Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Aprile 2012

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Post n°1964 pubblicato il 27 Aprile 2012 da psike830

lo so che un giorno te ne andrai (dalla mia testa intendo)
e io non ricorderò più le rughette intorno al tuo sorriso o il taglio dei tuoi occhi
lo so che succederà un giorno
che sta già succedendo, pian piano
ogni ora che passo lontano da te se ne vanno un sacco di cose
ma, ora come ora, è così bello ricordare com'eri bello e com'ero felice
era così bello sentire di avere di nuovo quindic'anni e di essere innamorati
così innamorati come se fosse la prima volta
e credere che sarebbe stato per sempre e credere che avremmo vinto contro tutto
e forse avremmo potuto
avremmo potuto vincere contro tutto
ma non contro noi stessi

 
 
 

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Post n°1963 pubblicato il 27 Aprile 2012 da psike830

un giorno esploderemo
e saremo dappertutto nella vita dell'altro
esploderemo e tutto quest'amore ci scivolerà via dalle mani e dalle labbra e non potremo non parlarne e non potremo non toccarci
esploderemo e in tutti quei pezzi ci accorgeremo di essere finalmente tutti interi
tutte le schegge che c'hanno ferito diventeranno solo rumore
e non avremo più ferite, solo cure
e non avremo più vuoti da riempire, solo pieni, stracolmi
e doneremo quello che abbiamo in abbondanza

vedrai che saremo felici
un giorno
anche noi saremo felici


scrivo un mucchio di stronzate ma vorrei solo che
in questi giorni difficili di decisioni difficili
(e l'aggettivo sembra ridondante ma non lo è)
ecco, io vorrei solo che tu fossi qui
nel modo in cui sai esserci tu
nè troppo invadente nè troppo distante
quel modo lì
di quando mi scrivevi su fb le cose che non riuscivi a dirmi a voce
e io le leggevo col sorriso sulle labbra
quel sorriso che una volta che ti si stampa sul viso è difficile da togliere
quel modo lì
di quando era un momentaccio anche per te, ma non volevi farmi star male
ma non volevi farmelo pesare e volevi starmi vicino
e allora cenavamo all'aperto a trastevere con una cacio e pepe
e poi nel mezzo della notte tiravi fuori una bottiglia di vino bianco da chissà dove
e continuavi a versarmene ancora e ancora
e io ne versavo a te
e sotto le macchine continuavano a far vibrare la finestra
e io tiravo ancora un po' più su il piumone perché avevo freddo
e discutevamo per la luce accesa ogni volta
e ogni volta arrivavamo allo stesso compromesso di accendere quella dell'ingresso e spegnere quella della camera
ed era bello farlo ogni volta pur sapendo come sarebbe andata a finire
ecco
io avrei bisogno di quella bottiglia di vino
della luce accesa del corridoio
e di te nel lettone col copriletto rosso
di te che sorridi soprattutto

ma no
non posso davvero telefonarti
non posso proprio cedere adesso
dopo sei mesi di fatiche

 
 
 

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Post n°1962 pubblicato il 23 Aprile 2012 da psike830

ché non esistono -forse- persone senza cicatrici
il problema è che cerchi sempre chi ne ha più di te
il problema è che le persone ferite riescono a riconoscersi da lontano
si fiutano, come fanno gli animali
che in fondo è quello che siamo, animali

