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«Ho giocato nel Nancy perché è la squadra della mia città, nel Saint-Etienne perché è la squadra più forte di Francia, e nella Juve perché è la squadra più forte del mondo.»
Michel Platini
«Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una "bandiera", come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera, che cresce col passare degli anni e se ognuno di voi guarda con attenzione ci trova scritto anche il proprio nome… Perchè questa bandiera continui a crescere c’è bisogno di tutti noi: restiamo uniti!»
Alessandro Del Piero
Piaceri e dispiaceri di un uomo
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Tutto su di me, il mio amore, le mie amicizie le mie giornate
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Una nevrosi, come del resto un sogno, non dice mai assurdità. (S. Freud)
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ESSER DONNA
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come gli uomini si descrivono nelle loro schede....
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Sesso nella coppia
Quanto influisce l'appagamento delle perversioni sessuali di un lui o una lei sul rapporto di coppia?
Naturale misoginia!
Corso di Economia Domestica Pratica e Dogmatica per la giusta sottomissione dell'universo femminile dopo l'inconcepibile processo che ha condotto a quel misfatto storico chiamato Pari Opportunità!
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GRAZIE
ragazzi...
grazie lo stesso per quanto avete fatto
La B non è mica semplice (vascodirebbe"nonloèstatomaiperme") e rimanere con pensieri da campioni per 90 e + minuti dopo che si vince "facile" a metà gara !
Immagino cosa sarebbe se al nostro posto ci sarebbe una squadra come l' Inter o altre "da serie A"
Queste esperienze, come sempre del resto, se non uccidono rafforzano...
quindi andiamoci a conquistare il nostro 30° scudetto, pur in B
insolitamente bella, avvincente, mai banale e scontata, come quella di questa NOSTRA stagione
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Siamo tutti invitati alla festa della vita, dimentica i giorni dell'oscurità,
qualsiasi cosa possa essere successa non è la fine.
Augusto Daolio
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GIUSTIZIA NEGATA
MASSIMO CARLOTTO HA SUBITO UN INFARTO. OGGI E' STATA SCIOLTA LA PROGNOSI: VIVRA'
CARLOTTO, nato a Padova è stato al centro di uno dei più controversi casi legali della storia italiana.
Nel 1976, a 19 anni, è accusato di omicdio. PRIMA ASSOLTO, POI
CONDANNATO ( DI LUI SI OCCUPANO 81 GIUDICI CON DIVERSO PARERE) Il suo
avvocato gli consiglia di fuggire. Inizia così una lunga latitanza, che
lo porta prima a Parigi e poi in Messico. La rete di solidarietà viene
rotta da un avvocato messicano che lo tradisce. Carlotto viene
arrestato e torturato in Messico prima di essere rimpatriato.
Nonostante non sia mai esistito un mandato di cattura internazionale.
Dopo ulteriori infiniti processi, errori, cambiamenti nella
legislazione italiana, TEMPI BIBLICI ,viene condannato.
LA STORIA
Una sera di gennaio del 1976 a Padova,mentre rientra a casa dice di sentire
delle urla strazianti provenire dalla palazzina dove abita sua sorella.
La porta dell’ appartamento è socchiusa. Entra. Margherita Magello,
venticinque anni, è stata colpita da cinquantanove coltellate. Ha
indosso un accappatoio zuppo di sangue. Riesce a pronunciare qualche
parola, poi china il capo e muore. Massimo tocca il suo corpo. Ha paura e scappa.
Forse, nascosto, c'è ancora l'assassino. Massimo ha diciannove anni, da
quando ne aveva tredici milita nell'estrema sinistra. POCHE ORE DOPO
ACCOMPAGNATO DAL SUO LEGALE AVV. BERTI SI PRESENTA SPONTANEAMENTE AI CC
DI PRATO DELLA VALLE, NESSUNO PENSAVA O SOSPETTAVA DI LUI. Al primo processo maggio '78( AVV. BERTI E TOSI) viene assolto dall'accusa di essere l'assassino di Margherita Magello, ma un anno dopo la Corte d'Appello lo condanna a 18 anni. La Cassazione conferma nel novembre dell'82. CARLOTTO URLA LA SUA INNOCENZA CON QUANTO FIATO HA IN GOLA.
POI SCAPPA. PRIMA PARIGI, POI IL SUDAMERICA. TRE ANNI DI LATITANZA E
POI RIENTRA IN ITALIA, DIRETTAMENTE IN CARCERE. È FIACCATO. IN CELLA SI
AMMALA: DI DISMETABOLISMO ORGANICO, IN PRATICA BULIMIA, ESPOSTO AL RISCHIO DI INFARTO E DI ICTUS.
