Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Maggio 2006

Groviera.

Post n°432 pubblicato il 25 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Tre amiche a cena che parlano del più e del meno, S. che racconta i suoi 3 mesi di Erasmus in Portogallo, V. che racconta uno strambo sabato sera e io....assente, completamente.
Quella sensazione che non se ne vuole andare.
Continuo ad abitare in questo mondo tutto mio.
Ho chiuso le porte e stavolta non riesco a far entrare nessuno.
Domani Ale si laurea e io non riesco a stargli vicino, mi ha chiamata poco fa, non riesce a dormire ed è nervoso, quasi non gli avrei risposto. Gli voglio bene, infinitamente bene, è forse il migliore amico che ho, ma non voglio sentire nessuno. Nessuno.
Nessuno sa che ti ho rivisto anche se, chi mi conosce bene, se n'è accorto.
L'ultima sigaretta prima di andare a dormire, come sempre in macchina, stavolta nel tratto di strada tra casa di S. e casa "mia".
Fumavo i pensieri, non la sigaretta.
Mi frullava in testa di tutto, di chiamare qualcuno per trovare il tuo numero e chiamarti all'una di notte di un mercoledì qualunque solo per sentirti respirare, di venire a cercare casa tua, suonare il campanello o tirare sassi alla finestra per dirti chissà che...
Avevo dimenticato quanto tutto questo lacera dentro.
Era quasi un anno che non sentivo la tua voce e ritrovarmi all'improvviso seduta al tavolo di un bar a prendere un aperitivo con te....è stato troppo, anche per me.
Fingo, ma non ci riesco, non sono mai stata brava a dimenticarti. Ogni volta che "ritorni" entri nella mia vita spalancando ogni porta, soffiando via la polvere e riempiendola di colori. Non devi fare niente, solo sorridere. E la testa mi scoppia a forza di provare a non pensarti.
Ogni volta è un rimettere tutto in discussione, o meglio....è capire che aver messo tutto in discussione non aveva senso.
E' così evidente che passa quasi inosservato. Ti amo. E sono 5 lettere che uso solo per te. E ricordo la notte in cui te l'ho detto sotto quel temporale e poi i tuoi baci e poi più niente.
Ti amo. Non so quando l'ho capito, forse il giorno in cui, poggiato a quell'albero, me l'hai fatto notare. Ci conoscevamo da quanto? Due settimane? Oppure è stato quell'ultimo giorno d'ottobre in cui volevi portarmi via, portarmi lontano, perchè doveva pur esserci un posto in cui noi due potevamo stare insieme....La sera in cui mi hai detto "ricominciamo....riproviamoci, davvero, io e te...." te la ricordi? E l'ultima volta che ci siamo baciati, fuori a quella discoteca.
Non lo so, forse è stato nell'attimo esatto in cui ti ho visto per la prima volta, le tue prime parole per me sono state "tu mi stai sul cazzo". E il tuo dito indice contro il mio naso.
Io di te non sento la mancanza, sento la presenza ed è questo che, forse, mi fa stare più male.
E non mi importa di qualche chilo in più o dei capelli che cominciano a cadere. Ti amo. E credo di non averlo mai scritto tante volte in vita mia. Ti odio per tutto l'amore che vorrei darti, per tutte le cose che non ti ho mai detto o che non abbiamo mai fatto insieme. Ti odio o, almeno, lo vorrei.
Non so se ci si può rassegnare ad un sentimento, io mi sono rassegnata ad amarti, non riesco a smettere, è qualcosa che viene da solo, ha vita propria ed è dittatore dei miei pensieri.
Ed è una dolce malinconia, che a volte mi fa scoppiare a piangere all'improvviso, a volte a ridere, a volte non riesco a mangiare, a volte lo faccio fino a scoppiare. Ho gli sbalzi d'umore che si hanno dopo poco tempo che finisce una splendida storia d'amore.
La nostra storia non è mai nè iniziata nè finita. E' sospesa, da anni.
E' come un velo lieve che copre il mio sole o forse è il mio sole e quel lieve velo è tutto il resto della mia vita che perde sempre più importanza.
Il mio cuore è diventato una groviera dopo tutti i colpi che gli hai dato.
Razionalmente so tante cose: che sei fidanzato da 9 anni, che in fondo non so nemmeno chi sei, che sei un semplice amore adolescenziale, che forse è stato tutto nella mia testa.....lo so, so tutto.
Ma istintivamente......correrei da te e ti chiederei di sposarmi.
Chi di voi mi conosce capirà l'assurdità delle mie parole...io che non credo al matrimonio, che non credo all'amore, che non credo a niente.
Ma è questo quello che provo, con ogni più piccola e infinitesima parte del mio corpo e della mia anima.
 

 
 
 

Post N° 431

Post n°431 pubblicato il 24 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

E ho toccato i 120, lì, su quella curva, volevo forse ammazzarmi...volevo solo superare i miei pensieri, sfuggire alle coincidenze...desiderio e paura di incontrarti ancora...
avrei preferito vivere nell'illusione di poter amare ancora, o meglio, di poter amare qualcun altro e se quel treno fosse partito alle 12 e 20....ce l'avrei fatta.
E invece no.
E' che lui lo sentivo sulla pelle, respiravo il suo odore, lo vedevo con gli occhi....tu...tu invece non sei l'ossigeno che respiro, sei quello che butto fuori, tu non sei immagine, sei sguardo, non sei gioia, sei sorriso....sei me....ti sento dentro....come questa cazzo di sensazione che non riesco a mandare via
E mi togli il respiro e mi togli le parole...cosa vuoi che scriva....mi faccio pena solo a guardarmi per come son ridotta...non riesco a lottare, ad essere indifferente, non ci sono armi con te, non c'è via d'uscita...
Credevo di esser forte, credevo di essere tante cose, forse per te non son mai stata abbastanza, forse non ci hai nemmeno fatto caso...
Io non so stare così...ho mandato tutto di nuovo a puttane, lui di nuovo a piangere solo perchè avevo pronunciato il tuo nome, B. chissà dove a vivere la sua vita e le sue storie, l'appuntamento rifiutato di ieri sera.
Non ho voglia di niente, di nessuno, solo di rimanere a pensarti, solo di buttarmi sul letto, chiudere gli occhi e sognarti, così...ore intere...ore intere a perder tempo....e di tempo ne ho perso davvero tanto in questo modo...[" e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti perchè non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti....forse non lo sai ma pure questo è amore..."]
Mi son totta pure di scrivere tanto dico sempre le stesse cose.



