Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi del 04/07/2014
Post n°1791 pubblicato il 04 Luglio 2014 da deosoe
ENRICO BERLINGUER: L'ORATORE CHE NON DICEVA "IO"
di Maria Vittoria Dell'Anna* «E ora compagne e compagni, vi invito a impegnarvi tutti, in questi pochi giorni che ci separano dal voto, con lo slancio che sempre i comunisti hanno dimostrato nei momenti cruciali. Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati e siamo... è possibile conquistare nuovi e più vasti consensi alle nostre liste, alla nostra causa, che è la causa della pace, della libertà, del lavoro, del progresso della nostra civiltà». Sono le ultime parole pronunciate da Enrico Berlinguer, dal 1972 segretario del Pci, sul palco di Piazza della Frutta di Padova il 7 giugno del 1984, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale per le elezioni europee; quello che sarebbe stato il suo ultimo comizio. E anche con queste parole egli si consegna alla storia politica del nostro Paese, lasciando di sé per concorde giudizio dei commentatori - di allora e di oggi - l'immagine di un uomo apprezzato per le qualità umane e il rigore morale e intellettuale, per i modi della comunicazione e il valore documentario - talora fondativo - dei suoi discorsi e interventi pubblici. Un caso esemplare Proviamo a tracciarne un breve profilo linguistico. Non ci accompagnano in questa prova studi specifici sull'argomento: il linguaggio politico di Enrico Berlinguer è stato studiato molto poco, affidato per lo più a osservazioni sulle forme della comunicazione politica nell'Italia repubblicana del postfascismo e del prima Tangentopoli o a riflessioni ampie, generali, sugli schemi espressivi della Sinistra italiana nel Novecento. Un quadro, sintetico ed efficace, hanno fornito Erasmo Leso (1994) e Riccardo Gualdo (2009), che si sono soffermati sui caratteri fondanti dell'argomentazione berlingueriana, sul sistema dottrinale e sulla tradizione retorica di riferimento. Un percorso di studi su Berlinguer come caso esemplare della retorica comunista nell'Italia repubblicana è stato avviato da Alessandro Sanzo (2006), che ha richiamato anche i pochi ma pure utili studi di chi prima e dopo Leso ha, se non studiato la lingua di Berlinguer, almeno utilizzato i suoi discorsi per esemplificare panoramiche generali su teoria e prassi del discorso politico, di area comunista o di altra area (Enrico Paradisi, Paola Desideri, Fabrizia Giuliani). Mancano invece monografie e studi organici, mirati ad analisi a un tempo retoriche, testuali, lessicali e fondati su corpora estesi ed eterogenei per tipo testuale (discorsi comiziali e congressuali, interventi parlamentari, interviste giornalistiche e televisive) e arco cronologico. A questo proposito, mancano del tutto lavori o notizie di interesse linguistico sul Berlinguer precedente agli anni della Segreteria del Pci (questa, del 1972-1984) e in particolare del decennio 1945-1956, che ha avuto un ruolo importante nella formazione sia della sua retorica personale, sia di quella delle generazioni di giovani comunisti a lui contemporanei, presso cui i discorsi del leader godevano di discreta diffusione e visibilità e venivano usati come materiale didattico di avviamento alla riflessione e all'azione politica nel solco dell'ideologia comunista (Sanzo). A Padova, con Marchesi e Trentin Torniamo ora a tratteggiare il profilo che il titolo evoca. I discorsi e gli scritti di Berlinguer sono un buon esempio della comunicazione di tipo scientifico e del linguaggio didascalico che hanno lentamente configurato le manifestazioni linguistico-espressive dei maggiori rappresentanti della Sinistra italiana nel Novecento, anche per l'influenza che la diffusione del Manifesto aveva determinato in Italia a partire dalla fine del secolo precedente. Il linguaggio di Berlinguer è fortemente modellato sul sistema dottrinale