la bradipessa

alla ricerca dei propri limiti, delle proprie potenzialità e di (un po') di autostima

 

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Nickname: sillylamb
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: MI
 

DEDICATO A S.

 

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...                                          


Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."


Neruda

 

 

 

DEDICATO AL LEO, AL KIMBA E A DIVERIA

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Dio creò il Persiano perchè l'uomo potesse accarezzare il leone.

Dovremmo essere saggi la metà dei gatti. E anche belli la metà.

I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l'uomo.

 

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Messaggi di Settembre 2014

GRECIA 2014, III PARTE - SU E GIU' X SALONICCO

Post n°1557 pubblicato il 30 Settembre 2014 da sillylamb
 

Salonicco è una metropoli. Girarla in auto è da folli, trovare parcheggio è praticamente impossibile. Fatte queste premesse, a me nn è dispiaciuta. Mi ha ricordato un po' le città arabe con gli animati mercati e al tempo stesso mi sono piaciute le zone meno turistiche, che regalavano scorci suggestivi tranquilli e silenziosi. L'unica cosa è che lunedì è il giorno più sbagliata per visitarla perchè è quasi tutto chiuso.

Il giro che vi suggerisco (e che nn ha certo la pretesa di visitare tutti i luoghi e i musei che una città ricca di storia come Salonicco offre) parte dall'ex quartiere portuale di Ladadikà, dove le basse case sono state ristrutturate e adibite a locali. A breve distanza si trova l'animato mercato coperto e un angolo più tranquillo dove vengono esposti articoli in legno e vimini. Da qui si passa in piazza Aristotelus dove a destra sorgono le antiche terme Yachoudi Hamam mentre a sinistra una piccola chiesa circondata da un roseto. A nord della piazza si trova l'antico foro romano, con un odeon e una futuristica galleria coperta che ospitava negozi. A monte, ecco la chiesa di Agios Dimitrios costruita sulle antiche terme romane dove il santo subì il martirio e che ospita mosaici del VI secolo, oltre che alle spoglie del santo. Proseguendo ancora verso nord, le strade si fanno strette e trotuose e, in salita, ci si addentra nel quartiere di Sykies che nasconde alcune belle chiese (Aghia EkateriniAghios Nikolaos Orphano). Proseguendo in salita senza uno schema preciso, prima o poi si araggiungono le mura bizantine che circondano l'Eptagiro, la parte più alta della città da cui lo sguardo si spinge sulla distesa immensa della città, sulle colline circostanti e sul mare. Qui si trova una fortezza usata fino a non molto tempo fa come carcere, oggi riadatta a museo. 
Per il ritorno, è possibile prendere un autobus oppure conviene farlo mantenedosi più a est passando nei pressi dell'ospedale dove sorge la Rotunda, la più antica delle chiese di Salonicco il cui interno è protetto dall'Unesco. A breve distanza si trova l'arco di Galerio.. Proseguendo verso il mare, si raggiunge la White Tower, uno dei simboli della città. 

Mangiare e dormire: Avevamo prenotato al Tourist hotel, centralissimo. La prima impressione nn è stata delle migliori: la doccia nn funzionava bene e dalla strada sottostante salivano i rumori dei locali. In realtà poi il rumore nn ha dato fastidio più che tanto, il personale è gentilissimo e la colazione buona e abbondante.
Per cena siamo capitati per caso da Ouzou Melathron: mangiato bene con spesa più che ragionevole; degna di menzione la pasta col tonno fresco: abbondantissima e davvero gustosa.
Per pranzo invece siamo capitati per puro caso in una taverna aperta dal 1895 di cui purtroppo nn ricordo il nome. Merita sia per la posizione, in una mcroscopica piazzetta di Sykies, che per il cibo tipicamente greco ad ottimi prezzi. 

 
 
 

GRECIA 2014, II PARTE: PEDALANDO TRA LE METEORE

Post n°1556 pubblicato il 29 Settembre 2014 da sillylamb
 

Abbiamo deciso di nn visitare i monasteri del Monte Athos perchè in barca, a 500m dalla costa, abbiamo pensato che proprio nn ne valeva la pena. Così alla fine del giro in mTB abbiamo noleggiato un'auto e ci siamo spostati in Tessaglia, alle Meteore dove levigate pareti rocciose salgono a strapiombo per oltre 300m dando l'impressione di stare in un quadro surrealista; talvolta, sulla loro sommità, sorgono monasteri che sembrano piovuti lì dal cielo e che si fondono perfettamente in questo paesaggio bizzarro.

Le meteore distano circa 250km da Salonicco. Sono raggiungibili in giornata, ma noi abbiamo scelto di dedicarci 2 giorni e mezzo.
La prima tappa è stata la fortezza di Platamonas: all'interno delle mura possenti dominate da una torre ottagonale, si trovano resti di case e chiese all'ombra di alberi che danno quasi l'idea di un giardino a mi hanno trasmesso una bella sensazione di serenità. Una breve sosta merita anche la valle di Tempe, un canyon simile al Verdon tra le cui pareti rocciose è custodita la cappelletta di Agia Paraskevi; è un po' un circo turistico, ma merita secondo me una visita cmq. Infine abbiamo diviso la visita delle Meterore: il primo pomeriggio 3, la mattina seguente altre 3, compiendo un anello circolare in MTB e superando così i 500km percorsi in sella. Consiglio di evitare la visita di domenica, perchè spt i monasteri maggiori e di più facile accesso (Agios Stefanos e Megalo Meteoro) sono presi d'assalto dai turisti rendendo difficile la visita e perdendo completamente l'atmosfera mistica. Se nn si ha molto tempo a disposizione, consiglio la visita a Roussanou (che ha un negozio davvero carino: le monache sono laboriose e vi si trovano cose diverse dalle solite icone) e a Agia Triada che ha una location davvero fantastica. Per il resto sono tutti simili: scalinate scavate nella roccia per arrivarci, piccole chiese coperte di affreschi che ricordano un po' quelli di Giotto con Dio Pantocrator, martiri di cui nn conosco la storie e Giudizi Universali (particolare  un affresco a Agios Nikolaos dove Adamo dà il nome agli animali) e musei che racchiudono opere lignee davvero incredibili.