A SUO FAVORE SI MOBILITA UN COMITATO CHE SFOGGIA FIRME ILLUSTRI, DA
NORBERTO BOBBIO A JORGE AMADO, PIÙ DODICIMILA ALTRE SOTTOSCRIZIONI E
MASSIMO OTTIENE GLI ARRESTI DOMICILIARI. NEL 1989 la Cassazione ordina
un processo di revisione, che viene celebrato nel '90 a Venezia, ma interrotto poco dopo per una questione procedurale: Carlotto deve essere giudicato con il nuovo o il vecchio codice?
La Consulta impiega un anno a decidere, ma intanto la Corte veneziana
cambia e, mentre tutto fa prevedere l'assoluzione, ecco che fioccano 16
anni, poco dopo confermati in Cassazione. IL FINALE LO SCRIVONO,
NELL'APRILE DEL 1993, IL MINISTRO GUARDASIGILLI GIOVANNI CONSO E
SOPRATTUTTO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA OSCAR LUIGI SCALFARO CHE,
ISTRUITA UNA RAPIDISSIMA PRATICA, GLI CONCEDE LA GRAZIA. INIZIA QUEL
GIORNO LA SECONDA VITA DI CARLOTTO. La letteratura diventa il suo
acquario. In carcere ha scritto molto, ma ora, aiutato da Grazia
Cherchi, riesce a dare una forma a quella prorompente facoltà del
narrare che lo ha afferrato e che si è via via riccamente contaminata
con la materia dolorante della sua vita. Non è un riscatto: è il modo
per riconoscersi. Il fuggiasco racconta la latitanza, rivestendo di
ironia una specie di autobiografia collettiva, in cui la propria fuga è
quasi una paradossale, comica inezia rispetto alla tragedia delle
decine e decine di sbandati, gente perbene, ex terroristi, terroristi
in servizio, ricattatori e infami che hanno costituito in Sudamerica
una specie di carcere senza sbarre.
Massimo Carlotto vive a Cagliari ed è un autore famoso e uno sceneggiatore di eccellenza .
Come scrittore esordisce nel 1995 con il romanzo-reportage Il fuggiasco (una sorta di romanzo racconto sulla sua esperienza di latitante), cui fa seguito nel medesimo anno il romanzo La verità dell'Alligatore, opera con cui da avvio alla fortunata serie di noir proseguita successivamente con Il mistero di Mangiabarche (1997), Nessuna cortesia all'uscita(1999) e Il corriere colombiano(2000), nel 1998 aveva pubblicato anche un altro romanzo-reportage Le irregolari: Buenos Aires horror tour. Tra le ultime pubblicazioni il romanzo Arrivederci amore ciao e, in uscita a settembre, Il maestro di nodi, in questi giorni in libreria l'ultima fatica di Carlotto, un libro per ragazzi Jimmy della collina; non si tratta del primo lavoro per ragazzi di Carlotto, nel 2001 aveva pubblicato Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel .
E L'ELENCO DELLE SUE OPERE CONTINUA DI SUCCESSO IN SUCCESSO.
Speciale thanks to: psicologiaforense
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"Voglio sesso". E le suore lo accontentano!
Il pressante desiderio di relazioni intime di un giovane malato terminale di distrofia muscolare ha commosso le religiose di un ospizio. E queste hanno acconsentito a procurargli una professionista LE SUORE LO ACCONTENTANO ! GIUSTO, SONO D'ACCORDO.
di Dituttosututto
In risposta a un pressante desiderio di fare sesso, le suore di un ospizio di Oxford hanno partecipato alla ricerca di una prostituta per un ragazzo malato terminale. Nick Wallis, 22 anni, malato di distrofia muscolare aveva espresso il desiderio di avere almeno una volta nella vita un rapporto intimo con una donna. "Siamo arrivati alla conclusione che era nostro dovere sostenere Nick" ha spiegato una suora.
E così Suor Frances, responsabile dell'ospizio che ospita giovani invalidi, ha accontentato la richiesta del ragazzo che rischia di non arrivare ai trent'anni a causa di una grave forma di distrofia muscolare e che era deciso ad avere almeno una volta nella vita un rapporto intimo con una donna. "Siamo arrivati alla conclusione che era nostro dovere sostenere Nick sotto il profilo emozionale e aiutarlo a garantirsi la sua sicurezza fisica", spiega suor Frances. Non è stata una scelta facile. A capo di Douglas House Hospice, un ospizio da lei fondato nella celebre città universitaria inglese per l'assistenza a bambini e ragazzi affetti da devastanti malattie, la religiosa ha raccontato alla Bbc che in un primo tempo si è sentita totalmente spiazzata quando uno dei giovani invalidi - Nick Wallis, costretto alla carrozzella - ha chiesto il loro aiuto nella ricerca di una prostituta. Suore, medici, infermieri, amministratori dell'ospizio hanno dibattuto a lungo sul che fare.
