1,nessuno&centomila

le due e diciotto

sento qualcosa che mi cammina dentro
sono parole che non riescono a diventare frasi

così divento pesante
un pachiderma che cammina a passi lenti sul mondo

una settimana di ferie è poca per riposare
ma è stato bello riuscire a passare del tempo col mio migliore amico, condividere determinate cose con lui, passeggiare e parlare come non facevamo da secoli per mancanza di tempo e problemi di distanze

la mia vita continua ad essere una caricatura
una soap opera ma dalla trama originale e imprevista


e nel bel mezzo dell'intreccio ci sono le camminate-chiacchierate con G., l'ipotetica cena di domani, la citroen azzurra parcheggiata sempre lì e le innumerevoli pippe mentali che mi faccio....

"come fai a non riuscire a stare solo?
io non riesco a stare in coppia!
il fatto è che stare da soli è difficile, lo so, soprattutto i primi tempi, ma poi quando trovi un tuo -pur precario- equilibrio, quando non devi più pensare per due o rendere conto a qualcuno....allora lì sarai capace di decidere se far entrare o meno qualcuno nella tua vita
valuterai i pro e i contro
ti chiederai se ne vale la pena
se vale la pena rinunciare a tutta questa libertà e indipendenza...."

[e più che dirlo a te, lo dicevo a me stessa a voce alta...]

il giorno prima di partire (l'una e 40)

sul pavimento c'è la valigia
aperta e vuota

il giorno prima di partire sono sempre invasa da una nostalgia vaga e indefinita
come se partendo lasciassi o perdessi qualcosa qui
ma qui da perdere e lasciare c'è veramente molto poco

sul letto ci sono pantaloni, cannottiere e magliette
i costumi sono stesi fuori ad asciugare
ma questa sensazione non se ne va

è un leggero peso sullo stomaco
un piccolo groppo in gola

sarà perchè, come al solito, mi ritrovo a fare tutto all'ultimo minuto,
sarà che il giorno della partenza, al momento della prenotazione, sembrava lontanissimo e invece è arrivato in fretta
sarà che non sopporto che il tempo mi scivoli via dalla vita in questo modo

sarà che è un periodo strano
in apparenza troppo calmo
è una quiete strana
come il momento prima che si alzi il vento e che arrivi il temporale

il mio problema è che vivo con la paura che arrivi quel vento improvviso
e ogni folata, anche isolata, mi spaventa

forse perchè di tempeste ne ho viste troppe

quattro e zero otto

non tutto si può descrivere o scrivere
le parole, i gesti, le dita, il timbro della voce, le mie chiavi della macchina, il bicchiere della coca-cola, la viennetta rigorosamente al cappuccino, il condizionatore, l'attesa, e sì e no e non lo so, gli anni che passano ma scivolano via, un telefono che squilla e distrae, un rumore da fuori

che caldo
che sete
un'altra sigaretta

e i soprannomi dei compaesani
e il quadro bianco sulla parete che si vede anche con la luce spenta
a che pensi? a quello che stai pensando tu!
e leggere le pagine sportive del televideo

ma lo sai che...
ti avevo raccontato che....

 ....senza rovinare niente a parte un paio di macchie ma son sicura che hai la scusa pronta
oppure la verità...

due e quarantaquattro

sono le cose impercettibili che ti fregano
le cose che nemmeno sapevi di aver immagazzinato in qualche oscuro angolo della mente e d'improvviso ricordi vivide e presenti

quando si vive per anni accanto a qualcuno si conoscono le sue abitudini, i suoi gesti e il suo corpoo più di quanto si crede....non saprei descrivere il modo di camminare di una persona ma saprei sicuramente riconoscerla tra mille dalla sua camminata

son le cose che non sai descrivere, che non sapresti spiegare

il colore della pelle, i piccoli cambiamenti nell'espressione facciale, quelli impercettibili che però la mente, l'incoscio, capta subito come segnali e sa rispondere di conseguenza

in più c'è la sintonia...il sesto senso...la quasi telepatia....

e che nonostante tutti mi diano ragione io ho comunque i sensi di colpa...

