la bradipessa

alla ricerca dei propri limiti, delle proprie potenzialità e di (un po') di autostima

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: sillylamb
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: MI
 

DEDICATO A S.

 

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...                                          


Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."


Neruda

 

 

 

DEDICATO AL LEO, AL KIMBA E A DIVERIA

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Dio creò il Persiano perchè l'uomo potesse accarezzare il leone.

Dovremmo essere saggi la metà dei gatti. E anche belli la metà.

I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l'uomo.

 

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MOUNTOPIA

Post n°1744 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da sillylamb
 

E' vero, nn passo quasi più da qui. Però a volta ripenso a questo diario con un po' di nostalgia. Penso che senza di lui sarà molto più difficile ricordarmi tutti i posti dove sono stata e anche aggiornare il mio curriculum alpinistico perchè era una cosa che facevo una volta ogni tanto usando proprio gli appunti lasciati qui sopra. Al momento però sto attraversando un periodo d'inferno al lavoro. NN so se sono io che sto invecchiando, ma mi sembra che mi venga chiesto sempre di più e che i momenti per riprendere fiato siano sempre meno. Così mi sento stanchissima e cerco di concentrare le energie su un progetto alla volta. Al momento quello a cui tengo di più si chiama Mountopia. In pratica è un concorso indetto dalla Dynafit a cui mi sono iscritta in vista del Canada. NN penso che vincerò (anche se covo la speranza di arrivare almeno in finale), ma è una cosa che mi diverte e che al momento ha preso un po' il posto del blog. NN è proprio la stessa cosa e a volte mi sembra di partecipare più a un concorso fotografico che a uno di montagna (per es, ieri ho inforcato la bici per andare a fare alcune foto sui Navigli; vero è che se nn avessi avuto questa scusa, nn l'avrei usata nemmeno per fare quella poca strada e quindi forse nn va poi così male), però se vi ho incuriosito e avete voglia di supportarmi, questo è il link da cliccare per vedere le mie foto, votarmi e supportarmi https://www.mountopia.com/timelines/silvia-benaglia In attesa di tempi migliori che magari mi riporteranno qui... 

 
 
 

A VOLTE RITORNANO

Post n°1743 pubblicato il 30 Novembre 2016 da sillylamb
 

Sono quasi 2 mesi che nn passo di qua... In realtà di cose da scrivere ce ne sarebbero: dell'Eroica, della programmazione del viaggio in Canada e di quello in Sicilia. In realtà quella che manca è la voglia. Mi è già successo altre volte, improvvisamente qualcosa che mi interessava smette di farlo e io semplicemente me ne allontano. Vorrei ringraziare le poche persone che continuavano a seguirmi e che si sono preoccupate di chiedermi se tutto andasse bene; questo blog mi ha accompagnato per un lungo tratto (10 anni!) e mi ha fatto conoscere tante persone che fanno parte anche della mia vita reale. Con alcuni ci vediamo poco, ma ci sono ed è quello che conta. Per il resto, mentre decido il da farsi (se tornare alla carta, per es, perchè i racconti mi servivano per fissare le emozioni), rieccomi qui a raccontarvi di un libro. "Il ritmo dell'estate" di N. Lacour è un libro per adolescenti sugli adolescenti. E' un libro molto americano, il viaggio on the road con le notti nei motel e la scelta del college. E' un libro su quella fase della vita in cui tutto sembra possibile e in cui bisogna decidere del proprio futuro. E' un libro leggero, con uno stile immediato e nn particolarmente aulico, che si legge in fretta ma che io ho trovato profondo e in cui mi sono ritrovata. Nonostante siano passati ormai 20 anni dai miei 18 anni, io ormai ho fatto mia la canzone di Bryan Adams 18 'til I die perchè alla fine io provo le stesse emozioni di allora. A volte mi chiedo se è giusto o se prima o poi finirò per essere una Peter Pan nell'accezione negativa del termine, ridicola e anacronistica. Eppure io nn riesco ad essere diversa.

Forse se ci sforziamo di comportarci come se andasse tutto bene anche quando non va tutto bene, poi alla fine le cose si sistemano.

Qualsiasi cosa decida, potrebbe essere un errore. Ma se proprio devo sbagliare, voglio farlo con passione. 

 
 
 

LAGO D'ORTA IN SOLITARIA

Post n°1742 pubblicato il 29 Settembre 2016 da sillylamb
 

Dopo un agosto povero, ho avuto un settembre da urlo in cui nn mi sono fermata un attimo. Ieri però ero disoccupata e così ne ho approfittato per andare a fare un giretto da sola. La giornata nn era iniziata proprio nel migliore dei modi, visto che S la sera precedente era stanco e nn si è nemmeno offerto di scaricarmi una traccia gps. Poco male, ho pensato, in fondo è un lago... NN potrò perdermi poi più che tanto... E invece, naturalmente mi sono persa, complice la segnaletica davvero carente. Il giro si è anche rivelato più duro del previsto per cui mi sono goduta poco i panorami, ma forse per questo è stato di grande soddisfazione.

