Triballadores

di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi di Febbraio 2016

il santo del giorno

Post n°2647 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da deosoe

febbraio 2016disoccupazione Lascia un commento Modifica

Sant' Augusto Chapdelaine

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Sant' Augusto Chapdelaine

 

InviaNome: Sant' Augusto ChapdelaineTitolo: Martire in CinaRicorrenza: 29 febbraio

S. Augusto Chapdelaine nacque il 6 gennaio 1814 in Normandia da famiglia di agricoltori presso la quale rimase fino a 20 anni, quando entrò nel seminario di Coutances dove fu ordinato sacerdote nel 1843.

Fu destinato come parroco a Boucey ma presto maturò la vocazione missionaria per cui entrò nella Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1851 e, dopo breve preparazione, fu inviato nel 1852 alla missione cinese di KuangSi.

Si fermò comunque alla frontiera della Cina per apprendere la lingua prima di affrontare le vere e proprie fatiche apostoliche alle quali si dedicò a partire dal 1855. Quasi subito però fu denunciato alle autorità e, nonostante avesse cercato di trovare rifugio nella casa di un mandarino cristiano, all'inizio del 1856 fu arrestato insieme con alcuni confratelli. Rinchiuso in una gabbia di bambù con la testa fuori dalle sbarre superiori, già morto fu condannato alla decapitazione il 29 febbraio dello stesso anno.

Fu beatificato il 27 maggio 1900 da Papa Leone XIII e canonizzato il primo di ottobre del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 120 cristiani morti in Cina tra il XVII e XX esimo secolo.

 

 
 
 

San Valentino

Post n°2646 pubblicato il 14 Febbraio 2016 da deosoe

 


San Valentino

 

InviaNome: San ValentinoTitolo: MartireRicorrenza: 14 febbraioProtettore di: amanti, epilettici, innamorati

S. Valentino, prete della Chiesa Romana; si era dedicato in modo particolare, assieme a S. Mario e alla propria famiglia, al servizio dei martiri imprigionati sotto l'imperatore Claudio II.

Il suo zelo non poteva passare inosservato ai pagani. Fu cercato ed arrestato.

I soldati, dopo averlo malmenato, lo condussero al tribunale del prefetto.

— Valentino, cominciò questi, perché sollevi mezza Roma contro l'imperatore e converti i Romani al Cristianesimo?

— Perchè questa è la volontà di Dio, di quel Dio che solo è padrone, creatore del cielo e della terra, unico e vero Dio.

— Ma non conosci i decreti dell'imperatore che bandiscono da Roma i Cristiani e vietano ogni ulteriore predicazione?

— Sì, o prefetto, noi conosciamo tali decreti, ma conosciamo anche le parole dello Spirito Santo : « È necessario ubbidire più a Dio che agli uomini ».

— Suvvia, sacrifica agli dèi e alla gloria dell'imperatore, ed io ti farò sommo sacerdote!

— Le tue lusinghe sono inutili. Io non ti ubbidirò mai in questo!

— Avete sentito? — esclamò indignato il prefetto rivolto ai giudici e agli sgherri. — Mi viene ad insultare in casa! Or è ricolma la misura : ti porrò alla scelta due partiti, dopo i quali sarai per sempre o felice o infelice. O subito avanzi e getti incenso sul turibolo posto innanzi al nume. ed allora avrai le divise pontificali, gli onori, i grossi stipendi che loro sono uniti; o se rifiuterai sarai gettato in una botte piena di olio bollente.

— Non temo tormenti di sorta. Pur di non offendere il mio Dio, son pronto a sostenerli!

— Basta! Hai scelto. Sia battuto colle verghe.

Fu battuto crudelmente per lungo tempo. Siccome il Signore lo sosteneva, non morì sotto i colpi, ma alla fine, esausto di forze, cogli occhi rivolti al cielo esclamò : « Nulla mai mi potrà separare dalla carità di Cristo ».

Ricondotto, tutto una piaga; dinanzi al prefetto, questi tentò un'ultima lusinga, ma essendo riuscita vana, lo condannò alla decapitazione. Era il 14 febbraio del 270.

Papa Giulio I fece edificare in suo onore una chiesa presso ponte Milvio, però le sue reliquie si conservarono nella chiesa di S. Prassede.

PRATICA. Tutta la vita di Gesù Cristo e dei santi Martiri fu un martirio non mai interrotto e voi cercate riposo e consolazioni? Oh quanto vi ingannate, se in questa vita miserabile cercate altro che patire! (Dall'Imitazione di Cristo).

