W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
cosģ noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
Post n°515 pubblicato il 09 Aprile 2013 da nagel_a
Il gioco. Quello stesso che affama ogni ora dei giorni bambini. Quello che si crede di dimenticare crescendo, relegando il desiderio di confronto ai pomeriggi infantili, alle assolate sfide tra cowboy e indiani.
(qui si chiude la finestra di Nagel, stanca di giudizi... che ha indossato le sue maschere e le sue armature, giocando, e che ha perso gusto al gioco perchè quando la libertà viene meno, viene meno anche il senso di quello stesso gioco e del tutto) Buon viaggio a tutti
Nota del 12/05/2013.
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Post n°514 pubblicato il 03 Aprile 2013 da nagel_a
... e se quella lama fosse stata inefficace, quel braccio indeciso a separare giorno e tenebre? Cosa stringeresti tra le dita? Un'immagine, un sogno, la parvenza di qualcosa che fu e non è ... ma se il confine fosse spostato oltre la misura di cui sappiamo render conto, attraverso la cortina di pioggia e fosse possibile incanalare una brezza sottile a trattenere quel battito d'ali?
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Post n°513 pubblicato il 31 Marzo 2013 da nagel_a
Rotolano lontani i rombi dei tuoni e si scuote l'aria serale avvolgendo le foglie frementi. L'azzurro del lino incupisce sotto il grigio delle nuvole basse. Il bacio di un temporale ad annientare ogni scopo. Senza quello scopo ogni azione perde senso, l'attesa perde ogni sofferenza, ogni gioia, il tempo perde misura.
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Post n°512 pubblicato il 26 Marzo 2013 da nagel_a
Sono il boia di questo carcere, nel deserto assolato. Ieri ricontavo i passi nel cortile arido e ho scoperto il germoglio di un fiore, uno strano fiore dal colore intenso, purpureo e delicato tra le spine.
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Post n°511 pubblicato il 25 Marzo 2013 da nagel_a
Vorrei essere un viaggiatore di confine, la sagoma risoluta che si staglia all'orizzonte tra cielo e terra, pietra miliare allo sguardo e sfuggente obolo tra le dita del vento.
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Post n°510 pubblicato il 21 Marzo 2013 da nagel_a
Ci sono parabole inattese, che conducono senza intenzione apparente lungo una strada sconosciuta. ... poi tutto scema, come se la salita fosse troppo impervia per condurci fino alla meta, come mancasse quell'ultimo fiato, quell'allenamento scordato, quell'esperienza saltata... e si torna confusi e storditi, increduli, convinti di aver sognato... non fosse per le gambe tremanti e il respiro mozzo... (certe musiche mi fanno l'effetto di una rivelazione mancata)
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Post n°509 pubblicato il 19 Marzo 2013 da nagel_a
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Post n°508 pubblicato il 17 Marzo 2013 da nagel_a
Gira pure intorno, stringi l'assedio alle mie mura, cerca la falla... studia la strategia migliore per indurmi alla resa, prendimi per fame o entra con l'inganno (chè già sento clangore d'armi nella pancia di legno)... appicca incendi e scatena arsura... coglimi nel sonno inerme e nuda a labbra schiuse... e mentre sogno avrai vittoria... ma non svegliarmi, combatterei allora, già sconfitta, solo per il gusto della sfida. |
Post n°507 pubblicato il 07 Marzo 2013 da nagel_a
Allungo la lista delle cose da fare, mentre mi distrae la luce oltre i vetri e il movimento delle foglie della palma: lunghe dita verdi che suonano il vento.
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Post n°506 pubblicato il 04 Marzo 2013 da nagel_a
Ineluttabile corso della corrente Struggenza che avvolge che soffoca che riempie
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Post n°505 pubblicato il 28 Febbraio 2013 da nagel_a
caro istante ti vedo (S. Beckett, Poesie) Ogni istante è monade sospesa nel tempo, pescata su scaffali impolverati di un archivio mai sigillato. Imparo l'arte dei ricorsi e dei ritorni.
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Post n°504 pubblicato il 21 Febbraio 2013 da nagel_a
- Mio Signore, non riesco a comprendere i percorsi tortuosi dei cuori e delle menti umane. Ne studio i comportamenti, i languori eppure non vengo a capo delle loro assolutezze e delle loro incoerenze.
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Post n°503 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da nagel_a
A quale demone non si dovrebbe mai aprire la porta, certi che una volta varcata imperverserebbe senza pietà alcuna sulle nostre fragilità scoperte? Quale limite può sopportare il nostro coraggio senza travalicare nell'ombra della follia? Dove sta il crinale oltrepassato il quale l'io perde i suoi confini e rimane identità evasa e perduta?
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Post n°502 pubblicato il 01 Febbraio 2013 da nagel_a
Dimmi venti volte Ofelia e riempimi il bicchiere di verde ambrosia, allunga le dita a contarmi i capelli e poi chiudi le mie palpebre perchè non veda ciò che mi reclama.
(con calma, quando calma tornerà, risponderò... intanto grazie ai recidivi) |
Post n°501 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da nagel_a
C'è un tamburo che risuona nel folto della giungla. Temi l'assalto di guerrieri mascherati? Sarà la loro voce di guerra? O forse è la festa di un matrimonio, forse la figlia del capo tribù che vuole danzare? Le mie parole hanno perso valore, se pur nude sembrano mascherate.
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Post n°500 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da nagel_a
E' tutto pronto per (ri)cominciare. "Io vado incontro a ciò che sono, ciò che già comincia a essere, il mio discendente e antenato, mio padre e mio figlio, il mio simile dissimile. L'uomo comincia dove muore. Vado alla mia nascita."
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Post n°499 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da nagel_a
io traditore, io ingannato, io usurpatore... io accorto, io dolente, io scoperto... io avanzato...
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Post n°498 pubblicato il 01 Novembre 2012 da nagel_a
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Post n°497 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da nagel_a
L'ho lasciato cadere dalle spalle, che sono rimaste nude, offerte. L'ho lasciato scivolare senza remore nè paure per avere il passo più svelto. L'ho abbandonato perchè non fosse d'intralcio a rispondere.
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Post n°496 pubblicato il 14 Ottobre 2012 da nagel_a
La festa era già al culmine, quando entrò nella sala. Alzò spavalda la testa indossando il più affascinante dei sorrisi, veste attillata di una timidezza che aborriva la ribalta. Si ritrovò un calice di champagne tra le dita e non chiese di meglio che il soccorso delle bollicine ghiacciate a scaldarle il sangue. Le serviva a raccolta tutto ciò che aveva da tempo abbandonato: l'aria mondana e compiacente, disponibile alle confidenze, ammiccante.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
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