Prima però volevo chiedere scusa al doc, perchè si è connesso per due secondi e l'ho rincoglionito con le mie paranoie, non so se gli è caduta la connessione o se è fuggito credendo che fossi pazza(scherzo doc...un bacio).
Poi volevo ringraziare Kiccolosa che mi ha sopportato e mi sopporta tutt'ora mentre scrivo questo post.
Già che ci sto ringrazio pure Eli, che ieri sera con un semplice sms a cui io ho risposto, ovviamente, "idem", mi ha toccato il cuore.

Perdonatemi per come sono in questi giorni.

Un grazie va anche a Jo, la mia compagna d'insonnia e di vita.

Ma lo sapete che vi voglio proprio bene? non ve lo dimenticate eh?!

[mamma mia...mi sento come un distributore d'amore....inserite la monetina...vi darò tutto il mio affetto...ma come si fa ad essere così idioti?]

 
 
 

Ossigeno.

Post n°430 pubblicato il 24 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Neppure un filo d'aria dalla finestra aperta.
Tende immobili.
E adesso? Dove vado a cercare ossigeno?
Io non sono come te, non riesco a rubarlo dai respiri altrui.
Incapace d'afferrare una cosa alla volta, li strappo a ciuffi, sentimenti e emozioni,  come un bambino che tira i capelli.
Io lo faccio coi pensieri, li tiro fuori dalla testa, come il coniglio dal cappello.
Poi gli dò forma, li modello, adattandoli al mio mondo strampalato dove poche persone entrano e tutte in punta di piedi, credendo che sia fragile.
Eppure non lo è.
Le mura di cinta sono alte e robuste, i vetri antiproiettili.
Tu che continui a sparare.
Eppure quella volta hai colpito in pieno il bersaglio.
Un tiro preciso e pulito.
Splendeva la luna e cantavano grilli e cicale.
Avevi messo pure il silenziatore, chè non si sa mai, qualcuno potrebbe accorgersene.
E sì che dovevamo stare attenti.
Avevo preso tutte le precauzioni eppure...
Son rimasta incinta....dell'amore per te che sembra autorigenerarsi.
Si nutre forse d'aria, dato che i tuoi sguardi hanno smesso d'alimentarlo da tempo.
E t'ho tenuto stretto mentre ti lasciavo scappare.
Contraddittoria come te.
Se t'avessi conosciuto ora t'avrei fatto impazzire.
Credo, però, che t'avrei amato allo stesso modo.
Non avrei potuto farne a meno.
Eppure lo so che il tempo passa e le cose cambiano, è forse la frase che si sente dire più spesso, alla pari con "non esistono più le mezze stagioni" .
E invece tu ritorni.
E la mia mente diventa monotematica.
Chiedo perdono.


In foto: la sottoscritta in piedi sulla staccionata (in bilico oserei dire), che si perde a guardare il "suo" lago.





 
 
 

Post N° 429

Post n°429 pubblicato il 23 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Eh no che non saresti mai stato abitudine.

E anche abituarmi a te non mi sarebbe dispiaciuto.

 
 
 

Post N° 428

Post n°428 pubblicato il 23 Maggio 2006 da psike830

"...perché ci sarà bene un benedetto segno
che più oltre di lì non si può andare,
quando il cielo è così pieno di luce
che un'altra luce lo farebbe scoppiare,
qualcosa che assomigli a un limite
perché l'amore avrà bene un confine,
qualcosa come una fine...

E invece non finisce mai,
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai,
com'è possibile non so,
e più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai
l'amore non finisce mai......

....Perché pensavo ci sarà pure una fine
quando non ci sarà più spazio per tenerlo dentro,
un momento che l'amore si ferma, si volta
si addormenta contento,
un momento che l'amore non potrà, non saprà,
non ce la farà più ad aumentare,
che non avrà più niente da dare...

E invece non finisce mai
si fa più piccolo che può
e ti sta dentro e cresce sai
com'è possibile non so,
ma più ne perdi e più ne hai
e più ne incontri e più ne dai...

l'amore non finisce mai
si fa più piccolo che può
e non ti lascia in pace mai,
toglie il respiro a dirgli "nò";
e più ne perdi e più ne hai,
e più ne incontri e più ne dai:
l'amore non finisce mai..."


Roberto Vecchioni...


Questa, davvero, avrei voluto scriverla io.



"...Come ti è nata questa idea di amarmi tanto?"

 
 
 

Post n°427 pubblicato il 23 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Tanto va la gatta al largo che ritorna col pattino.