PREGHIERA. O Signore, per i meriti del tuo santo martire Valentino, concedici, te ne preghiamo, la grazia di sopportare quelle piccole prove che la tua sapienza vorrà mandarci.

 

 
 
 

Interpello

Post n°2645 pubblicato il 03 Febbraio 2016 da deosoe

Interpello: co.co.co. per Enti e Federazioni Sportive Nazionali Share _n FacebookShare on Facebook+1+1Share _n TumblrShare on Tumblr

Interpello: co.co.co. per Enti e Federazioni Sportive Nazionali 0

di in 3 febbraio 2016 Ministero del lavoroInterpelli al Ministero del Lavoro

 

Interpelli al Ministero del Lavoro

 

In data 27 gennaio sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato pubblicato un nuovo interpello al Ministero del Lavoro

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In data 27 gennaio sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato pubblicato un nuovo interpello al Ministero. L'interpello è il numero 6/2016, è stato posto da CONI e ANCL e riguarda "discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI - ambito di applicazione art. 2, comma 2 lett. d), D.Lgs. n. 81/2015".

Leggi anche: archivio interpelli

Interpello al Ministero del Lavoro numero 6/2016 del 27/01/2016

Il CONI e l'ANCL, con separati atti, hanno avanzato istanza di interpello al fine di conoscere il parere della Direzione generale del Ministero del Lavoro in merito alla corretta applicazione dell'art. 2, comma 2, D.Lgs. n. 81/2015 concernente le tipologie di collaborazioni escluse dalla presunzione di subordinazione di cui al comma 1 della medesima disposizione.

In particolare, gli interpellanti chiedono se il dettato normativo di cui alla lett. d) della citata disposizione possa essere riferito anche al CONI, alle Federazioni Sportive Nazionali, alle discipline associate e agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dallo stesso CONI.

Premessa

Ai sensi del disposto di cui all'art. 52, D.Lgs. n. 81/2015, viene sancito "il superamento del contratto di lavoro a progetto", mediante l'abrogazione degli artt. da 61 a 69 del D.Lgs. n. 276/2003.

A decorrere dal 1° gennaio 2016, la disciplina del rapporto di lavoro subordinato trova applicazione nell'ipotesi di rapporti di collaborazione che si concretino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative, le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro (c.d. etero-organizzazione).

Ai sensi dell'art. 2, comma 2, lett. d), non rientrano invece nel campo di applicazione della disciplina sopra illustrata "le collaborazioni rese a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle Federazioni Sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I., come individuati e disciplinati dall'articolo 90 della L. n. 289/2002".

Le collaborazioni sportive risultano inoltre sottratte all'applicazione dell'art. 2, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2015, pertanto appare necessario fare riferimento anche alle disposizioni dettate dal D.P.R. n. 917/1986 (T.U.I.R.).

Il suddetto DPR ai fini della qualificazione dei redditi diversi si riferisce alle "indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, e quelli erogati nell'esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall'Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche"

Conclusioni

Sembra chiaro quindi l'intento del Legislatore che al fine di favorire lo svolgimento di tutte le attività sportive dilettantistiche ha utilizzato la locuzione "qualunque organismo comunque denominato" con un'accezione ampia in modo da ricomprendervi il CONI, le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di promozione sportiva nonché qualsiasi altro sodalizio sportivo non professionale da essi riconosciuto, proprio in considerazione della valenza delle funzioni sociali dagli stessi svolte connesse al benessere psicofisico della persona e a finalità di carattere educativo e formativo.

In ragione delle motivazioni che hanno indotto il Legislatore del tempo a riconoscere tale regime agevolato in risposta al quesito avanzato, il Ministero del Lavoro ritiene che esulino dall'applicazione della presunzione di subordinazione stabilita dall'art, 2 comma 1, in esame, anche le collaborazioni sportive rese in favore di tali ultimi organismi.

Interpello numero 6/2016 del 27/01/2016

 

 

  Interpello numero 6/2016 del 27/01/2016 (164,1 KiB, 9 download)

 

 
 
 

Voucher

Post n°2644 pubblicato il 03 Febbraio 2016 da deosoe

Voucher baby sitter e asili nido 2016, istruzioni INPS Share _n FacebookShare on Facebook+1+1Share _n TumblrShare on Tumblr

Voucher baby sitter e asili nido 2016, istruzioni INPS 0

di in 3 febbraio 2016 InpsVoucher baby sitter e asili nido 2016

 

Voucher baby sitter e asili nido 2016

 

L'INPS ha pubblicato l'avviso per l'erogazione dei contributi per l'acquisto dei servizi per l'infanzia, cosiddetti voucher baby sitter e asili nido 2016

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L'INPS comunica che è stato pubblicato l'avviso con le istruzioni per l'erogazione dei contributi per l'acquisto dei servizi per l'infanzia, cosiddetti voucher baby sitter e asili nido 2016, di cui all'art. 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92.