di riferimento: da questo derivano la tendenza a muovere dalla realtà delle cose e all'analisi obiettiva della realtà, di chiara matrice marxista, le risonanze storiche di appartenenza, la menzione dei padri fondatori (Marx, Engels, Lenin, Gramsci, Togliatti). È quanto accade nei discorsi pronunciati dai maggiori palchi del comunismo europeo e internazionale (ricordiamo il celebre discorso di Mosca nel novembre 1977, in occasione del 60° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre), come in quelli tenuti dai palchi nazionali e locali (l'ultimo comizio a Padova, in cui richiama - con una efficace strategia retorica di contestualizzazione - Eugenio Curiel, Concetto Marchesi, Silvio Trentin ed Egidio Meneghetti, nomi della lotta comunista e antifascista collegati all'ambiente veneto e padovano: «Qui a Padova, nello studio che fu di Galileo e di altri grandi pensatori, vi è una delle radici culturali che dà ragione della rigorosa azione svolta dalla intellettualità e dall'università nell'antifascismo e nella guerra di liberazione nazionale. I nomi dei comunisti Eugenio Curiel e Concetto Marchesi, insieme a quelli di Silvio Trentin e di Egidio Meneghetti, ne sono emblematica testimonianza»). Commento e spiegazione Il testo dei discorsi di Berlinguer si distribuisce in periodi e in sequenze ordinate, logicamente distinte. L'argomentazione non tralascia tecniche espressive e figure retoriche tipiche dell'oratoria politica (soprattutto ripetizioni, anafore, polittoti temporali), ma spesso sembra cedere il passo ai modi dell'esposizione, del commento, della spiegazione. La prosa è pulita, sobria, poco incline all'aggettivazione ridondante o esornativa (e riflette in ciò il carattere schivo e riservato del personaggio); una prosa quasi indifferente alla ricerca del consenso attraverso forme comunicative suasive così tanto praticata in altre esperienze di retorica politica nel Novecento (un solo esempio, il fascismo) o alla tendenza a dire "io" e a personalizzare il discorso che già si faceva strada, con tratti innovativi rispetto alla tradizione, in alcuni leader politici del periodo (pensiamo a Craxi). La didattica della pulizia linguistica Se ne ricava un'impressione di pulizia linguistica, che nell'esecuzione orale - specie nelle cornici comunicative di maggiore formalità - è confortata da un flusso prosodico scandito con scrupolosa nitidezza.Nel passo che segue (ricavato ancora dall'ultimo comizio di Padova), accanto ad alcune delle figure retoriche dette sopra si noti il soggetto politico rappresentato in terza persona da "comunisti", più che da "io" o da "noi"; si noti il modo in cui è gestito l'appello a votare comunista, che è rivolto all'uditorio non in forma attanziale, ma attraverso un argomento logico-assertivo di causa-effetto, realizzato mediante forme linguistiche di allontanamento tra i partecipanti alla comunicazione (tipiche del discorso politico didattico): «E bene, a tutte queste forze della cultura, della scienza, del lavoro, del mondo giovanile e a quelle più vive e aperte della realtà cattolica i comunisti indicano la prospettiva di pace in Europa e nel mondo, di risanamento e trasformazione del paese, di rinnovamento della politica e dell'organizzazione della società in una salda garanzia di democrazia e di libertà. Votando Partito comunista italiano si contribuisce a portare in Europa un'Italia diversa da quella a cui l'hanno ridotta i partiti che l'hanno governata finora e che la governano tutt'ora. Contribuisce a portare in Europa non l'Italia della P2 ma l'Italia pulita, democratica [...], l'Italia delle forze sane della produzione, della tecnica, della cultura, l'Italia delle donne che vogliono cambiare la società non solo per acquisire una parità dei diritti effettiva dell'accesso al lavoro, alle professioni, alle carriere, ma per fare parte della società con le doti