è così che -forse- ti ho riconosciuto quel lunedì pomeriggio
come se ce l'avessi scritto in faccia
ti ho guardato e ho capito che eri pieno di cicatrici,
molto diverse da quella minuscola che avevi sotto l'occhio e che io amavo così tanto

ti ho guardato ed è stato come riconoscermi
riconoscerti

conoscendoti davvero, poi
ho avuto l'impressione che qualcuno si sia divertito con te prendendo in mano un coltello e tagliandoti ovunque, a caso e senza una valida ragione

li ho riconosciuti quei tagli, quei ricami che avevi sul corpo
come tu hai riconosciuto i miei
era per quello che riuscivi a parlare così tanto con me
era per quello che chi credeva di conoscerti non riusciva a credere che tu parlassi e raccontassi così tanto
non poteva crederci perchè lei, quelle ferite, non ce le aveva

erano le ferite in cui infilavo le unghie ogni tanto
erano le ferite che tu riuscivi a riaprire ogni tanto
ma che, la maggior parte del tempo, curavi

perché chi ce le ha quelle ferite,
chi sa riconoscerle, quelle ferite,
sa anche come usarle
sa colpire dove fa più male
e io sono consapevole di averti fatto questo
sono consapevole di aver approfittato della tua fragilità proprio nel  momento in cui meno te l'aspettavi, proprio nel momento in cui avevi deciso di fidarti
e so anche di averlo fatto consapevolemente e volontariamente
ed è questo che tu non sei mai riuscito a perdonarmi
il fatto che io abbia scelto di farlo
mentre tu, per lo più, lo facevi inconsapevolmente

quello che la gente non riesce a capire è che
tra i due
la più stronza sono stata io
e anche la più stupida
perchè sapevo che ferire te voleva dire ferire anche me con l'aggiunta dei sensi di colpa

loro hanno visto solo quando te ne andavi
ma non sanno com'era quando c'eri
non sanno che io non ti ho mai preso per mano o baciato per prima
se non quella sera in cui mi hai detto
"guarda che lo so che ieri eri ubriaca"
"ma no, non è vero"
"oh sì, stavi talmente fuori che ti sei avvicinata e mi hai baciato per prima, cosa che, in un anno, non hai mai fatto!"
che ne sanno loro di quella sera lì e di tutte le altre
che ne sanno loro di qual era il nostro modo di dimostrare affetto
loro si chiamano "amore mio" e si regalano fiori
io passavo le notti ad ascoltare il rumore di sottofondo che fanno i cucchiani sulle tazzine dei bar mentre tu mi descrivevi una città che sembra non dormire mai
e non ti ho mai detto "amore mio", ma l'ho pensato ogni istante
anche quando ti infilavo il coltello nel cuore e continuavo a rigirarcelo dentro
e probabilmente lo pensavi anche tu quando mi graffiavi via le croste e poi rimanevi a guardare il sangue scorrere

però, gli ultimi mesi, mi hai fatto un regalo
mi hai regalato un pezzo di me stessa
e quel pezzo lì io voglio portarmelo sempre appresso
e quel pezzo lì spero abbia imparato tutte quelle cose che prima non avevo capito

ti ho amato tanto perchè più conoscevo te più conoscevo me stessa
perché quando parlavi di me usavi aggettivi che io non credevo di meritare
perchè ci sono stati due momenti meravigliosi per noi ma fondamentali per diventare un po' di più la persona che da sempre voglio diventare

e non ti vedo da sei mesi e spero di non rincontrarti a breve perchè sto guarendo solo ora
ma se mai ti rincontrerò quello che vorrei dirti è
"grazie, nonostante tutto, grazie davvero"



 
 
 

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Post n°1961 pubblicato il 23 Aprile 2012 da psike830