Lunghezza: 19km, 500m di dislivello circa

Tipo di itinerario: 100% asfalto

Periodo consigliato: primavera/autunno; sconsigliato d'estate per il caldo. Io l'ho fatto domenica 21-9-14

Tempi di percorrenza: 1h50 (+ il tempo per le visite ai monasteri)

Descrizione: Noi siamo partiti dal campeggio Vrachos di Kastraki dove abbiamo pernottato. Svoltando a destra una breve salita, seguita da una breve discesa, conduce a Kalambaka. Attraversare il paese, quindi prendere la II a destra (indicazione per le Meteore). La strada comincia a salira in un ambiente rurale. E' incredibile come basti spostarsi di pochi km e il paesaggio cambia. Si compie un ampio semicerchio cerso sinistra e al primo bivio occorre tenere la sinistra per raggiungere il sentiero di accesso al monastero di Agia Triada (9-17; chiuso il giovedì) e poco oltre il piazzale di fronte al monastero di Agios Stefanos (9.30-13.30 e 15.30-17.30; chiuso lunedì). Tornati al bivio, piegare a sinistra e in leggera salita, ignorato un altro bivio sulla destra, si arriva al punto più alto. Scendere quindi e al bivio successivo andare dritto. In salita si raggiunge il Monastero di Varlaam (9-16; chiuso al venerdì) e il vicino monastero di Megalo Meteoro (9-17; chiuso al giovedì). Si torna nuovamente indietro e, continuando a scendere, si raggiunge il monastero di Roussanou (9-17.45; in estate sempre aperto) e poi il monastero di Agios Nicholaos  (9.30-15.30, chiuso al venerdì) a breve distanza da Kastraki. Attraversato il paese, si torna al punto di partenza.

Mangiare e dormire: come detto abbiamo diviso il viaggio in 2 parti. La prima notte abbiamo dormito ai piedi della fortezza di Platamonas al camping Poseidone: ampie piazzole, bagni ok, orario di silenzio dalle 23 alle 6. A cena siamo andati a Litochoro, ai piedi dell'Olimpo al ristorante Metze Metze dove fanno cucina greca creativa, molto curata; ho osato prendere una pasta ed era davvero buona.
La seconda notte abbiamo dormito al camping Vrachos di Kastraki che ha una location davvero incantevole con bella vista sulle Meteore, ma nn ha un orario di silenzio: c'era un gruppo di cechi che viaggiavano in pullman + bici e ho temuto di dover passare la notte in bianco; invece ad una certa ora per fortuna si sono autozittiti. Ha il bagno più bello che abbia visto in un campeggio greco. Per cena siamo andati alla taverna Stefanos, proprio lì vicino: ottima carne alla griglia. 

 
 
 

In memoria di Hervè Pierre Gourdel

Post n°1555 pubblicato il 27 Settembre 2014 da sillylamb

II interruzione del racconto della Grecia, questa volta per commentare un atroce fatto di attualità, la morte della guida Hervè Pierre Gourdel.

Io vivo nel mio mondo. NN amo guardare i telegiornali, c'è anche stato un periodo in cui non riuscivo a guardarli perchè poi dormivo male. Le notizie spesso le apprendo a spizzichi e bocconi, su FB oppure per passaparola ("Hai sentito...?"). Così ho saputo della morte della guida Hervè Pierre Gourdel per mano dell'ISIS. La redazione di Altitudini per cui sto partecipando a un concorso ha chiesto a me (come agli altri partecipanti) se volevo scrivere qualcosa. Ci ho pensato e nn mi è venuto in mente niente. Perchè nn conoscevo l'uomo e quindi non sono in grado di scrivere un epitaffio e perchè le morti sono tutte uguali; forse alcune sono peggiori delle altre perchè accomunate da un orrore che io personalmente non riesco a capire, ma per questo la sua morte è uguale a tutte le altre a cui ormai ci hanno abituato i telegiornali e mi lasciano sempre senza parole. Perciò la cosa migliore che posso fare è lasciare il link di chi invece le parole ha saputo trovarle. 

http://altitudini.it/noi-gente-di-montagna-in-memoria-di-herve-pierre-gourdel/

 
 
 

RISOTTO CON MISTICANZA MANTECATO ALLO YOGURT

Post n°1554 pubblicato il 25 Settembre 2014 da sillylamb
 

Interrompiamo momentaneamente il racconto del viaggio in Grecia per sottoporvi un racconto su cui desidero un vostro parere.

Domenica ci sarà una manifestazione intitolata "Giornata internazionale del coniglio". Occupandomi di conigli,ieri  mi era stato chiesto dalla società specialistica di cui faccio parte se ero disposta a far parte di un gruppo di veterinari che si metteva a disposizione dei proprietari per qualche informazione. Gratuitamente. Di primo acchito ho risposto di no. NN tanto per il gratuitamente, quanto per il poco preavviso e per il fatto che per domenica ho altri programmi che coinvolgono anche altre persone che mi spiaceva paccare. Una collega mi ha detto che sono stupida, che era una vetrina, un'ottima occasione che nn capiterà più per farmi conoscere. Forse è vero, ma a me nn piaceva neanche il contesto, una specie di festa di paese con la sfilata e la premiazione del coniglio più simpatico oltre che raccolte fondi per certe onlus. Mi sembra di buttare la mia professionalità in un gran caos. Inoltre il target a cui si rivolge è di persone già sensibilizzate che dovrebbero già avere il loro veterinario per cui rischio anche di buttare anche il mio tempo. Voi che ne pensate?

Ingredienti (per 1 persone): 50g di riso, 50g di misticanza, 1 cipollotto, vino bianco, brodo 2 cucchiai di yogurt, 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato, 1 cuchiaio di noci tritate, olio
Preparazione: fate appassire il cipollotto a rondelle nell'olio. Unite la misticanza tritata, poi il riso e fate tostare. Sfumate con il vino bianco, poi portate a cottura aggiungendo il brodo bollente un mestolo alla volta. Mantecate con le noci, il parmigiano e lo yogurt. Aspettate 2 minuti e servite.

 
 
 

PENISOLA CALCIDICA - I PARTE; IN MTB: SFATIAMO I MITI SULLA GRECIA

Post n°1553 pubblicato il 24 Settembre 2014 da sillylamb
 

In Grecia, mi avevano detto, nn piove mai. Falso. Anzi, falsissimo. Piove che Dio la manda, che se nn si trova riparo si rischia di affogare nelle strade trasformate in fiumi.
In Grecia, mi avevano detto, si muore di caldo. Falso anche questo. Ci sono stati giorni che sarei stata in spiaggia con il pile, ma per pedalare andava benissimo. E il viaggio è stato davvero bello.
Quello che mi è piaciuto di più sono stati i gatti; tanti, tantissimi gatti che comparivano sotto al tavolo quando si mangiava e si facevano accarezzare, così nn ho sentito la mancanza dei miei rimasti a Milano. Mi è piaciuto pedalare nella campagna, a volte al condìfine con il mare. Mi è piaciuto il sentiero K4, sospeso tra 2 mari, gli uliveti della Kassandria e i boschi della Sithonia. Mi è piaciuta Arnea con la fontana che sgorga dal tronco di un platano e la vista che si gode da Tassiarchis, con il mare che sembra a portata di mano nonostante un'interminabile salita. Mi è piaciuto aver buttato l'orologio in una borsa e aver vissuto per una settimana senza.
NN mi sono piaciute le zanzare, talvolta davvero tantissime. Nè la pattumiera buttata in giro.
Mi ha stupito nn incontrare altri ciclisti. Viaggiare in bici è bellissimo, a misura d'uomo, la gente è incuriosita, ti saluta e ti sorride e io mi sento davvero cittadina del mondo.
Mi è mancato avere un po' più di tempo, ma possiamo sempre tornare.