Leggi anche: Voucher per baby sitter o asili nido, circolare INPS

Il beneficio è stato introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-2015 dalla cosiddetta Legge Fornero, ovvero la 92/2012 per dare alle lavoratrici madri una valida alternativa al congedo parentale.

La Legge di Stabilità 2016 ne ha prorogato la validità anche al 2016 ma nel limite degli stanziamenti di 20 milioni di euro.

Le lavoratrici ammesse al beneficio potranno richiedere un contributo economico utilizzabile alternativamente:

  • per il servizio di baby-sitter;
  • per far fronte agli oneri degli asili nido pubblici o privati accreditati.
Voucher baby sitter e asili nido 2016, durata, beneficiari e importo.Chi è ammesso alla presentazione della domanda?

Sono ammesse alla presentazione della domanda di Voucher baby sitter e asili nido 2016 le madri lavoratrici aventi diritto al congedo parentale, dipendenti pubbliche o private, oppure iscritte alla gestione separata che siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio.

Inoltre posso accedere alla domanda anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale. In tal caso, il contributo potrà essere richiesto per un numero di mesi pari ai mesi di congedo parentale non ancora usufruiti.

Lavoratrici non ammesse

Non sono ammesse alla presentazione della domanda:

  • le lavoratrici che non hanno diritto al congedo parentale come ad esempio le lavoratrici domestiche;
  • le lavoratrici autonome, fino all'emanazione dell'atteso apposito Decreto interministeriale, ad oggi non ancora pubblicato;
  • le lavoratrici in fase di gestazione;
  • le madri lavoratrici già esentate totalmente dal pagamento di oneri degli asili nido pubblici o privati accreditati.
Misura e durata del Beneficio

Il contributo è pari ad un importo massimo di 600,00 euro mensili ed è erogato per un periodo massimo di 6 mesi, solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione di altrettanti mesi di congedo parentale ai quali la lavoratrice, di conseguenza, rinuncia. Inoltre il periodo di congedo deve essere inteso come continuativo e per mensilità piene.

Per le lavoratrici part-time il contributo va riproporzionato in base ad una apposita tabella rilasciata dall'INPS.

Come e quando presentare domanda

La domanda per accedere ai voucher baby sitter e asili nido 2016 va presentata all'INPS esclusivamente:

  • attraverso i servizi telematici di questo portale, accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo. Il servizio d'invio delle domande è disponibile attraverso il seguente percorso: www.inps.it > Servizi per il cittadino > Autenticazione con PIN > Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito > Voucher o contributo per l'acquisto dei servizi per l'infanzia.
  • attraverso i Patronati.

La domanda può essere presentata dal 1 febbraio al 31 dicembre 2016 o comunque fino ad esaurimento dei 20 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità 2016.

 

 

Per maggiori informazioni e per reperire gli allegati: www.inps.it

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Festa della Candelora

Post n°2643 pubblicato il 02 Febbraio 2016 da deosoe

 


 Presentazione del Signore (Candelora)InviaNome: Presentazione del Signore (Candelora)Ricorrenza: 02 febbraio

«Oro puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo lo tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Luca 2, 29-31).

Questa festa è chiamata con svariati nomi, ciascuno dei quali ricorda un fatto avvenuto in questa giornata in cui la Sacra Famiglia ci diede l'esempio della più perfetta ubbidienza.

Iddio nell'Antico Testamento aveva prescritto che ogni figlio primogenito fosse consacrato a Lui in memoria del beneficio fatto al suo popolo quando tutti i primogeniti degli Egiziani perirono sotto la spada dell'Angelo sterminatore risparmiando invece gli Ebrei.

Un'altra legge poi ordinava che ogni donna ebrea si presentasse al Tempio per purificarsi, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, oppure dopo ottanta, se era una figlia, portando alcune vittime da sacrificarsi in ringraziamento ed espiazione.

Siccome le due cerimonie potevano compiersi tutte due assieme, Giuseppe e Maria portarono Gesù alla città santa, quaranta giorni dopo il Natale.

