Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi del 04/05/2006

Non ho bisogno d'attenzioni.

Post n°379 pubblicato il 04 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

"ti sento nell'aria che è cambiata, che anticipa l'estate...
io ti sento passarmi nella schiena, la vita non è in rima per quello che ne so....
ti sento nel mezzo di una strofa...
io ti sento lo stoimaco si chiude, il resto se la ride appena ridi tu
qui con la vita non si può mai dire arrivi quando sembri andato via
ti sento dentro tutte le canzoni in un posto dentro...
Ti sento e parlo di profumo, ti infili in un pensiero e non lo molli mai
io ti sento al punto che disturbi
al punto che è già tardi
rimani quanto vuoi..."
                                                              Liga

Avrei dovuto trattenerla quella mano
e stringerla
e tirarla
e avvicinarti
i giochi non servono a volte
"non gli hai dato proprio soddisfazione..."
questo è quello che gli altri vedono
"averti"
questo è quello che voglio
baciarti con un dito fra la tua e la mia bocca dove far passare distratta la lingua...
come i messaggi che ci mandavamo
come la voglia che avevamo
come la voglia che ho.
E il lettino nero, e il camice bianco, e le finestre azzurro dello studio.
E le scale a chiocciola, e il camino spento, e l'aria fresca del casale.
E la tua vecchia macchina, e i buchi sul sedile, e la coperta rossa al lago.
"come fai bimba, dimmi come fai..."
spogliati e te lo dirò di nuovo
quello che sei per me
quello che la tua pelle mi da
la poltrona e lo specchio
e le tue mani sicure
che fanno vibrare il mio corpo come un'arpa
e le cene in pizzeria...
Avremmo potuto evitare tutto questo
avremmo potuto fare come gli ultimi tempi...
e non avremmo dovuto regalarci tutte quelle parole per illuderci che fosse qualcosa di più...
Non ne son capace io come non ne sei capace tu...
"ottima amica e impareggiabile amante.."
menti se dici che è la prima che non vuoi perdere.
tu, mio amico, non lo sei mai stato
ma amante.....quello sì...il migliore...
fino all'alba e oltre...
e seduti al cinema tenendoci per mano
una coppia perfetta io e te
"a parte tra le lenzuola dov'è tutta questa complicità tra noi?"
e non hai risposto perchè non lo sai
Un anno di te non mi è bastato
voglio ancora respirarti tra i gemiti e dimenticare il tempo e sfidare lo spazio...
In questo mese ne ho avute di possibilità per farlo con qualcun altro...ma....voglio te, i tuoi riccioli castani e le mani morbide...
la tua schiena da percorrere e poi sentirti entrare...io e te che di problemi in questo non ne abbiamo mai avuti...
Se qualcosa è perfetto perchè bisogna rinunciarci?
Cosa significa che è finita?
cos'è che è finito?
e non dirmi che non hai più voglia di tutto questo...
ognuno il suo mondo, la sua vita, le sue storie, nessuna paranoia....
Se prima volevo sapere con chi eri adesso...non mi importerebbe più..adesso vorrei solo intrecciare le gambe sulla tua schiena e sentire il peso del tuo corpo sul mio...
"ti voglio bimba, ti voglio ancora...perchè...perchè...?"
questo è quello che vorrei sentirti dire...
alle sei di mattina guardandoti stanco e assonnato ma non ancora sazio...
"e tu non sei mai stanca.."
e tu non mi stanchi mai... 
E non voglio le tue parole...voglio il tuo corpo...
esplorarlo al buio e sentirti abbandonato e abbandonarmi...
diventare quello che non siamo...
e se non ti conoscessi parlerei quasi di dolcezza
e se non mi conoscessi parlerei quasi d'amore...
e mi ricordo le prime volte quasi timide e scoprire subito quella strana affinità...
"state bene insieme, veramente, lui ti vuole bene, ma anch'io te ne voglio e devo dirti che secondo me tu non sei la donna della sua vita..."
E non è questo quello che voglio...
io voglio essere nel tuo letto, 
io voglio sgualcire le tue lenzuola e farti tremare...
questo voglio io...
nell'anello al dito non c'ho mai creduto...
tantomeno nell'amore eterno...
credo in quello che posso toccare..
al tuo corpo tra le mie dita, a questo credo
a quando ti spogli di corsa per non perdere nemmeno un attimo
a quando poi non riesco più a trovare nemmeno le scarpe in questo pavimento che sembra diventato un puzzle di vestiti...
a questo credo....
Alla tua e mia fantasia... a quando mi guardavi stupito....
alla nostra prima volta quando mi hai detto:
"com'era il fatto dell'inesperienza?"
E poi siamo andati in cucina a mangiare...
a questo credo...
alle feste del vino e il giorno dopo quando quasi non ricordi...
e i sabato sera e i venerdì....
e il tuo
"
ma tu non mi cerchi mai?"
Con me non ce n'era bisogno...no non c'era bisogno delle telefonate e delle attenzioni...
io sono come te...
"non capisco mai quello che pensi...quello che vuoi..."
Voglio quello che vuoi tu....
Voglio sapere se lo vuoi ancora.....