Ché c'è stato un momento, ieri sera, in cui le ho guardate tutte e 3, sedute ognuna dal proprio lato del tavolo quadrato, coi tovaglioli di carta sporchi e accartocciati e le tazzine di caffè vuote e il resto dei piatti già lavati, le ho guardate, ed è stato come guardarle da fuori e le ho trovate così belle con i vestiti da casa e senza trucco, con l'angolo della bocca sporco di nutella e i gomiti sul tavolo o rilassate su una sedia, le ho guardate e le ho trovate belle
le mie amiche
belle per i cambiamenti che stanno avvenendo nelle loro vite, belle per come li stanno affrontando, per il coraggio delle decisioni che hanno preso e prenderanno, per il modo in cui ci sono state per me e per come mi hanno perdonato se mai io non ci sono stata per loro, per quello che riescono a  darmi solo con un sorriso o con due chiacchiere davanti ad un caffè
le guardavo e ripensavo alle nostre vacanze al mare, ai viaggi all'estero, alle scampagnate, alla carne cotta sulla brace, al vino fatto in casa e bevuto in bicchieri di plastica col nome scritto sopra a penna, ai film al cinema, agli spettacoli a teatro, alle mostre, ai funerali in cui abbiamo pianto, ai matrimoni in cui abbiamo riso, alle serate noiose passate nel solito pub che diventavano divertenti per il solo fatto di essere lì, insieme, alle partite ai giochi da tavolo, ai consigli per telefono, alle risposte acide, alle confessioni davanti ad un cammino, ai segreti e alle parole in codice, a quando una di loro mi ha detto di essere incinta, a quando un'altra di loro mi ha detto che aveva, finalmente, deciso di sposarsi, a come il mio cervello ha elaborato le due notizie.
le guardavo e pensavo a com'eravamo diec'anni fa, alle cose in cui credevamo e in cui ora non creediamo più, alle lacrime che ci siamo asciugate, ai gavettoni che ci siamo tirate, al sole che abbiamo preso dividendo un asciugamano, alle sigarette fumate in macchina, sotto la pioggia, agli insulti per scherzo, alle risate scambiandosi i regali di natale o scrivendo un biglietto d'auguri per un compleanno, al dito infilato nella panna della torta, ai messaggi per dirsi cose dolci che a voce non sappiamo dire, ai consigli sui vestiti e gli abbinamenti di colori, ai film visti sdraiate su un letto al buio o sedute su divani troppo stretti per ospitarci tutte, ma noi c'entravamo lo stesso.
le ho guardate e ho pensato a un'infinità di cose
e l'unica nota negativa è stata accorgermi di come la loro vita è cambiata, mentre la mia è rimasta sempre la stessa
non che io voglia sposarmi o fare dei figli, ma vorrei andare avanti
invece mi sembra di essere bloccata
trattenuta da chissà cosa

 
 
 

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Post n°1960 pubblicato il 21 Aprile 2012 da psike830

quando ti stai innamorando
ma ancora non lo sai
e tutt'intorno sembra primavera
e senti il profumo dei fiori
ma i fiori non ci sono

[così...mi era venuta in mente quella sensazione lì
di quando senti caldo dentro
che al posto del cuore ti sembra di avere una borsa dell'acqua calda]

 
 
 

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Post n°1959 pubblicato il 21 Aprile 2012 da psike830

che uno l'amore se l'immagina rosa
e invece è fiele e veleno

sere fa, a 130 all'ora, sul G.R.A., S. seduta accanto a me mezza insonnolita e appesantita dall'enorme pasta mangiata in una pasticceria del centro, guarda fuori poi guarda me, poi guarda di nuovo fuori e poi guarda me
lo so che sta per dirmi qualcosa di G., lo so, ma prova a trattenersi
S. "come hai fatto?"
Psì "fatto cosa?"
S. "cioè...volevo dirti...io ti ammiro, non so se ce l'avrei mai fatta a dire a qualcuno che lo amo e per questo, proprio per questo, bisogna finirla qui. Che poi lo sai che G. non è uno di quelli che manda sms tanto per mandarli, me lo immagino quanto c'avrà messo a mandarti gli auguri di natale, avrà cominciato a scriverli a novembre...scrivi, cancella, scrivi, cancella, scrivi..."

Psì "ma la pianti?"