Benché Maria non fosse obbligata alla legge della purificazione, poiché Ella fu sempre vergine e pura, tuttavia per umiltà ed ubbidienza volle andare come le altre.

Ubbidì poi al secondo precetto di presentare ed offrire il Figlio all'Eterno Padre; ma l'offrì in modo diverso dal come le altre madri offrivano i loro figliuoli. Mentre per le altre madri questa era una semplice cerimonia. senza timore di dover offrire i figli alla morte, Maria offrì realmente Gesù in sacrificio alla morte. poiché Ella era certa che l'offerta che allora faceva doveva un giorno consumarsi sull'altare della croce.

Giunti nel recinto del tempio venne loro incontro un vecchio venerando di nome Simeone, uomo giusto e pio, a cui lo Spirito Santo aveva promesso che non sarebbe morto prima d'aver mirato il Salvatore del mondo. Illuminato dal cielo aveva riconosciuto che il figlio di Maria era appunto l'aspettato delle genti. Presolo fra le braccia nell'entusiasmo della riconoscenza esclamò: « Or lascia, o Signore, che il tuo servo, secondo la tua parola, se ne vada in pace... »: poi benedisse i genitori del Bambino dicendo a Maria: « Ecco Egli è posto a rovina e resurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione; ed anche a te una spada trapasserà l'anima ».

Maria istruita nella Sacra Scrittura aveva già intravvisto tutte le pene che doveva patire il suo Figlio. e nelle parole di Simeone ne ebbe la dolorosa conferma.

Maria a tutto acconsente. e con mirabile fortezza, offre Gesù all'Eterno Padre, ma la sua anima fu in quel momento attraversata da una spada.

Fatta l'offerta come prescritto dalla legge del Signore, Maria e Giuseppe ritornarono nella Galilea, alla loro città di Nazaret. E il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza, e la .grazia di Dio era con Lui.

PRATICA — Maria per ubbidienza volle adempiere quanto prescriveva la legge, quantunque non vi fosse obbligata. Impariamo anche noi ad ubbidire a tutte le leggi, perchè, come dice la Sacra Scrittura, l'uomo ubbidiente riporterà vittoria.

PREGHIERA — Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l'Unigenito Figlio tuo quest'oggi fu presentato al Tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato.

FILASTROCCA - Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno

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Santa Brigida d'Irlanda

Post n°2642 pubblicato il 01 Febbraio 2016 da deosoe

Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara) Share _n FacebookShare on Facebook+1+1Share _n TumblrShare on Tumblr


Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara)

 

†Nome: Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara)Titolo: BadessaRicorrenza: 01 febbraio

 

 

Brigida dIrlanda è una Badessa, vissuta tra il 400 e il 500, patrona dIrlanda, dei fabbri, dei figli non riconosciuti, dei pollai.

Figlia di un capo pagano e di una schiava cristiana, portava il nome della dea del fuoco. A sei anni aveva deciso, in cuor suo, di diventare monaca dopo aver sentito predicare San Patrizio. La sua carità faceva arrabbiare suo padre quando donava ai poveri latte, burro e farina. Ma quando regalò la sua spada regale a un lebbroso, la lasciò entrare in convento. Brigida divenne Badessa e fondò labbazia di Kildare.

Croce di Santa Brigida

La Croce di Santa Brigida è una croce che si ottiene legando insieme mazzetti di paglia, per questo i quattro i bracci non sono in corrispondenza ma su livelli diversi. La leggenda narra che il capo pagano, suo padre, era morente e i parenti la chiamarono. Brigida gli si sedette accanto e cominciò a consolarlo, prese quindi dal pavimento della paglia e incominciò a intrecciarla a croce. I cattolici irlandesi mettono ogni primo frebbraio una croce di Santa Brigida sotto i tetti delle case.

 

 
 
 

Santa Brigida

Post n°2641 pubblicato il 01 Febbraio 2016 da deosoe

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Santa Brigida di Svezia

 

InviaNome: Santa Brigida di SveziaTitolo: Religiosa, fondatriceRicorrenza: 23 luglio

 

 

Brigida nacque da Brigero, principe di Svezia e da Sigfrida, discendente dei re dei Goti. Assai presto perdette la madre e venne allevata dalla zia. Si dice che fino a tre anni rimanesse muta, età in cui miracolosamente le si sciolse la lingua e cominciò a parlare in modo perfetto. Non ancora decenne, la notte dopo aver udito un discorso sopra la passione di Gesù, di cui era rimasta impressionatissima, ebbe la visione del Salvatore appeso alla croce, tutto coperto di sangue. Nello stesso tempo sentì una voce: « Guardami figliuola mia, ecco quello che fanno quelli che mi disprezzano e che sono insensibili all'amore che ho per loro ». Da quel tempo non potè più pensare al mistero della passione senza lagrime.

