Triballadores

di Vittorio Casula

 
 

 

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Post n°1895 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

 

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Progetti di legge approvati non promulgati o pubblicati
  • Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 1 Ottobre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.224T. U. con C.387C.727C.946C.1014C.1045C.13363 luglio 2014:
    approvato in testo unificato
    S.1558assorbe S.217S.11691 ottobre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 1 Ottobre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2598 17 settembre 2014:
    approvato
    S.1613 1 ottobre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 24 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2541 7 agosto 2014:
    approvato
    S.1594 24 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 24 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2542 7 agosto 2014:
    approvato
    S.1595 24 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino in materia di collaborazione finanziaria, fatto a San Marino il 26 novembre 2009

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 23 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1301 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2278 23 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Corea per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito, e relativo Protocollo, del 10 gennaio 1989, fatto a Seoul il 3 aprile 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1302 27 maggio 2014:
    approvato
    C.2419 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo delle Isole Cook sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Wellington il 17 maggio 2011

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1217 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2274 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità, fatto a Roma il 29 febbraio 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1166 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2271 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Jersey sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 13 marzo 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1216 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2273 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2013 - secondo semestre

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 17 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.1836 10 giugno 2014:
    approvato
    S.1519 17 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Sud Africa in materia di cooperazione di polizia, fatto a Cape Town il 17 aprile 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2081 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1513 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dello scambio di Note tra la Repubblica italiana e l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (UNIDROIT) modificativo dell'articolo 1 dell'Accordo di sede tra l'Italia e l'UNIDROIT del 20 luglio 1967, come emendato con scambio di Note del 5-9 giugno 1995, fatto a Roma il 21 dicembre 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2099 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1511 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo facoltativo relativo al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, fatto a New York il 10 dicembre 2008

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2085 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1510 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese relative al Trattato di Lisbona, fatto a Bruxelles il 13 giugno 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.1619 15 aprile 2014:
    approvato
    S.1455 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo e dello Scambio di Lettere recanti modifiche alla Convenzione tra Italia e Lussemburgo intesa ad evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio ed a prevenire la frode e l'evasione fiscale, con Protocollo, del 3 giugno 1981, fatti a Lussemburgo il 21 giugno 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2082 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1512 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato

Questo articolo è stato pubblicato in Leggi il 4 ottobre 2014.Modifica

 

 
 
 

INCA

Post n°1894 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

 

Inca Pescara: crescono le richieste di aiuto agli sportelli dei patronati

«Dietro ai numeri ci sono persone. Non sempre questa cosa viene percepita bene». Nicola Primavera, sindacalista di lunga esperienza, è il direttore provinciale del patronato Inca di Pescara, l'organismo che si occupa di "tutela individuale".

Chi del sindacato ha l'immagine di una casta ormai lontana dai lavoratori, se non estranea al mondo del lavoro reale, dovrebbe venire qui al piano terra di via Benedetto Croce: servizio di reception, sala gremita, impiegati indaffarati, pratiche che viaggiano da una stanza all'altra. Seduti in attesa: pensionati, esodati, donne in maternità, giovani, disoccupati, cassintegrati, infortunati, invalidi civili, immigrati, familiari di disabili. Le domande sono sempre le stesse: quando otterrò il mio primo assegno di pensione? Ho diritto ai contributi familiari? Che farò dopo la fine della Cassa integrazione? Che cosa devo fare per farmi riconoscere la malattia professionale? Riuscirò ad avere l'assegno di accompagnamento per mio figlio disabile? Come faccio ad arrivare alla fine del mese?

«Con la crisi economica», spiega Primavera, «il nostro lavoro è aumentato ed è in qualche modo cambiato. Ormai non facciamo più solo consulenza, ma siamo chiamati a dare supporto psicologico. Siamo diventati veri e propri centri d'ascolto. Abbiamo a che fare con un numero crescente di persone che non ce la fanno più e che hanno bisogno di sostegno. Riscontriamo molta solitudine ed emarginazione, che possono portare anche a comportamenti patologici, basti pensare all'aumento del gioco d'azzardo. Questi cittadini, si sentono soli, e per loro è difficile farsi ascoltare dalle istituzioni». Paradossalmente il progressivo uso della telematica nell'amministrazione pubblica accentua questo disagio, soprattutto in alcune fasce di lavoratori e di anziani, e l'Inca si trova a fare da front-office di enti (con i quali ci sono anche accordi diretti) come Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, centro per l'impiego, direzione territoriale del lavoro. Uno sportello unico che tenta di mettere ordine e di dare senso al caos della burocrazia italiana. Un esempio di caos? Il 35% delle pensioni in Italia hanno un importo errato al momento della loro liquidazione. «Le istituzioni dovrebbero dare risposte più puntuali», dice Primavera, «e penso che anche il sindacato dovrebbe porsi un problema di tutela più complessiva».

