Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi del 06/10/2014
Post n°1910 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
|
Post n°1908 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
|
Post n°1907 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
UE: a Italia record per scoraggiati e bassa attività L'Italia e' il Paese con il più alto numero di lavoratori scoraggiati d'Europa, e con il tasso di attivita' piu' basso: a rivelarlo e' l'ultimo rapporto trimestrale della Commissione Ue su occupazione e situazione sociale. Per Bruxelles l'Italia e' anche tra i Paesi dove la disoccupazione giovanile e quella a lungo termine salgono piu' che nel resto d'Europa, e dove le entrate delle famiglie continuano a scendere. "La disoccupazione giovanile ha avuto una caduta significativa in molti Stati Ue rispetto a un anno fa, ciononostante resta molto alta e continua a crescere in Italia", si legge nel rapporto della Commissione Ue. Inoltre, mentre la "disoccupazione a lungo termine sembra essere stabilizzata nella maggior parte della Ue, continua ad aumentare in quei Paesi dove e' già alta come Grecia, Spagna, Italia e Cipro". Anche il tasso di attività preoccupa: "In Italia, Romania e Malta resta sotto il 65% e significativamente sotto la media Ue", e il rapporto nota come sia "interessante il notare che il basso tasso di attività in questi tre Paesi sia associato con il basso tasso di attività femminile, il più basso nella Ue". L'Italia poi "e' ancora il Paese con il più elevato tasso di lavoratori scoraggiati e l'evoluzione recente non e' incoraggiante (12,8% nel primo trimestre 2014, +1 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2013). Per quanto riguarda la situazione sociale, "tra i grandi Stati membri le entrate delle famiglie continuano ad aumentare in Germania e Regno Unito, mentre scendono in Italia, Polonia e Spagna". Questo articolo è stato pubblicato in UE il 6 ottobre 2014.Modifica
|
Post n°1906 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr
Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa La Rivista della Commissione europea, Employment and Social Situation Quarterly Review, fa il punto della situazione economica dell'UE. La ripresa resta fragile, la crescita è stata dalla debole performance di Germania, Francia e Italia. Tuttavia il reddito delle famiglie ha continuato a crescere in Germania, come nel Regno Unito, mentre è diminuito in Italia,Polonia e Spagna. La Rivista esamina anche le differenze relative alle disuguaglianze di reddito tra gli Stati membri e pone in risalto l'importanza dell'investire durante tutta la vita nell'acquisizione di competenze, al fine di migliorare l'occupabilità dei lavoratori. Ancora una volta, infine, il PIL viene messo in discussione come indicatore dei risultati economici. Articolo 18: il reintegro è legge anche in altri paesi UE L'Italia non è il solo paese a prevedere il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo: il dossier di Italia Lavoro pubblicato il 29 settembre dimostra, infatti, che "la reintegrazione nel posto di lavoro, sia pure con modalità diverse, è applicata anche in altri Paesi dell'Unione europea. Essa non costituisce, pertanto, un'anomalia tutta italiana, come spesso si sente affermare nel (poco ordinato) dibattito politico in corso". Italia Lavoro è una società per azioni, totalmente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, che opera, per legge, come ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Italiani all'estero: il 19 dicembre elezioni dei Comites. La CGIL scrive al Ministro degli Esteri La CGIL scrive al Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, chiedendo il massimo impegno per consentire la più ampia partecipazione al voto. "Dopo cinque anni di proroghe, finalmente si voterà per il rinnovo delle rappresentanze degli italiani all'estero: i Comites. Confermiamo la nostra soddisfazione: questa è, per noi, una ottima notizia. Siamo però preoccupati che le modalità con le quali queste elezioni si svolgeranno possano rappresentare una ulteriore potenziale riduzione del livello di partecipazione, già segnato dall'incapacità di allargare l'elettorato alla nuova emigrazione giovanile, spesso non ancora iscritta all'Aire"... Applicazione del diritto comunitario: L'Italia resta il peggior paese dell'UE Come negli anni precedenti, spetta all'Italia il record negativo per il rispetto del diritto comunitario, seguita da Spagna e Grecia. Lettonia, Malta ed Estonia sono invece gli Stati membri più virtuosi (i dati completi per la Croazia - divenuta il 28° paese dell'Ue il 1 luglio 2013 - saranno disponibili soltanto il prossimo anno). Come nel 2012, la maggior parte delle infrazioni (62%), riguarda il rispetto del diritto comunitario in materia di ambiente, fiscalità, dei trasporti e del mercato interno e dei servizi. Le denunce contro l'Italia riguardano principalmente l'occupazione, mercato interno e servizi e l'ambiente. Per saperne di più: www.osservatorioinca.org