Lunghezza: 40km, con saliscendi per un totale di 800m di dislivello 

Tipo di itinerario: itinerario su asfalto e sterrato (60% per lo più mulattiere lastricate e sentieri S1/S2; alcuni tratti nn ciclabili)

Tempi di percorrenza: 4h30 per l'intero anello

Periodo consigliato: l'itinerario è percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatta mercole 28-9-16

Descrizione: si parte dal lido di Gozzano (comodo parcheggio) e si imbocca via Canneti, ampia strada sterrata che costeggia il lago fino a Lagna. Qui oltrepassiamo sulla nostra destra la chiesa di San Rocco, e proseguiamo svoltando a sinistra e superando un ponticello fino ad incrociare la strada principale. Svoltiamo a destra e poco oltre, presso la frazione Prorio, possiamo ammirare l’antica chiesa di San Filiberto. Saliamo dietro alla chiesa, svoltiamo a destra lungo via Vignaccia e proseguiamo poi sempre diritto su sentiero. Raggiungiamo la chiesa parrocchiale di S. Albino. Pieghiamo a destra e ci immettiamo nuovamente sulla strada principale che seguiremo fino a Ronco. Dal parcheggio sopra il paese, si stacca una mulattiera sulla sinistra che sale a Ronco Superiore. Questa presenta pendenze importanti e fondo smosso: almeno 300m da fare a spinta. Poi la situazione migliora. Oltrepassiamo sulla nostra sinistra l’Oratorio della Natività di Maria Santissima e proseguiamo diritto al bivio successivo. Superiamo alcune case isolate e al bivio successivo teniamo la sinistra. Costeggiamo alcuni muretti a secco fino a quando vedremo una deviazione brusca a destra che scende. Imbocchiamo il sentiero (alcuni tratti estrememante ripidi e nn ciclabili), raggiungiamo un ponticello e risaliamo sul versante opposto per una mulattiera nn ciclabile fino all’oratorio della Madonna della Neve in località Valbai. Scendiamo fino ad Oira su asfalto. Qui io ho perso il percorso originale. Sono scesa lungo via gobo per poi piegare a sinistra in v. dei Boschi seguendo dei segnavia CAI Bianco/rossi. Il percorso è molto suggestivo perchè corre nel bosco a breve distanza dall'acqua, il fondo è abbastanza scorrevole, ma il tracciato è stretto e invaso dalla vegetazione. Si sbuca nei pressi della centrale idroelettrica di Brolo su una sterrata che va imboccata a sinistra e ci si ricollega all'anello azzurro in via Erbera ad Omegna. Si svolta a destra in v. Fucine, poi si imbocca Passaggio I Maggio. Di fronte alla chiesa di San Bernardino da Siena, svoltiamo a destra lungo via Rosselli che seguiamo fino a raggiungere il lungolago. Proseguiamo lungo questo fino ad incrociare v. Repubblica che ci condurrà alla stazione. Tenendola a destra, proseguiamo fino all’abitato di Borca. Nei pressi della chiesa di S. Gottardo, imbocchiamo il sentiero che, a mezza costa, ci condurrà fino a Crabbia. Il fondo è abbastanza scorrevole, ma talvolta occorre scendere dalla bici per superare alcuni ostacoli. Giunti sull'asfalto, si prende in salita lungo via ai Monti. La strada diviene ben presto sterrata. Al primo bivio teniamo la destra. La pendenza si fa via via più impegnativa fino a giungere a immettersi su un'altra sterrata. Qui teniemo la destra e con veloce discesa raggiungiamo Pratolungo presso la chiesa della Madonna della Neve. A lato della chiesa imbocchiamo una mulattiera lastricata che sempre in discesa ci condurrà a Pettenasco. Passiamo sotto il viadotto della ferrovia Novara-Domodossola e svoltiamo a sinistra superando il ponte sul torrente Pescone. Giriamo ora a destra in direzione di Carcegna. Qui ho perso di nuovo i segnavia. Pertanto ho attraversato il paese e ne sono uscita per la Strada regione Mezzana che confluisce poi sulla strada provinciale. L'ho seguita fino all'oratorio di S. Lucia dove ho preso a destra raggiungendo così Miasino. Giunta in centro, ho costeggiato villa Nigra e ho girato a sinistra lungo il muro di cinta del parco  ritrovando i segnavia. Allo stop svoltiamo a destra in discesa e dopo circa 200m giriamo a destra in discesa percorrendo una sterrata che dopo alcuni tornanti ci condurrà a Legro lungo via vecchia Miasino. Raggiungiamo la stazione ferroviaria di Orta-Miasino e proseguiamo fino ad incontrare la “strada della Prisciola” che ci condurrà alla chiesa di Santo Stefano a Corconio. Tenendo la chiesa alla nostra destra, proseguiamo dritto e, costeggiando la ferrovia, ci immettiamo sulla SP229 nei pressi della torre del Buccione. Subito dopo la curva a sinistra prendiamo la strada sterrata che sale verso Bolzano Novarese. Quando sbuchiamo su asfalto, giriamo a destra e proseguiamo fino a immetterci sulla SP229. La attraversiamo quasi subito seguendo le indicazioni per il Lido di Buccione e in veloce discesa facciamo ritorno al punto di partenza.