Nelle parole del sindacalista non c'è solo una richiesta di efficienza o efficacia dell'azione pubblica. Primavera pensa soprattutto alla domanda inevasa di aiuto. «Anche noi viviamo questo disagio, tanto che in queste settimane siamo impegnati in corsi di team-building (sono attività formative di gruppo, ndr) per essere in grado di sopportare questa crescente pressione psicologica».

Ci sono naturalmente anche i numeri a tracciare il diagramma della crisi. Le pratiche affrontate registrano incrementi annui a due cifre: 18.850 pratiche nel 2013 contro le 14.593 del 2012. E corrispondono non solo alla caduta dell'occupazione (7.354 interventi per ammortizzatori sociali nel Pescarese su un totale regionale di 43.884), o alle varie leggi Fornero, ma anche all'aumento delle malattie professionali (1.400 nel 2013 contro le 772 del 2008) e delle invalidità civili (21.505 prestazioni in provincia di Pescara nel 2013, 76.188 in Abruzzo con pochissimi casi di revoche) che viaggiano in controtendenza rispetto alla diminuzione degli incidenti sul lavoro.

 

 

 

 
 
 

Artusi

Post n°1893 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

 

Pellegrino Artusi

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Pellegrino Artusi

Pellegrino Artusi (Forlimpopoli4 agosto 1820 - Firenze30 marzo 1911) è stato uno scrittoregastronomo e critico letterario italiano.

 

Indice

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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un droghiere benestante, Agostino (detto Buratèl, cioè "piccola anguilla") e di Teresa Giunchi, Pellegrino Artusi nacque in una famiglia numerosa: 12 fratelli; fu chiamato Pellegrino in onore del santo forlivese Pellegrino Laziosi. Come molti ragazzi di buona famiglia, compì gli studi nel seminario della vicina Bertinoro, nel forlivese.

 

 

Monumento funebre dell'Artusi nel cimitero di San Miniato al Monte

Negli anni tra il 1835 e il 1850, Artusi frequentò ambienti studenteschi bolognesi(in un brano di una sua opera afferma che era iscritto all'università)[1][2]. Nella locanda «Tre Re» fece la conoscenza del patriota Felice Orsini, di Meldola, località anch'essa presso Forlì.

Tornato nel suo paese natale, intraprese la professione del padre, ricavandone un certo profitto, ma la vita della famiglia Artusi venne sconvolta per sempre dall'incursione del 25 gennaio 1851 a Forlimpopoli del brigante Stefano Pelloni, detto il Passatore. Costui prese in ostaggio, nel teatro della città, tutte le famiglie più in vista, rapinandole una per una. Fra le famiglie rapinate vi fu anche quella di Pellegrino Artusi. Terminata la raccolta del bottino, gli efferati banditi stupraronoalcune donne, e tra queste Gertrude, sorella dell'Artusi che impazzita per lo shock, dovette essere ricoverata in manicomio.

L'anno dopo, tutta la famiglia si trasferì a Firenze. Qui Pellegrino si dedicò all'intermediazione finanziaria; contemporaneamente sviluppò le sue grandi passioni: la letteratura e l'arte della cucina. Sposate le sorelle e morti i genitori, poté vivere di rendita grazie alle tenute che la famiglia possedeva in Romagna (a Borgo Pieve Sestina di Cesena e Sant'Andrea di Forlimpopoli). Acquistò una casa in piazza D'Azeglio a Firenze, dove tranquillamente condusse la sua esistenza fino al 1911, quando morì, a 90 anni. Celibe, visse con un domestico del suo paese natale e una cuoca toscana, Marietta.

Riposa nel cimitero di San Miniato al Monte.

La sua opera più famosa è La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene. Il titolo è di chiara matrice positivistica. Artusi, ammiratore del fisiologo monzese Paolo Mantegazza, esaltava il progresso ed era fautore del metodo scientifico, metodo che applicò nel suo libro. Il suo, infatti, può essere considerato un manuale "scientificamente testato": ogni ricetta fu il frutto di prove e sperimentazioni.

Il caso del minestrone ed il colera[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare interesse è una testimonianza dello stesso Artusi riguardo ad una sua disavventura avvenuta durante la stagione dei bagni a Livorno, nel 1855, quando lo stesso gastronomo entrò a diretto contatto con il colera, lamalattia infettiva che in quegli anni mieteva molte vittime in Italia.