|
Post n°1905 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
|
Post n°1904 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
ULTIMISSIME EDILIZIA - COOPERATIVE06/10/2014 Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr
|
Post n°1903 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
ULTIMISSIME LAVORO - FISCALE06/10/2014 Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr
|
Post n°1902 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Sindacato - UE - Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr Vertice sindacale europeo: nuovo corso per l'Ue "Un nuovo corso per l'Europa". E' questo il messaggio d'apertura del vertice europeo che si terrà a Roma oggi dove i leader dei maggiori sindacati europei si ritroveranno, nella sede della Cgil, per presentare le proposte di politica economica, per la creazione di nuova occupazione e il rilancio dell'economia europea. L'appuntamento, che si volge alla vigilia del vertice Ue dell'8 ottobre a Milano, servirà dunque per ribadire l'importanza di un maggior coinvolgimento delle parti sociali nei processi decisionali, sia nazionali che europei, e per inviare un chiaro messaggio alla nuova Commissione europea, al Consiglio e ai governi nazionali, sulla necessità di superare le fallimentari politiche di austerità e di promuovere un piano straordinario di investimenti, come il Piano "Un nuovo corso per l'Europa" approvato dalla Ces. Presenti alla convention i sindacati dell'Austria (Ögb), del Belgio (Fgtb e Cgslb), della Bulgaria (Citub), della Germania (Dgb), della Grecia (Gsee), della Francia (Cgt e Cfdt), di Malta (Gwu), del Portogallo (Cgtp-In), del Regno Unito (Tuc), della Spagna (Ccoo e Ugt-E), della Svezia (Lo-S), della Svizzera (Uss) e della Repubblica Ceca (Čmkos). Per l'Italia saranno presenti i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni- Annamaria Furlan, Luigi Angeletti, e per l'Europa, il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Etuc-Ces), Bernadette Ségol. A partire dalle 14,30 i leader sindacali terranno una conferenza stampa.
|
Post n°1901 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Lavoro: stress da lavoro correlato, causa metà assenze Ue Carichi di lavoro eccessivi, luoghi di lavoro inadeguati, strumenti inefficienti, rumore, temperature troppo alte o basse, condizionano negativamente la vita del lavoratore, tanto da produrre effetti da cosiddetto stress da lavoro correlato. Oggi, lo stress da lavoro correlato e' all'origine di più della metà dei giorni di assenza dal lavoro per malattia in Europa. E' quanto e' emerso durante il convegno "La gestione del rischio da stress lavoro correlato, risultati, esperienze aziendali e metodologie di valutazione", promosso dall'Inail, nell'ambito della campagna europea volta proprio a prevenire il fenomeno. Inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro. Il tutto con effetti negativi sulle imprese. "Lo scopo della campagna - spiega l'Inail - e' quello di prevenire e valutare lo stress da lavoro correlato. Tramite dati già in loro possesso, le aziende possono redigere valutazioni preliminari, potendo così mettere in atto strategie preventive per ridurre i rischi. Un lavoratore sottoposto a stress e' un lavoratore a rischio incidenti. E' provato che ridurre lo stress, creando condizioni lavorative migliori, aumenta l'efficienza e la qualità".
|
Post n°1900 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Lavoro: stress da lavoro correlato, causa metà assenze Ue Carichi di lavoro eccessivi, luoghi di lavoro inadeguati, strumenti inefficienti, rumore, temperature troppo alte o basse, condizionano negativamente la vita del lavoratore, tanto da produrre effetti da cosiddetto stress da lavoro correlato. Oggi, lo stress da lavoro correlato e' all'origine di più della metà dei giorni di assenza dal lavoro per malattia in Europa. E' quanto e' emerso durante il convegno "La gestione del rischio da stress lavoro correlato, risultati, esperienze aziendali e metodologie di valutazione", promosso dall'Inail, nell'ambito della campagna europea volta proprio a prevenire il fenomeno. Inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro. Il tutto con effetti negativi sulle imprese. "Lo scopo della campagna - spiega l'Inail - e' quello di prevenire e valutare lo stress da lavoro correlato. Tramite dati già in loro possesso, le aziende possono redigere valutazioni preliminari, potendo così mettere in atto strategie preventive per ridurre i rischi. Un lavoratore sottoposto a stress e' un lavoratore a rischio incidenti. E' provato che ridurre lo stress, creando condizioni lavorative migliori, aumenta l'efficienza e la qualità".