 
 
 

PROVE TECNICHE PER L'EROICA IN VAL BREMBANA

Post n°1741 pubblicato il 26 Settembre 2016 da sillylamb
 

Ormai tutti sono rientrati dalle ferie, ma io, che sono quella del fuoristagione, mi sono tenuta ancora una settimana e sab partirò per la Toscana. L'idea è di partecipare all'Eroica, manifestazione ciclistica con bici d'epoca, anche se ad oggi il meteo per domenica è orrido. Cmq S ha restaurato una bici da corsa degli anni '70 con cui tentare il percorso medio (135km e 2400m di dislivello), mente io ho recuperato in cantina una bici da donna degli anni '60 che era di mia madre e, considerato il fatto che nn ho mai visto mia madre in bicicletta, credo che giacesse lì da almeno 35 anni. Io mi limiterò a una tranquilla passeggiata, 47km e 600m di dislivello, visto che nn ha il cambio e in discesa i freni che ha mi fanno molta paura. Così se S si è allenato, io mi sono limitata a provarla ieri, dopo un corso di anestesiologia, sulla ciclabile della val Brembana.
Quel percorso era una cosa che volevo fare da un po'. In realtà coi roller che giacciono in cantina da troppo tempo, ma non c'è mai stata l'occasione. Così ho pensato che era una buona prova per l'Eroica, anche se il dislivello che dovrò fare sarà più del doppio. L'itinerario nn è granchè: l'ambiente è per lo più suburbano, nn sa stupire. Poi è molto frequentata da famiglie con bambini e quindi bisogna fare i conti con la solita maleducazione imperante. Cmq per lo scopo che è mi ero prefissata, è andata benissimo e mi sono anche divertita.

Lunghezza: 23km solo andata, in dolce falsopiano (pendenza media 3-4%) per un totale di 300m di dislivello tra andata e ritorno

Tipo di itinerario: itinerario su totalmente su asfalto 

Tempi di percorrenza: 1h15 solo andata

Periodo consigliato: l'itinerario è percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatta domenica 25-9-16

Descrizione: si parte da Zogno, in piazza del Mercato. Si tratta quindi di seguire la ciclabile per lo più in sede protetta. In un paio di punti si incrociano strade a ridotto traffico e in tali tratti basta seguire le frecce marroni che indicano il percorso. L'itinerario termina a Piazza Brembana e il ritorno avviene per il medesimo itinerario.

 
 
 

RISO AL FORNO CON ZUCCHINE E CHAMPIGNON

Post n°1740 pubblicato il 22 Settembre 2016 da sillylamb
 

I gatti sono tornati a dormire sul letto. Il che significa che è arrivato ufficialmente l'autunno. Io sono molto felice di questa cosa: da una parte ero davvero stanca del caldo e delle zanzare, dall'altra mi piace l'autunno con i suoi colori e dopo la'utunno arriva l'inverno con la neve e gli sci. Questo nn significa che la mia estate sia stata brutta, anzi mi ha regalato tante belle avventure: 4 nuovi 4000 da aggiungere alla mia collezione e 3 arrampicate di soddisfazione nn tanto per la difficoltà quanto per l'ambiente in cui si svolgono. La bici è stata forse un po' trascurata, anche se la nuova Cannondale promette bene e credo che questo autunno sarà la sua stagione. Tra i programmi, oltre all'Eroica e al Chianti, mi piacerebbe la Torino-Savona in 3gg (magari ai Santi), il monte Bar (e magari unirci la mostra di Signac a Lugano, giusto per tirar tardi e fermarsi fuori a cena), le Rive Rosse. Insomma, tra le cose che mi rendono felice c'è anche l'avvicendarsi delle stagioni.

Ingredienti (per 2 persone): 120g di riso, 2 zucchine, 150g di champignon, 80g di taleggio, 50g di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di panna, 1/4 di cipolla, brodo, olio, burro
Preparazione: Preparate il risotto soffriggendo la cipolla tritata nell'olio, unite e fate tostare il riso e portate a cottura unendo un mestolo di brodo bollente alla volta; alla fine mantecate con 1 noce di burro, la panna e metà del parmigiano. Nel frattempo cuocete le zucchine a rondelle con olio per 15 minuti e trifolate i funghi a fettine nel burro sempre per 15 minuti; regolate di sale. In una pirofila rivestita di carta da forno stendete metà del risotto, distribuitevi sopra le zucchine e metà del taleggio a pezzetti, quindi coprite con il resto del riso, i funghi, il taleggio e il parmigiano avanzati. Infornate a 180° per 15 minuti.

 
 
 

TRA FEDE E PREISTORIA ALLA ROCCA D'OLGISIO

Post n°1739 pubblicato il 19 Settembre 2016 da sillylamb
 

Per domenica le previsioni erano drammatiche (anche se poi forse come sempre è stato meno peggio del previsto), ma Meteotitano dava una speranza al confine tra Oltrepo lombardo ed emiliano. Come sempre abbiamo deciso di fidarci. Il tempo in effetti era più che discreto, peccato che la pioggia dei giorni precedenti aveva bagnato il terreno argilloso, il che come sempre crea nn pochi problemi alle MTB. S poi è potente e dopo 5km ha rotto il cambio, così il giro è finito in pratica ancora prima di iniziare. Torniamo giù e rimontiamo le bici in auto con il morale decisamente basso. Per fortuna che internet ormai è accessibile ovunque, il che mi ha permesso di reinventare la giornata con un giro a piedi corto (7km, ma d'altronde tra una cosa e l'altra erano le 11 passate) ma che ha saputo riservarci una sorpresa via l'altra: alcuni passaggi un po' esposti e altri stretti tra la roccia, castelli, grotte e altari sacrificali. Emozionante.

