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Marco Travaglio

Post n°1955 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da deosoe

 

Marco Travaglio. Genova: Claudio Burlando, le colpe politiche della alluvione

Pubblicato il 18 ottobre 2014 09:23 | Ultimo aggiornamento: 18 ottobre 2014 09:23

Guarda la versione ingrandita di Marco Travaglio. Polemica aperta col presidente della Regione Liguria Claudio Burlando sulla alluvione di GenovaMarco Travaglio. Polemica aperta col presidente della Regione Liguria Claudio Burlando sulla alluvione di Genova

 

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ROMA - Marco Travaglio spiega la causa della lite tra lui e Michele Santoro giovedì sera in diretta dallo studio di Servizio Pubblico. C'è di mezzo l'alluvione di Genova e il turbine di polemiche che ha coinvolto due ex sindaci di Genova, Claudio Burlando e Adriano Sansa.

All'inizio sembrava solo l'inizio di un tormentone elettorale, se alle prossime regionali ci sarà lo scontrofra Raffaella Paita, del Pd, delfina di Burlando e  Ferruccio Sansa, figlio di Adriano e dato come possibile candidato di Beppe Grillo, come detto da molti ma non da Grillo.

Col passare delle ore Claudio Burlando sta assumendo i tratti di bersaglio a suo buon diritto, mentre il cerchio dei ragionamenti sposta l'individuazione delle responsabilità dalle recriminazioni verso l'Altissimo che i genovesi amano tanto alle scelte politiche della Regione di cui Claudio Burlando è presidente e Raffaella Paita è assessore alla Protezione Civile-

Di questo Marco Travaglio non ha dubbi e nel suo editoriale sul Fatto di sabato 18 ottobre 2014 non vuole lasciare dubbi, utilizzando per la sua invettiva l'arma del paradosso.

Ha scritto Marco Travaglio:

"Mi scuso. Mi scuso anzitutto con il supremo governatore Claudio Burlando per aver proditoriamente insinuato che il politico più potente di Genova e della Liguria da 30 anni sia lui, mentre tutti sanno che sono io.
Mi scuso per aver affermato che è stato, nell'ordine: assessore, vicesindaco e sindaco di Genova, poi ministro dei Trasporti, infine governatore della Liguria, mentre avrei dovuto ammettere che tutte quelle cariche le ho ricoperte io.
Mi scuso per avergli attribuito ingiustamente la cementificazione della sua città e della sua regione, il piano casa tutto cemento, l'imboscamento di 8 dei 10 milioni stanziati dallo Stato per l'alluvione del 2010, la piastra di cemento per parcheggi costruita a monte del torrente Fereggiano, il mega-centro commerciale per 5 mila persone in una zona definita dal suo stesso assessore "a rischio di alluvioni" dopo la tragedia del 2011, i porticcioli turistici per impreziosire la costa in tandem col grande Scajola, il blocco dei lavori sul torrente Bisagno non per colpa dell'ex sindaco Sansa né del Tar, ma dalla Regione che non ha fatto nulla dal 2012, mentre è universalmente noto che tutte quelle brutte cose le ho fatte tutte io.Mi scuso per non aver saputo rispondere in merito all'eventuale deviazione del Fereggiano, come sarebbe stato mio dovere in qualità di ex assessore, ex sindaco, ex ministro,ora governatore. Mi scuso per aver difeso il buon governo del territorio dell'ex sindaco Adriano Sansa, che anzi deve vergognarsi per aver investito decine di miliardi di lire nel piano di bacino per fiumi e torrenti, per aver risparmiato alla sua città alluvioni per ben 17 anni e soprattutto per non aver ricevuto avvisi di garanzia né mandati di cattura per sé e per la sua giunta.

Mi scuso per aver detto che i due vicepresidenti e l'assessore all'Urbanistica della giunta Burlando, tutti arrestati, li ha scelti Burlando, mentre è arcinoto che li ho nominati io.