DETTAGLI DI VIAGGIO

Come arrivare:  Ryanair collega comodamente Salonicco a Milano.
Salonicco è una grande città, ci sono diversi ciclisti, ma l'unico con un sito scritto in una lingua decente è Actionbike che per 10€ a MTB fornisce il servizio di impacchettamento utile per la spedizione in aereo. 

Quando andare: il periodo migliore secondo me è inizio giugno, quando le giornate sono lunghe. Io sono andata dal 12 al 22-9-2014 e alla sera, ora che montavamo la tenda e ci facevamo la doccia, era già buio.

Bibliografia e cartografia: ho usato la guida della Dumont che è l'unica che ho trovato solo sulla penisola calcidica che dalla Lonely viene liquidata in poche pagine; la guida è un po' datata (2004) per cui bisogna ricontrollare gli orari, ma in linea di massima io mi sono trovata bene. Anche la cartografia contenuta all'interno è più che sufficiente.

tipo di itinerario: Itinerario prevalentemente su asfalto, ma ci sono alcune belle strade sterrate. Prestare attenzione perchè alcuni tratti si svolgono su strade trafficate, a più corsie. I greci nn sono abituati ai ciclisti e nn rispettano molto i limiti di velocità, ma in genere nn fanno il pelo. Itinerari con continui saliscendi raggiungendo anche dislivelli significativi che a lungo andare con le borse diventano faticosi.

I giorno: da Salonicco a Nea Kallikratia
Lunghezza
: 55km con alcuni dolci saliscendi, un po' di sterrato
Tempi di percorrenza: 4h20
Itinerario: Dall'aeroporto di Salonicco prendere a sinistra e poi a destra su strada a 2 corsie da lasciare appena possibile per una strada a destra che costeggia la costa passando da Nea Michaniona e Ormos Beach. Qui si torna verso l'interno passando da Epanomi per poi tornare sul mare vicino a Potamos. Qui una strada sterrata corre a pochi metri dalla spiaggia; ha un fondo a tratti sabbioso difficile da pedalare.
mangiare e dormire: In Grecia si mangia bene e si spende poco. Per pranzo ci siamo fermati a una taverna a Ormos beach; l'oste nn parlava una parola di nessuna lingua comprensibile, ma ci siamo arrangiati.
Per dormire abbiamo scelto quando possibile di farlo in campeggio. In realtà nn è economicamente così conveniente: si spende in media 15-18€ per 2 persone con tenda a cui bisogna aggiungere il costo della colazione; si trovano alberghi dove si pernotta con 30-35€ la doppia con colazione e si ha il vantaggio di viaggiare molto più leggeri, senza tenda, sacco a pelo e materassino. Verificare l'apertura dei campeggi: molti chiudono a metà settembre. Cmq Abbiamo scelto Aegean camping: piazzole ampie, ombreggiate, bagni puliti, molte zanzare.
Per cena, Nea Kallikratia offre molte taverne.

II giorno: da Nea Kallikratia a Siviri
Lunghezza
: 62km con saliscendi per un totale di 600m di dislivello circa, un po' di sterrato impegnativo negli ultimi 12 km
Tempi di percorrenza: 5h
Itinerario: Si attraversa Nea Kallikratia e si prosegue lungo la costa fino a Nea Moudania. Qui ci si immette in una strada trafficata che attraversa il ponte sul canale di Nea Potidea (molto bella la spiaggia) per poi trasformarsi in una strada a 2 corsie. Dopo circa 5km, si nota sulla destra una grande strada in costruzione. Percorrerla fino al primo cavalcavia dove si confluisce sulla strada che attraversa la penisola di Kassandria portandosi a Sani, sulla costa occidentale. Arrivati nei pressi del Sani Beach Resort, una salita ripida conduce in una zona residenziale in pineta. Prendere a sinistra, in discesa, poi passare nei pressi di un grande hotel e prendere la terrata alle sue spalle. Si passa nei pressi di Kipsia Beach, poi si sale su una sterrata. Poco prima di arrivare in cima, prendere un sentiero poco evidente sulla destra nei pressi di una panchina, che scende fino ad un'altra spiaggia. Un'ultima risalita su ampia pista in terra battuta conduce a helani Villas. Da qui a Siviri su asfalto.
mangiare e dormire: a Sivir nn ci sono campeggi, pertanto abbiamo dormito all'hotel Samel: camere pulite, colazione buona, 30€ la doppia.
Per cena abbiamo scelto Sto Kyma: buona la moussaka (anche se nn eccezionale), persolae gentile. Una delle cose carine è che in Calcidica i ristoratori regalano sempre il dessert.

III giorno: da Siviri a Pefkochori
Lunghezza
: 65km con saliscendi per un totale di 1000m di dislivello circa, 30% di sterrato facile
Tempi di percorrenza: 6h
Itinerario: Da Siviri dirigersi verso l'interno passando da Fourkà e Kassandrino (il paese merita una visita). All'uscita del paese, attraversare un ponticello e prendere la sterrata che comincia a lato del cimitero. Questa sale per alcuni km fino a raggiungere un quadrivio dove occorre prendere a sinistra. La strada corre ora in alto con continui saliscendi e splendidi scorci sia sulla costa occidentale che su quella orientale. Si passa nei pressi di una torre per avvistamento incendi (353m) e poco oltre si attraversa la strada asfaltata per proseguire dritto sempre su sterrato che termina a Agia Paraskevi. Su asfalto i raggiunge Paliouri e, nei pressi della stazione di servizio ai margini del paese, si prende a destra in leggera discesa per poi risalire. Seguono una ripida discesa, una risalita e un lungo tratto ondulato tra gli olivi per raggiungere Agios Nokolaos sulla punta più estrema della Kassandria. Tornati a Paliouri per il medesimo itinerario, una veloce discesa conduce a Pefkochori
mangiare e dormire: anche qui i campeggi nn sono molti. Abbiamo dormito al Kopana Resort che mette a disposizione dei monolocali confortevoli. La location è incantevole, immerso in un uliveto, ma nn ci sono servizi in loco (ristoranti, supermarket).

IV giorno: da Pefkochori a gerakinis
Lunghezza
: 64km con saliscendi non impegnativi, poco sterrato facile
Tempi di percorrenza: 4h30
Itinerario: Proseguire lungo la strada che segue la costa toccando Kallithea (tempio di Zeus Ammone; recintato senza orari esposti; lune cmq è chiuso), Afistos (bella sia la spiaggia che il paese) e Nea Fokea (torre bizantina). Da qui ci si immette di nuovo sulla strada a 2 corsie che porta a Potidea; in questo senso di marcia si attraversano delle zone residenziali e quindi fa un po' meno impressione. Poco dopo il ponte di Potidea, prendere a sinistra per il borgo agricolo di Neos Mamas. Si passa nei pressi della chiesa dove il 2 settembre si tiene una grande fiera del bestiame, si attraversa il paese e nei presi di una cappelltta si affrontano pochi km di sterrato tra gli ulivi che riportano dulla strada principale che in breve conduce a gerkinis.
mangiare e dormire: Camping Kuyoni: piazzole ampie e ombreggiate, bagni puliti, ma receptionist davvero antipatica.
Cena alla taverna Oasis, proprio sulla spiaggia; prezzi nn proprio economici, ma abbiamo mangiato bene.