Regione: Emilia Romagna, provincia di Piacenza

Località di partenza:  SS412 fino a Pianello val Tidone. Attraversare il paese e raggiungere Chiarone

Meta: Rocca d'Olgisio

Dislivello: 500m

Punti di appoggio: nessuno

periodo: l'itinerario è percorribile tutto l'anno; io l'ho fatta domenica 18-9-16

tempo di percorrenza: 2h30 per l'intero giro

Tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnati; qualche tratto esposto

difficoltà: E+

Presenza di acqua lungo il percorso: no

Itinerario: parcheggiata l'auto subito dopo il ponte sul torrente Chiarone, si imbocca il sentiero CAI 209 in leggera discesa tra i rovi. Si percorre un breve tratto lungo la sponda sinistra idrografica del torrente, transitando sotto alcuni calanchi per poi piegare a sinistra e salire con decisione nel bosco. Si confluisce quindi su una sterrata che va seguita brevemnete a sinistra e poi abbandonata per il sentiero sulla destra. Quando la vegetazione si apre, si notano i fichi d'india nani, altra particolarità della zona. Raggiunta la cresta, occorre seguirla affrontando alcuni tratti su rocce esposte fino a giungere al prato che precede la Rocca d'Olgisio. Fatte alcune decine di metri, a sinistra, dove termina la staccionata, si nota un sentiero che scende che in breve conduce alla grotta delle sante Faustina e Liberata. Tornati sui propri passi, si costeggiano le mura per poi ignorare un sentiero che scende a sinistra ma proseguire in cresta. Si superano alcini scalini e un camminamento scavato nella roccia per poi abbassarsi a destra e con un traverso protetto da tubi di metallo, si raggiunge la grotta della goccia dove una vasca raccoglie acqua di stillicidio. Tornati sui propri passi si continua in cresta raggiungendo un altrare sacrificale nei pressi del quale si trova anche un libro di vetta. Il sentiero scende ora ripido nel bosco fino a guadare il Rio Tinello. Subito dopo si incontra un bivio dove occorre tenere la destra (segnavia 211). Si sale nel bosco fino a raggiungere il crinale e poco oltre la vetta del Monte S. Martino. Questa è formata da 2 massi su cui è stata attrezzata una piccola falesia, separati da una stretta fenditura che si attraversa. Il tracciato prosegue ora in piano fino a raggiungere una spianata occupata da scali archeologici. Si inizia nuovamente a scendere su terreno a tratti roccioso fino a raggiungere una grossa dal soffitto annerito dal funo e poco oltra una cappelletta dedicata alla Madonna di Lourdes. Una scalina conduce alla strada asfaltata che va seguita verso sinistra. Si attraversa Chiarone e in breve si fa ritorno all'auto.

 
 
 

PIOGGIA SULLA SEGANTINI

Post n°1738 pubblicato il 12 Settembre 2016 da sillylamb
 

La cresta Segantini è un classico dell'alpinismo lombardo. Avrei dovuto farla il 21-9-2008, fresca di corso di alpinismo e freschissima del fidanzamento con S. Quel giorno poi il tempo era brutto, abbiamo ripiegato sulla falesia e la cresta è rimasta lì, facile e lunga. Sono tornata a parlarne con RV quest'anno, ma nei giorni rubati al lavoro il tempo era sempre troppo incerto. Ieri l'idea era di fare un giro in MTB ma di nuovo sulla Alpi le previsioni nn erano incoraggianti, così ci è sembrata l'occasione per rispolverare il progetto. RV era preoccupata della folla, ma fare 2h di avvicinamento per una via di II-III mi sembrava un buon deterrente, spt visto che fa ancora caldo e si può andare in alto. Ho avuto ragione: trovate solo altre 2 cordate in via, una più lenta e una più veloce, quindi 0 traffico. La via è facile (a volte viene da andare sul difficile per evitare l'unto) e articolata con alcuni tratti in discesa e altri da fare in conserva e devo dire che l'esperienza maturata in questi anni è servita, visto che forse la nostra cordata nn sarebbe stata approvata da un corso CAI ma ce la siamo cavata con tempi più che dignitosi, considerato anche che eravamo in 3, il che implicava tempi più lunghi spt in discesa. Peccato solo che al momento della doppia ha iniziato a piovere e grandinare e quindi abbiamo deciso di soprassedere sugli ultimi 2 tiri. Ha smesso velocemente, ma ormai la roccia era bagnata e le corde negli zaini e siamo arrivati in vetta per sentiero: la mia terza Grignetta. E così anche questa è fatta, come sempre con S che sa rendere plasir anche il terreno d'avventura.