Hanno innanzitutto esaminato se rischiavano di commettere qualche reato assecondando la richiesta di Nick e aiutandolo a organizzare un incontro erotico a pagamento. Su questo versante hanno ricevuto risposte rassicuranti. Il 'comitato etico' dell'ospizio è stato anch'esso sondato e non ha avanzato obiezioni sostanziali quando è stato informato che le condizioni mediche non permettevano a Nick di farsi una fidanzata e di poter quindi conoscere le gioie di un'intimità basata su un legame di amore e di reciproca attrazione. "Nick - racconta Suor Frances alla Bbc che sulle storie umane dell'ospizio ha girato una serie di documentari-verità - desiderava provare un'esperienza sessuale prima di morire e ha deciso che lo poteva fare soltanto a pagamento. Era pronto ad andare avanti con o senza il nostro sostegno e siamo giunti alla conclusione che era nostro dovere morale assisterlo". Un'infermiera dell'ospizio, Chris Bloor, ha materialmente collaborato con Nick per trovare via Internet una prostituta all'altezza del compito. L'incontro è avvenuto a casa del ragazzo, con un'infermiera del Douglas House Hospice e un secondo adulto in 'standy' in un'altra stanza "in caso di bisogno".
Nick ha detto alla Bbc che tutto è andato per il meglio: "Lei si è rivelata una donna affascinante, intelligente e piacevole di quasi trent'anni. Sapeva come fare con le persone nervose. Le due ore sono passate in fretta e in modo soddisfacente. Emozionalmente non è stata un'esperienza al cento per cento appagante ma mi ha dato fiducia e un certo grado di normalita"'. Il ragazzo non esclude la possibilità di un bis: "Non credo che necessariamente ripeterò l'esperienza ma nemmeno scarto quest'ipotesi". Suor Frances è contenta di quanto è successo e della pubblicità che il caso sta avendo: "Nick - afferma - ha messo la società di fronte ad un tabù. Anche le persone portatrici di handicap vogliono amore a pieno titolo ma troppo spesso sono vittime di pregiudizi sociali"
Tratto da: dituttosututto.ilcannocchiale.it
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Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce
il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
ti annega di verde e ti copre di blu
ti copre di verde e ti annega di blu
Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
si ubriaca di stelle e il mattino è leggero
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te
Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero
ma dopo un momento li fa brillare più del vero
Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
si apre e si chiude con il ritmo della musica
si apre e si chiude con il ritmo della musica
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te
Dovunque tu stia bevendo con zingari o re
il cielo d'Irlanda è dentro di te
il cielo d'Irlanda è dentro di te
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La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
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Alex, 500 volte Juve
Una grande festa per un campione immenso. Questo pomeriggio allo stadio Olimpico, prima della partita contro il Bari, Alessandro Del Piero riceverà il meritato riconoscimento per l’ennesimo traguardo tagliato: le 500 presenze con la maglia bianconera. Il capitano verrà premiato dalla Juventus e dalla Fiat con una targa personalizzata e un pezzo unico, un modellino della nuova Cinquecento. Un anticipo dell’omaggio che Fiat farà ad Alex, cioè il decimo esemplare prodotto della nuovo modello di Cinquecento che vedrà la luce a metà del prossimo settembre.
E proprio a settembre, il 12 per la precisione, cadrà una speciale ricorrenza: saranno passati quattordici anni da quel Foggia–Juventus del 12 settembre 1993, una partita che è già passata alla storia. Non per il punteggio, un semplice 1–1, con gol bianconero di Ravanelli, né perché fosse una gara decisiva, era solo la 4° giornata di campionato. L’importanza di quella partita sta tutta in un minuto, il 74’, quando “Penna bianca” esce per lasciare il posto ad un ragazzo di cui si dice un gran bene. Quel minuto è il primo che Alessandro Del Piero gioca con la Juventus, quella partita segna la prima presenza con la squadra che lo consacrerà suo condottiero.
Da allora Alex è divenuto il più grande di sempre, ha abbattuto ogni sorta di record, è il miglior marcatore della storia bianconera e ora la storica presenza numero 500 con la Juventus. In questa particolare statistica hanno fatto meglio di lui solo due mostri sacri come Gaetano Scirea (552) e Beppe Furino (528), ma Alex li guarda sempre più da vicino.