V giorno: da Gerakinis a Neos Marmaras
Lunghezza
: 56km con veloci saliscendi, 15% sterrato facile
Tempi di percorrenza: 4h30
Itinerario: Poco oltre il campeggio, prendere una sterrata che costeggia il mare e seguirla fino a riportarsi aull'asfalto poco distante da Metamorfossi. Qui una breve deviazione conduce al monastero Prodromou (chiuso dalle 12 alle 15.30). Proseguendo sulla strada principale si raggiune Nikiti (bello in centro storico) e ci si addentra nella Sithonia. Una sosta merita Elias Beach, dove i pini marittimi arrivano a breve distanza dal mare. Si raggiunge così Neos Marmaras.
2 brevi deviazioni conducono alla cappella di Agios pavlos e al paese di Partenonas, uno dei meglio conservati della Sithonia, ma siccome ha piovuto e siamo dovuti star fermi un bel po' nn abbiamo fatto in tempo.
mangiare e dormire: ottimo enaglish breakfast alla taverna Skorpion: ci hanno portato così tante cose che pensavo che nn saremmo riuscii a mangiare tutto.
Camping Marmara: piazzole ombreggiate, bella spiaggia privata, bagni puliti; un sacco di zanzare e una sola persona che parla l'inglese.
Abbiamo cenato in una delle taverne del porto di cui nn ricordo però il nome. La cena migliore della vacanza.

VI giorno: da Neos Marmaras a Armenistis
Lunghezza
: 69km con oltre 1000m di dislivello, un po' di sterrato facile
Tempi di percorrenza: 6h
Itinerario: Da neos marmaras proseguire sulla strada principale oltre porto Carras. Ora la strada sale. Nei pressi di un cartello per il campeggio Stavros svoltare a destra e abbassarsi a raggiungere la costa. La strada corre a poca distanza dal mare sfiorando belle spiagge. Da Stiladari la strada diviene sterrata reimmettendosi poi sulla stata ad Aretes Beach. La si lascia quasi subito per raggiungere Toroni (resti di basilica paleocristiana). Di nuovo su statale fino Porto Koufo dove la strada si allontana dalla costa salendo tra bei boschi e begli scorci sugli estremi promontori della Sithonia raggiungibili eventualemnte da strade sterrate. Il paesaggio poi si fa più aspro e si scende velocemente a Kalamitsi. Si continua sempre sulla statale, con infiniti saliscendi, passando da Skala Sikia (resti di mulini a vento). Dopo Sarti c'è un lungo tratto in cui nn si incontra nulla se nn qualche sporadico campeggio. Noi ci siamo fermati a uno di questi.
mangiare e dormire: campeggio Armenistis: piazzole grandi, orari rigidi (silenzio dalle 22 alle 6, il che per me andava benissimo), bagni puliti, un supermercato molto fornito (in alta stagione hanno anche il banco della carne), taverna accetabile anche se nn esaltante.

VII giorno: da Armenistis a Taxiarchis
Lunghezza
: 57km con oltre 1000m di dislivello, 100%asfalto
Tempi di percorrenza: 5h
Itinerario: Si prosegue sulla statale fino a Vourvourou dove merita una sosta Karidi Beach. Sempre con saliscendi si raggiunge Ormos Panagias per poi spostarsi più all'interno e arrivare a Saloniki Beach. Fin qui 39km. Qui abbiamo preso il pullman per Arnea. NN so gli orari, semplicemente è passato mentre io ero in crisi e guardavo sconsolata le colline circostanti che mi sembravano insormontabili. Da Arnea una lunga salita poco trafficata conduce a Cholomondas (1163m) da cui si scende a Taxiarchis.
Varianti: Se nn si volesse prendere il pullman da Saloniki Beach è possibile raggiungere Taxiarchis passando da Metangisti, Plana, Kelli, Vrastama affrontando un tratto sterrato e una ventina di km in più
mangiare e dormire: E Farma: posta poco fuori dal paese, dispone di ampie camere con una splendida vista; cucina con poca scelta ma forse perchè eravamo fuori stagione e cmq buona; personale disponibile e gentile.

VIII giorno: da Taxiarchis a Salonicco
Lunghezza
: 61km, 100% asfalto
Tempi di percorrenza: 3h45
Itinerario: Da Taxiarchis si affronta una breve salita, poi una veloce discesa conduce  a Palocastro dove si imbocca la statale che si segue fino a Salonicco. L'unica deviazione l'abbiamo fatta per Galatista: la strada si mantiene alta sulla collina e raggiunge il paese dominato da una torre bizantina.

 
 
 

MIGLIOTTO AL PESTO DI SALVIA

Post n°1552 pubblicato il 10 Settembre 2014 da sillylamb
 

L'ultima volta che siamo uscite a cena, Siona mi ha dato una notizia terribile: una nostra compagna di corso è malata di linfoma. E' stata davvero una doccia gelata e ha intaccato gravemente la mia sensazione di immortalità. Mi rendo conto che il mondo intorno a me cambia e anch'io, anche se molto più lentamente di tutto il resto. Anche questo è crescere.

Ingredienti (per 2 persone): 75g di miglio, salvia, 4-5 mandorle, olio, 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato, sale, 800ml brodo vegetale, 1 patata piccola, 1 porro piccolo, aglio
Preparazione: Fate appassire il porro a rondelle nell'olio. Unite la patata e cubetti e fate insaporire, poi bagnate con il brodo bollente e cuocete per 5 minuti. Frullate con un frullatore a immersione, riportate a bollore e unite il miglio. Cuocete per 30-40 minuti. Nel frattempo frullate la salvia con l'aglio, le mandorle, il parmigiano e tanto olio quanto basta ad ottenere un composto fluido. Suddividete il migliotto nei piatti, profumate con il pesto di salvia e servite.