Relazioni qui e qui

 
 
 

FILETTO DI MAIALE LARDELLATO CON RIDUZIONE DI FICHI D'INDIA

Post n°1737 pubblicato il 09 Settembre 2016 da sillylamb
 

Su quanto ai nostri tempi nn si voglia crescere sono stati sprecati fiumi di parole. Dalla coniazione del termine adultescenza fino alle implicazioni del capitalismo che esalta l'edonismo e la centralità del piacere. Io mi sento molto chiamata in causa dal problema: sono sempre stata definita abbastanza infantile e ho finito per crederci. Così quando in biblioteca ho trovato "Perché diventare grandi?" di Susan Neiman sono stata incuriosita e l'ho preso. Il libro in realtà si è rivelato molto deludente e parecchio noioso. Sarà per le centinaia di pagine su Rousseau e Kant di cui io sono beatamente ignorante (filosofia nn era proprimente tra le mie materie preferite al liceo), ma mi è sembrato che alla fine nn traesse delle grandi conclusioni. Il concetto alla fin fine era che diventare grandi nn è fare quello che la società si aspetta, ma vivere la propria vita così come si vuole così da nn avere rimpianti, perchè la cosa difficile è fidarsi del proprio giudizio. E se davvero così fosse, io forse sono molto più adulta di tanti.

Crescere significa rendersi conto che non esiste un tempo della vita migliore di altri, e risolversi ad assaporare ogni istante di gioia che ci e' concesso.

Ingredienti (per 2 persone): 4 fette di filetto di maiaile, 4 fette di lardo, 1 fico d'india, la punta di un cucchiaino di crema di rafano, sale, pepe, il succo di 1/2 lime, burro
Preparazione: preparate la riduzione: frullate il fico d'india con il succo di lime e il rafano e passatelo in un colino per eliminare i semi; mettetelo sul fuoco finchè nn si sarà ridotto; regolate di sale e pepe. Avvolgete il lardo intorno alle fette di filetto di maiale e cuocetele in una padella antiaderente lucidata con il burro di modo che il centro rimaga rosato. Servite il maiale con la riduzione e patate in padella.

 
 
 

ANNIVERSARIO DI CONFINE

Post n°1736 pubblicato il 05 Settembre 2016 da sillylamb
 

Ieri ho festeggiato le nozze di zucchero. Sembra ieri, sembra davvero impossibile che siano passati già 6 anni. Nel continuum spazio-temporale in cui vivo, a parte le nozze di carta, nn ho ricordi particolari legati agli altri anniversari anche perchè a inizio settembre noi siamo ancora nel bel mezzo dei balletti delle ferie e quindi nn sono mai riuscita a prendermi un giorno di vacanza. Ieri invece cadeva nel we e così ne abbiamo approfittato. La prima idea era fare un giro in MTB nella zona di Acqui Terme ma trovare informazioni in internet sul Sentiero dei Tre Fiumi è praticamente impossibile e senza traccia gps abbia deciso di soprassedere per nn passare tutto il tempo a fare orienteering. Il piano B era un giro sempre in MTB con partenza dal passo del Bernino e transito da Livigno e Bormio; abbiamo perso un sacco di tempo a fare il collage con le varie tracce e poi giove sono cambiate le previsioni che davano pioggia in zona per domenica. Tutto da rifare, dunque. Decidiamo quindi per la val di Susa che ha saputo regalarmi un anniversario di quelli da ricordare.

Sabato: ferrate di Foresto e Chianocco
NN amo molto le ferrate, in genere le vedo come una scorciatoia, un po' come barare. Però avevo sentito parlar bene di quella di Foresto e, viste le immagini su internet, mi ero fatta affascinare dall'ambiente, a metà tra alpinismo e canyoning. La ferrata è breve (sarà che sono abituata più che altro a percorsi alpinistici, dove la ferrata è solo un pezzo di un percorso di più ampio respiro), affollata (ma per fortuna ci hanno fatto passare avanti) e nn particolarmente difficile (ci sono solo 2 brevi tratti leggermente strapiombanti dove i gradini sono stati messi in maniera tale per cui è necessario lavorare di braccia, rendendo quasi impossibile il bilnciamento). L'ambiente è sicuramente suggestivo e l'idea sarebbe avere dietro un costume da bagno, spt in questa stagione. 
Siccome all'ora di pranzo avevamo già finito, abbiamo deciso di fare quella di Chianocco che è definita come la sorella minore. In realtà nn ne vale assolutamente la pena perchè si può arrivare allo stesso punto camminando in riva al torrente, per cui le staffe e il cavo mi sono sembrate un po' una forzatura, un'inutile prova di forza per dire che c'è una ferrata.

Relazioni qui e qui

Mangiare e dormire: La val di Susa è comodamente raggiungibile in auto da Milano in giornata per cui nn mi è mai capitato di dormire in valle. Questa volta però nn avevo voglia di fare avanti e indietro e così abbiamo prenotato al B&B Alla Bastilla: situato tra le colline alle spalle di Gravere, dispone di 3 camere arredate in stile rustico, assolutmanete silenziose, con un piccolo giardino da cui si gode un panorama rilassante. Gestori gentili e disponibili e colazione abbondante.
Per  cena siamo scesi a Susa e abbiamo cenato alle Cantine Meana. Sinceramente mi aspettavo di più: il menù nn era particolarmente vario, anche se gli antipasti sicuramente meritavano, spt il semolino fritto. Mancava inoltre una carta dei vini, ma il rosso della casa nn era male. Prezzi assoltuamente competitivi.