Fermalo!
Che cosa?
Il tempo.
Nell'istante in cui t'ho visto su quella porta tutto spettinato e con la faccia un po' stupita, tanto che avrei voluto dirti: "sì, sono io, sempre io in compagnia della mia faccia da cazzo".
Perchè è lì che ho ricominciato a vedere il mondo a colori: il cielo azzurro, le nuvole bianche, il tramonto rosa/rosso/arancione, insomma...quella roba lì.
La terra ha ricominciato a girare nell'attimo stesso in cui mi hai sorriso.
E mi sento patetica solo a dirlo, ma è così.
Davanti al logorante gioco del  quant'è che non ci vediamo, ti ricordi/mi ricordo, dico/non dico/lascio intuire, mi sono arresa all'evidenza: ti amo ancora.
Diretto, schietto, vero, cristallino.
Non te l'ho detto, certo, non sei riuscito ancora a fottermi del tutto il cervello.
Avrei voluto?
Forse non ce n'è stato nemmeno bisogno.
Credo comunque che la mia maschera di indifferenza e distacco abbia svolto abbastanza bene il suo lavoro (lavoro retribuito abbondamente in rimpianti e rimorsi).
Allora eravamo due ragazzini  e adesso discorriamo amabilmente sui tuoi capelli bianchi, la moto nuova, la villa con piscina e, perfino, di matrimonio.
Siamo cresciuti o, almeno, dovrei esserlo, ma provo ancora le emozioni che provavo a 16 anni per i tuoi occhi color nocciola, le tue unghie mangiucchiate e il modo che hai di passarti le chiavi da una mano all'altra per scaricare quel po' di nervosismo e imbarazzo che da sempre accompagna i nostri casuali incontri.
Le stesse emozioni, sì.
E come un'adolescente mi nasconderei dietro qualche angolo o colonna per spiarti mentre parli con i tuoi amici, facendo la cretina con l'amichetta del cuore e muovendo le mani in modo scomposto, fingendo un principio d'infarto.
Batticuore, tremore, sudore freddo, incapacità di formulare frasi di senso compiuto o di pronunciare qualcosa che assomigli, anche vagamente, ad una parola, tutto come da copione...da sette anni a questa parte.
A certe cose non ci si abitua mai.
E vorrei prenderti per un braccio, scrollarti e urlarti di smetterla di fare battuttine e velati riferimenti a quello che, ungiornomoltolontanocheamesembraieri, c'è stato.
E invece mi dondolo compiaciuta nell'illusione che tu provi ancora qualcosa.
E non qualcosa di "semplice" come può esserlo un'attrazione, ma lo stesso amore che provo io, quello che in un istante disattiva il cervello, fa crollare ogni muro, scombina ogni equilibrio faticosamente raggiunto(con anni e anni di autoconvincimento).
Di domande non te ne faccio chè tanto è inutile con te.
Ti guardo, semplicemente, ti fisso con la coda dell'occhio fingendo di guardare la strada, rischiando di diventare strabica.
Sotto sotto rido di me, perchè in te mi piace, forse, tutto quello che, nel resto del genere umano, proprio non riesco a sopportare...tipo il tuo crederti bello, ricco e irresistibile. Per un attimo ti paragoni perfino a George Clooney e Richard Gere e mi verrebbe da dirti che tu sei ancora più bello, ma lascio stare perchè, sai com'è.....magari avresti intutito il mio essere leggermente di parte.
Il culmine lo raggiungo quando le nostre mani si sfiorano quella frazione di secondo in più che lascia intendere che non tutto è stato sepolto.
Neuroni, ormoni e battiti cardiaci si fondono, la bocca si spalanca per meglio ospitare le mosche e poi vi si stampa sopra il sorrisetto ebete tipico di chi, come me, non riesce proprio a dimenticarsi il primo amore.
Forse è questione di impegno, di cocciutaggine, di orgoglio.
Forse è una dote.
C'è chi nasce per dimenticare e chi no.
Io no.
Ricordo ogni cazzo di fottutissimo istante passato con te: quella canzone cantata mille volte, la frase ironica con cui chiedevi una birra chiara al bar, il modo che avevi di esultare quando segnavi un goal giocando a biliardino, le tue labbra nell'istante prima di baciarmi..e tutto il resto.
E quando poi mi guardi dritto negli occhi dicendomi non so cosa mi accorgo di quanto mi sei mancato in tutto questo tempo, mi accorgo che non ho fatto altro che cercare qualsiasi cosa che mi ricordasse te in ogni essere umano di sesso maschile... fosse stato anche un solo capello, io, l'avrei scovato.
Prendo in mano il cellulare, guardo l'ora e decido che è tardi per me, ci metterò almeno un mese per riprendermi del tutto da questo incontro,meglio che cominci subito.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Saggio proverbio.




 

 
 
 

Post N° 426

Post n°426 pubblicato il 22 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Accendi un'altra sigaretta con gesti lenti e abituali che nascondono tutto un mondo: il tuo.
E mi chiedo come ci sarei stata io in quel mondo.
Perchè non sempre è facile trovare il proprio posto nella vita degli altri, trovare il giusto equilibrio, occupare gli spazi giusti, senza invadere, senza esser troppo distanti.

Non so nemmeno se ci ho provato.

 
 
 

Terra.

Post n°424 pubblicato il 21 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Hai negli occhi il colore delle zolle di terra che si sfarinano tra le dita: apparentemente solide, ma fragili al tatto. E' per questo che ho paura di toccarti, paura che tu scompaia, che tu ti dissolva nello stesso modo in cui sei apparso all'improvviso su quella porta.
"Un caffè, grazie."
Poi con la tazzina in mano mi sono voltata, per stupida curiosità forse.
E ti ho visto.
I capelli arruffati e il casco in mano.
[questo gioco è un gioco d'equilibrio, devo solo farci un po' la mano ...]
Tutto quello che c'è intorno ti fa da sfondo,come fossi il soggetto principale di un quadro e il resto fosse tutto sfumato e appena percepibile.
Sorridi e d'un tratto la parola "ciao" mi sembra la più stupida del mondo.
Vorrei che i miei occhi non mi tradissero, che le mie mani non tremassero, che le gambe riuscissero a sorreggermi.
"Ti sei fatto la moto?"
Sembro disinvolta nel dirlo, distaccata e disinteressata, solo tu puoi cogliere le sfumature.
Avvicino la tazzina alla bocca impegnadomi per trovare la giusta traiettoria.
Ora anche i gesti più semplici mi risultano quasi impossibili, ho mente, cuore e anima che fremono.
La dolce musica della tua voce mi risponde ironica, sorrido, forse con le labbra sporche di caffè, ti avvicini al bancone e ordini un aperitivo.
Osservo la sequenza dei tuoi gesti e la vedo come a rallentatore.
Rivoluzioni perfino le leggi della fisica.
Mentre guidavo per arrivare fin qui ho detto ad Eli:
"E se lo incontrassi?"
Ora capisco perchè ieri ho messo sottosopra l'armadio solo per ritrovare quella biglia, solo per poterla tenere di nuovo tra le mani.
Dico ad Eli chi sei e vedo i suoi occhi increduli, ma i miei lo sono di più.
Ti chiede come ti chiami e tu... non rispondi, giochi.
Non sei cambiato, no....non sei affatto cambiato, ci sono cose che il tempo lascia immutate, che non riesce nemmeno a sfiorare, come le emozioni che ogni volta mi regali.
Poi seduti a quel tavolo guardavo i tuoi primi capelli bianchi e il sole che ti baciava il viso.
E le tue parole e le tue mani e il tuo sorriso.
[ti direi hai ancora voglia di nuotare in questo mare...]
E questi 7 anni passati, ora, hanno la stessa consistenza del fumo che esce dalla tua bocca.
Provo a rallentare la mente, i pensieri, mentre Elisa ti riempie di domande e insiste perchè tu non rispondi.
"da lui non otterrai mai nessuna risposta, Eli lascia stare..."
"Tu lo sai vero?"
"io non ne ho avuto mai bisogno, io lo sapevo già"
Fingi  di non aver sentito, ed è come se in un istante avessimo ritrovato la nostra vecchia complicità.
Poi parli di noi a modo tuo, con le solite frasi a doppio senso e i giochi di sguardi.
Mi rivedo ragazzina ad aspettarti impaziente su quella panchina ed è come se mi rendessi conto solo ora che è stato tutto vero, che i ricordi che credevo d'aver modificato col tempo in realtà sono rimasti intatti, come un'istantanea che non sbiadisce, che per uno strano gioco del destino mantiene i suoi colori intatti e brillanti.
Destino, sì, destino.
Posso crederci o meno, ma siamo qui solo per via di tutte quelle piccole, precise, minuziose coincidenze che i tuoi gesti sembrano disegnare nell'aria e le vedo prender forma e le sento entrarmi dentro.
"perchè era diverso?Lo voglio sapere!"  
Eli insiste ancora.
E forse mi sbaglio, ma mi è sembrato di vedere il tuo viso tingersi leggermente di rosso, i tuoi gesti diventare meno sicuri mentre mi guardi come se solo io potessi capire quello di cui stai parlando.
Ed è così, forse.
E vorrei poter rimanere qui a guardarti per un tempo infinito, ascoltare il tuo respiro e riconoscerlo come se fosse stato nel mio, come se non ci fossimo mai separati, come se le stelle che guardavamo nelle notti della nostra estate fossero ancora qui, perchè il solo sapere che da qualche parte del mondo respiriri, vivi esisti, anche se non sei mio, mi fa capire che vale la pena vivere, perchè il solo lasciar scivolare i miei occhi sul tuo profilo e lasciarlo vacillare lì, sulla curva del tuo naso, mi da la sensazione di una libertà e completezza mai nemmeno immaginati e quando poi arrivo sul filo delle tue labbra cado nel tuo sapore che forse ho dimenticato e mi sento  piena, sì, piena, come se mi bastasse solo pensarti per vivere, perchè sei cibo, aria, acqua, sei carezze, affetto, affiatamento, sorriso, lacrime di gioia e d'addio, perchè sei tutto quello che non credevo esistesse, sei sole e buio argentato di luna, sei ombre di alberi che si proiettano sulla strada della mia vita, sei il profumo del mare e il suo sale, sei qualcosa che non ho mai avuto ma che è sempre stato parte di me, sei pietra di quegli scalini su cui ci siamo conosciuti, sei le parole che non son mai riuscita a dire, le carezze che non ho fatto, le risate dopo una notte di pianto, l'attesa del primo bacio, sei la musica adatta al momento giusto, sei cielo azzurro e gonfio di pioggia, sei la grandine che ticchettava sui vetri della tua macchina quel 25 aprile di sei anni fa, sei pelle da sfiorare con le dita che tremano, sei le parole delle mie canzoni preferite, sei quel qualcosa  che manca in tutti gli altri, sei le mie dita che battono veloci su questa tastiera senza riuscire più a fermarsi, sei tutti i pensieri che mi ruotano in testa, sei il ricordo che non ti abbandona, che non da dolore ma dolce malinconia, sei il tempo che non passa, sei il numero di telefono che non ho mai avuto, sei il nome che hai inciso sul tavolo di quel bar e le sigarette che mi hai offerto, sei quel giro in macchina a 190 all'ora e milioni di addii e ritorni, sei vita che si snoda e si intreccia, sei ciò che divide la mia vita in un prima e un dopo, sei amore, amore di adolescente che è diventata donna e ti ama ancora allo stesso modo, con uguale ingenuità e sincerità, sei con la moto accesa e stai andando via.     