 
 
 

4 PASSI IN OLTREPO

Post n°1551 pubblicato il 08 Settembre 2014 da sillylamb
 

In realtà in questo we estivo (lo dicevo io che dopo agostembre veniva settuglio!), volevo andare ad arrampicare in Grigna per chiudere il conto che avevo in sospeso con la Lancia e il Fungo. S invece ha voluto andare in bici per fare le prove generali per la Grecia (venerdì parto!). E bici sia. Tanto più che è settembre, il mese in cui cade sempre il nostro giro annuale in Oltrepo (anche se in realtà sarebbe meglio farlo in primavera per ammirare le fioriture; oppure in autunno inoltrato, quando i boschi si vestono di colori; ma noi andiamo sempre a settembre a farci mangiare dagli insetti). Abbiamo deciso di tornare in un posto dove eravamo già stati (Monte Alpe e Passo Penice) allungando però il giro. Siamo partiti da Varzi, questa volta, e i primi 12 km sono stati davvero duri, anche perchè sono quelli in cui si copre quasi tutto il dislivello, tanto che arrivata in vetta al Monte Alpe, infastidita dagli insetti e stanca, avrei voluto tornare indietro su asfalto e chiuderla lì. S invece mi ha convinto a continuare, in fondo c'erano anche altre vie d'uscita. Come sempre ha avuto ragione lui. Molto bella la strada che taglia a mezza costa il Penice, scorrevole e con bei panorami. Suggestivo anche il tratto che corre lungo il torrente, anche se a tratti poco ciclabile per me. Insomma, come sempre sono soddisfatta.

Lunghezza: 45km con saliscendi per un totale di 1100m di dislivello circa

Tipo di itinerario: itinerario su asfalto e sterrato (50%; per lo più carrarecce e sentieri MC+)

Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile da marzo a novembre; diciamo che per le zanzare e i tafani, l'estate nn è la stagione migliore; sconsigliato dopo precipitazioni per il fondo fangoso. Io l'ho fatto domenica 7-9-14

Tempi di percorrenza: 5h30

Descrizione: Il percorso comincia da Varzi (416m), p.za della Fiera, procedendo in direzione passo del Brallo/Penice. Appena ci si è immessi sulla strada statale si prende a sinistra in salita via Verdi che, al termine delle case prosegue diventando sterrata. Ci si mantiene su questa che costeggia la strada asfaltata fino a un agriturismo, dove si piega a destra per raggiungere poco oltre un'altra casa. Qui abbiamo preso a destra, in discesa su asfalto fino a immettersi sulla SP (fontana) che conduce al passo di Pietragavina (I passo; m802). Si prosegue in direzione S.Cristina, si ignora il primo bivio per Casa Fiori, si imbocca il secondo bivio a sinistra in ripida salita su asfalto fino a che, superate alcune case ed edifici rurali, la strada diventa un largo sterrato in salita. Si segue la pista principale fino a raggiungere una fontana (f.dell'Acquafredda) con area attrezzata per pic-nic. Si prosegue dritto nel bosco seguendo l'ampia sterrata ombrosa ignorando i numerosi sentieri laterali e, dopo circa 2,5 km di salita non eccessivamente impegnativa ci si immette sulla strada di cresta che dal M.Calenzone raggiunge il M.Alpe. Si prosegue in direzione sud sulla diritta strada di cresta che dopo un tratto pianeggiante comincia a salire fino raggiungere la sommita del M.Alpe (1254m). Seguendo sempre la pista principale, che ora si immette nella pineta, il percorso diventa discensivo e veloce fino a raggiungere la zona dei Tre Passi. Da località Tre Passi si percorre la ex S.S.461 in leggera salita fino a raggiungere il Passo del Penice (II passo; 1149m), si supera il piazzale con i ristoranti  e, procedendo in discesa, all'altezza del primo tornante verso sx si prende a dx una carrareccia in costa che aggira per buona parte il M.Penice. Per seguire la retta via basterà mantenersi in costa ignorando i viottoli laterali che salgono verso la vetta o scendono in Val Trebbia. (A mezzavia è presente una fontana: proseguire dritto). Al termine di un tratto discensivo si giunge ad incrociare la strada asfaltata. La si imbocca verso destra, in salita, raggiungendo in breve il passo di Scaparina (III passo; 1092m). Qui si prende a sinistra, seguendo le indicazioni per il passo del Brallo. La strada si mantiene spesso lungo il crinale, con alcuni saliscendi e begli scorci sulla Val Trebbia e sulla valle Staffora. Si passano i campi da tennis e all'altezza del cimitero di Pregola si imbocca un sentiero a destra. Quando si ritrova l'asfalto, poco a valle del Passo del Brallo (IV passo; 951m), si imbocca la carrareccia di fronte. Al bivio noi abbiamo tenuto la carrareccia di destra che attraversa un prato e, nei pressi del torrente, diventa mulattiera. Si passa sulla sinistra orografica, poi di nuovo sulla destra con saliscendi, a volte anche molto ripidi. Una volta giunti in vista dell'abitato di Fego, quasi al termine della discesa che porta all'ultimo guado, in un tornante a sx si stacca una carrareccia di costa seguendo la quale, in circa 1km, si arriva sul greto del torrente Staffora e quindi una volta guadatolo si risale alla strada asfaltata che da Fego conduce a Casanova Staffora. Da qui in discesa su asfalto si fa ritorno a Varzi.

 
 
 

SPADA CON PANATURA CROCCANTE

Post n°1550 pubblicato il 05 Settembre 2014 da sillylamb
 

Attenzione! Post ad alto indice glicemico, sconsigliato a chi soffre di diabete.

Ieri era il mio anniversario di nozze. Il mio quarto anniversario di nozze, per la precisione. NN ho capito se sono le nozze di lino o quelle di seta, ma poco importa, anche perchè, come al solito, nn ho festeggiato il giorno giusto. L'abbiamo festeggiato martedì, andando a vedere "Sogno di una notte di mezza estate" a Vila Greppi, in Brianza. Lo spettacolo era itinerante nel giardino splendido della villa. Lo spettacolo, popolato di fate e folletti, è già magico di per sè e lo è stato ancora di più nella luce calda del tamonto che filtrava tra i rami di un grande cedro del Libano ed è finito con una danza collettiva alla luce delle torce. Poi siamo andati a cena, all'Osteria del 37. Abbiamo mangiato benissimo, un crudo fantastico di pesce con anche le ostriche. L'unico neo è stato il dessert, un po' piccolino, ma si sa che io sono troppo golosa. Ieri pertanto ci siamo limitati a una cena a casa, ancora a base di pesce. In fondo quel che conta è che siamo ancora tanto innamorati e che io penso che nella vita nn ho fatto tante cose sagge, ma sposare S è stata una di quelle poche.

Ingredienti (per 2 persone): 2 tranci di spada da 150g l'uno, una tazza di cornflakes, 10 pomodorini ciliegia, salvia, timo, sale, pepe, 1 cucchiaio di farina, olio
Preparazione: tritate grossolanamente i cornflakes con i pomodorini, mescolatevi la farina, gli aromi, sale, pepe e 1 cucchiaio d'olio. Usate il composto ottenuto per impanare il pesce che disporrete in una teglia da forno. Irrorate con un filo d'olio e cuocete in forno caldo a 180° per 10 minuti, poi completate la cottura con altri 2 minuti con la funzione grill. Servite immediatamente.