"no, sul serio, se l'avesse mandato a me il messaggio a natale non lo so se avrei resistito a non chiamarlo, voglio dire...è G. cazzo! in quelle 4 parole di auguri c'erano dietro almeno altri 15 significati, il primo di tutti secondo me era 'ti penso e mi manchi'...come hai fatto a resistere a non chiamarlo più, nemmeno per sbaglio, a non mandargli un messaggio, a non andarlo a cercare in ogni locale in cui pensavi che potesse essere, come hai fatto ad evitare le cene in cui sapevi di poterlo incontrare...come si fa ad amare qualcuno e riuscire a stargli lontano? io ti ammiro, davvero, non sarei riuscita a resistere nemmeno una settimana...eravate così belli quel pomeriggio abbracciati sul mio divano, vi ho visti tante volte insieme, ma non so, quel pomeriggio è stato come se...come se all'improvviso tutti e due vi foste arresi all'evidenza..."

"quanto manca per arrivare a casa?"
[guarda fuori controllando le prossime uscite]

"boh, una trentina di chilometri credo"

"non vuoi fartela a piedi, spero"

"dicevamo? Ah, sì...era proprio buona la pasta alla panna di quella pasticceria, bisogna tornarci!
E comunque..."

"da qui saranno 28 chilometri..."

"e comunque...dicevo...pensi che domani pioverà?"

"mi manca ancora troppo per riuscire a parlarne, soprattutto per parlare di quel pomeriggio su quel tuo cazzo di divano blu"

"26 chilometri...fra poco arriviamo...però questo te lo devo dire: potevi almeno evitare di insultarlo indirettamente perr telefono!"

 
 
 

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Post n°1958 pubblicato il 19 Aprile 2012 da psike830

chissà se ti ricordi di noi due seduti su una coperta distesa su un prato umido mentre mi legavi al polso la sorpresa trovata dentro l'uovo di pasqua

è la prima immagine che mi viene in mente se penso alla parola "leggerezza"

ricordandolo mi sembra un periodo così spensierato, nonostante l'esame di fisiologia da preparare su quel libro pesantissimo con le pagine lucide e la copertina rigida che mi portavo sempre appresso come se potessi apprendere per osmosi, nonostante il resto, che è più o meno il resto di adesso, c'erano momenti in cui tutto spariva
erano i vent'anni forse, e un po' d'incoscienza, o il tuo sorriso
era forse credere che col tempo le cose sarebbero cambiate, sarebbero migliorate
ma adesso che non ho più vent'anni non ci credo più
potresti anche sorridermi come mi sorridevi allora, potresti anche guardarmi di nuovo in quel modo, ma credo che, adesso, nemmeno tu riusciresti a farmi sentire leggera

 
 
 

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Post n°1957 pubblicato il 11 Aprile 2012 da psike830

avrei dovuto dirti tante altre cose
con le dita
avrei dovuto accarezzarti
invece di cercare l'accendino

avrei dovuto dirti tante altre cose
con le dita
avrei dovuto accarezzarti
invece di mangiare cornetti al cioccolato ed elaborare stupide teorie sulle differenze caratteriali

avrei dovuto dirti tante altre cose
con le dita
invece di cercare quello che era rimasto della bottiglia di bianco nella penombra

se penso a quelle notti
non riesco a non vedere quell'enorme crepa sul soffitto
"verrà giù, da un momento all'altro ci cadrà in testa"
e invece, molto probabilmente, quel pezzo di cartongesso è ancora lì

chissà se, guardando il soffitto mentre eri con un'altra, hai ripensato a me che ti dicevo che il tetto poteva caderci in testa da un momento all'altro
o se, invece
invece.

 
 
 

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Post n°1956 pubblicato il 11 Aprile 2012 da psike830

quando venivi a prendermi sotto casa
e io aprivo lo sportello e ti guardavo
pensavo sempre che eri come la prima bella giornata di sole dell'anno
di solito ce n'è una a marzo

succede che ti svegli e la luce che entra della finestra è stranamente lucente
allora ti vesti, metti il cappotto pesante ed esci
una volta in strada, dopo due passi, inizi a sudare
guardi su, il cielo è terso e c'è il sole, quello che scalda
e capisci che è ora di riporre il piumino nell'armadio
e ti viene da sorridere
"è passato l'inverno" è l'unica cosa che riesci a pensare
e se chiudi gli occhi riesci già ad immaginarti in spiaggia

tu eri quella giornata di marzo
ogni volta

e se poi sorridevi
diventava agosto

 
 
 

.