 
 
 

Post N° 423

Post n°423 pubblicato il 21 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

La lascio scorrere tra le dita, perfettamente tonda e sorrido.
E' forse la cosa più cara che ho al mondo ed è così piccola...
Gli anni hanno lasciato qualche segno, come le batoste che tutti prima o poi prendiamo.
Guardo nel blu al suo interno e mi sembra di vedere il marrone dei suoi occhi, no...non sono daltonica....
Spesso ho creduto di poterci leggere dentro la mia vita.
Ma la vita non si legge dentro alla biglia blu che qualcuno mi ha regalato forse inconsapevole anni fa.
La vita si vive si sbaglia, si mette in gioco, si teme, si trema, si sorride, si distrugge, si prende per le corna, ma non si prevede, no, non si prevede.

 
 
 

Post N° 422

Post n°422 pubblicato il 20 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

La mia doccia è "rotta" all'improvviso manda un getto d'acqua bollente.
Sì, all'improvviso.
Proprio come ieri sera.
Bollente, tanto da scottarsi, tanto da non sopportarlo e da non dormirci la notte....
Tanto da riderci quasi fra le lacrime.
"ti voglio, ma a modo mio" questo gli ho scritto. Eli mi ha chiesto cosa significa a modo mio. Non ho saputo rispondere. Non lo so spiegare, ma credo che lui in fondo lo sappia.
Non lo so eppure lo so.
Lo voglio eppure lo respingo.
Vorrei non trovarlo eppure lo cerco.

Forse, semplicemente, vorrei non aver mai conosciuto il tuo corpo.

Se riuscissi a capire questo...
Se riuscissi a distinguere la perfetta intesa sessuale dal sentimento capirei "tutto".

'fanculo, 'fanculo perchè adesso vengo a cercarti davvero, ma per vederti con lei.
E rido.
Ed è questa la cosa grave.
Rido sì.
idiotaidiotaidiotaidiotaidiotaidiota.


Vado lì, dove ho scattato questa foto.

 
 
 

Post N° 421

Post n°421 pubblicato il 20 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Una biglia tra le mani.
Ricordo di ieri, nelle orecchie ancora la voce del mio ex e sulle labbra il sapore di te, di un bacio a metà.
Per capire chi vuoi diventare devi sapere chi sei stato?
E allora gioco con gli intrecci, cerco di capire dove ho sbagliato.
53 minuti e 22 secondi di telefonata.
T'ho svegliato alle 8 di mattina.
Perchè quando tutto vacilla provi ad aggrapparti alle poche certezze che credi d'avere.

E guardo questa biglia blu, perfettamente tonda e trasparente.
I pensieri che prima credevo chiari e ordinati sono caotici e confusi, come la nebbia che abbiamo incontrato stanotte tornando a casa.
Quasi giugno e la nebbia.

E mi dici d'andar via tenendomi stretta e per me che vivo di contraddizioni potrebbe essere già abbastanza per dire d'amarti.
Già porcaputtana.Sonoconfusaconfusaconfusacoonfusaconfusa.
 

 
 
 

Post N° 420

Post n°420 pubblicato il 20 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Mi annienterai, lo sento.
Perchè hai preso il mio cuore tra le mani e l'hai stretto forte
come quando si vuole far scoppiare un palloncino.
E alla tua morsa non riesco a sfuggire.

Porcaputtana...deveesserciqualcosachenonva
sevadoadormirealle5emisveglioaquest'ora
perdipiùcostrettaadalzarmiperscrivere...
Spegnitibruttobastardo,spegnitistupidocuore
chehadecisodiricominciarea
funzionareproprioora,proprioperlui.
Nonmelopossopermettere,no.
Miannienterai.Sìesaràunamortelenta,
unamortelentaedolcecominciatagià
dapiùdiunanno,mai
enesonconsapevolesoloora,soloora.
Idiota,idiota,idiota.idiota,idiota,idiota.
E mi dispiace perchè forse ho svegliato Eli
che dormiva come un angioletto (Eli un angioletto?eheh

 
 
 

Post N° 419

Post n°419 pubblicato il 20 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Esser parte di te come lo sono i minuti delle ore, questo vorrei stanotte...