generali di cui esse sono le peculiari portatrici dopo secoli di oppressione e di emarginazione». Dalla dottrina al compromesso (storico) Tratti analoghi a quelli appena delineati sono stati osservati anche per il diretto antecedente della retorica berlingueriana, Palmiro Togliatti, di cui in questo Speciale offre un profilo linguistico Michele Cortelazzo. A proposito ancora del rapporto con le auctoritates, Leso ha illustrato alcune ascendenze lessicali che si ritrovano in Berlinguer (maestri, giusto, correggere, sbagliato, errore, insegnamento, lezione, dottrina), come pure alcuni tratti di discostamento dal peso dei modelli (esperienza, intelligenza, disciplina razionale, rigore, serietà intellettuale). Sul lessico di Berlinguer non disponiamo d'altro, tanto più se si considera che manca ancora uncorpus sistematico di testi da finalizzare all'analisi linguistica. Di questo lessico abbiamo però il senso del forte lascito in parole o locuzioni che a Berlinguer devono la loro nascita o almeno la loro fortuna nella lingua, nella storia e nella cultura politica del nostro Paese, non solo di sinistra: compromesso storico, eurocomunismo,austerità, questione morale. Esempi, attualissimi, che da allora non hanno smesso di ripresentarsi nelle vicende del dibattito politico e che bene suggeriscono allo studioso di lingua l'interesse per una complessiva analisi del lessico berlingueriano, che individui - al di là di semplici rilevazioni lessicali - l'impalcatura semantica profonda del linguaggio del leader e i valori concettuali da lui in poi sedimentati nel linguaggio politico italiano. Riferimenti bibliografici Paola Desideri, Teoria e prassi del discorso politico. Strategie persuasive e percorsi comunicativi, Roma, Bulzoni, 1984. Paola Desideri, La comunicazione politica: dinamiche linguistiche e processi discorsivi, in Stefano Gensini (a cura di), Manuale della comunicazione, Roma, Carocci, 1999, pp. 391-418. Fabrizia Giuliani, Il discorso parlamentare, in Storia d'Italia, Annali, vol. 17, Il parlamento, Einaudi, Torino, pp. 855-886. Riccardo Gualdo, Il linguaggio politico, in Lingua e identità. Una storia sociale dell'italiano, a cura di Pietro Trifone, Roma, Carocci, 2009, pp. 235-262. Erasmo Leso, Momenti di storia del linguaggio politico in Italia, in Luca Serianni, Pietro Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana, Einaudi, Torino, 1994, vol. II, Scritto e parlato, pp. 703-755. Enrico Paradisi, II discorso comunista del secondo dopoguerra, in AA.VV., La lingua italiana in movimento, Firenze, Accademia della Crusca, 1982, pp. 195-213. Alessandro Sanzo, La retorica comunista nell'Italia repubblicana. Un caso esemplare: Enrico Berlinguer, in Rita Franceschini et alii (a cura di), Retorica: Ordnungen und Brüche. Beiträge des Tübinger Italianistentags, Tübingen, Narr, 2006, pp. 251-264. *Maria Vittoria Dell'Anna (1978) è ricercatrice di Linguistica italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università del Salento. Si occupa attualmente di linguaggi settoriali, con particolare attenzione per il lessico, la sintassi e la testualità della lingua politica e della lingua giuridica. Sulla lingua politica ha già pubblicato tre monografie e vari articoli e contributi in rivista e volume; tra questi, i volumi Mi consenta un girotondo. Lingua e lessico nella Seconda Repubblica, Galatina, Congedo, 2004 (con Pierpaolo Lala), La facondaRepubblica. La lingua della politica in Italia (1992-2004), Lecce, Manni, 2004 (con Riccardo Gualdo) e Lingua italiana e politica, Roma, Carocci, 2010; gli articoli Tra ufficialità e colloquialità. La lingua di Carlo Azeglio Ciampie L'italiano "in grigio" di Romano Prodi, usciti su «Lingua Italiana d'Oggi» del 2005 e del 2006, e Il pastone, l'editoriale e l'intervista: esempi da quotidiani pugliesi, in L'italiano al voto, Firenze, Accademia della Crusca, 2008.
