Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi del 30/10/2014
Post n°1963 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da deosoe
TAGLI ai patronati: a rischio la tutela dei cittadini E' arrivata quasi come un fulmine a ciel sereno la notizia di un taglio al fondo patronati, previsto dalla legge di stabilità, la cui ampiezza potrebbe azzerare di colpo l'impegno che l'Inas - nella tre giorni di dibattito e confronto con enti previdenziali, istituzioni, politici ed esperti, che si concludeva proprio ieri - ha proposto di continuare a far crescere per migliorare il proprio lavoro di assistenza ai cittadini. La tavola rotonda "Innovare il welfare per rinnovare le tutele" ha così preso una piega inattesa. All' apertura dell'evento, organizzato in occasione della presentazione del bilancio sociale e moderato dal vicedirettore del Tg La7, Andrea Pancani, il presidente dell'Inas Antonino Sorgi ha proposto di assegnare compiti ancora più ampi al patronato, che rappresenta una dorsale solidale di cui il Paese ha bisogno. "Di fronte ad una misura che minaccia seriamente l'operato di un soggetto tanto importante per la società civile, però, è evidente che la politica non capisce", ha detto. Il segretario generale della Cisl non ha avuto esitazioni: "La dimensione sociale in questo Paese deve essere coltivata dal sindacato e dal patronato, di cui conosciamo bene il lavoro; per questo la Confederazione non abbandona l'Inas e chi ci lavora", ha detto Annamaria Furlan. Una visione, questa, anticipata da Maurizio Sacconi presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale presso il Senato, secondo il quale "i patronati rappresentano l'evoluzione della funzione sindacale rispetto ai nuovi bisogni dei cittadini; per questo, quanto previsto dalla legge di stabilità sarebbe vile se si traducesse in un taglio lineare". "Renzi - ha rilanciato Giovanni Faverin, segretario generale della Fp Cisl - dovrebbe provare a capire cosa raccontano i numeri legati all'attività dell'Inas. I milioni di pratiche svolte parlano da soli, mentre è evidente che la politica non conosce e non valorizza i soggetti sussidiari". "Riscoprire il sociale - ha sottolineato Giuseppe Acocella, ordinario di Filosofia del diritto dell'università Federico II di Napoli - è l'unica via possibile per dare vita ad una welfare community. Senza di essa, c'è da chiedersi se possa esistere ancora la democrazia".
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Post n°1962 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da deosoe
Legge di stabilità, ecco il testo finale. Lunedì nuovo incontro governo-sindacati
Dal bonus mamme (su richiesta) all'aumento dell'Iva in caso di necessità. Sale anche la soglia per ottenere gli sgravi sui contributi per i neoassunti (da 6.200 a circa 8mila). Obiettivo: un milione di posti di lavoro in più. Settimana prossima nuovo round tra l'esecutivo e le associazioni di categoria ROMA - Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato i sindacati per lunedì prossimo, 27 ottobre, alle 16 per discutere della Legge di Stabilità. Alla riunione, che secondo quanto si apprende si terrà nella sede di Via Veneto del Ministero, parteciperanno anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan e della pubblica Amministrazione, Marianna Madia.