Ecco le tappe del cammino di Alex:
1a
12/09/93 Campionato Foggia-Juventus 1-1
Ravanelli
100.a
03/04/96 Champions League Juventus-Nantes 2-0
Vialli, Jugovic
200.a
25/10/98 Campionato Juventus-Inter 1-0
Del Piero
300.a
29/11/01 Champions League Juventus-Bayern Leverkusen 4-0
2 Trezeguet, Del Piero, Tudor
400.a
15/09/04 Champions League Juventus-Ajax 1-0
Nedved
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Super Alex Prima della partita la premiazione in campo, accompagnata dall'ovazione del pubblico che gli ha dedicato uno striscione che occupa tutta la curva, poi una bella partita coronata da uno splendido gol. Non poteva esserci giorno migliore per Alex per festeggiare la sua 500esima presenza in maglia bianconera. A fine gara il capitano racconta: "Quella di oggi è una tappa importante, di cui sono orgoglioso. D'altronde basta vedere la classifica dei giocatori con più presenze e vedere che davanti a me ci sono campioni come Scirea e Furino che hanno fatto la storia della Juventus. Una giornata speciale è stata suggellata da una vittoria preziosa e, a livello personale, da un gol. Quindi siamo tutti contenti, io per primo". Gli chiedono di quegli applausi, arrivati dal pubblico, dai compagni e dall'allenatore: "E' il segno che abbiamo creato un ottimo gruppo. Ora non resta che continuare e darci dentro come abbiamo fatto finora".
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Deschamps: “I campioni fanno sempre la differenza”
“Siamo stati colpiti a freddo, senza avere neanche il tempo di trovare le misure in difesa, dove avevamo degli uomini non abituati a giocare insieme. Poi però abbiamo reagito, facendo la partita e meno male per il Bari che c’era Gillet in porta, che ha parato di tutto”. Didier Deschamps si gode la vittoria in rimonta contro i pugliesi, importante per i tre punti che valgono il primato in solitaria in classifica, ma anche per la prova di carattere della squadra: “Sono soddisfatto, perché, nonostante l’emergenza, continuiamo a prendere punti. La classifica? Se noi vinciamo e le altre si fermano va bene. Era importante confermarci dopo la vittoria sul Cesena”. Fondamentale è stato il rientro di Nedved, autore di una doppietta: “Sono sempre i campioni che fanno la differenza. Pavel è stato importante e con lui, Trezeguet, Del Piero, Camoranesi, Zanetti. Quando questi giocatori stanno bene, la squadra fa un salto di qualità. Molto bene sono andati anche Giannichedda, in un ruolo non suo e Piccolo, che è stato fermo un anno per infortunio. Devo far loro i complimenti perché non era facile reggere in emergenza per novanta minuti”. Il protagonista della giornata è però stato Alex Del Piero, prima premiato per la presenza numero 500 e poi autore di una prova maiuscola condita da un gol e due assist decisivi: “500 è un bel numero. Lui è una bandiera, ha sempre dimostrato fedeltà alla società e sono contento del suo atteggiamento, perché, al di là del gol, è un piacere vedere come lavora e quanta voglia ha di trainare il gruppo”.
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Serie B Tim - 20 gen 2007 - 18:48
Nedved, un rientro alla grande
“Sono contento per la squadra; volevamo vincere e quando vai subito sotto di un gol, non è mai facile ribaltare il risultato, noi invece ci siamo riusciti, giocando una bella gara”. Pavel Nedved prima della partita con il Bari l’aveva detto: “Non vedo l’ora di tornare in campo” e in effetti la sua voglia di giocare e di vincere è stata contagiosa e, con due gol e una grande prestazione, è riuscito, insieme a Del Piero a trascinare la squadra: “Sono contento per Alex e per le sue 500 presenze. Un traguardo così lo tagliano solo in pochi fortunati, ma lui ha dimostrato negli anni di meritarlo”. Del Piero per altro ha fornito a Nedved la palla del quarto gol, il secondo del ceko, con un assist meraviglioso, facendo passare il pallone tra le gambe del difensore barese: “Mi sono lanciato in avanti, ma non speravo che quella palla passasse e invece…Alex ha fatto una grande gara, con due assist e un gol personale, ma lo sapevo: quando deve tagliare dei traguardi importanti lui le partite non le sbaglia”. L’ultimo pensiero è per la classifica che vede i bianconeri soli in vetta: “Vedere la classifica così è bello. Ora sono anche rientrati giocatori importanti come Giannichedda, Zanetti, Marchionni e vogliamo tenere questo passo e allungare, dimostrando a tutti che ci siamo”.
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