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GLI SVIZZERI: "INVADIAMO LA LOMBARDIA"

Post n°209 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da theriddle
 


Sondaggio in Ticino: atto di forza per liberare i cugini
Il 43% dei ticinesi interpellati favorevole a un intervento militare elvetico
se Roma impedisce di andare alle urne e in Padania scoppia la rivolta

Lugàn – Addio alla tradizionale neutralità elvetica: di fronte al grido di dolore dei cugini lombardi, i ticinesi sarebbero pronti a prendere le armi e venir loro in soccorso. Questo nel caso che Roma attuasse il golpe “istituzionale”, cioè che il presidente italiano trescasse con alte cariche dello Stato centralista per impedire ai padani di andare alle urne. Per Umberto Bossi questa sarebbe la scintilla che farebbe esplodere la lotta di liberazione e, in tal caso, il leader della Lega Nord si troverebbe a contare su dei graditissimi “rinforzi”. Almeno a giudicare da un sondaggio della Lega dei ticinesi, pubblicato nel sito www.legaticinesi.ch, il 43,7% degli interpellati vorrebbe una soluzione di forza per liberare i lombardi.

CHIMERA FEDERALISTA Questa la domanda posta ai navigatori del sito: “Bossi ha annunciato la rivoluzione, in caso di mancato voto. Credi che...”. E queste le percentuali ottenute dalle possibili riposte al “credi che...”: 1) la Svizzera debba invadere l'Insubria: 43,7%; 2) la Padania debba rivoltarsi a Roma: 35,2%; 3) la Lega Nord debba mirare al federalismo reale: 11,3%; 4) la Padania non potrà mai rivoltarsi: 5,6%; non so: 4,2%. Insomma, tra i ticinesi prevale largamente l’idea di rinunciare alle mezze misure, di non abboccare alle chimere e ai contentini federalisti sin qui inseguiti dal vertice leghista con scarsi risultati e di passare alle vie di fatto: stare sotto l’abitrio di Roma è un oltraggio da lavare solo con la ribellione.

TERRA DEL BISCIONE In tal caso i ticinesi, da buoni lombardi, vorrebbero un intervento militare delle forze svizzere, o di volontari elvetici, per dar man forte ai cugini situati oltre un fittizio confine. E magari per ricostituire quell’unità territoriale che già esisteva ai tempi del potente Ducato di Milano, quando lo stendardo del Biscione sventolava sino a nord di Bellinzona. Non per nulla la lingua lombarda era, ed è rimasta, la vera voce del Cantone.

fonte www.ilpadano.com 30.01.2008

 
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"Chi controlla il passato, controlla il futuro; chi controlla il presente, controlla il passato" George Orwell

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"I molteplici consigli legislativi, e i loro consensi e dissensi, e i poteri amministrativi di molte e varie origini, sono condizioni necessarie di libertà. La libertà è una pianta di molte radici. (...) Quando ingenti forze e ingenti ricchezze e onoranze stanno raccolte in pugno d'un'autorità centrale, è troppo facile costruire o acquistare la maggioranza d'un unico parlamento. La libertà non è più che un nome: tutto si fa come tra padroni e servi." (Carlo Cattaneo)


IL VOSTRO CANCRO E' PIU' GRAVE DEL MIO. Un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio. Un cancro per il quale non esistono chirurgie, chemioterapie, radioterapie. Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso buonismo, dall'ignoranza, dall'indifferenza, dall'inerzia di chi non ragiona o ha paura. Il cancro dell'Occidente, dell'Europa e in particolare dell'Italia. (Oriana Fallaci)

Penso ad un popolo multirazziale
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
perché il mio motto è l'accoglienza,
penso al problema degli albanesi,
dei marocchini, dei senegalesi
bisogna dare appartamenti
ai clandestini e anche ai parenti
e per gli zingari degli albergoni
coi frigobar e le televisioni.
....
penso che è bello sentirsi buoni
usando i soldi degli italiani. (G.Gaber)


Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo  coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria.”  Houari Boumedienne - Presidente algerino -  1974 - dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite





 

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