Domenica: in MTB al Moncenisio
NN sono riuscita a trovare un giro in MTB di 2gg e allora si fa un giro in giornata. Siamo saliti al Monceniso: era un posto dove era da tanto che volevo andare, principalmente in inverno, ma nn c'èera mai stata l'occasione. E' proprio un belo posto, il lago azzurro con le fattorie sulla sponda (dove si possono comprare dei meravigliosi formaggi) sembrava uscito da una cartolina della Normandia. Il giro mi è piaciuto, anche se si è rivelato decisamente faticoso e con il tratto su sentiero un po' troppo difficile per me.
Lunghezza: 32km, 1200m di dislivello
Tipo di itinerario: Itinerario su asfalto e sterrato (75%; carraecce MC e sentieri BC)
Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre. Io l'ho fatto domenica 4-9-16 
Tempi di percorrenza: 4h30
Descrizione: parcheggiata l'auto in corrispondenza del bivio per il colle del Piccolo Moncenisio (2050m), si raggiunge il colle del Moncenisio (2081m) e si scende sul versante opposto fino alla fattoria La Ramasse (2000m) dove si imbocca una sterrata sulla sinistra in salita dapprima nel bosco, poi su terreno aperto. Raggiunto un bivio a quota 2190m, si tiene la sinistra raggiungendo il Fort de la Turra (2510m) su strada sterrata con alcuni strappi impegnativi e su fondo talvolta un po' smosso. Si torna quindi al bivio e si prende a sinistra. Tenendo ai vari bivi la sinistra, si raggiunge in lieve discesa la replat des Cannons (2090m) dove si ricomincia a salire su strada sterrata a tornanti. Usciti dal bosco, ignorare un bivio sulla destra e continuare fino ad una selletta dove la strada si trasforma in sentiero che con andamento rettilineo e alcuni passaggi tecnici conduce al Col des Sollieres (2640m). Si prende quindi il sentiero della Pace a sinistra che scende tra le praterie. Al bivio successivo tenere la destra verso il rifugio del Piccolo Moncenisio e cotinuare in discesa fino a confluire su una sterrata che andrà imboccata a sinistra. Giunti all'asfalto tenere ancora la sinistra, costeggiare il lago e con una breve risalita tornare al punto di partenza.

 
 
 

TORTA PESCHE E FICHI

Post n°1735 pubblicato il 31 Agosto 2016 da sillylamb
 

Da adolescente amavo molto i libri del terrore. Ho letto Poe, Lovercraft e Stephen King. Ricordo la paura che mi ha fatto IT. Poi sono cresciuta, Stephen King è diventato troppo splatter e ho cambiato genere. Però quando in biblioteca mi è caduto lo sguardo su "la casa dei fantasmi" di  J. Boyne ho pensato che sarebbe stato un bel ritorno al passato. Il libro è davvero piacevole, uno di quelli che leggeresti d'un fiato per sapere come va a finire con personaggi e ambientazioni perfetti. NN fa molta paura, ma è avvincente e con un finale inaspettato. Consigliato

Prima che impariamo ad aver paura delle cose, i nostri corpi le sanno fare comunque.

Ingredienti: 100g farina, 100g burro, 130g zucchero semolato + 60g zucchero canna, 1 uovo + 2 tuorli, 1 pesca, 10 fichi, vanillina, 1/2 bustina di lievito per dolci, 50g mandorle a lamelle
preparazione: lavora il burro a temperatura ambiente con gli zuccheri fino ad ottenere una crema, poi incorpora le uova e la farina setacciata con il lievito e la vanillia. Stendi il composto su una teglia rivestita con carta da forno, disponici sopra la frutta a pezzetti e le mandorle a lamelle. Inforna a 180°C per 45 minuti.

 
 
 
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INFO


Un blog di: sillylamb
Data di creazione: 26/01/2006
 

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Le montagne sono le preghiere di Dio

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA (2008-2013)

Provincia di Lecco:
- Grignone per la cresta di Piancaformia (alpinismo invernale)
Giro delle Grigne
- Zucco Sileggio

Provincia di Sondrio:
Pizzo Olano (scialp)
Salmurano (scialp)
- lago del Truzzo
- Surettahorn (scialp)
Bernina (alpinismo)
- bivacco Colombo, Palon de la Mare, monte Vioz (alpinismo)
Disgrazia (alpinismo)
- Gran Zebrù (alpinismo)
- Forcellino (scialp)
- Passo Porcile (scialp)
- il bivacco Ca' Bianca (scialp)
- Da Isola a Frondaglio (ciaspole)
- il lago di Colina (MTB)
-  il Cevedale (alpinismo)

Provincia di Bergamo:
- Bronzone
- Sasna (scialp)
- Mte Misma
Traversata delle creste della Presolana (alpinismo)
- Araralta e baciamorti (ciaspole)
- Pizzo Arera

Provincia di Brescia:
- Adamello (scialp)
- Monte Carone
- Guglielmo (ciaspole)

Provincia di Varese:
- Mte Settetermini (MTB)