 

 
 
 

---------><-------------

Post n°378 pubblicato il 04 Maggio 2006 da psike830
Foto di psike830

Ieri ho rivisto per caso la persona che ha ispirato queste parole....(l'anno scorso)

"ORE 1: 33                                     04/07/2005

La mia ultima sigaretta prima di andare a dormire, come sempre in macchina nel breve percorso che mi divide dalla piazza. La mia ultima sigaretta prima di andare a dormire cullata dal dolce ricordo di te e di quella sera. Ho ricominciato a farti gli squilli, sporadicamente, ma stasera sei stato tu a farmelo e quando ho letto il tuo nome lì, sul display del telefono, ho avuto un piccolo tuffo al cuore.

All’improvviso sono stata invasa da tutte le sensazioni di quella sera. In questi due mesi ho capito quanto le tue parole fossero vere. Bisogno di sentire qualcuno vicino, di sentirlo addosso, sulla pelle, bisogno di contatto, come quando hai preso la mia mano e mi sono accorta di quanto fossimo simili, di quanto desiderassimo la stessa cosa. I posti lasciati vuoti nelle nostre vite per un attimo sono stati riempiti da quel semplice tenersi per mano. Sentivo la tua malinconia e la provavo anch’io, con la stessa tua intensità, nonostante la mia storia fosse diversa.

Uno scambio di sensazioni, di emozioni, di stati d’animo, in modo veloce, diretto, immediato, tanto da spaventarmi, come se riuscissi a pensare con la tua testa, come se i tuoi pensieri si materializzassero e riuscissi a vederli nitidi in quest’oscurità.

Quel bacio era inevitabile, anche se all’inizio ho fatto finta di non accorgermene, provando a fuggire, anche se ho lasciato che fossi tu ad esplicitare quello strano e assurdo bisogno. Mi sono ritrovata fra le tue braccia senza accorgermene, senza avere il tempo di pensare, cullata dalla musica. Le tue dita che scivolavano leggere sul mio braccio mi anestetizzavano, riuscivo a sentire solo suoni attutiti, come se tutto intorno fosse ricoperto di neve. Ero troppo lontana dalle tue labbra per arrivare a quel bacio che sentivo dentro come l’unica via da percorrere e se quella lontananza da una parte mi dava sicurezza, dall’altra mi faceva cadere in un vortice da cui avevo paura di essere divorata. Pochi minuti fa, quando hai alzato il braccio per farmi spazio e io mi sono rifugiata tra le tue braccia, lo sapevo, sapevo che non sarei più potuta tornare indietro. Lo volevo, ho cercato quel bacio forse dal primo istante, o forse da quando mi hai detto che in questi due giorni, da quando ti è arrivato il mio messaggio, hai pensato molto meno a lei. Le tue mani fra i miei capelli, le mie sul tuo viso, vicini, troppo vicini per tirarsi indietro, pericolosamente vicini in questa notte di strane sensazioni. Un piccolo spazio tra la mia e la tua bocca, piccolo ma troppo grande, tanto da riuscire a dividerci. Rimango ad aspettare che tu faccia di nuovo il primo passo e il tuo respiro tiepido mi accarezza il viso, il mio bisogno cresce e sento di non riuscire più a controllarlo, ma continuo ad aspettare e il tempo sembra dilatarsi e quest’attesa sembra infinitamente lunga. Poi…le tue labbra sfiorano le mie, un attimo, un solo attimo, ti allontani e torni di nuovo, come per capire se è veramente successo, come per accertarti che io sia davvero disposta a questa follia. Rimane solo silenzio ora, ora che lo stereo è spento, che non si riesce a sentire il rumore delle onde, che con gli occhi chiusi non posso vedere le luci riflesse sul lago, ora che la tua lingua sfiora la mia. E quel silenzio si riempie di leggeri sospiri, di dolci e sordi rumori di baci.  Sento ancora quel vortice da cui poco fa ho rischiato di essere risucchiata, lo sento trasformarsi pian piano in un universo parallelo, che contiene la mia e la tua solitudine, che contiene i nostri passati, le parole mai dette, i rimpianti, la mancanza di chi se n’è andato e caccia la voglia di ripensarci ancora. È questo il bisogno che avevo e che avevi, bisogno di sentirsi vicino a qualcuno, di sentirlo scivolare sulla tua pelle, bisogno di lasciarti graffiare la schiena senza opporti, senza riuscire a pensare, come per liberarti da un peso che non puoi più sopportare, bisogno di staccare la spina e lasciarsi andare, senza pensare alle conseguenze, senza pensare che ci sia un prima e un dopo, bisogno di vivere solo questo momento, come se fosse l’unica cura possibile, come se fosse l’unico modo per respirare.