Giunto a Livorno, Artusi si recò in una trattoria per cenare. Dopo avere consumato il minestrone, decise di prendere alloggio presso la palazzina di un certo Domenici in piazza del Voltone. Come Artusi testimonia, passò la notte in preda a forti dolori di stomaco e diede la colpa per quest'ultimi al minestrone. Il giorno dopo, di ritorno a Firenze, gli giunse la notizia che Livorno era stata colpita dal colera e che il Domenici ne era caduto vittima. Fu allora che comprese chiaramente la situazione: non era stato il minestrone, ma i primi sintomi della malattia infettiva a procurargli i forti dolori intestinali.

L'episodio convinse l'Artusi a scrivere una personale e celebre ricetta del minestrone.

Opere[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene.

 

 

La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene, ed. 1910

Tre furono le opere di Artusi: due saggi di critica letteraria e un manuale di cucina.

I saggi, una biografia di Ugo Foscolo e una critica a trenta lettere di Giuseppe Giusti, passarono quasi completamente sotto silenzio, e presto non vennero più ristampati.

Il manuale, dal titolo La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene, dopo un iniziale insuccesso alla sua prima pubblicazione, nel 1891,[3] fece raggiungere invece al suo autore la popolarità. Il volume è tuttora in stampa da oltre cent'anni ed è stato tradotto in diverse lingue, tra le quali, ultima in ordine cronologico, ilportoghese.
L'opera di Artusi, considerata la prima trattazione gastronomica dell'Italia unita, è stata riscoperta e valorizzata dall'edizione critica curata da Piero Camporesi nel1970, che ha prodotto come risultato indiretto l'inserimento a pieno titolo del trattato gastronomico artusiano nel canone della letteratura italiana.

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]
Festa artusiana

Dal 1997 il comune di Forlimpopoli, paese natale dell'Artusi, celebra in onore del suo famoso concittadino la "Festa Artusiana", manifestazione dedicata al cibo in tutte le sue declinazioni: gastronomia, cultura, spettacolo. Nel corso della Festa Artusiana vengono assegnati ogni anno il "Premio Pellegrino Artusi", a un personaggio che, a qualunque titolo, si sia distinto per l'originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra uomo e cibo, e il "Premio Marietta", intitolato alla collaboratrice di Pellegrino Artusi, assegnato ad una donna o ad un uomo di casa abile artefice - nello spirito di Pellegrino e di Marietta - di ghiottonerie domestiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ La frequentazione, da studente iscritto, dell'Università di Bologna, fino al conseguimento della laurea in Lettere, non ha però trovato riscontro nella puntigliosa e accurata ricerca, da parte di uno studioso bolognese, in nessuna delle pertinenti fonti d'archivio dell'Ateneo felsineo. Di certo studiò il Foscolo e il Giusti.
  2. ^ Artusi, in uno dei suoi scritti, cita anche una non meglio identificata "altra scuola a Bologna", che non era comunque l'Università.
  3. ^ Firenze, Tipografia di Salvatore Landi
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
  • Pellegrino Artusi, Vita di Ugo Foscolo. Note al Carme dei SepolcriCasa Editrice Barbèra, Firenze 1878 (rist. an. Forlì 2011).
  • Piero Camporesi, Introduzione e note a Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar beneEinaudi, Torino 1970.
  • Dino Mengozzi, Gli Artusi, il Passatore e la follia. Il bisogno di sicurezza e la crisi del 1849-51, in Idem,Sicurezza e criminalità. Rivolte e comportamenti irregolari nell'Italia centrale, 1796-1861FrancoAngeli, Milano 1999, pp. 152-188.
  • Dino Mengozzi, Geltrude Artusi in manicomio, in Idem, Sicurezza e criminalità. Rivolte e comportamenti irregolari nell'Italia centrale, 1796-1861, FrancoAngeli, Milano 1999, pp. 189-192.
  • Marco Malvaldi, Odore di chiuso, (romanzo), Sellerio Editore, Palermo 2011.
  • Tobia Aldini e Vittorio Bassetti, Pellegrino Artusi forlimpopolese di antico ceppo, in «Forum Popili», I (1961), pp. 22-26.
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circolari e messaggi inps

Post n°1892 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

 

Sono stati trovati circa 7400 risultati nella categoria Circolari

 

Circolare n. 118 del 03-10-2014

Oggetto: Decreto direttoriale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 8 agosto 2014. Incentivo all'assunzione dei giovani ammessi al "Programma Operativo Nazionale per l'attuazione della Iniziativa Europea per l'Occupazione dei Giovani" (in breve Programma "Garanzia Giovani"). Prime indicazioni operative.




