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Post n°1801 pubblicato il 22 Luglio 2014 da deosoe
Rischi nella produzione di materie plastiche Nell'ultimo numero della rivista ISL è stato pubblicato un approfondimento dedicato al settore della produzione di materie plastiche. Da questo interessante lavoro riprendiamo alcuni temi di utilità nella nostra attività di tutela. Le plastiche si classificano in tre tipologie: termoplastica; pastiche termoindurenti; elastomeri. Le termoplastiche sono materiali che acquistano malleabilità sotto l'azione del calore e si irrigidiscono in seguito a raffreddamento. Il processo di fusione può essere ripetuto più volte a partire da materiali già formati. Alcuni esempi sono rappresentati da; polietilene (pe), polietilene, polistirene, polivinilcloruro (PVC), poliammide (PA), ecc.. Le plastiche termoindurenti meglio note come resine, sono materie plastiche che una volta formate non possono più essere alterate. Le singole macromolecole reticolano formando legami covalenti tridimensionali che conferiscono rigidità alla struttura. La reazione di indurimento avviene per riscaldamento oppure mediante trattamento con radiazione elettromagnetica (spesso ultravioletta). Vengono utilizzate per mastici, vernici, isolamenti (poliuretani), rivestimenti, ecc. sono destinate principalmente all'ottenimento di stampati aventi resistenze meccaniche molto elevate. Gli elastomeri che possono essere sia termoplastici che plastiche termoindurenti sono materiali che possiedono elasticità e rientrano in questa categoria le gomme. Un problema importante lo riveste l'ambiente di lavoro visto l'alto grado di polverosità, di agenti chimici nocivi da essa convogliata oppure che si presentano in altra fase, come i fumi e i vapori. Ma tra gli agenti fisici sono da evidenziare anche il rumore (determinato dal funzionamento congiunto delle macchine e delle attrezzature di lavoro durante il processo produttivo); le vibrazioni (all'utilizzo dei carrelli elevatori semoventi che determinano vibrazioni al corpo intero); le sostanze pericolose (materie prime e additivi oggetto di miscelazione) così come i prodotti di reazione che si formano durante i processi di lavorazione, in seguito alla loro modificazione termica ad elevata temperatura. n° 29 2014 numero newsletter-1.doc
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