...

e così facciamo queste passeggiate infinite riempiendo di parole lo spazio tra un passo e l'altro.

so che non arriveremo da nessuna parte,ma è comunque piacevole perchè con te si riesce a comunicare.

e mi sono accorta che non è affatto facile trovare una persona con cui parlare

mi spiace dirlo, ma la maggior parte degli uomini che incontro sono "vuoti", tutti si preoccupano di avere una bella facciata e si dimenticano dei contenuti.

io continuo a pensare sia colpa della de filippi...

.

non sono mai riuscita a capire perchè l'acqua (che sia mare o lago poco importa) su di me ha questo effetto

calamita per gli occhi e per i pensieri:
non riesco a smettere di guardare quell'andirivieni di onde
e i pensieri sembrano venir fuori da soli senza troppa fatica, anche in questi giorni in cui fatico a trovare le parole per tutto

avrei voluto solo togliermi le scarpe e camminarci dentro

all'improvviso non sentivo più la musica del locale, la mia amica che mi parlava, la gente intorno....niente...c'eravamo solo io e lui...il mare

e la voglia di andarmene
che quella non manca mai
anche se la maggior parte del tempo è una voglia indefinita
senza direzione, senza meta, semplicemente andare...

camminando camminando si fanno le tre e ventitrè

e così abbiamo camminato e parlato per più di un'ora

non capisco il gioco che stai facendo

ma so che neanche tu stai capendo bene il mio




nessuno ci capisce niente insomma


già lo so come andrà a finire.....

a camminare e parlare all'infinito senza concludere nulla di fatto....


ma l'importante è che ci si diverte...

giro giro tondo

è il periodo delle parole
scritte perlopiù
dici e ti contraddici
chi lo sa a che gioco stai giocando

chi lo sa che cosa vuoi,
che cose cerchi

sempre se vuoi veramente qualcosa da me
o è semplicemente un gioco fine a se stesso

non è vero che le donne sono complicate
almeno non io
il mio cervello funziona in modo semplice:
mi piaci-->te lo faccio capire
senza troppe paranoie

e invece il tuo di cervello
come funziona?

i tuoi neuroni giocano a girogiro tondo
e quando devono entrare in azione sono troppo rincoglioniti per seguire un percorso lineare

riassunto: facce pace col cervello

così...giusto perchè sono le due e quarantuno

qualcosa è rimasto bloccato tra la gola e la lingua
tra la mente e le dita

non so, di preciso, cosa potrebbe essere

un sassolino nella scarpa che si ingrandisce sempre più

e ad un certo punto si arriva a zoppicare

vorrei solo che questo "qualcosa" avesse una forma più definita per potermene -almeno in parte- liberare, per poterlo trasformare in parole e disintossicaemi un po'

sarà un'amica che mi ha deluso
sarà che son di nuovo bloccata con la tesi
sarà che ieri ho rivisto B.
sarà che con G. non c'è verso

sarà che c'è qualcosa che non torna
ho l'amo ma mi manca l'esca per pescare le parole che mi si sono bloccate dentro formando un tappo nei pensieri

sarà la voglia di te che ogni tanto si alza come la marea

e le dita?
le ricordi le tue dita nella mia bocca?

...

e poi c'è il problema del condividere

stare in compagnia è diverso da condividere
ma è una cosa che non mi entra in testa

io non son capace a condividere

non son capace a buttarmi le cose dietro le spalle
a dimenticare

eppure certe volte dimentico troppo facilmente il male che le persone mi hanno fatto

io non sono capace ad essere obiettiva
eppure risulto sempre troppo "fredda" anche se dentro prendo fuoco

ho questa fissa del controllare
ed è normale poi qualche volta perdere il controllo e fare un casino

discorso senza senso
senza capo nè coda

io non son capace a parlare
e forse nemmeno più a scrivere

quante volte si può rompere un cuore? (ore una e ventisei)

il sole sembrava non volersene andare
nonostante la pioggia
i raggi tagliavano le nuvole rendendole luminose

ma non  importa che tipo di giorno è stato
bello o brutto
al tempo non importa
la notte arriva sempre

per me era stato un giorno come un altro, mattinata di lavoro, pomeriggio di studio, uno sprazzo di gioia per aver chiesto a G. di andare a camminare insieme

poi, verso le nove di sera, mi è arrivato un sms

"sono incinta, ci tenevo che lo sapessi prima delle altre"

ho sentito il cuore rompersi in un numero pressochè infinito di minuscoli pezzettini.

