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« La RepubblicaIl Santo del giorno »

Statuto Albertino

Post n°2591 pubblicato il 25 Ottobre 2015 da deosoe

 

 

LO STATUTO ALBERTINO

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LA NASCITA DELLA
COSTITUZIONE ITALIANA
"SANA E ROBUSTA"  C O S T I T U Z I O N E :
la conoscenza dei nostri diritti e doveri ci aiuta a crescere più forti

Statuto AlbertinoLa Costituzione Italiana nasce dalle ceneri dello Statuto Albertino, concesso il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto, re del Piemonte e Sardegna, ai suoi sudditi.
Lo Statuto Albertino è stata la prima Costituzione dello Stato Italiano, soltanto che, a differenza dell'attuale Costituzione, era stata "concessa" dal sovrano ai suoi sudditi e, quindi, era espressione della sovranità del re.
Era composto da 84 articoli ed era flessibile, nel senso che si poteva modificare con legge ordinaria (l'attuale Costituzione, invece, è, come si vedrà, rigida, ossia necessita un procedimento particolarmente complesso per essere modificata). Inoltre, era una Costituzione liberale: considerava, in altre parole, la proprietà privata e la libertà dei cittadini, ma non tutelava molti di quei diritti "sociali" che occupano un posto importantissimo nell'attuale assetto legislativo.
Dopo la guerra d'indipendenza (1859), Vittorio Emanuele II fu proclamato re d'Italia e lo Statuto Albertino divenne la prima Costituzione dell'Italia unita e rimase in vigore, pur se con alcune modifiche, anche per tutta la durata del regime fascista.
Il 25 luglio 1943 (data che segna la fine del fascismo) il re, con i poteri che lo Statuto Albertino stesso gli aveva conferito, fece decadere Mussolini da capo del Governo.
I mutamenti sociali e politici che erano intervenuti in Italia negli ultimi anni avevano reso sempre più impellente la necessità di operare dei grossi cambiamenti costituzionali.
In particolar modo si pose il problema di risolvere due questioni:
- Scegliere la forma di governo che doveva assumere la "nuova" Italia;
- Nominare un nuovo organo, eletto da tutti gli italiani (l'Assemblea Costituente), con il compito di formare una nuova Costituzione.
Così, per la prima volta, il popolo italiano fu chiamato a votare a suffragio universale, cioè tutti i cittadini maggiorenni, sia uomini che donne, per scegliere la forma di governo che doveva assumere l'Italia e per eleggere i membri dell'Assemblea Costituente.

Stemma della Repubblica ItalianaIl 2 giugno 1946, con 12.717.923 voti contro 10.719.284 fu scelta la Repubblica.

L'Assemblea Costituente, invece, fu scelta con un sistema elettorale detto proporzionale, per verificare la misura del consenso che ciascun partito politico rivestiva all'interno del paese.
Il quadro politico della nuova Italia vide due principali schieramenti politici a confronto: la Democrazia Cristiana da un lato, i partiti comunisti e socialisti dall'altro. E proprio tramite l'accordo tra questi due schieramenti (il cosiddetto compromesso costituzionale) che fu formata la Costituzione attuale.
Il compromesso fu la vera forza della Costituzione: ciascuna parte dovette rinunciare a qualcosa e accettare qualcos'altro, pur di raggiungere l'accordo. E proprio in questo modo si riuscì ad ottenere, con un larghissimo consenso, l'approvazione della Costituzione.
E così, il 22 dicembre 1947, fu approvato il testo della Costituzione della Repubblica Italiana, entrata poi in vigore il 1 gennaio 1948.

La nuova Costituzione si distingue dallo Statuto Albertino sotto molti aspetti. Innanzi tutto non è considerata come "concessione", ma come frutto della decisione democratica dei rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti: è la manifestazione della sovranità popolare.

In secondo luogo, come già detto, è una costituzione rigida, ossia modificabile soltanto con un procedimento molto complesso, detto aggravato. La rigidità è una garanzia fondamentale in una repubblica democratica, perché permette che la Costituzione non sia mutata senza il consenso di tutti, anche delle minoranze, in modo tale che i loro diritti non possano essere lesi dagli accordi tra i poteri più forti.

 

 

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