Triballadoresdi Vittorio Casula |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
« Il Giornalone | Legislazione » |
Post n°1597 pubblicato il 21 Marzo 2014 da deosoe
LE PAROLE DI DON LUIGI CIOTTI ALLA VIGILIA DELLA VEGLIA CON IL PAPA E DEL 22 MARZO A LATINA Il 21 di marzo, ormai da 19 anni, non è più soltanto il primo giorno di Primavera. Oggi, come ogni anno, in tutta Italia si ricordano tutte le vittime innocenti delle mafie. Sono circa 900. Un lungo elenco per ricordare tutti, ma proprio tutti quei cittadini e cittadine che hanno perso la vita per la nostra libertà, la nostra democrazia. Lo facciamo insieme, nella Giornata nazionale della memoria e dell'impegno promossa da Libera e Avviso pubblico, perché vogliamo che in questo giorno di risveglio della natura anche il nostro contesto sociale si ri-svegli e ri-parta la primavera della speranza, della verità e della giustizia. don Luigi Ciotti su Il Manifesto | 21 marzo 2014 Scriveva il giudice Antonino Caponnetto che la «mafia ha più paura della scuola che della giustizia». Non era retorica. Tutto ciò che significa accendere le luci, sentirsi meno soli, tutto ciò che si fa trasformando l'«io» in «noi», fa paura ai poteri criminali che vivono invece di occulto, di oscuro, di nascosto. Per questo la mafia ha paura anche dello sport. Lo sport del campo, del campetto, del campaccio, delle scuole calcio di Rizziconi, in Calabria, o di Quarto, alla periferia di Napoli, veri e propri pezzi di vita sottratti alla criminalità e diventati momenti di speranza. Campi dove si gioca, si corre, si combatte la paura. Non è un caso che fra le iniziative che riempiranno la nostra giornata della memoria e dell'impegno, c'è anche un momento che riguarda proprio la scuola e lo sport. Stasera, con i familiari delle vittime innocenti di mafia saremo a pregare con Papa Francesco, e domani ci trasferiremo a Latina, una terra di frontiera chiamata a respingere l'offensiva di mafie vecchie e nuove. Ed è qui che parleremo anche di sport e di scuola. Cioè di futuro. Perché queste parole, fra mille problemi e contraddizioni, sono due delle strade da percorrere per cercare un avvenire migliore per il nostro Paese. La mafia, le mafie vogliono proprio questo: rubarci il futuro, condannarci alla rassegnazione, all'immutabilità delle cose, alla loro impossibilità di cambiare. E le cose, invece, possono cambiare anche attraverso i gol. Anche i gol ragazzini, bambini, ingenui, segnati dentro porte senza reti, in campi a volte senza righe bianche, in partite che non vorrebbero finire mai. Per tutto questo oggi saremo con Papa Francesco e domani ci troveremo a Latina. Pronunciando come facciamo da 20 anni, tanti ne sono passati dalla nascita di Libera, il lungo elenco delle vittime innocenti di mafia. Un elenco che percorre la storia del nostro Paese. Che ci fa sentire addosso non solo l'importanza del ricordo, ma anche la necessità di dargli vita, di portarlo in giro per un'Italia che non può ignorare ciò che avviene nella sua pancia: le tante energie inghiottite dai poteri criminali, le mille opportunità economiche, culturali, umane risucchiate dalle mafie. Saremo a Latina dunque, per tutto questo. Per fare i conti con la memoria e con il futuro don Luigi Ciotti su La Gazzetta dello Sport | 21 marzo 2014 |
https://blog.libero.it/triballadores/trackback.php?msg=12701540
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
INFO
PAE
ARCIPELAGHI DI GIOVANNI COLUMBU
"SU RE" DI GIOVANNI COLUMBU
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: kimty
il 30/09/2015 alle 10:06
Inviato da: nery_alias_nerina
il 01/07/2015 alle 17:47
Inviato da: Lefe.dy
il 21/04/2015 alle 20:18
Inviato da: anastasia_55
il 20/02/2015 alle 19:05
Inviato da: irene_mori
il 20/02/2015 alle 16:22
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.