 
 
 

PASTA FREDDA ALLE MELANZANE SECONDO BENEDETTA PARODI

Post n°1549 pubblicato il 04 Settembre 2014 da sillylamb
 

Uno degli ultimi libri letti è stato "Viaggi e viaggetti - finchè il tuo cuore non è contento" di S. Veronesi. Il libro mi è davvero piaciuto. E' un libro che sa davvero farti viaggiare e in cui ho ritrovato una delle cose imparate lungo il Cammino: 

I viaggi nn sono solo la destinazione, sono spt il cammino.

E' un libro in cui ho scoperto che a Santiago nn ho fatto nulla di quello che fanno i pellegrini (battere la testa contro quella di Adamo, appoggiare la mano in un determinato punto del colonnato...) e che mi ha fatto venire voglia di tornarci, così come mi ha fatto venire voglia di andare ad Amsterdam in inverno per pattinare sui canali o di scoprire Marsiglia in un pomeriggio estivo, magari dopo aver arrampicato a Le Calanques. Mi ha anche insegnato che nn esistono solo i lunghi viaggi, ma anche dei viaggetti, come il mio in MTB a Genova e che sono ugualmente preziosi. Consigliatissimo.

Ingredienti (per 2 persone): 150g di fusilli, 1 melanzana, 150g di ceci già cotti, 1 mazzetto di rucola, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, il succo di 1/2 limone, olio, sale
Preparazione: Tagliate le melanzane a fette, ungetele con un po' d'olio e infornatele a 200° per 20 minuti. Lessate la pasta in acqua bollente salata. Frullate la rucola con sale, succo di limone, il prmigiano e tanto olio quanto basta ad ottenere una salsina fluida. Scolate la pasta, raffedatela sotto l'acqua corrente, mescolatela alle melanzane tagliate a cubetti e condite con il pesto di rucola.
Note: nonostante qui l'estate sembri ormai finita, io mi ostino ancora a cucinare piatti freddi...

 
 
 

IL METEO AIUTA GLI AUDACI: EMILIUS PER LA VIA FERRATA

Post n°1548 pubblicato il 01 Settembre 2014 da sillylamb
 

Nella vita dell'alpinista, come in quella reale, si attraversano diverse fasi. Per me, prima di arrivare all'attuale dell'alpinismo, c'è stata quella dell'escursionismo con percorsi sempre più lunghi e impegnativi. Tra le due c'è stata una brevissima parentesi delle vie ferrate, poi soppiantata dall'arrampicata perchè trovo sia più onesto salire senza l'ausilio di gradini artificiali e cavi. Ci sono poi le cime e le vie sognate, che per qualche motivo (per lo più perchè sono passata da una fase all'altra senza aver tempo di realizzare tutti i progetti) sono rimaste sospese, tra i "prima o poi". La ferrata dell'Emilius era tra queste. 
Avevo già salito l'Emilius anni fa, con mio padre, dalla via normale. Così come ero già salita al bivacco Federigo rimanendo affascinata dalla sua posizione, sospeso tra il selvaggio vallone di Comboè e l'antropizzata valle Centrale. Avevo sognato di dormire in quella piccola botte di metallo per vedere l'alba sulla Becca di Nona. Anche questo era rimasto tra le incompiute.
Questo we ho recuperato questi 2 progetti. In compagnia di LS e S, con le solite previsioni meteo incerte, ho affrontato questa ferrata, lunga e impegnativa, ma spt bellissima per i panorami che regala, da una parte il Cervino, dall'altra il Bianco. NN abbiamo dormito al bivacco Federigo, ma siamo riusciti a farci ospitare al bivacco Peccoz, appena sotto, più confortevole, ma ad uso esclusivo dei residenti di Charvensod. L'abbiamo visto aperto e, visto che domandare è lecito e io nn sono timida, mi hanno mandato avanti. Un grazie infinite al sig Elmo con cui abbiamo condiviso la cena mettendo in comune il cibo e ottenendo un banchetto molto migliore della pessima cena al Torino della settimana precendete. Persa come al solito la seggiovia, anche perchè ho sofferto più del solito la discesa (forse quest'anno sono davvero poco allenata), ma oggi le gambe mi fanno meno male del previsto e di questo sono soddisfatta.

I GIORNO: SALITA AL BIVACCO
Regione: Valle d'Aosta, valle Centrale
Località di partenza: A5 uscita Aosta Est; seguire le indicazioni per Pila dove si parcheggia nel piazzale nei pressi della seggiovia Chamolè (1765m). Prendere l'impianto fino alla stazione a monte (2309m; 9€ A/R; la seggiovia nella stagione estiva è in funzione da fine giugno a inizio settembre dalle 8.45 alle 17)
Meta: Bivacco Federico Zullo al Col Carrel (2907m): classica struttura a botte, dispone di 9 posti letto con coperte; acqua nel laghetto sottostante
Dislivello: itinerario son saliscendi per un totale di 1200m circa.
Punti di appoggio: rifugio Arbolle (2507m): dispone di 66 posti letto in camerette e camerate ed è aperto con servizio di alberghetto da fine giugno a inizio settembre www.rifugioarbolle.it
Periodo: l'itinerario è percorribile da luglio a settembre; io l'ho fatto sabato 30-8-14 
tempo di percorrenza: 3h30 solo salita
cartografia Kompass
Tipo di percorso: traversata 
Difficoltà: E
Presenza di acqua lungo il percorso: sì
Itinerario: Dalla stazione a monte della seggiovia, ci si incammina verso sinistra seguendo le indicazioni per il lago Chamolè che si raggiunge in breve con percorso pianeggiante. Qui prendere a destra seguendo le indicazioni per il colle d'Arbola. Il sentiero si alza dapprima con un lungo traverso, poi a svolte. Giunti al colle (2641m), si scende nel vallone d'Arbolle. Attraversato il torrente su di un ponticello, si imbocca un sentiero a sinistra (segnavia 16) che si abbassa ripidamente nel vallone di Comboè (breve tratto attrezzato). Raggiunto il fondovalle, a quota 2170m si prende un sentiero a destra che sale nel rado bosco di larici e rimonta interamente il vallone che termina al Col Carrel dove sorge il bivacco.
Note: questo è l'itinerario che ho trovato in rete e ho fatto l'errore di nn controllarlo con una cartina alla mano. NN è assolutamente il percorso più veloce e conveniente per giungere al bivacco, in quanto in discesa si perdono ben 600m di quota. La cosa più furba, una volta arrivati al lago Chamolè, è di imboccare il sentiero a sinistra (indicazioni per Comboè) che conduce al colle Fenetre e scende direttamente alle baite di Comboè; qui occorre dirigersi verso la testata del vallone a intercettare il sentiero che sale al Col Carrel 