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Circolare n. 117 del 02-10-2014

Oggetto: Convenzione fra l'INPS e la Federazione del Commercio, Turismo, Servizi, Artigianato, Agricoltura, Terziario, Piccole e Medie Imprese (FEDIMPRESE) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.




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Circolare n. 116 del 02-10-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e l'Ente Bilaterale Piccole Imprese e Cooperative (in breve E.BI.P.I.C.) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell'Ente Bilaterale




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Circolare n. 115 del 02-10-2014

Oggetto: Fusione per incorporazione dei fondi pensione complementare Perseo e Sirio; istruzioni operative per le sedi e le amministrazioni in relazione alle attività che coinvolgono l'Inps.




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Circolare n. 114 del 30-09-2014

Oggetto: Trasferimento alla Direzione Provinciale di Asti della competenza alla trattazione delle pratiche di pensione trasmesse dalle Casse francesi CANSSM di Parigi e CRAV di Strasburgo relativamente ai residenti in Francia.




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Circolare n. 113 del 24-09-2014

Oggetto: Convenzione tra l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e l'Ente Bilaterale Ebilcoba, per la riscossione dei contributi destinati al finanziamento dell'Ente Bilaterale medesimo di cui al CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro colf e badanti stipulato in data 8 maggio 2013.




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Circolare n. 112 del 19-09-2014

Oggetto: Convenzione fra l'INPS e la Confederazione Sindacale Autonoma lavoratori e Pensionati Europei (CONF.S.A.L.P.E.) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.




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Circolare n. 111 del 19-09-2014

Oggetto: Convenzione fra l'INPS e il Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Pensionati (S.N.A.L.P.) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.




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Circolare n. 110 del 19-09-2014

Oggetto: Convenzione fra l'INPS e la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, dei Lavoratori Autonomi e dei Pensionati (FEDERAZIENDE) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche ai sensi della legge 11 agosto 1972, n. 485. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.




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Circolare n. 108 del 17-09-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e il Fondo ASIM - Ente di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti delle imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi (in breve ASIM) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento del Fondo




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INCA

Post n°1891 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

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14/09/2014    Disabilità/Invalidità civile

4/09/2014      Orientamento al lavoro

21/08/2014    Permessi Legge 104/92

07/08/2014    Benefici fiscali per i costi degli studi

24/07/2014    Inail - Rendita e rimborsi farmaci

10/07/2014    Opportunità di studio per un futuro lavoro

26/06/2014    Congedi di paternità

12/06/2014    Tasi, il governo proroga la prima rata

29/05/2014    Giovani: opportunità di lavoro e orientamento agli studi

15/05/2014    Infortuni sul lavoro

02/05/2014    Carta acquisti e detrazioni fiscali

17/04/2014    Legge 104/92 - Permessi mensili e  orari

03/04/2014    Detrazioni fiscali

20/03/2014    Indennità di disoccupazione

06/03/2014    Infortuni

20/02/2014    Bonus fiscali e mediazione civile

06/02/2014    Requisito reddituale della pensione di invalidità

23/1/2014      Disabilità

9/1/2014        I servizi e le tutele della Cgil: una rete di protezione che non finisce mai  

 

 

 

 


                                                                                                                               2013     2012     2011    2010

 

 

 
 
 

