monte Cusna

Trentino Alto Adige:
- rifugio Lancia e Col santo (ciaspole)
- Tra i masi della val Sarentino

Estero:
Svizzera:
-
Mte Gambarogno
- lago di Canee
- Palù (scialp)
- Bishorn (scialp)
- Punta di Stou (scialp)
- Piz Surgonda (scialp)
- Capanna campo tencia e lago Morghirolo (ciaspole)
Austria:
- Feldalphorn (ciaspole)
Francia:
- Dom de la Neige des Ecrins (alpinismmo)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 5

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Punta d'Almiane (scialp)
- Cavalcurt
- Forte di Foens (MTB)
- Roc Peirous (scialp)
- colle della battaglia (scialp)
- prato in fiera (scialp)
- Monte Lion (scialp)
Provincia di Cuneo:
-
Colle Ciaslaràs (scialp)
- Piovosa (scialp)
Provincia di Vercelli:
-
colle della piana (scialp)
- colle Piccolo Altare (scialp)
VCO:
- Corbernas (scialp)
giro dei 5 passi

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- anello Brugger Schupfer (ciaspole)
- Laite Va Spiz (scialp)

Estero:
Norvegia:
- scialp alle Lofoten: Fagerfjellet e Stormheimfjellet
Svizzera:
- Septimerpass (MTB)
- Nadelhorn (alpinismo)
- Stotzigen fisten (scialp)
- Tallihorn (scialp)
- Chilchalphorn (scialp)
- Pigna d'Arolla (scialp)
- Strahlorn e Allainhorn (scialp)
- Generoso
Francia:
-
refuge de Gouter
Argentina:
- Cerro des los Cristales

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 6

Estero:
Svizzera:
- Chili Bielenhorn (scialp)
- Lucendro (scialp)
- Alphubel (scialp)
Piz d'Emmat Dadaint (scialp)
- Straffelgrat (scialp)
- Einshorn (scialp)
- Weissmies (alpinismo)
- Allainhorn, cresta Est (alpinismo)
- Piz Arpiglia (scialp)
- Piz Mezdì (scialp)
- Boshorn (scialp) 

Piemonte:
Provincia di Torino:
- colle delle Lance (scialp)
- Blegier (scialp)
- Giornalet (scialp)
VCO:
- Basodino (scialp) 
- traversata Veglia-Devero
- Mater & Margineta
alpeggi sopra Cannobio
Provincia di Cuneo:
- Chersogno (scialp)
- Oronaye (alpinismo)
- Colle della Lausa & anello Collalunga (scialp)
Colle Sagneres (scialp) 

Trentino Alto Adige:
- Presanella (alpinismo)
 

Veneto:
Provincia di Belluno:
- Pavione
Mont'Alt de Framont
Provincia di Verona:
- giro delle 5 cime
Monte Sparavero

 

PICCOLE SODDISFAZIONI

Anche se quello a cui tengo di più è la parte "alpinistica", qualcuno ha notato e apprezzato le mie ricette. Questo blog pertanto è segnalato su Petitchef.com

Ricette di cucina

 
 

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