E' chimica, la senti che è chimica? 
E scivola morbida tra la gente inconsapevole.
"Ehi...come stai?"
E poi un fiume di sensazioni che scorre incurante degli argini...
Cosa vuoi?
Cosa vuoi da me?
La tua mano morbida sulla schiena...
E sorridi.
Ti voglio.
Non lo so perchè.
"Ti vorrei...due volte al giorno per vent'anni o forse trenta."
E poi fermarsi.
Ti appoggi ad una macchina grigio chiaro e mi abbracci...
"vai via, vattene via"
"dimmelo... quant'è che mi vorresti?"
E le tue labbra parlano ma non penso al suono della tua voce, solo al tuo respiro umido.
"vattene via"
Ma mi stringi.
"come va con lei? E' una cosa seria?"
"Non lo so....un pensiero ce lo farei, ma tu...tu mi confondi...cosa vuoi da bere?"
E bevo per dimenticare forse?
E cosa dovrei dimenticare?
Tu seduto su un motorino tra le pietre del borgo e le tue labbra che si avvicinano e tutto sparisce, nessun suono, nessun rumore,la tua lingua si fa spazio tra i ricordi: "sì, era perfetto, perfetto, lo so...."
Ti confondo?
Tu non sai cosa scateni nella mia mente...
"Ma tu lo sai perchè è finita?"
"No, dimmelo tu..."
Cosa vuoi che ne sappia io col tuo profumo che mi invade il respiro..?
Cosa vuoi che ne sappia io?
Ti confondo?
"Ti voglio, ti voglio...."
"sai cosa penso? che tra noi sia finita quando abbiamo cominciato a pensare che fosse qualcosa di più di quel che era..."
"tra noi è sempre stato qualcosa di più"
"E cos'era?"
"Non lo so bimba, non lo so..."
E camminare....
"Offrimi una sigaretta..."
Poi un'altra e se potessi non ti lascerei andare....
"
che pensi? Mi piace credere di saperlo. Al di là degli "incastri", indubbiamente perfetti, sono quelle tue labbra a trasportarmi ogni volta in una spirale di piacere senza fine. Ti voglio."[sms]
E lo devo ammettere che per un attimo ci ho creduto, frammenti di "noi" tra le tue dita e sei tu che come al solito decidi...
Vorresti sapere cosa penso?
Non lo so.
Penso che ti vorrei, che vorrei provarci se non fossimo così simili e diversi, vorrei provarci se solo per un attimo riuscissi a fidarmi della tua voce e delle tue parole.
Ti voglio.
"
Ho ritrovato il nastrino rosso, lo ricordi?"
E i tuoi occhi che cadono nei miei, vicini, come da troppo tempo non eravamo, ma le distanze tra noi non hanno mai seguito le leggi della fisica....
Cado nel tuo sguardo, colpa del vino, colpa del tuo sorriso.
Vuoi sapere cosa penso?
Penso che adesso stai con lei...
"
Ma diec'anni di differenza son tanti, non pensi?"
Lo so che non risponderai....
Devo dirtelo?
Devo dirtelo davvero cosa penso?
Potessi trasformare in parole queste sensazioni vincerei il premio Nobel per la letteratura...le parole non ci sono per i tuoi occhi dolci e furbi... 
Perdermi...è questo che vorrei...perdermi e non pensare....com'è sempre stato, come potrebbe essere ancora....ti vorrei dove il tempo si dilata, dove i rumori son musica, è chimica? non ci credo più...no...non ci credo più perchè mi sei mancato, ti immagino con lei e ti sento mio, non so se c'è una follia più folle di questa....sento che nessuna ti avrà mai come ti ho avuto io....e rido di me e rido delle tue parole...non credo a quello che è tangibile e vivo di illusioni...
Cosa saremmo diventati? aldilà degli incastri perfetti, delle cose non dette, delle parole sussurrate, delle mani intrecciate...cosa siamo stati? cosa siamo stati?
Sei tu che confondi me.....
E' chimica, chimica...
Il profumo dei tuoi pensieri mi sfiora e si confonde con quello dei miei...
Rivoglio i miei dubbi...voglio tornare di nuovo a pensare che sia stato solo sesso....perchè stanotte non lo penso più....e ti immagino nudo e disteso mentre le mie mani ti accarezzano, ti accarezzano soltanto e la mia lingua ti scopre come fossi terra sconosciuta, con cautela e curiosità....
Cosa penso?
Come posso spiegarti tutto questo mentre sorridi e sembri ingenuo e sembri mio e sembra tutto lontano
Ti siedi a terra e io accanto  ate...
"E' tardi...e vorresti rimanere e vorrei rimanessi...te ne vai con un ciao mentre ti giri a guardare....
Come te lo spiego tutto questo?
E anche se ci riuscissi...cosa otterrei?
Voglio la tua pelle e la tua vita.
Insinuarmi nelle tue giornate, esser parte di te come lo sono i minuti delle ore, questo vorrei....


 
 
 

Post N° 418

Post n°418 pubblicato il 19 Maggio 2006 da psike830

Rimettevo in ordine:
un nastrino rosso tra le mani
e il tuo sorriso ubriaco.
No.
non mi manchi più.
Lo stesso però vorrei vederti.
Stasera.
Forse.
Sorrido(?).

non vedo l'ora che arrivi Ely.

 
 
 

Post N° 417

Post n°417 pubblicato il 19 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Va bene.
Va beneeeee.
Sono una persona difficile,
a volte anche impossibile, lo so.
Cambio umore
idee
opinione
punto di vista
basta un niente
e mi trasformo
posso essere iena e agnellino
nel giro di secondi.

Fortuna che ci siete voi....
eccovi qui....
vi contate sulle dita di una mano
ci state precisi precisi...

X scrive:

TI VOGLIO BENE

X scrive:

xkè nn mi xmetti di starti vicino ?

[]  psì scrive:

perchè i vuoti non si riempiono

[]  psì scrive:

c'è uno spazio per ogni cosa nella vita di una persona

[]  psì scrive:

per la famiglia, per l'amore, per l'amicizia

[]  psì scrive:

se lo spazio famiglia è vuoto non può essere riempito con quello che avanza, ad esempio, dall'amicizia.

[]  psì scrive:

non sono io che nonte lo permetto

[]  psì scrive:

è che non sempre è possibile.

Xscrive:

io nn voglio riempire nessuno spazio

X scrive:

voglio solo cercare di aiutarti in questi momenti

X scrive:

 hai la testa dura

X scrive:

nn so cosa fare

X scrive:

questa cosa mi fa stare male


 
 
 

Schiaffi e discariche.

