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1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

 

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AJ 382 KN

Post n°375 pubblicato il 02 Maggio 2006 da psike830

Oggi non ho guardato il lago, oggi no.
Oggi, come ogni 2 maggio, il lago è in debito con me.
Sembrava quasi saperlo, di sfuggita ho visto piccole onde piatte, come quando ci cadono dentro gocce di pioggia.
Non ricordo il punto preciso in cui, 8 anni fa, è successo.
Non ricordo chi mi ha accompagnato, dove ci siamo fermati, ma...lo sento...lo sento che è qui, qui dove la tradizione ha voluto una Madonna sommersa, lo sento, lo sa la mia mente.
La voce di mio padre quella sera era...indefinita...i propri genitori sono le persone che si conoscono meglio, ma quella voce, non saprei definirla. Arrabbiata, delusa, disperata, ma nonostante questo non aveva perso quel suo modo di essere bastardo.
Me l'ha urlato, vomitato addosso, come se non fosse già abbastanza tremendo.
All'ora di cena avevo trovato mio zio ad aspetarmi sotto casa.Perchè?Mi ha portato a casa sua. Una tensione da tagliare col coltello, mia zia che piangeva e io che, forse, qualcosa avevo capito.
Allora chiamo mio padre. Era il tempo in cui credevo ancora che le sue braccia e la sua voce avrebbero potuto darmi conforto, in cui credevo che, nonostante tutto, era capace di trasmettere amore o, almeno, comprensione.
Con una voce un po' incerta gli chiedo:
"papà...ma mamma dov'è?"
"E' morta, cazzo, ma che sei cretina?"
Se ci penso...la sento ancora quella sensazione....fredda.gelida.incredulità.
Mi son seduta sul divano un po' stordita.
Non ho pianto, non ho chiesto altre spiegazioni, forse ho solo realizzato quanto mio padre fosse stronzo.
Prima di uscire di casa avevo litigato con mia madre quel pomeriggio...mi ero rotta di fare quell'equazione e me n'ero andata sbattendo la porta.
Ricordo gli anni precedenti, i mesi, gli anni e soprattutto quegli ultimi giorni.
Poi un vuoto e io in una macchina di non ricordo chi con mio padre che non mi guardava nemmeno in faccia.
La strada del lago, infinita, troppo lontana... la Panda parcheggiata lì... ma mamma...mamma non c'è...
Poi la camera mortuaria....io seduta non so dove, coi miei 15 anni tra le mani e non sapere cosa farne, a fissare la targa dell'ambulanza parcheggiata lì davanti che mi copriva la visione del mondo, come se avessi ancora voglia di guardare...la ricordo ancora quella targa...mi è rimasta impressa qui, come una fotografia... AJ 381 KN, e oggi pomeriggio, quando sono andata in ospedale per il tirocinio, quella stessa ambulanza me la son trovata proprio lì, con le sirene spente e le luci accese, come quella sera.
Non volevano farmi entrare
"ma è solo una ragazzina..."
non piangevo, non credevo avesse un senso piangere, come non lo aveva avuto in tutti quegli anni per quella lenta agonia....e no...non parlo di brutti mali, di tumori o altro...mia madre era sana....sana come un pesce....ed era bella, nei suoi 38 anni compiuti appena da 3 mesi e un giorno.
L'ha scelto lei, di proposito, ha preso la macchina, ha guidato fino a là e si è buttata...lei che aveva paura dell'acqua, lei che non l'ho mai vista nemmeno bagnarsi le caviglie.... e ha lasciato un bel bigliettino in cucina con scritto "perdonatemi tutti" come se questo potesse bastare....c'hanno messo ore a trovarla...di sera, con le barche prestate dai pescatori....rischiando seriamente di arrendersi e lasciarla lì....
Io invece l'acqua la amo, l'ho sempre amata come se ce l'avessi nel sangue....e se non l'avessero trovata...in quel lago non avrei potuto più metterci piede, nemmeno fino alle caviglie....
Alla fine, guardandomi lì, seduta tranquilla in un angolo, quasi scazzata, perchè l'unica cosa che volevo dopo tutte quelle ore era tornarmene a casa e mettermi a dormire, svegliarmi la mattina seguente e stropiccindomi gli occhi ritrovare la stessa merda del giorno prima.
Alla fine insomma...mi hanno fatto entrare.
Io davanti e mio padre mi camminava dietro, mi usava come scudo anche qui il bastardo....
Entriamo ed eccola lì...sdraiata, un maglione azzurro o forse verde, comunque chiaro, la bocca leggermente aperta che lasciava intravedere quel dente spezzato, la pancia un po' gonfia per l'acqua nei polmoni.
Come tutti ho pensato che adesso si sarebbe alzata, che si sarebbe mossa e rimanevo lì a guardarla e giuro mi veniva quasi da ridere.
Mio padre era ancora dietro la porta, apre, entra, non resiste nemmeno un secondo e scoppia a piangere come un ragazzino e corre via con le mani sugli occhi....io saluto mia madre con lo sguardo, sto un attimo ad aspettare che lei risponda, poi...esco.. a me non viene da piangere, perchè cazzo a me non viene da piangere? Mi avvicino a mio padre, non ricordo chi c'era o se c'era qualcuno, gli chiedo perchè piange anche se non è una domanda molto intelligente, e lui, mi abbraccia forte, mi stringe tanto da stritolarmi o almeno questo è quello che la mia mente vuole ricordare...più passa il tempo e più ho dubbi a riguardo....
E' stata l'unica volta che ho visto piangere mio padre, l'unica volta che ci siamo abbracciati....
Quella notte, o forse quella successiva, ho dormito con lui, nel lettone, ma dalla sua parte, non in quella di mamma e per la prima volta forse abboamo parlayo, per la prima volta mi ha raccontato una piccolissima parte della sua vita, cioè come aveva conosciuta mamma quasi vent'anni prima....ma solo due parole distratte, poi ha finto d'addormentarsi, lui che soffriva d'insonnia....E io ero felice, nonostante tutto ero felice, pensavo che se almeno la vita mi aveva portato via una cosa, me ne aveva restituita un'altra, ma mai previsione fu più sbagliata.....
L'unica cosa che vorrei per me è....
NON essere come voi...nonostante abbia i vostri geni, la voce di te, mamma e il tuo modo di gesticolare, papà...spero con tutto il mio cuore di NON diventare mai come voi, come nessuno di voi due... in fondo per me no ci siete mai stati, la mamma un po' ci provava, ma tu non capisci neanche gli errori quando te li spiego con tutta la calma del mondo e i disegnini...tu credi di essere l'uomo perfetto e io son convinta d'aver ragione.... un punto d'incontro non c'è....son sempre stata sola...continuo ad esserlo...nella mia vita non è cambiato poi molto....
 


Il vecchhio e il bambino     Francesco Guccini

Solo con questa canzone riesco a piangere, solo con questa canzone....e con le lacrime ho inondato la tastiera...e mi sento forte e lo sono, non sono come voi, NON POSSO ESSERE COME VOI.

 
 
 
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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
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quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
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