II GIORNO: FERRATA
Località di partenza: Bivacco Zullo (2907m)
Meta: Emilius (3559m)
Dislivello: 750m
Punti di appoggio: Rifugio Arbolle
Periodo: l'itinerario è percorribile da luglio a settembre; io l'ho fatto domenica 31-8-14: nonostante gli avvisi presenti a Pila, materiale alpinistico (picozza e ramponi) inutili
tempo di percorrenza: 4h solo la ferrata (4h30 la discesa)
Difficoltà: D (ferrata molto lunga, con una sola via di fuga, che si svolge in alta quota in ambiente severo)
Equipaggiamento: normale da ferrata 
Presenza di acqua lungo il percorso: no
Itinerario: 
- avvicinamento: rimontare la cresta dietro al bivacco; la ferrata inizia a poca distanza
- la ferrataSi procede per blocchi sino in cima al primo gendarme dove un ponte tibetano collega al picco successivo. Il tracciato procede con passi leggermente più faticosi e verticali sino al Mont Ross de Comboé a 3285 m. Valicata la sommità si continua su falso piano, su terreno più semplice, su placche leggermente esposte lungo il filo di cresta. Si raggiunge così la via di fuga, segnalata con cartello verso destra, che collega al lago gelato. Si procede salendo fino al Petit Emilius (3342 m) e si continua sulla cresta il cui filo viene aggirato sulla destra, dapprima su gradoni rossastri, poi affrontando un tratto più verticale di roccia più chiara e friabile. La ferrata termina all’ultimo contrafforte, dopo un camino attrezzato con gradini artificiali e un tratto su terreno friabile. Si continua per una decina di minuti su morena raggiungendo la vetta. 
- Discesa: lungo la via normale. Ci si abbassa lungo la cresta sud fino al passo dei Tre Cappuccini (3241m) su pietraia e tracce di sentiero poco evidenti. Appena giunti al colle, abbassarsi verso destra (frecce gialle) passando nei pressi di un laghetto. Rimontare alcuni metri e su sentiero più evidente raggiungere il lago Gelato. Proseguire nel vallone per poi affrontare un tratto più ripido. Il tracciato piega a destra e con pendenze più dolci raggiunge il letto del torrente che segue fino al rifugio Arbolle. Da qui alla stazione a monte della seggiovia per il percorso fatto all'andata.
Se si perdesse l'ultima corsa della seggiova, una volta giunti al lago Chamolè, prendere il sentiero 19A che scende nel bosco, confluendo, nei pressi di alcune baite, sulle piste da sci che si seguono fino a Pila. In questo caso si fanno ben 2000m di dislivello in discesa!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: sillylamb
Data di creazione: 26/01/2006
 

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Le montagne sono le preghiere di Dio

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA (2008-2013)

Provincia di Lecco:
- Grignone per la cresta di Piancaformia (alpinismo invernale)
Giro delle Grigne
- Zucco Sileggio

Provincia di Sondrio:
Pizzo Olano (scialp)
Salmurano (scialp)
- lago del Truzzo
- Surettahorn (scialp)
Bernina (alpinismo)
- bivacco Colombo, Palon de la Mare, monte Vioz (alpinismo)
Disgrazia (alpinismo)
- Gran Zebrù (alpinismo)
- Forcellino (scialp)
- Passo Porcile (scialp)
- il bivacco Ca' Bianca (scialp)
- Da Isola a Frondaglio (ciaspole)
- il lago di Colina (MTB)
-  il Cevedale (alpinismo)

Provincia di Bergamo:
- Bronzone
- Sasna (scialp)
- Mte Misma
Traversata delle creste della Presolana (alpinismo)
- Araralta e baciamorti (ciaspole)
- Pizzo Arera

Provincia di Brescia:
- Adamello (scialp)
- Monte Carone
- Guglielmo (ciaspole)

Provincia di Varese:
- Mte Settetermini (MTB)

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA, 3

Provincia di Sondrio:
- Punta dgli spiriti (scialp)
Gole Cardinello e lago d'Emet
- Tambò (scialp)
- Cima pesciola (scialp)
- Meriggio (scialp)
- Alpe Bondeno (ciaspole)
- Tresero (scialp)
- Cassandra (scialp)
- Ferrè (alpinismo)
- Scalino (scialp)
- Dosdè (scialp) 

Provincia di Como:
- Bregagno (scialp)
- Cima Pianchette (ciaspole)
- Berlinghera 

Provincia di Bergamo:
- Pizzo delle Segade (ciaspole)
- anello dei Campelli
- Vodala by night (scialp)
- Pizzo del Becco 

Provincia di Lecco:
- San Primo (scialp)
- Legnone da Colico
- Resegone (ciaspole)
- Moregallo (per il canalone Belasa)
- Grignone in invernale 

Provincia di Brescia:
- Frerone (scialp)
- Monte Creino 

Provincia di Varese:
-
 Pizzoni Laveno & Mte Nudo
Piambello (MTB) 

 

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA(2008-2009-2010)

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA (2011 E SEGG)

- Saron (scialp)
- Oilletta (scialp)
- Col Chavacourt (scialp)
Cima di Creya
- Gran Tournalin
- Roccia nera e Gemello del Breithorn (alpinismo)
- Dome de Gouter (alpinismo)
- Mont Avic
- 2 itinerari con le ciaspole in valdigne: alpeggi Tirecorne e lago d'Arpy
- Spalla W Becca Trecare (scialp)
- Tour Ronde (alpinismo)
- Breithorn Centrale (scialp)
Roisetta (scialp)
- Bieteron (scialp)
- Zumstein (scialp)
- Cleve de Moula
- Gran Cima (scialp)
- Tsaplana
(ciaspole)
- Gran Pays (scialp)
- Croce di fana (ciaspole)
- intorno all becca di Viou
-  da Bard a Machaby
- 2 itinerari in MTB: lago Miserin e Pointe de Chaligne
-  colle Champillon (scialp)
- S. Ambrogio 2011: a piedi sulle mulattiere di Quart, scialp al colle della Croce, ciaspolata notturna all'alpe Arp Vieille
- lago di Zuckie
(ante)cima d'Entrelor (scialp)
- lago Cignana (MTB)
- Bivacco Gervasutti
- Nei valloni di Leviona e Pesson 

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2006-07)

PIEMONTE:
Verbano-Cusio-Ossola:
- il rifugio Maria Luisa e il Grieshorn (ciaspole)
- Massa del Turlo
- l'anello di Pogallo
- Pizzo Diei e Monte Cistella
- Corona dei Troggi (ciaspole)
- Monte Massone
- Monte Cazzola (ciaspole)
Provincia di Biella:
- Monte Bo
Provincia di Torino:
-
Colma di Mombarone
Provincia di Alessandria:
- Monti Ebro e Chiappo (ciaspole)
- Monte Tobbio

LIGURIA:
Provincia di Savona:
- L'anello del Beigua
- L'anello del Monte Sordo
- L'anello di Finale
- Da Varigotti a Noli
Provincia di Genova:
punta Martin
il sentiero del Brugneto
- sui sentieri dell'ardesia: Monte Zatta e il Monte S. Giacomo
- Monti Reixa e Argentea

TOSCANA
- nelle foreste casentinesi: le cascate dell'acqua Cheta e il Monte Falterona