Post n°416 pubblicato il 18 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Abbassa la testa, perchè se la tieni bassa sarà più difficile prenderti a schiaffi. Io invece, fin'ora, questi schiaffi li ho presi tutti e voglio continuare a prenderli. Ho abbassato solo la voce chè non c'è bisogno di urlare.
 NONOSTANTE TUTTO, PERO', CONTINUO A VIVERE DI IMPLOSIONI.
Avete presente cos'è un'implosione? Sì, ogni tanto faccio BOOM. All'esterno però nessun detrito, all'esterno, però, un sorriso.
E' la mia specialità, fin da quand'ero piccola.
E non so proprio dove va a finire tutta questa "roba" che si distrugge, non va all'esterno, non somatizzo e allora? Le macerie? Dove cavolo sono?
E la tua voce poi..."ci vediamo domani sera....". Ti sei scordato il punto di domanda caro mio. I punti interrogativi non sono un optional eccheccazzo.

Mi sono letteralmente rincoglionita di musica:


Giurami che non mi hai mai mentito e ingannami
farò finta di niente

Siamo stati insieme e comunque non mi hai conosciuto mai.

In bilico, tra tutti i miei vorrei,
non sento più quell'insensata voglia di equilibrio.

Forte, talmente forte da non sentire nemmeno la voce della metro che dice "prossima fermata....." , tanto da vedere solo il labiale delle persone, da non sentire il rumore del brusio di fondo del treno nell'ora di punta.

I punti interrogativi, i dubbi, tu non lo sai, ma è di questo che è fatto il mondo.
Di curiosità.
Di incertezza e precarietà.
No, tu non lo sai, perchè credi che la tua solitudine sia più solitudine di quella degli altri.

E no, che non si può nemmeno sopravvivere cercando di limitare i danni e i lividi. Non lotto contro i mulini a vento(?).
E a volte faccio fatica a capire se la battaglia è fuori o dentro, ve l'ho detto, non so dove finiscono le macerie, dove cazzo è questa discarica?


Ringrazio il doc per l'immagine.


 
 
 

Le trasmissioni riprenderanno....

Post n°415 pubblicato il 17 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Mi domando qual è, perchè dev'esserci stato, l'attimo esatto in cui da fuori sei passato a dentro, in cui da profumo sei diventato odore.
Magari è stato quel 14 maggio in cui te ne stavi raggomitolato su quella sedia, con la bocca ancora ambrata di caffé appena bevuto e gli occhi da cerbiatto per farti perdonare.
O forse è stato il modo in cui mi hai guardato, la prima sera che ero a  cena coi tuoi amici, e mi è partito un pomodoro dal piatto atterrando precisamente al centro del tavolo.
Io, per niente imbarazzata, tu che credevi di dovermi "soccorrere" invece avevo già la battuta pronta per far ridere tutti e far dimenticare l'accaduto. E riuscivi a tagliare il prosciutto in un modo che ti invidiavo.
O forse è stato il momento in cui in quella pizzeria col tavolo che traballava ci siamo guardati e nello stesso istante ci siamo alzati dicendo "cambio!", sedendoci al tavolo accanto, quando poi all'improvviso m'hai rubato lo sguardo e m'hai detto "ho paura a farmi conoscere dalle persone, paura, come te." 
Potrebbe essere stato il modo in cui estrai le sigarette dal pacchetto morbido delle Camel e mi guardi chiedendomi d'accendere, come fai scorrere veloce il pollice sulla pietrina con gli occhi leggermente storti guardando al centro.
Potrebbe essere il modo in cui, poi, riposi gli stessi occhi su di me, riuscendo a regolare l'intensità dello sguardo come se avessi un interruttore.
Potrebbe esser stata la semplicità e naturalezza con cui una sera mi hai regalato una confezione di baci incartati con le tue mani con quell'orrenda carta a fiori dallo sfondo bianco e il modo in cui, poi, mi hai guardato aprirli nella mia malcelata impazienza.
Potrebbe essere stato il modo in cui consulti il menù di pub e ristoranti, in cui mi aspetti che decida, in cui mi consigli le cose che piacciono anche a te, in cui accetti di fare a metà.
Potrebbe esser stato il modo in cui mi presentavi ai tuoi amici o in cui, scaltri, non rispondevamo o fingevamo quando qualcuno diceva "la tua ragazza". Nemmeno ci guardavamo, nemmeno ce lo chiedevamo se era vero o no.
Potrebbe essere il modo in cui riuscivamo a rimanere fuori dalla vita dell'altro, in cui nessuno dei due chiedeva o faceva domande.
Forse è stato nell'attimo in cui ho visto le tue labbra sulle sue e poi i tuoi occhi nei miei e le tue mani che mi cercavano e nessuna scusa e nessuna paranoia e rimanere seduti su un divanetto ad un angolo della discoteca e poi il tuo messaggio "vorrei sentirti dormire con me, qui, adesso"
Potrebbe esser stato quel non sentirci anche per settimane intere senza farcene una colpa o il tuo modo di scalar marcia su quella strada di montagna.
Potrebbe essere il modo in cui poggi il braccio sulla poltrona del cinema facendo in modo che ci passi la dita sopra senza poter smettere, il modo in cui stacchi gli occhi dal film e cerchi  le mie labbra finché non si schiudono.
Forse è stato il modo in cui mi parlavi del tumore di tua zia chiedendomi perchè non mi piace la birra, come può essere possibile una cosa del genere.
O il modo in cui mi dicevi: "un'altra bottiglia?" ché avevamo già finito il Nero D'Avola e usciti dal ristorante m'hai preso per mano come un pazzo davanti al bar pieno di gente e poi di corsa tra i baci e le carezze fino al distributore...e una io e una tu e poi senza accendino e ridere, no eccolo, era nella borsa e ho freddo e ti abbraccio e sediamoci su queste scale e i baci e tutte le tue amichette sbalordite perchè tu no, tu non sei così. E io, stupita, lo ero più di loro.
Forse è stata in una di quelle sere in cui non rispondevi al telefono perchè eri al letto con un'altra o la sera in cui ti ho detto "
sono stata con A., credevo te ne fossi accorto"
forse è stata in una delle tante volte in cui avrei voluto chiamarti e non l'ho fatto, solo per sentirmi dire "ma tu non mi cerchi mai" e negare, come tu hai sempre negato di fronte all'evidenza e poi...i compromessi...i messaggi la domenica mattina "ho fatto l'ennesima cazzata, sono stato con X." e chissà quante X hai segnato e quante ne ho segnate io.
Forse è stato il nostro tornare sempre e comunque, senza coda tra le gambe, senza scuse ipocrite, senza giustificazioni.