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA, 3

Provincia di Sondrio:
- Punta dgli spiriti (scialp)
Gole Cardinello e lago d'Emet
- Tambò (scialp)
- Cima pesciola (scialp)
- Meriggio (scialp)
- Alpe Bondeno (ciaspole)
- Tresero (scialp)
- Cassandra (scialp)
- Ferrè (alpinismo)
- Scalino (scialp)
- Dosdè (scialp) 

Provincia di Como:
- Bregagno (scialp)
- Cima Pianchette (ciaspole)
- Berlinghera 

Provincia di Bergamo:
- Pizzo delle Segade (ciaspole)
- anello dei Campelli
- Vodala by night (scialp)
- Pizzo del Becco 

Provincia di Lecco:
- San Primo (scialp)
- Legnone da Colico
- Resegone (ciaspole)
- Moregallo (per il canalone Belasa)
- Grignone in invernale 

Provincia di Brescia:
- Frerone (scialp)
- Monte Creino 

Provincia di Varese:
-
 Pizzoni Laveno & Mte Nudo
Piambello (MTB) 

 

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA(2008-2009-2010)

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA (2011 E SEGG)

- Saron (scialp)
- Oilletta (scialp)
- Col Chavacourt (scialp)
Cima di Creya
- Gran Tournalin
- Roccia nera e Gemello del Breithorn (alpinismo)
- Dome de Gouter (alpinismo)
- Mont Avic
- 2 itinerari con le ciaspole in valdigne: alpeggi Tirecorne e lago d'Arpy
- Spalla W Becca Trecare (scialp)
- Tour Ronde (alpinismo)
- Breithorn Centrale (scialp)
Roisetta (scialp)
- Bieteron (scialp)
- Zumstein (scialp)
- Cleve de Moula
- Gran Cima (scialp)
- Tsaplana
(ciaspole)
- Gran Pays (scialp)
- Croce di fana (ciaspole)
- intorno all becca di Viou
-  da Bard a Machaby
- 2 itinerari in MTB: lago Miserin e Pointe de Chaligne
-  colle Champillon (scialp)
- S. Ambrogio 2011: a piedi sulle mulattiere di Quart, scialp al colle della Croce, ciaspolata notturna all'alpe Arp Vieille
- lago di Zuckie
(ante)cima d'Entrelor (scialp)
- lago Cignana (MTB)
- Bivacco Gervasutti
- Nei valloni di Leviona e Pesson 

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2006-07)

PIEMONTE:
Verbano-Cusio-Ossola:
- il rifugio Maria Luisa e il Grieshorn (ciaspole)
- Massa del Turlo
- l'anello di Pogallo
- Pizzo Diei e Monte Cistella
- Corona dei Troggi (ciaspole)
- Monte Massone
- Monte Cazzola (ciaspole)
Provincia di Biella:
- Monte Bo
Provincia di Torino:
-
Colma di Mombarone
Provincia di Alessandria:
- Monti Ebro e Chiappo (ciaspole)
- Monte Tobbio

LIGURIA:
Provincia di Savona:
- L'anello del Beigua
- L'anello del Monte Sordo
- L'anello di Finale
- Da Varigotti a Noli
Provincia di Genova:
punta Martin
il sentiero del Brugneto
- sui sentieri dell'ardesia: Monte Zatta e il Monte S. Giacomo
- Monti Reixa e Argentea

TOSCANA
- nelle foreste casentinesi: le cascate dell'acqua Cheta e il Monte Falterona

ESTERO
Francia:
- il mio Verdon: l'Imbut, il Breis e il Martel
- Cret de la Neige
- Le lac Blanc
Svizzera:
- Val di Campo: il rifugio Val Viola e la forcola di Cardan (ciaspole)
- Poncione d'Alnasca
- Traversata S. Carlo - Foroglio per la bocchetta della Crosa
- Il lago di Cama
- Monte Bar (ciaspole)
- La capanna Cremorasco e il Pizzo Corgella

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2008-09)

Piemonte
Provincia di Torino:
-
3 itinerari con le ciaspole dal rifugio Selleries: il lago Laus, il colle del Sabbione, il monte Orsiera
- il Rocciamelone
- il sentiero delle anime
- Punta Mariasco
Verbano-Cusio-Ossola:
- Alpe Veglia e dintorni
- Monte Togano

Emilia Romagna
Provincia di Piacenza:
- Monti Bue, Maggiorasca e Nero (ciaspole)
- Monte Alfeo
Provincia di Parma:
- traversata del parco dei 100 laghi
- Monte Orsaro

Liguria:
-
Manico del Lume (GE) e giro della Palmaria (SP)

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- l'Ortles (alpinismo)

Toscana:
Provincia di Massa-Carrara:
- 2 ferrate nelle Apuane: il Monte Forato e il Pizzo Uccello

Estero:
Svizzera:
- capanna Gesero e Monte Marmontana
- Chuebodenhorn
- val Vergeletto, quota 2108
- Magehorn (scialpinismo)
- Piz Grevasalvas (scialpinismo)
- Capanna Poncione di Braga (ciaspole)
- Piz cadreigh (scialpinismo)
- Monte Fumadiga
- Pizzo Claro
- l'Adula (alpinismo)
Francia:
-
Fort de la Croix de Bretagne
- Mont Buet