|
Post n°1899 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Nome: San Bruno (Brunone)Titolo: Sacerdote e monacoRicorrenza: 06 ottobre S. Brunone nacque da nobile famiglia verso l'anno 1035 nella città di Colonia. Frequentò la scuola presso la chiesa di S. Cuniberto, facendo rapidi progressi nella scienza e nella pietà, tanto che S. Annone, vescovo della città, lo elesse canonico della sua chiesa. Terminò poi gli studi a Reims, dove ebbe fama di ottimo poeta, eccellentissimo filosofo e teologo, per cui i suoi contemporanei lo riguardavano come uno dei più illustri allievi della scuola di Reims. Quivi rimase molto tempo come insegnante e dimostrò la sua grande santità e il suo straordinario sapere. Non pochi dei suoi discepoli si resero celebri, fra i quali il Papa Urbano II. Verso il 1067 morì l'Arcivescovo di Reims, di cui egli era il più valido sostegno, ma gli successe a furia di subdoli maneggi Manasse I, il quale tenne un governo non buono, tanto che la S. Sede fu costretta a dimetterlo dalla cattedra episcopale. S. Brunone, suo cancelliere, non poteva soffrire gli abusi di cui. era testimonio e fu costretto ad essere uno dei principali accusatori. Il Legato Pontificio che depose Manasse fu così tocco dalla saggezza e virtù di Brunone, che ne fece un bell'elogio in una lettera al Papa, e lo proponeva come il più degno della prelatura. Mentre i superiori gli stavano preparando la carica, egli si ritirò in una casa di campagna, ove decise di abbandonare il mondo. Avendo poi comunicati i suoi desideri ad alcuni amici, stabilirono tutti assieme di abbandonare i beni transitori di questa vita e di abbracciare lo stato religioso. Si presentarono pertanto ad Ugo, vescovo di Grenoble, il quale li accolse affettuosamente, e dopo averne elogiato il desiderio, assegnò loro il deserto della Certosa, ove S. Brunone fondò l'ordine dei Certosini. Passati appena sei anni dacché S. Brunone governava quella comunità, il Pontefice Urbano II, già suo discepolo a Reims, l'obbligava a portarsi a Roma. L'umile religioso non era mai stato sottoposto a tanta prova; il dover lasciar la solitudine era per lui il più penoso di tutti i sacrifici. Egli non trovò nella corte di Roma quelle dolcezze che aveva gustato nella solitudine, e di più temeva quelle distrazioni mondane, D'altronde il rapa gli era cosi affezionato che non poteva rimanere senza di lui, e lo incitava al accettare l'Arcivescovado di Reggio Calabria. Finalmente le istanze di Brunone furono così vive che il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in un deserto della Calabria, confermando Landuino priore della Certosa. Il Santo, raccolti discepoli italiani, si ritirò in un deserto della diocesi di Squillace, riprendendo gli esercizi della vita solitaria con maggior gioia e fervore. In quella solitudine fu scoperto dal conte Ruggero che lo aiutò a costruire la nuova Certosa. S. Brunone ci lasciò, oltre alle lettere, i commenti sopra il Salterio, sopra le Epistole di S. Paolo ed una elegia in 14 versi sul disprezzo del mondo. Nel settembre del 1101 se ne volò al cielo per ricevere la ricompensa delle sue virtù e delle sue fatiche. PRATICA. « Provate e vedrete quanto sia dolce servire il Signore con tutto l'affetto dell'anima » (S. Brunone). PREGHIERA. O Signore, per intercessione di San Brunone confessore, concedici il perdono dei nostri peccati, e liberaci dai mali presenti e futuri
|
Post n°1898 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Share on Facebook+1Share on Tumblr San Placido
Nome: San PlacidoTitolo: MonacoRicorrenza: 05 ottobre Placido, figlio del nobile patrizio romano Tertullo, venne affidato per essere educato a S. Benedetto fin dall'età di sette anni. Il fanciullo dimostrò intelligenza aperta e cuore docile agli insegnamenti del maestro. Della sua infanzia si racconta il seguente episodio. Un giorno, dice S. Gregorio, il fanciullo andò al lago per attingere acqua, ma sdrucciolò e cadde dentro. S. Benedetto che stava nella sua cella, vide per rivelazione l'accaduto. Chiamò Mauro, altro suo discepolo e gli disse: « Corri velocemente, o fratello, perchè Placido è caduto nel lago ». Mauro gli domandò la benedizione e si affrettò ad ubbidirlo. Si portò al lago e senza affondare camminò sull'acqua e così potè