Lo so, lo so quand'è stato.
La sera che m'hai regalato quel nastrino rosso e me l'hai legato al polso. Ricordi cos'è successo?
"Non l'ho mai fatto"
"nemmeno io"
"non ci credo"
"potrei dire la stessa cosa di te"
E allora ridere.
E' stato ogni volta che abbiamo fatto sesso che mi sei entrato dentro e non nel senso letterale del termine, è stato in quelle notti che m'hai preso e messo spalle al muro a combattere coi miei fantasmi, il modo in cui mi passavi la mano nell'inarcatura della schiena accompagnando i miei orgasmi e le mie paure, il modo in cui alzavi le braccia per farti togliere la maglietta  e giravi leggermente la testa per offrirmi la pelle abbronzata del tuo collo e io ci lasciavo scivolare la lingua  e tu mi trascinavi sul letto e poi il tempo passava e esausti ci accoccolavamo sul letto con l'aria che entrava fresca dalle finestre ed era già estate ed erano già mesi ma minuti e ti stupivo e mi stupivi e non ti fidavi e non mi fidavo e ti abbandonavi e ti sei fermato all'improvviso: "facciamo un figlio, facciamo un figlio" e t'ho guardato come fossi un pazzo, mentre i tuoi occhi erano sinceri ma nella tua bocca c'erano sapori di altre salive, come nella mia.
Credo sia stato l'attimo in cui t'ho sentito piangere e ho passato il dito sotto i tuoi occhi perchè al buio credevo quasi tu stessi ridendo per avermi sentito pronunciare la parola "fine" per l'ennesima volta, quando m'hai detto di aver bisogno di me e io non ho provato niente se non un senso di vittoria.
E' stato ogni volta che ti addormentavi  ormai all'alba e provavo a svegliarti dolcemente prima e poi mi ritrovavo quasi ad urlarti nelle orecchie le prime tre lettere del tuo nome. Tu spalancavi gli occhi e li infilavi nei mie "ti voglio bimba, ti voglio ancora....anche se non so nemmeno se ce la farò..." "fuori è giorno...lo vedi che luce?" "non mi importa chiudi le finestre, io ti voglio ancora".
E' stata ogni volta che la mia lingua sfiorava la tua schiena o la tua passava leggera dietro le mie orecchie, il modo in cui sbattevamo in tutti gli angoli dello studio per arrivare fino al lettino non accendendo la luce.
E' stato il modo in cui morivi in silenzio tra le mie gambe, il modo in cui  lasciavi la mia lingua scorrere tra le tue dita, in cui le muovi e le accompagni...
E li senti i tempi dei verbi? passato, presente, presente, passato.... 
E' stato sesso e c'abbiamo spruzzato sopra affetto come si spruzza la panna sulle fragole.
 


Aggiornamento del 18/5 : non credevo che qualcuno l'avrebbe letto tutto, giuro!

 

 
 
 

Post N° 414

Post n°414 pubblicato il 17 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

E' uno sporco lavoro,ma qualcuno lo deve pur fare.

Lui arriva puntuale, sempre.
Con precisione quasi matematica, anche se nessuno ha mai capito chi è che in fondo fa i conti.
Lui comunque arriva, a volte col completo scuro e la 24 ore, a volte con le scarpe da ginnastica e un po' di fiatone, perchè se è vero che è sempre puntuale, è anche vero che altrettanto spesso trova degli ostacoli durante il cammino.
E noi che pensiamo "se solo fossi arrivata un minuto dopo..."..
Come quando scampi alla morte per un pelo o quando la incontri apparentemente per puro caso.
Illusione.
Era tutto scritto, nero su bianco, sul suo taccuino.
E il Sig. Destino è anche pignolo e preciso fino all'inverosimile.
E' implacabile, incorruttibile, come quel vigile originario del paese qui vicino che non fanno altro che far girare da un paese all'altro della provincia perchè fa la multa a tutti, senza distinzione: a sua moglie, a suo padre, a suo figlio, al sindaco,ai carabinieri (è una cosa vera, vera davvero, se volete vi porto la ricevuta della multa di mio zio!) .... Il comandante dei vigili, per non farlo picchiare (perchè noi nel viterbese siamo tranquilli, ma.....quando si esagera si esagera!) lo manda come una pallina da flipper qua e là...
Il Sig. Destino, insomma, non si fa scrupoli.
Lui deve seguire alla lettera gli "ordini" come un automa. 
A volte, ormai, lo fa quasi senza ragionare, freddo e calcolatore.
Perchè, poi, se ci riflettesse magari certe cose non le farebbe....del tipo "è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare".
E quel qualcuno è sempre lui.
Una vincita miliardaria alla lotteria, la perdita di una persona cara in uno stupido incidente, l'incontro dell'uomo/donna della tua vita, essere beccati con l'amante, trovare lavoro, essere licenziati....
E' sempre merito suo, è sempre colpa sua, perchè qualcuno si deve pur ringraziare, con qualcuno ce se la deve pur prendere.
Cosa fai quando sbatti nell'angoletto del mobile? Dai un pugno al mobile, lo stesso mobile che era lì, nello stesso punto, anche ieri e l'altro ieri, la stessa cosa la si fa col Sig. Destino solo che lui non lo puoi prendere a pugni, però puoi inventare insulti sempre nuovi, c'è anche più gusto, (forse).
 

 
 
 

Post N° 413

Post n°413 pubblicato il 17 Maggio 2006 da mikely

A volte passiamo le ore a dire cazzate e ridere.a volte ci perdiamo in discorsi tutti nostri.a volte ci raccontiamo,apriamo il nostro cuore all'altra.a volte parliamo d'amore.ci raccontiamo le nostre storie.oggi ti voglio regalare il mese più strano della mia vita.che se ci ripenso ancora non ti so spiegare cos'è stato.e a distanza di un anno e mezzo voglio condiverlo con te,ed è la prima volta che scrivo su di lui.custodisci questi ricordi.li affido a te amica mia perchè so che ne farai buon uso.che li saprai conservare meglio di chiunque altro.