rassegna.it

Post n°1890 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

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Newsletter del 04/10/2014

Articolo 18: luoghi comuni italiani, e cosa si fa in Europa(03/10/2014 16:06)
 Nessun giurista europeo rimprovererebbe mai al legislatore italiano d'aver conservato la reintegrazione nei pochi casi in cui è prevista. Istituti analoghi si trovano in Austria, Francia, Spagna, Portogallo, Germania e Regno UnitoF.MARTELLONI
Europa: la proposta dei sindacati contro l'austerità (03/10/2014 15:08)
 Durante (Cgil): "Con Cisl e Uil presentiamo un piano straordinario di interventi contro il rigore. Bisogna invertire la tendenza al declino". Il 6 ottobre a Roma il vertice dei leader sindacali europei DI CARLO GNETTI
Jobs Act: Miceli (Filctem), sembra scritto dai falchi di Confindustria (03/10/2014 13:17)
 Il segretario generale della categoria: "La manifestazione del 25 ottobre può rappresentare il momento di svolta per far cambiare il clima su art.18 e demansionamento, temi delicatissimi che si stanno affrontando con una buona dose di superficialità"
Lampedusa: Cgil, il ricordo non basta (03/10/2014 13:14)
Nidil: l'Inps chiede indietro soldi disoccupazione ai precari, non scherziamo (03/10/2014 12:57)
 Conferenza stampa alla Camera dei Deputati martedì 7 ottobre alle ore 13:00 con l'on. Marco Miccoli (PD), Serena Sorrentino (CGIL), Anna Fedeli (FLC CGIL) e Sabina Di Marco (NIdiL CGIL)
Turismo: Filcams Cgil, NH licenzia ancora (03/10/2014 11:55)
Teatro Opera: Slc Cgil, coinvolgeremo società civile (03/10/2014 11:52)
Lavoro: Cgil, 6 ottobre vertice sindacale europeo, 'Un nuovo corso per l'Europa' (03/10/2014 11:45)
Se il totem diventa l'impresa (03/10/2014 11:43)
 Se verrà cancellato l'articolo 18, l'assolutizzazione dell'impresa in concorrenza diventerà la nuova costituzione materiale. E la solidarietà come fondamento della società sarà definitivamente superata DI VINCENZO BAVARO
Scuola: Flc, basta tagli, non toccare personale Ata (03/10/2014 11:34)
Toscana: Cgil, Cartonifici Gruppo Giusti hanno fermato la produzione (03/10/2014 11:03)
 Sorpresa e preoccupazione fra i circa 300 lavoratori dei due stabilimenti

 

 

 
 
 

Il Santo del giorno

Post n°1889 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da deosoe

San Francesco d'Assisi

 

Nome: San Francesco d'AssisiTitolo: Patrono d'ItaliaRicorrenza: 04 ottobre

  S. Francesco nacque ad Assisi l'anno 1182 da Pietro Bernardone e da madonna Pica, ricchi commercianti. La sua nascita fu circondata da avvenimenti misteriosi: un mendicante, presentatosi a madonna Giovanna Pica, pochi giorni prima della nascita di Francesco, le disse: « Fra queste mura spunterà presto un sole... »; il giorno stesso della nascita, essendo la madre oltremodo accasciata per i dolori del parto, un altro pellegrino le disse: « Tutto andrà bene, purchè la madre sia condotta nella stalla », e così avvenne. Un altro giorno fu udito pér le vie di Assisi un romito che gridava: « Pace e bene, pace e bene! » il futuro motto di Francesco. La dolce madonna Pica taceva e pregava, pensando: cosa mai sarà di questo fanciullo così prediletto da Dio? 

  Intanto Francesco cresceva vivace, allegro, amante delle spensierate brigate, delle laute cene, dei suoni e dei canti. Siccome gli affari andavano bene, il padre lo avviò alla mercatura. Di ingegno vivace, riusciva a meraviglia; combattè anche contro Perugia e sostenne lunga prigionia. 

  La grazia di Dio intanto lavorava. Un giorno gli amici, vedendolo assorto, gli domandarono: « Pensi a prendere moglie? ». « Sì, rispose Francesco, e sposerò la donna più bella e più amabile del mondo ». Si riferiva a « madonna povertà »! Una mattina, è colpito, in una chiesetta di campagna, da un brano del Vangelo, che dice: "Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone". Si spogliò di tutto, diede quanto aveva in elemosina, e a suo padre che l'aveva citato davanti al Vescovo, diceva rendendogli anche i vestiti: « Finora ho chiamato Pietro di Bernardone mio padre, d'ora in poi a maggior ragione dirò: Padre mio che sei nei cieli ». Esce all'aperto e, immediatamente. mette in pratica il consiglio evangelico. Si scalza, s'infila una tunica contadinesca, getta la cintura di cuoio e al suo posto s'annoda sui fianchi una corda. (La cintura di cuoio era nel medioevo la parte più importante dell'abito, tanto importante che Dante. quando vorrà lodare la rude semplicità dei vecchi fiorentini, li dirà "cinti di cuoio e d'osso")

  Da quel giorno l'eroismo di Francesco non ebbe più limiti: i poveri, i lebbrosi, gli ammalati di ogni specie furono la sua parte életta. Fu trattato da pazzo, percosso, vilipeso, maledetto, ed egli ricambiava tutto con preghiere, carità, amore. Ai suoi seguaci che volle chiamare « Frati Minori » insegnava il lavoro, l'elemosina, la preghiera e la povertà più assoluta. 

  Dove passò portò la benedizione di Dio: la pace fra le fazioni e l'amore fra i nemici: convertì peccatori, salvò miserabili, protesse oppressi. 