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Post n°1790 pubblicato il 04 Luglio 2014 da deosoe
Ultime circolari INPS Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr
Circolari e Messaggi RICERCA + I risultati della ricerca sono stati trovati attraverso una nuova funzione del portale web Inps che, oltre all'utilizzo della parola chiave digitata dall'utente, estende l'individuazione di contenuti a tutti i termini ad essa correlati. Continua ContenutoCIRCOLARI PIU' RECENTI Circolare n. 85 del 03-07-2014Oggetto: Convenzione fra l'INPS e la FEDERAZIENDE - Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, dei Lavoratori Autonomi e dei Pensionati per la riscossione dei contributi associativi degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti, ai sensi dell'art.11 della legge 12 marzo 1968, n.334. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 23,02 KB Categoria: Circolari Oggetto: Convenzione tra l'INPS e la FEDERAZIENDE - Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, dei Lavoratori Autonomi e dei Pensionati per la riscossione dei contributi associativi delle aziende assuntrici di manodopera e dei piccoli coloni e compartecipanti familiari (P.C.C.F.), ai sensi della legge 1968, n. 334. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 22,55 KB Categoria: Circolari Oggetto: Riduzione contributi agricoli per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Provvedimenti attuativi dell'art. 1, comma 128, legge 147/2013. Misura della riduzione per il 2014 e modalità applicative. (Circolare Inail n.32 - Direzione Centrale Rischi) Tipo: Pagina Web - Dimensione: 41,77 KB Categoria: Circolari Oggetto: versamenti volontari del settore agricolo - Anno 2014 Tipo: Pagina Web - Dimensione: 30,21 KB Categoria: Circolari Oggetto: DL 28 giugno 2013, n. 76, convertito in legge 9 agosto 2013, n. 99. Incentivo per favorire la ricollocazione lavorativa di soggetti privi di occupazione e beneficiari dell'Assicurazione sociale per l'impiego (ASpI). Disposizioni operative per l'accesso e la fruizione del beneficio da parte dei datori di lavoro agricoli. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 38,68 KB Categoria: Circolari MESSAGGI PIU' RECENTI Messaggio n. 5765 del 02-07-2014Oggetto: Aggiornamento tassi convenzione cessione quinto pensione Tipo: Pagina Web - Dimensione: 16,34 KB Categoria: Messaggi Messaggio n. 5662 del 27-06-2014Oggetto: Corresponsione della somma aggiuntiva per l'anno 2014 (c.d. quattordicesima - articolo 5, commi da 1 a 4, del decreto legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito con modificazioni nella legge 3 agosto 2007, n. 127). Tipo: Pagina Web - Dimensione: 43,58 KB Categoria: Messaggi Oggetto: Art. 1 decreto legge 24 aprile 2014, n. 66. "riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati" - Indicazioni operative. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 46,13 KB Categoria: Messaggi Oggetto: Benefici per il reimpiego di lavoratori licenziati - Circolare n. 32/2014. Graduatoria delle istanze accolte, adempimenti dei datori di lavoro e delle sedi. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 24,02 KB Categoria: Messaggi Messaggio n. 5613 del 26-06-2014Oggetto: Rilascio procedura sperimentale di acquisizione e trasmissione domande relative allo sgravio contributivo per l'incentivazione della contrattazione di secondo livello, riferito agli importi corrisposti nell'anno 2013 (Circolare 78/2014). Documentazione tecnica e manuale utente. Tipo: Pagina Web - Dimensione: 19,52 KB Categoria: Messaggi EX-ENPALSSENTENZENORMATIVA EX-INPDAP Torna all'inizio del contenuto
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Post n°1789 pubblicato il 04 Luglio 2014 da deosoe