L'ho conosciuto un giorno di settembre,era il nostro nuovo vicino di casa.ha bussato alla nostra porta con una scusa che ho rimosso.l'ho guardato e ho pensato "ma perchè non ci sono capitati cinque ragazzi degni di nota come vicini?".poi ti ho conosciuto e in quelle sere in dieci in una cucina a fumare,ridere,mangiare,parlare pensavo "da eliminare,non mi piace per niente"...mi sono avvicinata a lui una sera in cui ci dividevano 600 km.ero a casa mia,si laureava una delle mie migliori amiche.paradossale.la mia coinquilina una sera al telefono fra le nostre chiacchere "ma lo sai che antonio ha una figlia?"...è scattata la mia predispozione sociologica,comunemente detta curiosità(o non farsi mai i cazzi propri).e ricordo la sera che sono tornata a Roma.ricordo la cena.ricordo te seduto su quella sedia.e io che ti riempivo la testa di domande.a te che non parli mai.ricordo come raccontavi di anna e anche se eravamo in 15 tu parlavi solo per me.non esisteva nessun altro in quella cucina.sono passati i giorni.fra emi e il nostro rapporto in bilico in quel periodo e le serate a parlare con te.e mai avrei creduto di potermi interessare a te come "uomo".tu eri uguale a me laddove io e emi eravamo diversi e diverso da  me dove io e emi eravamo uguali.questa frase ha un pò segnato l'inizio della nostra "storia".poi una sera a san lorenzo.quanti rum e pera?io e te in quel locale.tutti ballavano e noi due seduti ansiosi di raccontarci e scoprire al di là delle apparenze troppe idee in comune.affascinati e spaventati."e in una persona che si crede sicura di se trovare in un'altra persone troppe sue idee colpisce e lascia spiazzati,cerca a quel punto di capirne di più,ed è a quel punto che si rischia di rimanere affascinati e confusi"...dalla tua prima lettera,la lettera a cui sono più legata in assoluto.e poi quasi come se fosse stato scritto non so dove passare la notte insieme.svegliarsi ancora ubriachi e fatti facendo l'amore e all'improvviso"sto tradendo emi noooo""sto tradendo adriana noooo"...e cacciarti per una settimana.rifiutare la tua voglia di parlare e capire.immedesimarmi nel ruolo della fidanzatina perfetta.evidentemente senza riuscirci.e una settimana dopo ritrovarsi sul tuo letto con quella sciarpa tutta intorno a me a dire cazzate.poi mi ha baciata."antonio un bacio vuol dire molto non mi baciare"...e perdersi le ore a baciarsi.sti cazzi del mondo.e da li è iniziato un mese che credo non dimenticherò mai.e non ti so dire cos'era sai?passare le notti a fumare e sballarsi e parlare di filosofia.vivere per un mese sempre assieme.rifare il letto.cucinare.fare la spesa.scriversi lettere.e quando mi sei scoppiato a piangere tra le braccia?e il mio test di gravidanza?e darsi la mano tutta la notte?dormire uno accanto all'altro anche se eravamo in un letto enorme.aver paura di staccarsi anche solo per andare a lezione.e scriversi sms anche nei dieci minuti in cui io scendevo a casa mia per prendermi un libro o un vestito.e quella volta che sei uscito con gli amici tuoi e io sono rimasta nella tua stanza perchè ti stavo scrivendo una lettera...e poi vederti tornare e abbracciarmi.sembravamo una coppia vera.in cui lei aspetta a casa lui."ti amo di bene"quante volte al giorno ce lo dicevamo?quanto è stato intenso quel mese?tanto che per riordinare le idee io sono salita a casa e tu sei sceso a casa.e poi al ritorno tutto finito.senza una parola.ma era giusto cosi.e io che per dimenticarti mi sono buttata a capofitto nella storia con emi.e quando piangevo per una canzone e lui credeva fosse per noi ed io,io pensavo a te...WISH YOU WERE HERE...ancora ho i brividi se la sento.ricordo le notti a sentirla a ripetizione,su un letto vicini.cos'è stato non lo so.ma è stato bello,intenso e speciale,soprattutto fuori dal comune.

elisa

 
 
 

Le mie date.

Post n°412 pubblicato il 17 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Nessuna sveglia stamattina.
Ho aperto gli occhi ad un'ora che per me è l'alba, dalle persiane chiuse ho visto filtrare un po' di sole.
Per un attimo sono rimasta così, immobile, a fissare il vuoto con tanti pensieri e in fondo nessuno.
Ho aspettato che tutti uscissero. Mi sono alzata e ho preparato il mio solito cappuccino.
Odio la presenza delle altre persone appena sveglia.
E l'ho bevuto seduta qui davanti, ancora bollente.

                    E' che io alle date rimango legata.
Oggi sarebbero stati 4 anni, del mio ex non mi importa più nulla, ma comunque lo chiamerei per fargli gli auguri.
Perchè non dovremmo festeggiare?
A me non piacciono le feste comandate, piacciono le mie di ricorrenze, le date che hanno segnato la mia vita, che appartengono solo a me o a me e poche altre persone.
Come il 2 marzo, il primo luglio del '99, il 9 aprile dell'anno scorso, il 17 maggio....come il 21 aprile di quest'anno (voglio vedere se ti ricordi!), come il primo febbraio....

Non so perchè, ma ogni mia data per me diventa subito tradizione, ad esempio le cene di classe il venerdì di carnevale....son 9 anni che le facciamo e quando hanno provato ad anticiparla di una settimana mi sono impuntata come una ragazzina, "la tradizione è la tradizione" gli ho detto (tanto che sono mezza pazza già lo sanno!).

                           Mi lego alle date come fossero oggetti, come fossero persone, le aspetto, le ricordo nella mia mente, le rivivo, penso a come cambiano negli anni, a come cambio io, ricordo chi le ricorda, "sgrido" chi le dimentica, anche se ultimamente sto perdendo un po' di colpi anch'io....

Mah....sarà che ogni occasione per me è buona per brindare....
Comunque sia.....faccio gli auguri al mio ex per questi  4 anni non-insieme, cioè per quasi 3 anni insieme e uno e mezzo no, per.... vabbè....4 anni dal nostro primo bacio.....ti dedico la nostra canzone (già la nostra canzone parlava di una storia finita, che pretendevi?):

 Semplice parlare con te
e dietro un telefono
ascoltarti ridere
capire che è dolce
e solo per un attimo
ignorare i brividi
che non senti più.

Amore raccontami...
Amore racconta l'inverno che c'è
Tu.. distante
sei così grande da farmi perdere
sono qua
a rincorrere parole,
inventare ancora scuse,
accorgermi che
non sei più parte di me.

Nelle stanze del mio cuore
ti ho sentita piangere
un amore inutile
ti ho vista delusa
sempre più lontana
una stella pallida che non brilla più.

Amore raccontami...
Amore racconta l'inverno che c'è.
Tu.. distante
sei così grande da farmi perdere
sono qua
a rincorrere parole,
inventare ancora scuse
accorgermi che
sembra impossibile.

Piove e ormai
non ho più domande e poi...
Ora è tardi ci sentiamo
più avanti se vuoi
 
Amore dove sei?

Francesco Renga
...raccontami

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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