Creato da shardana0 il 12/02/2006

Sardinia

Storia della Sardegna e del suo popolo - Arte, Tradizioni e cultura. Attualità, Cronaca, Società , Politica, Satira ed altro…

 

« La legge sia uguale per ...Per i politici è tempo d... »

Crocifisso si, crocifisso no.....

 

Con la sentenza che dice no alla presenza del Crocifisso a scuola, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha paradossalmente negato se stessa, in quanto ha calpestato il più alto, il più sacro, il più intimo, il più inviolabile dei diritti umani: quello della libertà interiore. Dico libertà interiore, ancor prima che religiosa, perché alzare gli occhi alla parete dove sta appeso quel Simbolo per rivolgergli una rapida preghiera, un'invocazione, una supplica, un ringraziamento, fa parte della più elementare e vitale libertà: quella di coscienza.

Ora i giudici europei in nome di una presunta violazione dei diritti di una minoranza appartenente ad altre religioni e di una minoranza politica tanto esigua da essere ormai quasi inesistente, negano il diritto della pressoché totale maggioranza dei cittadini italiani di conservare nelle aule il Simbolo della nostra millenaria fede, delle nostre più profonde radici, della nostra basilare e viscerale esigenza di libertà interiore, affermando che lo Stato è tenuto a conformarsi alla neutralità confessionale nell'ambito dell'educazione pubblica "al fine di accrescere la capacità degli alunni a pensare criticamente".
Inoltre, la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche sarebbe inoltre "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni".

L’Italia si divide per l’ennesima volta in due schieramenti dalle idee contrapposte. Questa decisione ha fatto esplodere l'ennesima improduttiva polemica. Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici. La Cei e il Vaticano attaccano. Più cauto il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani, ma la sinistra esprime il suo parere favorevole nella rassegna stampa di Uno Mattina, Paolo Ferrerò, l'esponente di uno dei tanti partiti comunisti ha affermato che la sentenza che toglie i Crocefissi è giusta e ci voleva, un segnale di laicità che andrebbe applicato a tutti simboli religiosi (cristiani ma non musulmani, è una questione di cultura). Dimenticando tutti quei docenti che usano la cattedra come un pulpito da usare a proprio piacimento dal quale indottrinare i futuri elettori. Quella è una propaganda elettorale bella e buona, diretta e mirata. Non è forse il voler inculcare certe ideologie anche una sorta di catechesi laica?

Gli sdegnati cattolici italiani che hanno dimenticato Il significato autentico della pratica religiosa e non considerano più il crocifisso come un simbolo religioso, ma lo usano come un amuleto svuotato di ogni senso di solidarietà e fratellanza, non devono scandalizzarsi più di tanto ma riflettere e rammentare che noi stacchiamo Cristo dalla Croce tutti i giorni. Quando allontaniamo dalla scuola un nostro simile ritenendolo diverso. Quando volgiamo lo sguardo per non guardare gli umili occhi di un debole che chiede aiuto. Quando non insegniamo a nostro figlio a cedere il posto a una donna incinta, anche se è nera, cinese o se indossa lo chador. Strappiamo Cristo dalla Croce tutti i giorni. Quando accettiamo che in nostro nome vengano abbandonati in mare o re-spinti i disperati. Quando per difendere radici cristiane, vengo meno all'insegnamento cristiano. Quando concediamo la nostra fiducia a chi per primo tradisce i principi e i valori che predica. Gettiamo Cristo nel fango tutti i giorni. Quando scriviamo sulle fibbie dei nostri soldati "Gott mit uns" (Dio è con noi). Quando, coscienti dei nostri peccati, scagliamo la prima pietra. Quando all'amore che dovrebbe governare le coscienze, sovrapponiamo il valore materiale e il denaro. Quando incolpiamo giudici lontani di costringerci a togliere un crocifisso da una parete da qualche tempo spoglia.

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Commenti al Post:
nientesono
nientesono il 10/11/09 alle 21:02 via WEB
Purtroppo già da qualche anno si intravvedeva questa svolta,i miei nipoti non hanno più portato a Natale un pastorello per il presepe che si allestiva a scuola e il presepe è ormai scomparso,mentre sino a poco tempo fa tutti i bambini partecipavano alla preparazione entrando così nello spirito Natalizio,Gesù bambino che nasceva e tutti che accorrevano a ossequiarlo. Da un sondaggio in TV il 98% dei cittadini hanno giudicato negativamente la sentenza della Corte Europea e spero che le nostre istituzioni la facciano revocare,ognuno in casa sua può affiggere quello che vuole,certo non andremo ad affiggerlo nelle loro scuole!
 
