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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 12/10/2014

Servizi INCA

Post n°1942 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da deosoe


Previdenza
Lavoro, Disoccupazione, Pensionamento, Perdita
di un familiare titolare di pensione o posizione
assicurativa

L'area della previdenza è tradizionalmente al centro dell'intervento dell'Istituto, che si è
accreditato negli anni come punto di riferimento per le tematiche che riguardano la vita lavorativa, l'accesso alla pensione e la gestione dei trattamenti pensionistici.

L'attività che l'Inca  svolge in quest'area ha subito nel corso degli ultimi anni significative trasformazioni. All'assistenza di tipo tradizionale, incentrata sulla compilazione e presentazione delle diverse domande tese ad ottenere le prestazioni, si sono affiancati interventi adeguati   alle modifiche del quadro normativo di riferimento, in materia di trattamenti previdenziali obbligatori e complementari; alla comparsa di nuove figure lavorative (lavoratori a progetto, soci lavoratori di cooperative, collaboratori occasionali, lavoratori a partita Iva); all'instabilità del mercato del lavoro, acuita negli anni dalla crisi economica e globale.

L'attività si va oggi configurando sempre più come consulenza globale per tutto ciò che riguarda il percorso previdenziale individuale, per previdenza obbligatoria e complementare. L'assistenza e la tutela individuale, che l'Inca offre supporta le persone per tutto l'arco della vita. L'Inca, dunque, è al fianco dei suoi assistiti in ogni evento della vita con un'offerta specifica di servizi per ciascuno di essa.

 

 

  

 

Salute e benessere
Infortunio,Malattia professionale e Causa di servizio,
Malattia e danno alla salute, Disabilità

Nell'ambito dell'attività riguardante la salute nei luoghi di vita e di lavoro, l'Inca sin dalle origini ha caratterizzato la sua azione per contrastare il fenomeno degli infortuni e l'emersioen delle malattie professionali. In particolare, il patronato della Cgil offre informazione e stimolo alla promozione della cultura della salute e del benessere nei luoghi di vita e di lavoro, nei confronti di tutte le persone e, in particolare, dei lavoratori, in stretta relazione con le politiche di prevenzione degli infortuni sul lavoro della Cgil. Garantisce l'assistenza nel far valere i diritti nei casi in cui il lavoratore abbia subito un danno alla sua salute a seguito di infortunio sul lavoro e/o di una malattia professionale. Inoltre la sua attività è finalizzata a contrastare  il lavoro nero, a denunciare eventuali violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla promozione per il potenziamento dei servizi di controllo. A questo proposito, si ricorda l'impegno profuso presso gli Enti istituzionali per la revisione e l'aggiornamento delle tabelle delle malattie professionali nonché per la semplificazione amministrativa di alcune forme di tutela delle vittime di infortuni e malattie professionali. 

Per svolgere queste azioni l'Inca può contare sulla professionalità della rete di legali e medici convenzionati, formata da 570 professionisti, che prestano la loro attività a favore dei soggetti colpiti da danni da lavoro e da danni alla salute assistiti dall'Inca. 

 

  

Migrazione
Immigrazione, Emigrazione dall'Italia

Sin dai primi anni cinquanta, l'Inca si è adoperata in favore dei nostri connazionali emigrati, operando per favorire la loro integrazione sociale nei Paesi esteri ospitanti e sviluppando rapporti di collaborazione con i sindacati, le Autorità e gli Enti previdenziali locali.

Con la sua attività ha avuto un ruolo decisivo nel promuovere il riconoscimento dei diritti per gli italiani residenti all'estero (cittadinanza, previdenza, accesso alla tutela sanitaria), creando uno stretto rapporto con le comunità degli italiani all'estero, come testimonia il fatto che l'Inca è radicata negli organismi di rappresentanza, come il Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero).

Dopo la lunga stagione di emigrazione, in Italia l'ingresso dei cittadini stranieri è diventato un fenomeno strutturale e fondamentale per il nostro paese e contribuisce in maniera considerevole alla composizione del Pil nazionale e all'incremento delle nascite.

L'Inca ha saputo costruire una nuova interlocuzione con le Istituzioni italiane, quali il Ministero dell'Interno, le Questure, le Prefetture,  a vario titolo coinvolte nelle procedure di regolarizzazione dei migranti, svolgendo un'azione importante per la modifica delle normative in materia di migrazione.