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 3 (2009-2010-2011)

Estero:
Svizzera:
- Poncione di Valpiana (scialp)
- Cima dell'Uomo
- Nella valle dei Cani
Piz lagrev (scialp)
- Breithorn (scialp)
Piz Scalotta (scialp)
- Piz Uccello (scialp)
- Foisc (scialp)
- Piz Rondadura (scialp)
Marocco:
-
scialp sull'Atlante: Toubkal, Ras, Timesguida, colle quota 3850m nei pressi dell'Akioud
USA (California):
- Alta Peak
- Sierra Nevada Summit Lake
- Yosemite North Rim
- Sta Cruz Island

Trentino Alto Adige:
- Rifugio Trivena e Passo delle marmotte (ciaspole)
- Alpe di Villandro (ciaspole)
- valle del Ciamin
(ciaspole)
- ciaspole e torggelen: Cornetto e da Soprabolzano a Collalbo

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Dormillouse (scialp)
- Testa di Money (alpinismo)
- Rifugio Mautino e Monte Corbiun (ciaspole)
- scialp e ciaspole in Valle Stretta: Colle di valle Stretta, col des Muandes, lago Verde, vallone di Rochemolles
Verbano-Cusio-Ossola
- Arbola
(scialp)
- Cima Valrossa (scialp)
- Mte Capio
Provincia di Vercelli:
- Monte Bo valsesiano (scialp)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 4

Piemonte:
Provincia di Cuneo:
- Monviso (alpinismo)
- sentiero Frassati in Val Maira
- cima delle Rossette (scialp)
- Cima genova per la cresta Sigismondi (alpinismo)
Provincia di Torino:
- rifugio Jervis e Punta barant (ciaspole)
- Cima del bosco (scialp)
- Cima delle Liste (scialp)
Punta delle vallette (scialp)
Provincia di Novara:
- Mte Fenera (MTB)
VCO:
-
Corno orientale nefelgiù (scialp)
- Monte Faiè
- cima Jazzi (alpinismo)
Provincia di Biella:
- cresta dei carisey (alpinismo)

Emilia Romagna:
Provincia di Reggio Emilia:
- Monte Cusna

Trentino Alto Adige:
- rifugio Lancia e Col santo (ciaspole)
- Tra i masi della val Sarentino

Estero:
Svizzera:
-
Mte Gambarogno
- lago di Canee
- Palù (scialp)
- Bishorn (scialp)
- Punta di Stou (scialp)
- Piz Surgonda (scialp)
- Capanna campo tencia e lago Morghirolo (ciaspole)
Austria:
- Feldalphorn (ciaspole)
Francia:
- Dom de la Neige des Ecrins (alpinismmo)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 5

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Punta d'Almiane (scialp)
- Cavalcurt
- Forte di Foens (MTB)
- Roc Peirous (scialp)
- colle della battaglia (scialp)
- prato in fiera (scialp)
- Monte Lion (scialp)
Provincia di Cuneo:
-
Colle Ciaslaràs (scialp)
- Piovosa (scialp)
Provincia di Vercelli:
-
colle della piana (scialp)
- colle Piccolo Altare (scialp)
VCO:
- Corbernas (scialp)
giro dei 5 passi

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- anello Brugger Schupfer (ciaspole)
- Laite Va Spiz (scialp)

Estero:
Norvegia:
- scialp alle Lofoten: Fagerfjellet e Stormheimfjellet
Svizzera:
- Septimerpass (MTB)
- Nadelhorn (alpinismo)
- Stotzigen fisten (scialp)
- Tallihorn (scialp)
- Chilchalphorn (scialp)
- Pigna d'Arolla (scialp)
- Strahlorn e Allainhorn (scialp)
- Generoso
Francia:
-
refuge de Gouter
Argentina:
- Cerro des los Cristales

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 6

Estero:
Svizzera:
- Chili Bielenhorn (scialp)
- Lucendro (scialp)
- Alphubel (scialp)
Piz d'Emmat Dadaint (scialp)
- Straffelgrat (scialp)
- Einshorn (scialp)
- Weissmies (alpinismo)
- Allainhorn, cresta Est (alpinismo)
- Piz Arpiglia (scialp)
- Piz Mezdì (scialp)
- Boshorn (scialp) 

Piemonte:
Provincia di Torino:
- colle delle Lance (scialp)
- Blegier (scialp)
- Giornalet (scialp)
VCO:
- Basodino (scialp) 
- traversata Veglia-Devero
- Mater & Margineta
alpeggi sopra Cannobio
Provincia di Cuneo:
- Chersogno (scialp)
- Oronaye (alpinismo)
- Colle della Lausa & anello Collalunga (scialp)
Colle Sagneres (scialp) 

Trentino Alto Adige:
- Presanella (alpinismo)
 

Veneto:
Provincia di Belluno:
- Pavione
Mont'Alt de Framont
Provincia di Verona:
- giro delle 5 cime
Monte Sparavero

 

PICCOLE SODDISFAZIONI

Anche se quello a cui tengo di più è la parte "alpinistica", qualcuno ha notato e apprezzato le mie ricette. Questo blog pertanto è segnalato su Petitchef.com

Ricette di cucina

 
 

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