insorgente
insorgente il 11/11/09 alle 18:26 via WEB
Mi trovi particolarmente d'accordo lì dove parli di una "minoranza politica tanto esigua da essere ormai quasi inesistente".
Minoranza che, pur essendo tale, pretende di imporre - ed in effetti impone - il proprio credo (l'ateismo) a milioni di persone.
Ora, essere atei è un diritto, imporre l'ateismo no.
L’universo dei simboli non si cancella impunemente, soprattutto quando essi rimandano alle sorgenti più profonde dell’identità dei singoli e dei popoli: chi pensasse di farlo in nome della “laicità”, dimostrerebbe invece soltanto un laicismo pregiudiziale, ideologico.
Perché “laicità” significa etimologicamente ciò che fa riferimento al popolo (“laòs”), e - correttamente inteso - l’ispirarsi a questa idea vuol dire tutelare, servire e promuovere il bene comune, senza cedere a interessi di parte.
Un’altra idea di laicità, pensata contro qualcuno o a servizio di una minoranza ideologica, non ci renderà migliori, rischierà anzi di ferire al cuore il processo difficile e lento della costruzione della casa comune europea.
La non condivisione trasversale espressa da parte della classe politica del nostro Paese alla sentenza - fatte salve pochissime eccezioni, non esenti da pregiudizi ideologici - è un segno importante: almeno questa volta, la voce di chi è delegato dal voto a rappresentare la coscienza comune ha dato un segnale credibile e significativo per tutti.
Aggiungo che che la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che decreta la rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche italiane, è alquanto contraddittoria, perchè non ha ritenuto neanche di considerare quanto il Consiglio di Stato italiano aveva sancito in materia, proprio in risposta al quesito della stessa signora Soile Lautsi.
La VI sezione del Consiglio di Stato, con la decisione n. 556 del 13 febbraio 2006, respinse il ricorso della signora Lautsi che chiedeva la rimozione del crocefisso nelle aule della scuola media di Abano Terme (Padova), frequentate dai figli.
Entrando nel merito della questione, il Consiglio di Stato ha scritto:

"È evidente che il crocefisso è esso stesso un simbolo che può assumere diversi significati e servire per intenti diversi; innanzitutto per il luogo ove è posto.
In un luogo di culto il crocefisso è propriamente ed esclusivamente un 'simbolo religioso', in quanto mira a sollecitare l'adesione riverente verso il fondatore della religione cristiana.
In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all'educazione dei giovani, il crocefisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile.
In tal senso il crocefisso potrà svolgere, anche in un orizzonte 'laico', diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni.
In Italia, il crocefisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l'origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.
Questi valori, che hanno impregnato di sé tradizioni, modo di vivere, cultura del popolo italiano, soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale, accolte tra i 'Principi fondamentali' e la Parte I della stessa, e, specificamente, da quelle richiamate dalla Corte costituzionale, delineanti la laicità propria dello Stato italiano.
Il richiamo, attraverso il crocefisso, dell'origine religiosa di tali valori e della loro piena e radicale consonanza con gli insegnamenti cristiani, serve dunque a porre in evidenza la loro trascendente fondazione, senza mettere in discussione, anzi ribadendo, l'autonomia (non la contrapposizione, sottesa a una interpretazione ideologica della laicità che non trova riscontro alcuno nella nostra Carta fondamentale) dell'ordine temporale rispetto all'ordine spirituale, e senza sminuire la loro specifica 'laicità', confacente al contesto culturale fatto proprio e manifestato dall'ordinamento fondamentale dello Stato italiano.
Si deve pensare al crocefisso come ad un simbolo idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato.
Nel contesto culturale italiano, appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti, più di esso, a farlo.”

 
splendida14
splendida14 il 18/01/10 alle 21:04 via WEB
Quanto tolgono i crocefissi dalle aule del tribunale , la Bibbia dove a mettono ?A parere mio , può togliere nelle scuole , va in giro per le montagne piu' nascoste che stanno vi è sempre un crocefisso sulle strade , vai sul Monde Cervino , vi è una grande Croce in ferro , sai che dico fanno solo ridere
 
marilu51m
marilu51m il 24/01/10 alle 15:15 via WEB
Contraria al 100x 100 alla rimozione del crocifisso dalle nostre scuole !!! Sono cattolica , ma non praticante , non sono una fanatica della religione , ma nostro SIGNORE in croce appeso ai muri deve restare lì dove è sempre stato ! X cio che riguarda cio che hai scritto che crocifiggiamo GES§ tutti i giorni non dando ospitalità e rifugio a chi arriva con un barcone da noi , beh , quì non sono tanto d'accordo ! Abbiamo già fatto anche troppo negli anni x questa gente , non possiamo farci carico di tutti i disperati del mondo , l'italia non è il rifugio peccatorum !!!! Gia facciamo fatica ad andare avanti noi figiriamoci così , i centri d'accoglienza sono al collasso , e per di più quste persone invece di esserci riconoscenti , protestano anche ! Non sono razzista , ma dico , se quì non stanno bene perchè non tornano a casa loro ? Senza calcolare che tutta questa gente la manteniamo noi ... e senza contare che la maggior parte non sono assolutamente delle brave persone , appena riescono a scappare dai centri ne combinano di cotte e di crude ! Ma non ci bastano i nostri delinquenti ? Dobbiamo sopportare anche quelli degli altri paesi ? Accoglire va bene ma fino ad un certo punto e solo se si ha la possibilità di dare loro una vita dignitosa ed un lavoro , ma se non c'è il lavoro neppure x noi !!!!!
 
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