Creato da: francesco_v2 il 05/02/2010
l'ideale ed il reale pensieri in moto perpetuo

i bambini il nostro futuro

Aiutare e sostenere i bambini... tutti!!!

di fronte ad avvenimenti infami

indignarsi non BASTA!!!

 

Occorre agire ADESSO!!!

POLIZIA DI STATO

TELEFONO AZZURRO

DON FORTUNATO DI NOTO

non vergognarti di denunciare

domani potrebbe essere tardi!!!

 

diversamente abile, e se toccasse a te?

LA SINDROME DI DOWN NON E' UNA MALATTIA.
LE PERSONE CON LA SINDROME DI DOWN NON CERCANO UNA MEDICINA, VOGLIONO SOLO ESSERE TRATTATE COME GLI ALTRI !!!
IL 93% DEI CONTATTI NON COPIERA' QUESTO MESSAGGIO....
SPERO CHE TU CHE STAI LEGGENDO ORA VOGLIA FAR PARTE DEL RESTANTE 7% CHE METTERA' QUESTO MESSAGGIO NELLA SUA BACHECA !!

 

Due mie vecchie amiche di blog

precedente, della mia vita di prima

insomma... evviva cè l'hanno fatta

hanno pubblicato, io corro a leggerli

sono uno spasso nel loro blog.

questo libro è certamente all'altezza del

loro acume.

Erba e Sara sono felice per voi.

Vi auguro di cuore uno splendido

successo.

 

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donna con te

 

 
 
 
 

LE FIGARO

 

 

 
« modi di dire:non ci credo però non si... »

LA GIUSTIZIA TERRENA...PARDON ITALIANA.

Post n°15 pubblicato il 03 Maggio 2010 da francesco_v2
 

L'INFAMIA ELEVATA AL RANGO DI GIUSTIZIA.

E' da settimane che seguo lo SCIOPERO DELLA FAME condotto dal mio amico Angelo Grasso in quel di Torino, sciopero della fame intrapreso quale via pacifica alla protesta per l'infame ingiustizia di vedersi SOTTRATTE LE FIGLIE LEGALMENTE dalla ex moglie polacca e dalla di lei madre; tutto legalmente per carità la pia donna che fa la dentista e certamente guadagna qualche misera somma (da dichiarare al fisco), applica la sentenza del tribunale civile di Torino e non fa più incontrare le figlie al padre che si è visto derubato, non di tutto ma della vita stessa.

Non sono rari questi casi in Italia, ormai i dati parlano chiaro si tratta di una emergenza sociale spesso per come è stato ampiamente dimostrato, causate da false accuse e prese per verità incontaminate da stuoli di professionisti tra avvocati (disinteressati) psicologi (ligi alla deontologia professionale) e giudici incolpevoli dato che dis_applicano la legge sull'affido condiviso secondo una interpretazione aliena agli stessi interessi dei figli. Il perno ruota attorno ad un periodo semplice "CON PREVALENTE PERMANENZA PRESSO IL DOMICILIO DELLA MADRE" in pratica hanno aggirato l'ostacolo riaffermando nella pratica quoditiana l'affido esclusivo, perchè resta nella discrezionalità della madre NON organizzare feste e festini proprio nel giorno di visita, e se fioccano le denunce tra trenta anni ne parliamo se va bene.

Tornando ad Angelo, io resto allibito di fronte alla lettera di un padre che ho ricevuto oggi e che pubblico con il suo consenso qu' di seguito ed integralmente.

Torino, 3/5/2010
           Oggi, giorno del mio 49° compleanno, mi sono fermato a riflettere sulla mia attuale difficile situazione e  ho concluso quanto segue.
          Il mio posto non è qui (a casa dei miei genitori), ma a casa mia assieme alle mie figlie.
          Il mio ruolo non è quello di questi ultimi due mesi, ma quello di papà di Elena ed Elisabetta.
          Quindi insisto: o torno a casa mia a fare il papà delle mie figlie entro breve tempo, oppure mi lascio morire di fame
          Continuerò in maniera sempre più decisa il mio sciopero della fame finchè non sarò tornato al mio ruolo e al mio compito che mi è stato assegnato da Dio e che una polacca ha barbaramente deciso di togliermi.
          O papà o… morto.
                                                      Angelo

 

Quali sono i commenti o i consigli che si possono dare ad un padre come siamo ormai a migliaia in Italia e che versa in queste condizioni? Il sostegno morale non basta più, urge una riforma immediata della legge perchè non possiamo più appellarci alla clemenza del giudice, quì vige una dis_cultura che vede noi padri detentori del solo diritto di metterci gli spermatozoi (così mi disse una infermiera all'uscita della sala parto alla nascita della mia prima figlia) e del dovere di dare tutto ciò che abbiamo anche a costo di patire la fame, anche quando si tratta di (nutrire) una povera dentista.

Non è certo dallo sconforto però il luogo da cui dobbiamo muovere le nostre azioni, ma dall'idea che questa manica di avvocati, psicologi e giudici STANNO COSTRUENDO UNA SOCIETA' CHE NON RICONOSCE PIU' L'IMPORTANZA DEL RUOLO EDUCATIVO DEI PADRI NELLA VITA DEI FIGLI.

Non ci basta più lo sdegno, lo stupore, occorre altro, le associazione ed i movimenti siamo tutti troppo frazionati e si sente la mancanza di un qualsiasi coordinamento, condizione che ci rende politicamente deboli e  socialmente inefficaci.

Il mio auspicio è quindi quello che oltre a stringerci tutti accanto ad Angelo facendo nostro il suo dramma personale, siamo tutti capaci di stringerci attorno a quella che è ormai una ineluttabile necessità, PADRI CHE VOGLIAMO DIFENDERE IL DIRITTO DEI NOSTRI FIGLI A NON RESTARE ORFANI DI PADRE, BENCHE' IN VITA IL GENITORE.

CHIEDO AGLI AMICI BLOGGERS ED ALLA COMUNITA' TUTTA DI FARE GIRARE QUESTO POST IL PIU' POSSIBILE, A DISCUTERE IL PROBLEMA NEI FORUM ED IN OGNI LUOGO VIRTUALE E NON AFFINCHE' LA SOCIETA' CIVILE PRENDA REALMENTE COSCIENZA DELLA GRAVITA' E DELLA VASTITA' DEL FENOMENO.

Francesco Vecchio


 

 
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