È questo quello a cui penso io, è questo quello a cui pensi tu. Ma rimaniamo qui immobili, dopo questi baci, a spiare l’uno le reazioni dell’altra, come per cercar conferme e riappropriarsi della realtà. Finché non c’accorgiamo che è proprio quella realtà che ci ha portato fin qui e allora ci lasciamo di nuovo tutto alle spalle, allora ti avvicini ancora e sento la strana dolcezza dei tuoi baci, leggo le parole che ci hai nascosto, i segreti che hai mantenuto, le cose che non diresti mai e colgo il contrasto tra tutta questa dolcezza e la tua natura e vedo cadere la tua ironia e le tue difese, le vedo sgretolarsi davanti a questo bisogno di vicinanza di cui sei stato tu a parlare e a farmi scoprire di quanto fosse radicato in me…

Ora che ci ripenso mi accorgo che avremmo anche potuto far l’amore, anche se non ci siamo spinti oltre casti baci e carezze e quasi mi pento, perché quello che ho provato quella sera forse non lo ritroverò mai più. Sarebbe stato bello lasciarsi andare fino in fondo, sarebbe stato semplice, anche per me che sono sempre così controllata e attenta. Ma quella sera no, quella sera ho perso totalmente il controllo perché riuscivo a provare solo quello che provavi tu, sentivo le emozioni come non mie e allo stesso tempo intense come si può vivere solo qualcosa di proprio. Ho sentito le tue emozioni con la mia mente, forse è questo quello che è successo. Perché prima di vederti non sentivo nessun vuoto incolmabile dentro lasciato dalla fine di quella storia, ho preso il tuo, l’ho fatto mio perché sentivo che tu non riuscivi più a contenerlo e forse ho cercato di riempirlo col mio corpo e le tue sensazioni, con la mia bocca e le tue labbra, con le mie dita e le tue mani, inconsapevole del fatto che era la tua mente a guidarmi. Questo nostro sentire insieme mi ha spaventato e confuso e allo stesso tempo mi ha dato una forza che non credevo di avere.

E stasera, leggendo il tuo nome, ho rivissuto tutto questo e mi è piaciuto, e ho sentito il bisogno di viverlo ancora e ancora.

E stasera leggendo il tuo nome ho alzato gli occhi e ho cercato i tuoi, tra la gente ignara di tutto.

E stasera leggendo il tuo nome la sorpresa è stata grande e dolce, tanto da farmi sorridere.

Un sorriso per quello che è stato, per quello che avrebbe potuto essere, per quello che abbiamo deciso debba rimanere una semplice parentesi.

Avrei voglia di vederti, adesso, per capire se quelle emozioni possono essere vissute di nuovo, per capire se sono esistite realmente, per capire com’è possibile entrare nella mente di qualcun altro e poi riuscirne, per capire se si può riemergere illesi da tutto questo o ci sono conseguenze inevitabili e irreversibili.
[sms:'qualsiasi cosa sia stata...è stata bella....strana, fuori dal tempo, ma bella...']"

stringerti di nuovo le mani in un autobus affollato è stato bello, inaspettato e dolce...dolce come nascondi di essere.... 

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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