Mi scuso per aver rifiutato di prendere lezioni da un così insigne statista: soprattutto di scuola guida (chi mi conosce sa che ne avrei bisogno, essendo io solito imboccare autostrade e superstrade in contromano e poi esibire alla polizia il tesserino parlamentare, peraltro scaduto).
Mi scuso con uno degli angeli del fango in studio per aver io tentato di negare l'evidenza: cioè che a governare Genova e la Liguria sono io, talvolta spalleggiato occultamente dall'altro colpevole: Beppe Grillo. Ma mi han subito sgamato, così non mi voteranno più e potranno alfine riporre le pale. Mi scuso, sempre con il nostro caro angelo, per aver negato di aver detto ciò che non avevo detto: e cioè che per evitare le alluvioni basti ripulire un torrente dai rami e dai detriti.
Mi scuso, ancora con i nostri cari angeli, per aver interrotto il loro idillio con l'incolpevole Burlando che annuiva ed elogiava il loro buonsenso, ampiamente ricambiato, in un commovente minuetto contro il responsabile di tutte le cementificazioni e le alluvioni dagli anni 30 a oggi: il sottoscritto, con la partecipazione straordinaria di Mussolini e dell'architetto Piacentini.
Mi scuso, con un altro angelo del fango, per non aver capito in che senso chi fa opposizione in Comune, in Regione e in Parlamento e non ha mai governato né a Genova, né in Liguria, né in Italia, avrebbe le stesse responsabilità di chi governa da sempre a Genova, in Liguria e in Italia.
Mi scuso, stavolta con la Nazione intera, per non aver colto il nesso inscindibile fra lo spalare fango e lo sparare nel mucchio.
Mi scuso, con la Democrazia tutta, per aver colto la differenza tra l'insulto e la critica, tra il lasciar parlare e il lasciar mentire.
Mi scuso, con chicche e ssia, per non esser nato foca ammaestrata che canta o tace al fischio del domatore.
Mi scuso, con tutti, per aver abbandonato lo studio di Servizio Pubblico proprio quando stavano per convincermi: ancora dieci secondi, e avrei confessato che l'alluvione l'ho fatta io. Il fango c'est moi".

 

 

 
 
 

Dal fatto quotidiano

Post n°1954 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da deosoe

 

Lite Santoro - Travaglio (video): "Non si insultano le persone". Il giornalista se ne vaE' successo durante la puntata di Servizio Pubblico dedicata alle responsabilità per l'alluvione di Genova

di  | 17 ottobre 2014Commenti Lite Santoro - Travaglio (video):

 

Più informazioni su: .

     Email 

"Risponda lei delle porcate che ha fatto in 30 anni". Con queste parole Marco Travaglio ha interrotto il governatore della Regione Liguria Claudio Burlando durante un acceso dibattito, nello studio di Servizio Pubblico, sulle responsabilità dell'alluvione di Genova. Il conduttore, Michele Santoro, è intervenuto con decisione bloccando Travaglio: "Marco, questo è un luogo di discussione, non si insultano le persone, basta". A questo richiamo, il condirettore de Il Fatto Quotidiano ha lasciato lo studio. La tensione era già salita pochi minuti prima, quando Travaglio era già stato richiamato da Santoro per un battibecco con un ragazzo di Genova (ospite in trasmissione "in rappresentanza" dei volontari che hanno spalato il fango dopo l'alluvione). Burlando chiede a Travaglio se lui devierebbe il Fereggiano. Il giornalista: "Non sono mica un ingegnere idraulico, la paghiamo profumatamente per decidere. Ma questo è matto" (guarda il video). Proprio in riferimento al diverbio tra il ragazzo e Travaglio, Burlando ha poi detto: "Non so perché il buon senso di questo ragazzo abbia fatto così adirare Travaglio". Dura la replica: "Perché se l'è presa con me anziché con lei che sta al governo. Quando governerò per trent'anni risponderò delle porcate che ho fatto, adesso risponda lei delle porcate che ha fatto in 30 anni". Da qui l'intervento di Santoro e la successiva uscita dallo studio del giornalista.

Servizio Pubblico, Burlando vs Travaglio: "Ascolti, così impara". "Niente da imparare" 

Acceso scontro tra il presidente della giunta regionale in Liguria, Claudio Burlando, e Marco Travaglio, il quale osserva: "Il derby tra Sansa e Burlando è il derby tra chi tiene all'ambiente e chi tiene al cemento". Ribatte Burlando: "Lei il Fereggiano lo lascerebbe così com'è o lo devierebbe?". Il giornalista risponde: "Ma mi ha preso per un ingegnere idraulico? Vi paghiamo profumatamente per governare. Non ci riuscite da 30 anni e se la prende con me?". Il botta e risposta va avanti per minuti e Burlando afferma: "Adesso ascolti un attimo, così impara qualcosa". "Le assicuro che i professori me li scelgo io" - replica Travaglio - "e lei è sicuramente escluso dal novero". "Tutti abbiamo qualcosa da imparare", osserva Santoro. "Da Burlando non ho nulla da imparare", risponde il condirettore de Il Fatto Quotidiano (Guarda la seconda parte dello scontro)

 

 

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