e lo so che questo dovrebbe far mettere da parte ogni rancore e incomprensione, so che adesso sarai felice e terrorizzata, so che il mio posto sarebbe accanto a te a tenerti la mano e ad aiutarti ad affrontare ogni dubbio e paura, so che dovrei seguire il cuore e l'istinto, suonare al tuo campanello e abbracciarti

ma non ci riesco

non riesco nemmeno a guardarti in faccia, come potrei starti vicino? Un bambino ha bisogno di serenità e affetto, io ti starei accanto perchè la mia coscienza mi dice che è la cosa giusta, ma la mia mente o forse il mio orgoglio me lo impedisce

so di essere una persona orribile per questo e mi merito di star qui a sentire col repeat la nostra canzone ricordando tutti i quindici anni passati insieme e non riuscendo nemmeno a piangere per il dolore che mi strozza la gola

ma non ci riesco
non sarei sincera e forse cercherei anche di farti pagare tutto il male che mi hai fatto

Ho sempre immaginato i momenti importanti della mia vita con te e Ale affianco, non con la mia famiglia, ma con voi due e allo stesso modo ho immaginato la tua di vita...fare da zia ai tuoi figli, lasciarmi sporcare di vomito il vestito migliore senza battere ciglio, essere svegliata in piena notte per la prima parola detta o per il primo dentino che spunta

ma sei tu che non hai voluto esserci

mi hai spezzato il cuore e ti ho permesso di tornare per farmelo spezzare di nuovo in modo ancora peggiore e più doloroso

ci sono ferite che non si possono ricucire e certe volte amare davvero una persona vuol dire starsene in disparte
sono consapevole di non poterti dare quello di cui hai bisogno, una spalla su cui piangere, una mano a cui aggrapparti, un orecchio che ascolta, un'amica che dà consigli

distruggerò di nuovo il mio cuore e forse anche il tuo, ma non ci sarò

nostalgie (ore due e trentotto)

non ricordo più cosa significa

sentire qualcuno scorrerti nelle vene e non semplicemente entrarti dentro

è quella sensazione lì che non riesco a ritrovare e dimenticare: la totale, assoluta perdita di controllo e di contatto con la realtà

non c'erano più tempo o spazio, tutto si concentrava sulle tue dita, sulle tue labbra, sulla tua pelle

ma non mi manchi proprio tu
mi manca questa cazzo di sensazione che non riesco a lavare via

due anni
tre mesi
e ventotto giorni
che non provo più quella sensazione

quell'orgasmo di sensi e pensieri
che non è solo sesso fatto bene

due animali che si cercano, si annusano, si trovano
si soddisfano, si leccano le ferite e accarezzano

non un uomo e una donna

solo istinto animale

e te l'ho detto, quella stessa sera, che avrei voluto conoscerti in un altro momento
"Prima?"
hai chiesto tu
"Dopo" ho risposto io

perchè avrei voluto non ci fosse nient'altro dopo di te
tu che sei riuscito a cancellare anche il prima

"Perchè dopo?"
"Perchè una volta che uno ha trovato la perfezione deve fermarsi, ma noi....io...non sono pronta a farlo, è troppo presto..."

e dallo stereo Giuliano continuava a cantare "giurami che non mi hai mai mentito e ingannami, farò finta di niente...."

"li senti i Negramaro? non siamo proprio io e te?"

e il contachilometri ha segnato i 70mila
e io ho compiuto 24 anni e li ho festeggiati sulla tua pelle

[e quel momento lì, quello in cui sfili la maglietta e la tua testa esce fuori ancora più spettinata del solito, il momento in cui il cuore, ogni volta, mi si ferma
che non è vero che subentra l'abitudine
per ogni singolo istante di quei -quasi- due anni ogni volta era la prima volta

a certe cose non ci si abitua mai]