Creato da: francesco_v2 il 05/02/2010
l'ideale ed il reale pensieri in moto perpetuo
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i bambini il nostro futuroAiutare e sostenere i bambini... tutti!!! di fronte ad avvenimenti infami indignarsi non BASTA!!!
Occorre agire ADESSO!!! non vergognarti di denunciare domani potrebbe essere tardi!!! I MIEI LINK PREFERITI.diversamente abile, e se toccasse a te?LA SINDROME DI DOWN NON E' UNA MALATTIA. Due mie vecchie amiche di blog precedente, della mia vita di prima insomma... evviva cè l'hanno fatta hanno pubblicato, io corro a leggerli sono uno spasso nel loro blog. questo libro è certamente all'altezza del loro acume. Erba e Sara sono felice per voi. Vi auguro di cuore uno splendido successo. Area personale- Login
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ANGELO d'ARRIGOAngelo è l'Uomo che insegnò a volare alle aquile. Lui fu un Uomo ancora più straordinario delle sue stesse imprese, oggi vive ancora nei nostri cuori, nei cuori di quanti ebbero il privilegio di essergli Amico. La Sua Opera oggi continua attraverso la fondazione a lui dedicata, hanno già costruito scuole per i bambini sulle Ande, il campo volo di Fiumefreddo che lui volle è dedicato alla Sua Memoria. Io non so dire, forse non voglio dire altro perchè custodisco con grandissima gelosia ogni istante, ogni parola che mi disse, i suoi racconti, come quando con il suo deltaplano finì sui cavi dell'alta tensione, ci facemmo tante risate. Non cè un modo per descrivere un Grande, la Sua Opera e la Sua breve vita lo raccontano. Visita la fondazione e se ti va di donare qualcosa sai che sarà usato con Amore per Amore. Angelo ovunque tu sia io ti abbraccio forte.
sindrome da pagina bianca
Post n°4 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da francesco_v2
Stai lì, si ha voglia di buttare due parole su un foglio, ma il foglio dispettosamente resta bianco, immacolato, i pensieri turbinano certo, non è che non cè proprio nulla da dire, ma cosa? cosa può interessare agli altri? che si sono scontrati due treni in Belgio questo già si sa era su tutti i telegiornali, che anche oggi ci sono stati incidenti e morti e vabbè, notizie di tutti i giorni, l'orrore a cui ormai ci siamo assuefatti tra un boccone di pennette ed una salsiccia, tanto il tiggì rompe o a pranzo o a cena, tanto ormai da averci resi il dramma, il dolore degli altri come se fosse una cosa asettica, quotidiana normale, tanto capita sempre agli altri. Sindrome da foglio bianco è quella strana sensazione di paura di fronte a qualcosa che vorremmo esternare da dentro di noi per trasportarla appunto in parole, messaggi che raggiungerano glia altri, lasciando viaggiare da noi verso glia ltri impressioni, pareri, suggestioni o anche semplicemente disinteresse, in fondo chi scrive, a meno che non lo fa per professione scrive per lo più per se stessa, quasi come per parlarci a quel dentro impalpabile ma percettibile, a volte così tanto presente da rendersi pure fastidioso, come se avessimo bisogno di un media, il foglio bianco, per dirci delle cose , alle nostre stesse coscienze. Ed il pensiero non vuole uscire, vuole restare segregato nel suo antro, lì al riparo dall'invadenza degli occhi indiscretì, quasi fosse esso stesso una entità a parte distinta da noi, dotata di volontà sua, ribelle a suo modo nel volere restare incatenato, tra un neurone e l'altro, parole che dalla bocca si rifiutano di venire giù fino in fondo alle dita che accarezzano una tastiera nera, come il carbone, nera come i penseri che a volte ci attanagliano la mente e fuligginosi quasi fossero reduci da chissà quale misteriosa miniera. Già la miniera del pensiero, l'origine nebuloso delle idee che pian paino prendono forma, si assotigliano fino a trasformarsi in suono, ora melodioso, ora rabbioso, ora dolce, a seconda dello stato d'animo che li governa; e si perchè è lo stato d'animo il padrone assoluto del pensiero, non importa quanti libri hai divorato, non importa quanti filosofi hai mangiato, non servono quanti matematici ti hanno spiegato, per gestire la vita tutto questo ti è di supporto ma non è l'essenza, forse paghiamo ancora le infauste conseguenze a quel famigerato morso che Adamo diede alla mela, dall'albero della conoscenza, e si, in fondo non è la conoscenza che rende felici, non è sapere cosa fece Carlo magno o chissenefrega a renderti quella felicità che cerchi, a cosa ti serve sapere il cambio del dollaro se alla sera ti ritrovi comunque senza una parola nuova da dire a qualcuno. Eppure a pensarci bene abbiamo sempre qualcuno a portata di mano cui dire ogni sera una parola nuova, uno che ci portiamo dietro da una vita, uno che forse non conosciamo così bene e nemmeno così in fondo, uno che non ci ha mai lasciato, nel bene e nel male e quando sembra che non abbiamo più nessuno con cui parlare tòh, guarda l'incantesimo lui salta fuori, ma sai che non ci avevo fatto caso? è vero posso parlare a me stesso, posso dire a me stesso quelle parole nuove, chi altri a quest'ora di sera? e come per magia la sindrome del foglio bianco adesso è scomparsa, impaurita soggiogata da una nuova consapevolezza, ha capito che il coraggio di agire è più forte di lei.
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Inviato da: sagredo58
il 05/05/2014 alle 13:01
Inviato da: una.mela
il 14/03/2014 alle 20:57
Inviato da: francesco_v2
il 14/03/2014 alle 15:44
Inviato da: una.mela
il 14/03/2014 alle 15:31
Inviato da: francesco_v2
il 01/04/2013 alle 23:24