riportare sulla riva Placido sano e salvo. S. Benedetto attribuì il miracolo all'ubbidienza del discepolo il quale a sua volta l'attribuiva alla fede ed alla benedizione del santo; ma Placido disse di aver visto lo stesso abate che lo soccorreva e lo copriva con la sua melota (una pelle di pecora che i monaci allora portavano sulle spalle). Tertullo, venuto a trovare il figlio, fu sommamente commosso della sua virtù, e per mostrare la sua riconoscenza a S. Benedetto, gli donò parte dei beni che possedeva. Questi servirono ad erigere il grande monastero di Montecassino ed alcuni altri romitaggi in Sicilia presso la città di Messina ove Placido a soli ventisei anni fu mandato come abate. La badia di Messina giunse ben presto a gran fama. Cresceva di giorno in giorno il numero dei postulanti attratti dalla santità di Placido. Quel cenobio divenne focolare di pietà e centro di santità e di bene. Un giorno vennero a visitare il novello monastero due fratelli di Placido: Eutichio e Vittorino con la sorella Flavia. Mentre essi stavano in santi colloqui. avvenne che il pirata Manuca saccheggiasse Messina. Quel barbaro fece pure circondare la badia, sfondò le porte ed intimò a quanti vi si trovavano di rinnegare Gesù Cristo, pena la morte. PRATICA. Il precetto benedettino è: «Ora et labora » cioè: prega e lavora. Aiutiamo quanto possiamo e preghiamo per i Religiosi. PREGHIERA. O Dio, che per mezzo del martirio hai fatto passare il beato Placido ed i suoi compagni dall'esilio alla gloria eterna, custodiscici per le loro preghiere da tutte le avversità e donaci di poter partecipare alla loro gloriosa compagnia in cielo.
|
Post n°1897 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
inps circolari e messaggi Lascia una rispostaShare on Facebook+1Share on Tumblr
|
Post n°1896 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da deosoe
Senza pastori muore la Sardegna intera: una riflessione su pastorizia e pastoralismo
Un contributo di Francesco Casula sul MPS e sul ruolo della pastorizia in Sardegna non come patrimonio folkloristico ma come l'unica industria davvero legata al territorio, che salvaguardia e difende l'ambiente. I pastori il 23 settembre scorso sono ritornati in Piazza a Cagliari. Come fanno oramai da anni. A ben vedere assistiamo a una vera e propria rivoluzione sociologica e persino antropologica: che smentisce i luoghi comuni sui pastori individualisti, restii alla collaborazione, isolati, soli e solitari nelle loro aziende e nei loro ovili. In periodiche assemblee si riuniscono per discutere, concordare e decidere, collettivamente e democraticamente, obiettivi della vertenza, forme di lotta, iniziative. In migliaia scendono in piazza, organizzati ma senza avere dietro le burocratiche Associazioni tradizionali del mondo agro-pastorale: anzi, spesso contro di loro. Coinvolgendo famiglie e sindaci ma anche studenti e lavoratori di altri comparti: tanto che possiamo considerare la lotta dei pastori una vera e propria lotta di popolo e, dunque, non di una sola categoria. Questo, non a caso. Il pastore infatti non è solo una delle una delle tante figure sociali e la pastorizia non è solo un comparto economico: essa infatti ha prodotto ben altro che latte, formaggi, carne e lana: ha dato luogo al pastoralismo e ai codici e valori che esso sottende e che in buona sostanza costituiscono il nerbo della civiltà e dell'intera cultura sarda. Per intanto però occorre sottolineare che la pastorizia, come comparto economico, nonostante crisi e difficoltà, nella storia ha sempre retto e i pastori, ancora oggi, non sono una sorta di tribù sopravvissuta alla storia (Ignazio Delogu). Nonostante i reiterati tentativi storici di interrarli. Pur con crisi e difficoltà immani, la pastorizia è stata storicamente l'unico comparto economico che ha sempre retto: anche a fronte, della fallimentare industrializzazione, dello strozzinaggio delle banche, della lingua blu. Ha retto perché si tratta dell'unica industria, endogena e autocentrata, che crea un indotto che nessuna altra industria nell'Isola ha mai creato. L'unica "industria" legata al territorio e ai saperi tradizionali, diffusa ubiquitariamente, al contrario dell'industria per "poli". Che presiede, salvaguardia e difende l'ambiente, garantendo la