 

 

  

 

Assistenza
economica e sociale
Maternità e paternità, Disagio economico, Invalidità
civile

Gli interventi dell'Inca a favore della famiglia si connotano per l'assistenza alle persone nell'ottenere sia prestazioni economiche di natura assistenziale, connesse con lo Stato Sociale e destinate a integrare il reddito dei beneficiari, sia il riconoscimento del diritto ad astenersi dal lavoro per determinati periodi in occasione di maternità e paternità. 

In particolare, le principali tipologie di attività riguardano l'informazione e l'orientamento per accedere ai congedi parentali e alle prestazioni economiche e ai trattamenti economici a sostegno del reddito familiare e individuale; supporto medico- legale e legale nel riconoscimento dell'invalidità e delle relative prestazioni economiche.

 

 

 
 
 

Francesco Zirano

Post n°1941 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da deosoe

 

Martire 
per difendere gli schiavi · A Sassari la beatificazione di Francesco Zirano ·

11 ottobre 2014

   

Frate minore conventuale di Sassari, ucciso in odium fidei ad appena 39 anni nella città di Algeri il 25 gennaio 1603, Francesco Zirano è il primo martire sardo dell'epoca moderna a essere elevato dalla Chiesa alla gloria degli altari. Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, a nome di Papa Francesco, lo beatificherà durante la solenne celebrazione in programma a Sassari nella mattina di domenica 12 ottobre. La testimonianza di Zirano, che «lavò le sue vesti nel sangue dell'Agnello» (Apocalisse, 7, 14), è significativa in un tempo come il nostro, nel quale il martirio torna drammaticamente d'attualità e molti cristiani si trovano a pagare col sacrificio estremo la loro appartenenza al Cristo. Dare la vita per non rinnegare la fede, ci ricorda la Lumen gentium, è «la massima testimonianza d'amore davanti agli uomini e specialmente davanti ai persecutori» e assimila il discepolo al maestro «che liberamente accetta la morte per la salvezza del mondo».

- See more at: http://www.osservatoreromano.va/it/news/martire-difendere-gli-schiavi#sthash.jqEVLmGD.dpuf

 

 

 
 
 

L'OSSERVATORE ROMANO

Post n°1940 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da deosoe

L'Osservatore Romano 

 
 
 

Il Santo del giorno

Post n°1939 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da deosoe

 

San Serafino da Montegranaro

San Serafino da Montegranaro

 

Nome: San Serafino da MontegranaroTitolo: ReligiosoRicorrenza: 12 ottobre

Figlio di contadini, Serafino nacque a Montegranaro nelle Marche nel 1540. Non ebbe possibilità di studiare dovendo, per vivere, condurre al pascolo il gregge di un contadino. Morto il padre, assieme al fratello maggiore, andò a lavorare in un cantiere di Loro Piceno. Serafino, attratto dalla voglia di imparare, divenne amico della figlia dell'impresario, avendola udita leggere ad alta voce. 

Fu proprio la ragazza ad avvicinarlo al locale convento dei francescani cappuccini, dove il giovane chiese poi di essere accolto. Fatto il noviziato a Jesi, venne inviato ad Ascoli Piceno, dove trascorse quasi tutta la vita adattandosi ai lavori più umili in casa e nell'orto. Il suo motto era «La via per andare in su è quella di scendere in giù». Semianalfabeta e un tantino maldestro, ebbe però il dono di saper dialogare con la gente, trovando per tutti la parola giusta, condita dalla sapienza divina che gli veniva dalla frequente orazione. Non solo, ma anche quello di far fruttar l'orto in modo quasi... sospetto: il suo lavoro seppure assiduo, non giustificava tanta messe: attorno c'era aria di miracolo...

Ascoli, che ormai lo amava come padre e amico, pianse a lungo la sua morte, che avvenne all'età di sessantaquattro anni, nel 1604. La voce del popolo che lo voleva santo giunse anche all'orecchio di Paolo V, il quale autorizzò l'accensione di una lampada votiva davanti alla sua tomba, prima ancora che fosse ufficialmente riconosciuto santo.

 

 

 
 
 

IL MANIFESTO

Post n°1938 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da deosoe

Il Manifesto 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 30/12/2012
 

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