San Francesco

I tre voti francescani, obbedienza, povertà e castità, non erano pesi che il figlio di Pietro Bernardone prendeva sulle sue grame spalle e che imponeva ai compagni d'avventura. Al contrario, quei voti rendevano lui e i suoi seguaci più presti e leggeri. L'obbedienza scioglieva da ogni dubbio; la povertà liberava da ogni cupidigia; la castità sollevava da ogni impegno carnale. I vizi contrari a quei voti, cioè la superbia, l'avarizia e la lussuria, erano tre mostruose fibbie, che imbrigliavano l'uomo mondano. 

  Benedetto dal papa, estese ovunque ed a tutti la sua opera; istituì le Clarisse; fondò e diffuse il Terz'Ordine. Andò fra i Turchi: mandò apostoli dappertutto a portare «pace e bene ». Alla Verna, Dio impresse sul suo servo fedele il segno del suo amore: le sacre stimmate. 

  Compose laudi in onore del suo Dio perchè esclamava: « L'amore non è amato, l'amore non è amato! ». Morì, benedicendo i suoi figliuoli e la sua cara città di Assisi, il 4 ottobre 1226. 

  Fu chiamato il più santo degli Italiani, e il più Italiano dei santi; assieme a S. Caterina da Siena è il grande protettore della nostra amata patria. 

PRATICA. Ad onore di S. Francesco facciamo oggi una mortificazione ed una elemosina. 

PREGHIERA. O Dio, che per i meriti di S. Francesco accrescesti la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedici di disprezzare a suo esempio le cose terrene, e di poter partecipare alla gioia dei doni celesti.

San Francesco e il Natale

  La natura fantastica del "giullare di Dio" e insieme la sua intuizione didattica si manifestarono specialmente nella più poetica rappresentazione ideata in un bosco, cioè nel Presepio di Greccio. 

  Per Francesco il Natale era la festa delle feste, appunto perché Dio stesso, con la sua adorabile incarnazione, scendeva in terra, e si faceva fratello degli uomini. Frate, non monaco. L'eterno entrava nel tempo; l'immobile diventava viandante. Dal Natale in poi, tutte le strade sarebbero state come quella d'Emmaus. 

  Il santo dell'umiltà si commuoveva all'idea dell'infinita umiliazione di Dio che si fa uomo. Il santo della povertà piangeva al pensiero dell'estrema indigenza di Gesù, nato in una stalla. E finalmente, il santo della perfetta letizia si rallegrava al ricordo dell'Alleluia celeste. 

  Il Natale era dunque la festa più francescana dell'anno liturgico. Vi si celebrava l'umiltà, la povertà e l'innocenza. I tre voti francescani brillavano, con meraviglioso fulgore, nel cielo natalizio. 

  "Se io potessi parlare all'imperatore," diceva Francesco "vorrei pregarlo di emanare un comando generale, perché tutti coloro che lo possono, spargano per le vie frumento e granaglie nel giorno di Natale, sicché in quel giorno di tanta solennità gli uccelli abbiano cibo in abbondanza". Anche questo sarebbe stato un modo di rendere evidente la gioia natalizia, comunicandola, attraverso il cibo, anche agli abitanti dell'aria. 

  Un anno, il Natale cadeva di venerdì e fra' Monco, il cuciniere, fu in dubbio se fare, in quel giorno, di grasso o di magro. "Faresti peccato, o fratello" gli gridò Francesco "chiamando venerdì il giorno in cui è nato Gesù. Vorrei che in un giorno come questo mangiassero carne anche le pareti e, non potendo, ne fossero almeno unte di fuori!" 

  Soltanto la fantasia d'un uomo sobrio e continente come lui poteva immaginare qualcosa di simile. 

  Nell'inverno del 1223 ebbe finalmente l'idea della prima sacra rappresentazione. Mandò a chiamare il signore di Greccio, Giovanni Velita, e gli disse: "È mio pensiero rievocare al vivo la memoria di quel Bambino celeste che è nato laggiù in Betlem, e suscitare davanti al suo sguardo e al mio cuore gl'incomodi delle sue infantili necessità: vederlo proprio giacere su poca paglia, reclinato in un presepio, riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello". 

  Così, la notte di Natale del 1223, nel bosco di Greccio, avvenne la prima rappresentazione natalizia inventata da San Francesco: il Presepio. 

  Un sacerdote celebrò la Messa di mezzanotte sopra una mangiatoia. San Francesco, non essendo sacerdote, ma soltanto diacono, cantò il Vangelo della Nascita, e lo spiegò al popolo, accorso nel bosco di Greccio con fiaccole accese. 