manutenzione di oltre il 70% del territorio isolano. Oggi corre un serio pericolo: se non di scomparsa, certo di drastico ridimensionamento che potrebbe ridurla ad attività marginale, sia dal punto di vista economico che occupazionale. C'è infatti da chiedersi quante delle 16.000 aziende pastorali oggi presenti in Sardegna potranno ancora "resistere" a fronte della gravissima crisi che attanaglia il comparto. Quanti occupati potranno ancora sopravvivere producendo "in perdita". Una pluralità di motivi convergono infatti ad acuire la crisi: primo fra tutti il prezzo del latte pagato una miseria. Sostanzialmente come 20-25 anni fa! A fronte dei mangimi che nel frattempo sono quadruplicati, insieme all'energia e al gasolio. Il prezzo del latte - pur se fondamentale- è solo uno degli elementi della vertenza: dalla piattaforma del MPS emergono tutta una serie di richieste e di obiettivi finalizzati all'uscita dalla crisi. Ad iniziare dal credito e la burocrazia: ormai - ha affermato il leader Felice Floris - il pastore passa più tempo negli uffici che nelle campagne! Se muore il pastore e la pastorizia non muore solo una delle tante figure sociali o un comparto economico ma la Sardegna intera: il suo etnos, il suo universo culturale, artistico e rituale. Ad iniziare dall'immaginario simbolico rappresentato - fra l'altro - dalle maschere di carnevale; dall'immaginario musicale rappresentato soprattutto dal Canto a tenore, riconosciuto dall'Unesco, nel 2004, come patrimonio immateriale dell'Umanità. Ma c'è altro ancora: sottesi al pastoralismo vi sono codici e valori che storicamente hanno segnato e impregnato la civiltà sarda, Un patrimonio secolare -scrive l'antropologo Bachisio Bandinu, gran conoscitore delle cose sarde - che dall'età dei nuraghi, ha prodotto una cultura, un simbolo, una scuola di vita, un modo di essere, praticamente scomparso in Europa, che perdura ancora oggi, in Sardegna, pur nella sua forma attuale di civiltà. Non come semplice revival etnologico-folklorico, come museo di tradizioni popolari, operazione di nostalgia o folklorizzazione turistica ma, pur attingendo a lingua e linguaggi, atteggiamenti e comportamenti, interessi e valori, riti e simboli del passato, pone la questione di un rapporto positivo tra locale e globale e si interroga se questa civiltà secolare sia capace di inserirsi nel processo di mondializzazione, elaborando alcuni caratteri distintivi della propria cultura per adattarsi alla nuove esigenze della contemporaneità. Senza la pastorizia la Sardegna si ridurrebbe a forma di ciambella: con uno smisurato centro abbandonato, spopolato e desertificato: senza più uno stelo d'erba. Con le comunità di paese, spogliate di tutto, in morienza. Di contro, con le coste sovrappopolate e ancor più inquinate e devastate dal cemento e dal traffico. Con i sardi ridotti a lavapiatti e camerieri. Con i giovani senza avvenire e senza progetti. Senza più un orizzonte né un destino comune. Senza sapere dove andare né chi siamo. Girando in un tondo senza un centro: come pecore matte. Una Sardegna ancor più colonizzata e dipendente. Una Sardegna degli speculatori, dei predoni e degli avventurieri economici e finanziari di mezzo mondo, di ogni risma e zenia. Buona solo per ricchi e annoiati vacanzieri, da dilettare e divertire con qualche ballo sardo e bimborimbò da parte di qualche "riserva indiana", peraltro in via di sparizione. Si ridurrebbe a un territorio anonimo: senza storia e senza radici, senza cultura e senza lingua. Disincarnata e sradicata. Ancor più globalizzata e omologata. Senza identità. Senza popolo. Senza più alcun codice genetico e dunque organismi geneticamente modificati (OGM). Ovvero con individui apolidi. Cloroformizzati e conformisti. Sarebbe un etnocidio: una sciagura e una disfatta etno-culturale e civile,prima ancora che economica e sociale. Apocalittico e catastrofista? Vorrei sperarlo. Frantziscu Casula
|
INFO
PAE
ARCIPELAGHI DI GIOVANNI COLUMBU
"SU RE" DI GIOVANNI COLUMBU
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: kimty
il 30/09/2015 alle 10:06
Inviato da: nery_alias_nerina
il 01/07/2015 alle 17:47
Inviato da: Lefe.dy
il 21/04/2015 alle 20:18
Inviato da: anastasia_55
il 20/02/2015 alle 19:05
Inviato da: irene_mori
il 20/02/2015 alle 16:22