Triballadoresdi Vittorio Casula |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
« INPS | INAIL » |
Post n°2483 pubblicato il 03 Luglio 2015 da deosoe
Svimez: nel 2009 l'81% degli under 30 che ha perso il lavoro ha fatto corsi di formazione I giovani italiani non sono inattivi e non si rassegnano a restare disoccupati: l'81% dei giovani che nel 2008 aveva un lavoro e l'ha perso, nel 2009 si è inserito in processi di formazione. Ma non è bastato, perché nel 2010 l'occupazione è risalita solo del 3%. Negli anni di crisi 2008-2010 inoltre il divario Nord/Sud della disoccupazione giovanile under 30 si è triplicato, passando da un gap dell'11% del 2008 al 32% del 2010, mentre i 17-20enni sono passati al Sud da un tasso di occupazione dell'80% al 25% del 2010 e i disoccupati laureati sono cresciuti più al Centro-Nord che al Sud. Secondo la SVIMEZ occorre incentivare i datori di lavoro ad assumere giovani disoccupati, potenziare le agenzie del lavoro e promuovere nei giovani una maggiore attenzione a investire in competenze e conoscenze maggiormente spendibili sul mercato. Giovani dinamici: l'81% dei giovani che nel 2008 aveva un lavoro e l'ha perso, nel 2009 si è inserito in processi di formazione. Ma non è bastato - In base a elaborazioni degli autori, negli anni 2008-2009 su 100 giovani italiani in età 17-30 anni che avevano un lavoro, 41 l'hanno perso. Ma non sono stati con le mani in mano: quasi l'81% dei giovani che nel 2008 aveva un lavoro e l'ha perso, nel 2009 si è inserito in processi di formazione. Di questi, 1 su 4 nel 2010, al termine del periodo formativo, è uscito dalla categoria "formazione". Ma il più delle volte purtroppo è tornato nuovamente a ingrossare le fila dei disoccupati. Nel 2010 infatti il numero degli occupati è cresciuto solo del 3%. Negli anni 2008-2010 triplicato il divario Nord/Sud della disoccupazione giovanile - Dal 2008 al 2009 il tasso di disoccupazione giovanile al Centro-Nord più che raddoppia, passando dal 6 al 15%, per effetto probabilmente della chiusura di numerose piccole e medie imprese. Il Sud parte da una situazione già ben peggiore, in quanto maggiore di 11 punti percentuali rispetto al dato dell'altra ripartizione: in più, schizza dal 17 al 46%, con un aumento del 29% rispetto al +9%, cioè tre volte tanto. In altri termini, negli anni di crisi 2008-2010 il divario Nord/Sud della disoccupazione giovanile si è triplicato, passando da un gap dell'11% del 2008 al 32% due anni dopo. Sia al Centro-Nord che al Sud cala l'occupazione maschile, mentre le donne leggermente recuperano; ma nel Mezzogiorno lavora solo una giovane su due - Nel 2008 il 96% degli uomini e il 93% delle donne giovani al Centro-Nord era occupato; nel 2009 i giovani scendono giù di 8 punti percentuali, all'88%, mentre le giovani arrivano all'81%. Nel 2010 gli uomini scendono ancora, all'85%, mentre le donne risalgono all'82%. I più giovani (17-20 anni) i più colpiti: occupati al Sud dall'80% del 2008 al 25% del 2010 - Analizzando più nello specifico l'andamento per fasce d'età, emerge che la scure si abbatte soprattutto sui più giovani: dopo il crollo del 2008, le fasce d'età 21-25 e 26-30 anni iniziano a recuperare in entrambe le ripartizioni, pur restando strutturalmente distanti (circa il 90% di occupati nel 2010 al Centro-Nord rispetto al 66% del Sud nella fascia 26-30 anni). Decisamente pesante la dinamica dell'occupazione dei 17-20enni: al Centro-Nord praticamente si dimezza, passando da un tasso di occupazione del 93% nel 2008 al 54% a fine 2010; al Sud crolla vertiginosamente dall'80% del 2008 al 25% del 2010. Dal 2008 al 2010 aumentano i laureati disoccupati, più al Centro-Nord che al Sud - Aumentano, nelle due ripartizioni nel periodo in questione i laureati disoccupati. In proporzione, al Centro-Nord più che al Sud: dal 6% del 2008 al 14% del 2010, mentre il Sud cresce pure, ma dal 9 al 13%. Trova quindi conferma l'ipotesi secondo cui i giovani italiani di fronte alla crisi tornano a investire in educazione, ma non riescono comunque a trovare sbocchi occupazionali. Le proposte: incentivi ad assumere disoccupati, potenziare agenzie del lavoro e maggiore attenzione alle professioni più richieste dal mercato - Il profilo dei giovani che emerge dallo studio è quello di "giovani molto coraggiosi. Giovani con i piedi per terra, consapevoli della difficoltà del panorama occupazionale a cui stanno andando incontro, ma che con un atteggiamento di grande dignità e coraggio non si arrendono". Nell'eterna querelle sui giovani mammoni e bamboccioni, l'immagine che emerge è quella di "giovani che di fronte all'ineluttabilità del proprio destino preferiscono lottare, rimettendosi in discussione, tornando a studiare e a formarsi, cercando di rinnovarsi e di adeguarsi ad un mercato sempre più in evoluzione".
|
https://blog.libero.it/triballadores/trackback.php?msg=13237103
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
INFO
PAE
ARCIPELAGHI DI GIOVANNI COLUMBU
"SU RE" DI GIOVANNI COLUMBU
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: kimty
il 30/09/2015 alle 10:06
Inviato da: nery_alias_nerina
il 01/07/2015 alle 17:47
Inviato da: Lefe.dy
il 21/04/2015 alle 20:18
Inviato da: anastasia_55
il 20/02/2015 alle 19:05
Inviato da: irene_mori
il 20/02/2015 alle 16:22
CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.