ESTERO
Francia:
- il mio Verdon: l'Imbut, il Breis e il Martel
- Cret de la Neige
- Le lac Blanc
Svizzera:
- Val di Campo: il rifugio Val Viola e la forcola di Cardan (ciaspole)
- Poncione d'Alnasca
- Traversata S. Carlo - Foroglio per la bocchetta della Crosa
- Il lago di Cama
- Monte Bar (ciaspole)
- La capanna Cremorasco e il Pizzo Corgella

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2008-09)

Piemonte
Provincia di Torino:
-
3 itinerari con le ciaspole dal rifugio Selleries: il lago Laus, il colle del Sabbione, il monte Orsiera
- il Rocciamelone
- il sentiero delle anime
- Punta Mariasco
Verbano-Cusio-Ossola:
- Alpe Veglia e dintorni
- Monte Togano

Emilia Romagna
Provincia di Piacenza:
- Monti Bue, Maggiorasca e Nero (ciaspole)
- Monte Alfeo
Provincia di Parma:
- traversata del parco dei 100 laghi
- Monte Orsaro

Liguria:
-
Manico del Lume (GE) e giro della Palmaria (SP)

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- l'Ortles (alpinismo)

Toscana:
Provincia di Massa-Carrara:
- 2 ferrate nelle Apuane: il Monte Forato e il Pizzo Uccello

Estero:
Svizzera:
- capanna Gesero e Monte Marmontana
- Chuebodenhorn
- val Vergeletto, quota 2108
- Magehorn (scialpinismo)
- Piz Grevasalvas (scialpinismo)
- Capanna Poncione di Braga (ciaspole)
- Piz cadreigh (scialpinismo)
- Monte Fumadiga
- Pizzo Claro
- l'Adula (alpinismo)
Francia:
-
Fort de la Croix de Bretagne
- Mont Buet

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 3 (2009-2010-2011)

Estero:
Svizzera:
- Poncione di Valpiana (scialp)
- Cima dell'Uomo
- Nella valle dei Cani
Piz lagrev (scialp)
- Breithorn (scialp)
Piz Scalotta (scialp)
- Piz Uccello (scialp)
- Foisc (scialp)
- Piz Rondadura (scialp)
Marocco:
-
scialp sull'Atlante: Toubkal, Ras, Timesguida, colle quota 3850m nei pressi dell'Akioud
USA (California):
- Alta Peak
- Sierra Nevada Summit Lake
- Yosemite North Rim
- Sta Cruz Island

Trentino Alto Adige:
- Rifugio Trivena e Passo delle marmotte (ciaspole)
- Alpe di Villandro (ciaspole)
- valle del Ciamin
(ciaspole)
- ciaspole e torggelen: Cornetto e da Soprabolzano a Collalbo

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Dormillouse (scialp)
- Testa di Money (alpinismo)
- Rifugio Mautino e Monte Corbiun (ciaspole)
- scialp e ciaspole in Valle Stretta: Colle di valle Stretta, col des Muandes, lago Verde, vallone di Rochemolles
Verbano-Cusio-Ossola
- Arbola
(scialp)
- Cima Valrossa (scialp)
- Mte Capio
Provincia di Vercelli:
- Monte Bo valsesiano (scialp)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 4

Piemonte:
Provincia di Cuneo:
- Monviso (alpinismo)
- sentiero Frassati in Val Maira
- cima delle Rossette (scialp)
- Cima genova per la cresta Sigismondi (alpinismo)
Provincia di Torino:
- rifugio Jervis e Punta barant (ciaspole)
- Cima del bosco (scialp)
- Cima delle Liste (scialp)
Punta delle vallette (scialp)
Provincia di Novara:
- Mte Fenera (MTB)
VCO:
-
Corno orientale nefelgiù (scialp)
- Monte Faiè
- cima Jazzi (alpinismo)
Provincia di Biella:
- cresta dei carisey (alpinismo)

Emilia Romagna:
Provincia di Reggio Emilia:
- Monte Cusna

Trentino Alto Adige:
- rifugio Lancia e Col santo (ciaspole)
- Tra i masi della val Sarentino

Estero:
Svizzera:
-
Mte Gambarogno
- lago di Canee
- Palù (scialp)
- Bishorn (scialp)
- Punta di Stou (scialp)
- Piz Surgonda (scialp)
- Capanna campo tencia e lago Morghirolo (ciaspole)
Austria:
- Feldalphorn (ciaspole)
Francia:
- Dom de la Neige des Ecrins (alpinismmo)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 5

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Punta d'Almiane (scialp)
- Cavalcurt
- Forte di Foens (MTB)
- Roc Peirous (scialp)
- colle della battaglia (scialp)
- prato in fiera (scialp)
- Monte Lion (scialp)
Provincia di Cuneo:
-
Colle Ciaslaràs (scialp)
- Piovosa (scialp)
Provincia di Vercelli:
-
colle della piana (scialp)
- colle Piccolo Altare (scialp)
VCO:
- Corbernas (scialp)
giro dei 5 passi

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- anello Brugger Schupfer (ciaspole)
- Laite Va Spiz (scialp)

Estero:
Norvegia:
- scialp alle Lofoten: Fagerfjellet e Stormheimfjellet
Svizzera:
- Septimerpass (MTB)
- Nadelhorn (alpinismo)
- Stotzigen fisten (scialp)
- Tallihorn (scialp)
- Chilchalphorn (scialp)
- Pigna d'Arolla (scialp)
- Strahlorn e Allainhorn (scialp)
- Generoso
Francia:
-
refuge de Gouter
Argentina:
- Cerro des los Cristales

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 6

Estero:
Svizzera:
- Chili Bielenhorn (scialp)
- Lucendro (scialp)
- Alphubel (scialp)
Piz d'Emmat Dadaint (scialp)
- Straffelgrat (scialp)
- Einshorn (scialp)
- Weissmies (alpinismo)
- Allainhorn, cresta Est (alpinismo)
- Piz Arpiglia (scialp)
- Piz Mezdì (scialp)
- Boshorn (scialp) 

Piemonte:
Provincia di Torino:
- colle delle Lance (scialp)
- Blegier (scialp)
- Giornalet (scialp)
VCO:
- Basodino (scialp) 
- traversata Veglia-Devero
- Mater & Margineta
alpeggi sopra Cannobio
Provincia di Cuneo:
- Chersogno (scialp)
- Oronaye (alpinismo)
- Colle della Lausa & anello Collalunga (scialp)
Colle Sagneres (scialp) 

Trentino Alto Adige:
- Presanella (alpinismo)
 

Veneto:
Provincia di Belluno:
- Pavione
Mont'Alt de Framont
Provincia di Verona:
- giro delle 5 cime
Monte Sparavero

 

PICCOLE SODDISFAZIONI

Anche se quello a cui tengo di più è la parte "alpinistica", qualcuno ha notato e apprezzato le mie ricette. Questo blog pertanto è segnalato su Petitchef.com

Ricette di cucina

 
 

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