  Chiamava Gesù " il bambino di Betlem ", e nel pronunziare queste parole — narra il suo primo biografo — sembrava una pecora che belasse "talmente la sua bocca era ripiena, non tanto di voce, quanto di dolce affetto". "E nominando il Bambino di Betlem, oppure dicendo Gesù, lambivasi con la lingua le labbra, quasi a gustare e deglutire la dolcezza di quel nome." 

San Francesco Presepe

San Francesco e gli animali

San Francesco chiamava gli animali «i nostri fratelli più piccoli». Per loro aveva le attenzioni più delicate. Voleva scrivere a Federico II perché con un editto stabilisse che a Natale le strade fossero cosparse di granaglie e di grano per gli uccelli: anch'essi dovevano gioire per la nascita del Redentore. Perché non fossero calpestati, scansava dai sentieri i vermi. A Sant'Angelo in Pantanelli, presso Orvieto, viene mostrato tuttora uno scoglio sul Tevere, dal quale avrebbe gettato nel fiume dei pesci che gli erano stati regalati.

Un giorno S.Francesco andò alla elemosina assieme a frate Massèo e i due si imbatterono in un uomo che portava al mercato due agnelli da vendere, legati, belanti e penzolanti dalla spalle.

All'udire quei belati, il servo di Dio, vivamente commosso, si accostò, accarezzandoli, come suol fare una madre con i figlioletti che piangono, con tanta compassione e disse al padrone: "Perché tormenti i miei fratelli agnelli, tenendoli così legati e penzolanti?". Rispose: "Li porto al mercato e li vendo: ho bisogno di denaro".

E Francesco: "Che ne avverrà?". E quello: "I compratori li uccideranno e li mangeranno».

Nell'udire questo il santo esclamò: «Non sia mai! Prendi come compenso il mio mantello e dammi gli agnelli». Quell'uomo fu ben felice di un simile baratto, perché il mantello, che Francesco aveva ricevuto a prestito da un uomo proprio quel giorno per ripararsi dal freddo, valeva molto di più delle bestiole.

Infatti ogni creatura dice: Dio mi ha creato per te, o uomo! Noi che siamo vissuti con lui, lo vedevamo rallegrarsi interiormente ed esteriormente di quasi tutte le creature, così che, toccandole o mirandole, il suo spirito sembrava essere in cielo, non in terra. E per le grandi gioie che aveva ricevuto e riceveva dalle creature, egli compose, poco prima della sua morte, alcune Lodi del Signore per le sue creature, per incitare alla lode di Dio i cuori di coloro che le udissero, e così il Signore fosse lodato dagli uomini nelle sue creature»

San Francesco e gli animali

Dai "Fioretti" di San Francesco 
  Come Santo Francesco convertì tre ladroni micidiali, e fecionsi frati; e della nobilissima visione che vide l'uno di loro,il quale fu santissimo frate.

  Santo Francesco andò una volta per lo distretto del Borgo a Santo Sipolcro, e passando per uno castello che si chiama Monte Casale, venne a lui uno giovane nobile e molto dilicato, e dissegli: "Padre, io vorrei molto volentieri essere de' vostri frati". Rispuose Santo Francesco: "Figliuolo, tu se' giovane, dilicato e nobile: forse che tu non potresti sostenere la povertà e l'asprezza nostra". Ed egli: "Padre, non sete voi uomini come io? dunque, come la sostenete voi, così potrò io colla grazia di Cristo". Piacque molto a Santo Francesco quella risposta; di che benedicendolo, immantanente Io ricevette all'ordine e puosegli nome frate Agnolo. E portassi questo giovane sì graziosamente che ivi a poco tempo santo Francesco il fece guardiano nel luogo detto di Monte Casale. continua >> 

Cantico delle creature

San Francesco Giotto

Altissimu; onnipotente bon Signore, 
  tue so' le laude, la gloria e l'onore et orme benediczione. 
  Ad te solo, Altissimo, se confano et nullu omu ène dignu te mentovare. 

Laudato si, mi Signore, curo tucte le tue creature, 
  spezialmente messor lo frate sole, 
  lo quale jorna, et allumini per lui; 
  et ellu è bellu e radiante rum grande splendore; 
  de te, Altissimo, porta significazione. 

Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle; 
  in celo l'hai formate clarite et preziose et belle. 

Laudato si, mi Signore, per frate vento 
  et per aere et nubilo et sereno et orme tempo, 
  per le quale a le tue creature dai sustentamento. 

Laudato si, mi Signore, per sor'acqua, 
  la quale è multo utile, et umele, et preziosa et casta. 