A sedici anni il padre la sposò a Ulfone, principe di Nericia. Brigida, vedendosi così giovane e impreparata a tale passo, pregò ed ottenne dal padre un anno di dilazione prima di coabitare col marito. Così i due sposi, per vicendevole consenso, passarono nella continenza il primo anno di matrimonio. La nostra Santa impiegò questo tempo nel chiedere a Dio con fervorose preghiere, con lagrime e digiuni, che si degnasse di non lasciarla deviare dai suoi precetti, di benedire il suo matrimonio, e di santificare in quel nuovo stato lei, il marito ed i figliuoli che loro avrebbe concesso.

I due sposi santificarono inoltre il vincolo matrimoniale coll'ascriversi al Terz'Ordine di S. Francesco. Ebbero quattro figli e quattro figlie: dei maschi, due morirono bambini e due diedero la vita nelle crociate per la liberazione della Terra Santa. Delle figlie, due abbracciarono lo stato matrimoniale, e due si fecero religiose, anzi Caterina è stata dalla Chiesa canonizzata.

Tutte le premure di Brigida furono rivolte ad allevare i figliuoli nel timore di Dio; dopo la nascita degli otto figli, indusse il marito a rinunciare all'onorevole carica di consigliere del re, per attendere più intensamente alla propria santificazione, e si obbligarono, per voto, a passare il restante della loro vita nella continenza. Fondarono un ospedale ove andavano spesso a servire i malati con le proprie mani. S. Brigida soprattutto si dava alla cura dei poveri e degli infermi come se fossero propri figliuoli. Dopo la morte del marito, rimase più libera di darsi interamente alla penitenza e alle opere di Dio. Fondò le Suore « Brigidine » a Wastein e per due anni le indirizzò nella via della santità. Poi venne a Roma, dove la tomba del Principe degli Apostoli e le Catacombe somministrarono un pascolo più abbondante alla sua pietà.

Spinta da un ardente amore per Gesù Crocifisso, fece un pellegrinaggio in Terra Santa. Ritornata a Roma, fu assalita da un complesso di malattie che sopportò con ammirabile pazienza. Sentendosi vicina a morire, si fece distendere sopra un cilicio per ricevere 'gli ultimi Sacramenti. Morì il 23 di luglio del 1373, all'età di 71 anni.

PRATICA. S. Brigida è perfetto modello di virtù familiari, come figliuola, come sposa, come madre e vedova.

PREGHIERA. O Signore Dio nostro, che per mezzo del tuo Figlio Unigenito hai rivelato alla beata Brigida i segreti celesti, concedi a noi tuoi servi per intercessione di lei di godere della letizia della tua eterna gloria.

 

 
 
 

I Sardi

Post n°2640 pubblicato il 01 Febbraio 2016 da deosoe

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I sardi internati e sterminati nei lager nazisti

1 febbraio 2016

Edith-Birkin-A-Camp-of-Twins-AuschwitzFrancesco Casula

Il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Per ricordare tale evento e per commemorare le vittime dell'Olocausto, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, ha istituito, il Giorno della Memoria, da celebrarsi, a livello internazionale ogni anno, proprio il 27 gennaio. Per la verità, il Parlamento italiano, dopo ben quattro anni di discussioni, l'aveva già istituito nel 2000 e per la stessa data.

E' stata una decisione quanto mai opportuna: quel genocidio di milioni di esseri umani non può infatti finire nel dimenticatoio. Come fosse roba vecchia, da consegnare, sic et simpliciter, al passato. Occorre infatti sorvegliare attentamente la nostra memoria e non dimenticare. Anche perché quel passato orribile, non è del tutto passato. Proprio in questi ultimi anni infatti inquietanti e cupe nubi si addensano nei cieli europei con l'affermarsi di movimenti e Partiti intolleranti e xenofobi. Perché questi vengano sconfitti e liquidati, soprattutto i giovani devono studiare e conoscere la tragedia immane dell'Olocausto . Hanno perciò fatto bene molte scuole sarde ma anche alcune Amministrazioni locali a utilizzare il 27 gennaio scorso, al di fuori della ritualità, per discutere e approfondire quella tragedia. Io personalmente ho partecipato alla bella iniziativa intrapresa dalla Biblioteca del Comune di Bauladu, grazie anche alla lungimiranza e sensibilità del giovane sindaco, Davide Corriga, secondo il quale "non  ci può essere crescita sociale senza conoscenza, per questo come amministrazione comunale sosteniamo fortemente le attività di carattere culturale come quella proposta dalla biblioteca per la Giornata della Memoria".

