Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi del 23/04/2012

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Post n°1962 pubblicato il 23 Aprile 2012 da psike830

ché non esistono -forse- persone senza cicatrici
il problema è che cerchi sempre chi ne ha più di te
il problema è che le persone ferite riescono a riconoscersi da lontano
si fiutano, come fanno gli animali
che in fondo è quello che siamo, animali

è così che -forse- ti ho riconosciuto quel lunedì pomeriggio
come se ce l'avessi scritto in faccia
ti ho guardato e ho capito che eri pieno di cicatrici,
molto diverse da quella minuscola che avevi sotto l'occhio e che io amavo così tanto

ti ho guardato ed è stato come riconoscermi
riconoscerti

conoscendoti davvero, poi
ho avuto l'impressione che qualcuno si sia divertito con te prendendo in mano un coltello e tagliandoti ovunque, a caso e senza una valida ragione

li ho riconosciuti quei tagli, quei ricami che avevi sul corpo
come tu hai riconosciuto i miei
era per quello che riuscivi a parlare così tanto con me
era per quello che chi credeva di conoscerti non riusciva a credere che tu parlassi e raccontassi così tanto
non poteva crederci perchè lei, quelle ferite, non ce le aveva

erano le ferite in cui infilavo le unghie ogni tanto
erano le ferite che tu riuscivi a riaprire ogni tanto
ma che, la maggior parte del tempo, curavi

perché chi ce le ha quelle ferite,
chi sa riconoscerle, quelle ferite,
sa anche come usarle
sa colpire dove fa più male
e io sono consapevole di averti fatto questo
sono consapevole di aver approfittato della tua fragilità proprio nel  momento in cui meno te l'aspettavi, proprio nel momento in cui avevi deciso di fidarti
e so anche di averlo fatto consapevolemente e volontariamente
ed è questo che tu non sei mai riuscito a perdonarmi
il fatto che io abbia scelto di farlo
mentre tu, per lo più, lo facevi inconsapevolmente

quello che la gente non riesce a capire è che
tra i due
la più stronza sono stata io
e anche la più stupida
perchè sapevo che ferire te voleva dire ferire anche me con l'aggiunta dei sensi di colpa

loro hanno visto solo quando te ne andavi
ma non sanno com'era quando c'eri
non sanno che io non ti ho mai preso per mano o baciato per prima
se non quella sera in cui mi hai detto
"guarda che lo so che ieri eri ubriaca"
"ma no, non è vero"
"oh sì, stavi talmente fuori che ti sei avvicinata e mi hai baciato per prima, cosa che, in un anno, non hai mai fatto!"
che ne sanno loro di quella sera lì e di tutte le altre
che ne sanno loro di qual era il nostro modo di dimostrare affetto
loro si chiamano "amore mio" e si regalano fiori
io passavo le notti ad ascoltare il rumore di sottofondo che fanno i cucchiani sulle tazzine dei bar mentre tu mi descrivevi una città che sembra non dormire mai
e non ti ho mai detto "amore mio", ma l'ho pensato ogni istante
anche quando ti infilavo il coltello nel cuore e continuavo a rigirarcelo dentro
e probabilmente lo pensavi anche tu quando mi graffiavi via le croste e poi rimanevi a guardare il sangue scorrere

però, gli ultimi mesi, mi hai fatto un regalo
mi hai regalato un pezzo di me stessa
e quel pezzo lì io voglio portarmelo sempre appresso
e quel pezzo lì spero abbia imparato tutte quelle cose che prima non avevo capito

ti ho amato tanto perchè più conoscevo te più conoscevo me stessa
perché quando parlavi di me usavi aggettivi che io non credevo di meritare
perchè ci sono stati due momenti meravigliosi per noi ma fondamentali per diventare un po' di più la persona che da sempre voglio diventare

e non ti vedo da sei mesi e spero di non rincontrarti a breve perchè sto guarendo solo ora
ma se mai ti rincontrerò quello che vorrei dirti è
"grazie, nonostante tutto, grazie davvero"



 
 
 

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Post n°1961 pubblicato il 23 Aprile 2012 da psike830

Ché c'è stato un momento, ieri sera, in cui le ho guardate tutte e 3, sedute ognuna dal proprio lato del tavolo quadrato, coi tovaglioli di carta sporchi e accartocciati e le tazzine di caffè vuote e il resto dei piatti già lavati, le ho guardate, ed è stato come guardarle da fuori e le ho trovate così belle con i vestiti da casa e senza trucco, con l'angolo della bocca sporco di nutella e i gomiti sul tavolo o rilassate su una sedia, le ho guardate e le ho trovate belle
le mie amiche
belle per i cambiamenti che stanno avvenendo nelle loro vite, belle per come li stanno affrontando, per il coraggio delle decisioni che hanno preso e prenderanno, per il modo in cui ci sono state per me e per come mi hanno perdonato se mai io non ci sono stata per loro, per quello che riescono a  darmi solo con un sorriso o con due chiacchiere davanti ad un caffè
le guardavo e ripensavo alle nostre vacanze al mare, ai viaggi all'estero, alle scampagnate, alla carne cotta sulla brace, al vino fatto in casa e bevuto in bicchieri di plastica col nome scritto sopra a penna, ai film al cinema, agli spettacoli a teatro, alle mostre, ai funerali in cui abbiamo pianto, ai matrimoni in cui abbiamo riso, alle serate noiose passate nel solito pub che diventavano divertenti per il solo fatto di essere lì, insieme, alle partite ai giochi da tavolo, ai consigli per telefono, alle risposte acide, alle confessioni davanti ad un cammino, ai segreti e alle parole in codice, a quando una di loro mi ha detto di essere incinta, a quando un'altra di loro mi ha detto che aveva, finalmente, deciso di sposarsi, a come il mio cervello ha elaborato le due notizie.
le guardavo e pensavo a com'eravamo diec'anni fa, alle cose in cui credevamo e in cui ora non creediamo più, alle lacrime che ci siamo asciugate, ai gavettoni che ci siamo tirate, al sole che abbiamo preso dividendo un asciugamano, alle sigarette fumate in macchina, sotto la pioggia, agli insulti per scherzo, alle risate scambiandosi i regali di natale o scrivendo un biglietto d'auguri per un compleanno, al dito infilato nella panna della torta, ai messaggi per dirsi cose dolci che a voce non sappiamo dire, ai consigli sui vestiti e gli abbinamenti di colori, ai film visti sdraiate su un letto al buio o sedute su divani troppo stretti per ospitarci tutte, ma noi c'entravamo lo stesso.
le ho guardate e ho pensato a un'infinità di cose
e l'unica nota negativa è stata accorgermi di come la loro vita è cambiata, mentre la mia è rimasta sempre la stessa
non che io voglia sposarmi o fare dei figli, ma vorrei andare avanti
invece mi sembra di essere bloccata
trattenuta da chissà cosa

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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