Laudato si, mi Signore, per frate focu, 
  per lo quale ennallumini la nocte, 
  et elio è bellu, et jucundo. et robustoso et forte. 

Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra, 
  la quale ne sustenta e governa, 
  e produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba. 

Laudato si, mi Signore, per quilli che perdonano per lo tuo amore 
  e sostengo infirmitate et tribulazione. 
  Beati quilli che sosterranno in pace, 
  ca de te, Altissimo, sirano incoronati. 

Laudato si, mi Signore, per sona nostra morte corporale, 
  da la quale nullu orno vivente pò scappare. 
  Guai a quilli che morrano ne le peccata mortali. 
  Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati; 
  ca la morte secunda no '1 farrà male. 

Laudate et benedicete mi Signore, e rengraziate. 
  e serviteli cum grande umilitate.

TESTAMENTO DI SAN FRANCESCO (1226)

Il Signore dette a me, frate Francesco, d'incominciare a fare penitenza cosi: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo. 

E il Signore mi dette tale fede nelle chiese, che io così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Poi il Signore mi dette e mi da una cosi grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà.

E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come i miei signori. E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io riconosco il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue che essi ricevono ad essi soli amministrano agli altri.

E voglio che questi santissimi misteri sopra tutte le altre cose siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi.

E dovunque troverò manoscritti con i nomi santissimi e le parole di lui in luoghi indecenti, voglio raccoglierli, e prego che siano raccolti e collocati in luogo decoroso.

E dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e coloro che amministrano le santissime parole divine, cosi come coloro che ci amministrano lo spirito e la vita.

E dopo che il Signore mi diede dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelo che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò.

E quelli che venivano per abbracciare questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevano avere di più.

Noi chierici dicevano l'ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano i Pater noster; e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illetterati e sottomessi a tutti.

Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all'onesta. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l'esempio e tener lontano l'ozio.

Quando poi non ci fosse data la ricompensa del lavoro, ricorriamo alla mensa del Signore, chiedendo l'elemosina di porta in porta.

Il Signore mi rivelo che dicessimo questo saluto:"Il Signore ti dia la pace! ".

Si guardino bene i frati di non accettare assolutamente chiese, povere abitazioni e quanto altro viene costruito per loro, se non fossero come si addice alla santa povertà, che abbiamo promesso nella Regola, sempre ospitandovi come forestieri e pellegrini.

Comando fermamente per obbedienza a tutti i frati che, dovunque si trovino, non osino chiedere lettera alcuna (di privilegio) nella curia romana, ne personalmente ne per interposta persona, ne per una chiesa ne per altro luogo, ne per motivo della predicazione, ne per la persecuzione

dei loro corpi; ma, dovunque non saranno accolti, fuggano in altra terra a fare penitenza con la benedizione di Dio.

E fermamente voglio obbedire al ministro generale di questa fraternità e a quel guardiano che gli piacerà di assegnarmi. E cosi voglio essere prigioniero nelle sue mani, che io non possa andare o fare oltre l'obbedienza e la sua volontà, perché egli e mio signore.

E sebbene sia semplice e infermo, tuttavia voglio sempre avere un chierico, che mi reciti l'ufficio, così come e prescritto nella Regola.

E non dicano i frati: Questa e un'altra Regola, perché questa e un ricordo, un'ammonizione, un'esortazione e il mio testamento, che io, frate Francesco piccolino, faccio a voi, miei fratelli benedetti, perché osserviamo più cattolicamente la Regola che abbiamo promesso al Signore.

E il ministro generale e tutti gli altri ministri custodi siano tenuti, per obbedienza, a non aggiungere e a non togliere niente da queste parole.

E sempre tengano con se questo scritto assieme alla Regola. E in tutti i capitoli che fanno, quando leggono la Regola, leggano anche queste parole.

E a tutti i miei frati, chierici e laici, comando fermamente, per obbedienza, che non inseriscano spiegazioni nella Regola e in queste parole dicendo: "Cosi si devono intendere" ma, come il Signore mi ha dato di dire e di scrivere con semplicità e purezza la Regola e queste parole, così cercate di comprenderle con semplicità e senza commento e di osservarle con sante opere sino alla fine.

E chiunque osserverà queste cose, sia ricolmo in cielo della benedizione dell'altissimo Padre, e in terra sia ricolmato della benedizione del suo Figlio diletto col santissimo Spirito Paraclito e con tutte le potenze dei cieli e con tutti i Santi. Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione. (Amen).

 

 

 
 
 
 
 

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