Post n°1955 pubblicato il 10 Aprile 2012 da psike830

era amore a perdere
come una tanica bucata
come quando mi sbucciavi le ginocchia

era amore a togliere
come le sottrazioni in colonna alle elementari
come i giorni in cui sparivi

era amore a debito
come andare sotto in banca
come amarti quando mi ferisci

eri chissà dove quando non c'eri
ma probabilmente non te ne andavi mai davvero
perchè tornare ogni volta annulla un po' ogni partenza

si sa che i ritorni opacizzano i ricordi della partenza
nel momento in cui alzi il braccio per salutare ogni immagine passata scivola via
rimane spazio solo per un'altra possibilità, un'altra ancora

 
 
 

...

Post n°1954 pubblicato il 09 Aprile 2012 da psike830

mi chiedo se continuare ad evitare posti in cui potrei incontrarti è segno di guarigione
o, più semplicemente, significa che

sto ancora sotto

ad un treno

ad alta velocità

coi freni rotti

eccetera eccetera eccetera


 
 
 

.

Post n°1953 pubblicato il 07 Aprile 2012 da psike830

...che eri una persona stupenda
e mi hai voluto bene davvero

ma se una persona meravigliosa mi ha voluto bene
è perchè me lo meritavo

ed è questo il miracolo che hai fatto
farmi capire che anch'io sono stupenda
e che merito il meglio

e questo, davvero, non lo dimenticherò mai

ho le cicatrici sulle ginocchia a ricordarmelo, ogni giorno.

 
 
 

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Post n°1952 pubblicato il 07 Aprile 2012 da psike830

più parlo con le mie amiche, più mi raccontano dei tizi che frequentano
più mi accorgo di quanto mi volevi bene
mi rispettavi e mi proteggevi

[e più ripenso alla sera in cui hai detto di essere innamorato di me
e tutte le parole e confessioni che sono seguite poi

tu che hai saputo riassumere un anno in poche frasi
mentre io non sono riuscita a far rientrare sei mesi
nemmeno in 11 pagine di world]

 
 
 

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Post n°1951 pubblicato il 07 Aprile 2012 da psike830

e il bello stava nel non dover spiegare nulla

[che mi è successa una cosa oggi
e la prima cosa che mi è venuta voglia di fare
è stato chiamarti
chiamarti e dirti
"sai che mi hanno appena telefonato per un colloquio?"
così, senza dirti neanche ciao
chiamarti e raccontarti di me
come non fosse passato nemmeno un giorno.
"tu sei pazza, non puoi chiamare un tizio dopo mesi
e dirgli semplicemente una cosa così
c'è bisogno di un 'ciao come stai, cosa mi racconti'
e poi puoi cominciare con 'lo sai che...?' "
"no, non l'ho fatto, non l'ho chiamato
ma se l'avessi fatto so che lui avrebbe capito
so che i 'ciao come stai' non hanno mai fatto per noi"]

 
 
 

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Post n°1950 pubblicato il 06 Aprile 2012 da psike830

c'è sempre qualcosa di triste dietro ogni felicità

era quello che pensavo quando sorridevi
e negli occhi avevi un'improvvisa estate di dicembre

c'è sempre qualcosa di triste nell'essere felici
probabilmente la paura che quell'attimo non possa più ripetersi

non tornerai, lo so
ma di notte è bello pensare che possa accadere

 
 
 