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Post n°1788 pubblicato il 04 Luglio 2014 da deosoe
Rassegna stampa regione sardegna Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr NOTIZIE Rassegna stampaNota di servizio: come già comunicato a suo tempo, la rassegna stampa sul sito istituzionale della Regione Sardegna non comprende articoli de la Nuova Sardegna a seguito di un espresso divieto di riproduzione.Luglio 2014
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Post n°1787 pubblicato il 04 Luglio 2014 da deosoe
San Tommaso Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr San Tommaso
Nome: San TommasoTitolo: ApostoloRicorrenza: 03 luglio Tommaso, chiamato Didimo che significa gemello, era giudeo: ebbe la fortuna di seguire Gesù che lo chiamò all'apostolato fin dai primi tempi della sua vita pubblica. Supplì al difetto d'istruzione col candore, la semplicità della sua anima e coll'amore al suo Maestro. Udito che Lazzaro si trovava infermo, « Gesù disse ai suoi discepoli: Torniamo in Giudea. Maestro, gli fecero osservare, or ora i Giudei cercavano di lapidarti, e tu ritorni fra loro? E Gesù rispose: Non è forse di dodici ore la giornata? Se uno cammina di giorno non inciampa, perchè vede la luce di questo mondo; ma se uno cammina di notte inciampa, perchè non ha lume ». Alcuni discepoli cercarono ancora il modo di dissuaderlo. Tommaso, vistolo irremovibile disse: « Andiamo anche noi a morire con lui ». Un'altra prova d'amore di questo Apostolo l'abbiamo quando Gesù nell'ultima cena, volendo confortare i discepoli, uscì in queste parole: « Non si turbi il vostro cuore. Credete in Dio ed anche in me. Nella casa del padre mio ci son molte mansioni. Vado a prepararvi un posto; e quando l'avrò preparato verrò di nuovo a prendervi, affinchè dove sono io siate anche voi ». Tommaso, che bramava ardentemente seguirlo, disse: « Signore, non sappiamo dove vai e come posiamo conoscere la strada? ». Gesù gli rispose : « Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per me ». Risorto Gesù dai morti, apparve agli Apostoli ma Tommaso era assente. Gli dissero gli altri discepoli: « Abbiamo veduto il Signore. Ma egli a loro: Se no vedo nelle sue mani i fori dei chiodi, e non metto il no dito nel posto dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato, non credo ». Ma Gesù ricomparve nuovamente in mezzo a loro, e volgendosi all'incredulo discepolo disse: « Guidami e toccami, e non essere incredulo, ma fedele>. Tommaso allora cadde ginocchioni né potè rispondere altro se non : « Signor mio e Dio mio ». E Gesù: « Perché hai. Veduto, o Tommaso hai ceduto; beati coloro che non han veduto e crederanno>. Salito Gesù al Cielo e mandato lo Spirito Sano, gli Apostoli si sparsero per il mondo a predicare la buna novella. A Tommaso toccò in sorte di portare il Vagelo tra i Persi e i Medi; evangelizzò pure i Parti, Ircani, i Battriani, gli Etiopici e gli Indiani. A Calamina, avendo operato molte conversioni, incontrò le ire di quel re idolatra il quale lo perseguitò crudelmente ed in molti modi: alfine comandò che fosse trafitto con la lancia. E Tommaso mori ripetendo : « Signor mio e Dio mio ». Le sue reliquie per ordine di Giovanni III, re di Portogallo, furono riposte in una chiesa eretta a Melapore in onore del grande Apostolo. PRATICA Facciamo un profondo atto di fede nella divinità di Gesù Cristo PREGHIERA Deh! Signore, accordaci di celebrare con gioia la solennità del tuo beato apostolo Tommaso, affinchè siamo sempre assistiti dal tuo patrocinio e possiamo veder accrescere la nostra fede
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ARCIPELAGHI DI GIOVANNI COLUMBU
"SU RE" DI GIOVANNI COLUMBU
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