Ad essere internati nei lager e poi sterminati furono in particolare gli Ebrei: 6 milioni, dicono le cifre ufficiali, ma secondo altre fonti come il Museo dell'Olocausto di Washington, i morti sarebbero molti di più: dai 15 ai 20 milioni, uccisi nelle oltre 42mila strutture tra campi tedeschi e quelli creati dai regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romania. A questi occorre aggiungere almeno altri 6 milioni costituiti da oppositori e dissidenti politici, omosessuali, disabili, Rom, Sinti, Slavi. E persino da minoranze religiose come i Testimoni di Geova, Pentecostali ecc. Di mezza Europa.

La Sardegna è una delle regioni che ha pagato un altissimo tributo di deportati, politici e militari:furono circa 12.000 mila i soldati sardi IMI (Internati militari italiani) rinchiusi nei lager, fra i 750-800 mila militari fatti prigionieri dai nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.

Per spiegare un numero così alto di militari sardi deportati occorre capire la situazione in cui si trovarono nei fronti di guerra (Grecia, Albania, Slovenia, Dalmazia) dopo l'armistizio dell'8 settembre. Con la difficoltà di tornare in Sardegna e sbandati, essi furono posti di fronte all'alternativa di aderire alla RSI (Repubblica sociale di Salò) o di diventare prigionieri dei tedeschi e dunque di essere imprigionati nei lager. Abbandonati da Badoglio, quasi nessuno aderì alla RSI e dunque il loro destino fu segnato.

Sappiamo di questi militari come degli altri sardi internati solo grazie all'opera di volontariato di alcuni studiosi e storici che collaborano con l'ISSRA ( Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia) come Marina Moncelsi, presidente dell'Istasac (Istituto per la Storia dell'Antifascismo e dell'età contemporanea della Sardegna Centrale) e di Aldo Borghesi che ha scritto vari saggi sui deportati sardi in Germania durante la seconda Guerra mondiale*.

Questi studiosi continuano la ricerca soprattutto attraverso lo spoglio dell'Archivio militare, dove i soldati hanno depositato i loro documenti, per ricostruire l'identità dei soldati sardi deportati nei lager sparsi tra Germania, Austria e Polonia e scomparsi. A migliaia furono sepolti nelle fosse comuni o nella nuda terra. Nell'immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, non fu possibile per molti, conoscerne la sorte e informare i familiari.

Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere  circa 290 sardi, internati perché ebrei o dissidenti politici: fra i primi ricordo Elisa Fargion (nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas); Vittoria Mariani (nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen); Zaira Coen-Righi (Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo "Azuni" di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz  dove finì in camera a gas nel maggio 1944).

Per motivi politici un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all'estero.

Luogo di arresto:, la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943, provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste.

Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi sono delle province di Cagliari e Sassari .

Destinazione: non è univoca: ma soprattutto vengono portati a  Mauthausen e Dora. A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei.

Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere "i pericolosi per il Reich".

Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell'industria ma c'è manche un sacerdote, Don Mario Crovetti, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov'è parroco. E' scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager.

La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza, ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928).

Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati "pericolosi per la sicurezza del reich" da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti.

La sorte: fra i sardi, i sopravissuti sono oltre il 60%.

Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme.

 

*In modo particolare rimando

  1. alla Grande Enciclopedia della Sardegna - Voce Deportazione, pagine. 386-389 (Edizioni La Biblioteca della Nuova Sardegna.
  2. a L'antifascismo in Sardegna a cura di M.Brigaglia e altri, II volume, seconda edizione,(Consiglio Regionale della Sardegna-Edizioni della Torre, Cagliari 2008).
  3. al Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010: contiene una serie di saggi sulla deportazione dall'Italia regione per regione: la parte sulla Sardegna, cui io mi son rifatto in questa nota,  è di Aldo Borghesi.

Nell'immagine: Edith-Birkin A Camp of Twins Auschwitz

- See more at: http://www.manifestosardo.org/i-sardi-internati-e-sterminati-nei-lager-nazisti/#sthash.AWLIMILH.RlygJpOq.dpuf

 

 
 
 
 
 

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