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Post n°1949 pubblicato il 06 Aprile 2012 da psike830


di te mi mancano di più le telefonate in piena notte
le tue parole avevano come sottofondo i rumori di una città che non dorme mai
o il silenzio assordante della campagna
ricordo che quando un rumore ti spaventava smettevi all'improvviso di parlare
e io immaginavo la tua mano che d'istinto si posa sulla pistola
e la cosa che mi piaceva di più è che non spostavi il telefono dall'orecchio
continuavi a tenermi lì come se io, 70 chilometri più in là, potessi fare qualcosa
come se io, con la mia sola presenza, potessi proteggerti
poi, a pericolo cessato, riniziavi la frase da dove l'avevi interrotta
e io riniziavo a respirare

è la cosa che da sempre mi manca di più
la tua voce nel mezzo della notte
mentre la maggior parte delle persone dormivano
noi ci amavamo così: dicendo stronzate, facendo progetti che sapevamo irrealizzabili, non promettendoci nulla e raccontandoci cose che di giorno non ci saremmo mai raccontati

e adesso sono le 4 del mattino
e io ho voglia di chiamarti
e di parlarti
fino a che la luce non mi entrerà dalla finestra
fino a che non mi dirai che il tuo turno sta per finire
fino a che il telefono non sarà scarico
fino a quando non mi dirai per l'ennesima volta che ti faccio venir sonno
e io per l'ennesima volta mi offenderò
fino a che non mi ripeterai che sembra una frase offensiva, ma non lo è
perchè il motivo per cui ti viene sonno è che ti rilassi
che io ti rilasso
e sento il rumore dell'accendino
e se chiudo gli occhi anche l'odore di fumo

 
 
 

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Post n°1948 pubblicato il 05 Aprile 2012 da psike830

dovevo sempre sapere dov'eri
questo me lo ricordo
era l'unica cosa che riusciva a farmi stare serena

non te lo chiedevo mai
ma tu me lo dicevi sempre
come io lo dicevo a te

perchè, se sapevo dov'eri
potevo chiudere gli occhi e immaginare di stare con te
perchè, se sapevo dov'eri
potevo venire a riprenderti se non tornavi




 
 
 

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Post n°1947 pubblicato il 05 Aprile 2012 da psike830

lunedì pomeriggio di fine agosto 2010:

vorrei dirti
fin da ora
che ti farò del male
che spesso crederai che a me non importi
che ancora più spesso crederai che io me ne sia andata
e invece me ne importerà fin troppo
e invece sarò seduta in un angolo che tu non puoi vedere, ad aspettarti


vorrei dirti
fin da ora
che difficilmente alzerà la voce
e che più parlerò lentamente tanto più sarò arrabbiata

vorrei dirti
fin da ora
che vorrei starti sempre appiccicata
e per questo cercherò di starti il più lontano possibile

fin da ora
vorrei dirti
che non voglio che tu mi paghi una cena
e molto probabilmente per regalo non ti chiederò mai una borsa costosa o un paio di scarpe col tacco
forse nemmeno mi vedrai mai con un paio di scarpe coi tacchi

fin da ora
vorrei dirti
che difficilmente mi sentirai dire che ti amo o che mi manchi
ma mi sono innamorata di te la prima volta che ti ho visto su quella spiaggia
e sei iniziato a mancarmi nell'attimo seguente in cui hai lasciato la mia mano dopo esserti presentato

e invece di tutto questo ho solo annuito e allungato la mano per stringere la tua


 
 
 

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Post n°1946 pubblicato il 04 Aprile 2012 da psike830

E forse non ti abbracciavo quasi mai
perchè avevo paura di starti così vicino

e poi te ne andavi
e quando tornavi non importava più il tempo passato ad aspettare

e forse ho capito che dovevo andarmene quando hanno iniziato a far male più i tuoi ritorni che le tue partenze


 
 
 

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Post n°1945 pubblicato il 04 Aprile 2012 da psike830

era così strano aver voglia di restare quando per tutta la vita non avrei voluto far altro che andarmene

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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