Il "paracadute" dell'aumento dell'Iva. In ogni caso, nel testo finale dellalegge di Stabilità (di cui oggi è stata pubblicata anche la lettera di risposta dell'Europa, scatenando non poche polemiche) se non si dovessero raggiungere gli obiettivi di risparmio, sono previste clausole di salvaguardia dal 2016, cioè l'aumento di due punti dell'Iva, per le aliquote ora al 10 e al 22% (e un ulteriore punto scatterebbe nel 2017), per un totale di 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. Il governo, per annullare l'aumento, dovrà trovare risorse di questa entità. Aumento sgravi neoassunti. Confermati invece nel testo trasmesso al Parlamento i principali interventi, dal Tfr in busta paga al taglio del costo del lavoro dall'Irap (che però annulla contestualmente il taglio del 10% introdotto quest'anno con dl Irpef). Sale, invece, la soglia per l'azzeramento triennale dei contributi sui neo-assunti, che passa dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente a 8.060 ora previsti. Obiettivo: un milione di posti di lavoro. Ecco comunque le norme principali della manovra inviata alle Camere. - BONUS MAMME, SU RICHIESTA: per tutti i nati (o adottati) dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 arriva un bonus da 960 euro l'anno, 80 euro al mese, fino al terzo anno (di età o di adozione) con limite a 90mila euro di reddito familiare (che non vale dal quinto figlio in su). Intervento che per le fasce medio basse (fino a 26mila euro) si somma al bonus Irpef, visto che il bonus è esentasse. Va richiesto all'Inps. Per il 2015 anche fondo da 298 milioni per altri interventi a favore della famiglia. - ZERO CONTRIBUTI NEOASSUNTI, FINO A 8.060 EURO: le imprese che assumono nel 2015 potranno godere anche dell'azzeramento dei contributi a loro carico per tre anni (ma con un tetto a 8.060 euro). Stanziato 1 miliardo l'anno tra 2015 e 2017 e 500 milioni per il 2018. Con il taglio dei contributi per i primi tre anni si punta a incentivare 1 milione di assunzioni. E' quanto si legge nella relazione tecnica alla legge di Stabilità in cui si spiega che saranno circa 790mila i contratti per cui i datori potranno usufruire della decontribuzione piena, mentre per 210mila si potrà beneficiare dello sgravio fino al tetto degli 8.060 euro. - PENSIONI: saranno pagate il 10 del mese dall'Inps, ma questo riguarderà solo coloro che hanno un doppio trattamento, magari anche dall'Inpdap. - 12,6 MLD AUMENTO IVA 2016 DA "STERILIZZARE": L'aumento dell'Iva di due punti a partire dal 2016, messo dal governo come clausola di salvaguardia, vale 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. Il governo lo dovrà azzerare il prossimo anno. - 80 EURO STRUTTURALI, NON CAMBIA PLATEA: il bonus Irpef diventano strutturali ma si trasformano in detrazione (nel bilancio dello Stato passano da maggiore spesa a minore entrata). La platea resta immutata, 10 milioni di italiani tra gli 8.000 e i 26.000 euro di reddito. - TASSE SU RENDITE FONDI PENSIONI SALE A 20% - Con uno stretto legame all'operazione Tfr, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione "dal periodo d'imposta 2015″ passa dall'11 al 20%. Sui redditi da rivalutazioni dei fondi per il Tfr la tassazione passa invece dall'11 al 17%. - VIA COSTO LAVORO DA IRAP, MA SALTA TAGLIO 10%: la componente lavoro diventa deducibile dall'imponibile Irap, ma si cancella il taglio del 10% introdotto con il dl Irpef. L'aliquota torna quindi al 3,9% già da quest'anno. - 1 MLD A 'BUONASCUOLA', SALTA RIFORMA MATURITA': risorse per la stabilizzazione dei precari (1 miliardo il prossimo anno, 3 a dal 2016). Salta invece la riforma delle commissioni per gli esami di maturità, che arriverà con un provvedimento successivo - TFR IN BUSTA PAGA, CON TASSE ORDINARIE: La novità scatta dal primo marzo del prossimo anno e sarà in vigore fino al 30 giugno 2018. Una volta optato per il Tfr in busta ogni mese, assoggettato a tassazione ordinaria, la scelta è irrevocabile. Esclusi i lavoratori pubblici, i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo. Bisogna lavorare da almeno 6 mesi. - TAGLI 4 MLD, MA SI TRATTA 'COMPOSIZIONE': Regioni, province e comuni contribuiranno con 4 miliardi. Si tratta ancora sulla composizione dei tagli. E oltre 6 miliardi arriveranno dai tagli ai ministeri. - MINISTERI, ANCHE TAGLI SEMI-LINEARI: Per i ministeri arrivano anche tagli lineari, con una riduzione delle proprie dotazioni di circa 1 miliardo nel 2015. La Difesa taglia 500 mln. - CONTRATTO STATALI, ANCORA UNO STOP - Contratto del pubblico impiego congelato fino a dicembre 2015. Magistrati, avvocati, procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia, diplomatici sono esclusi dal blocco degli scatti. - PER RICERCA E SVILUPPO 300 MILIONI: credito d'imposta al 25%, fino al 50% per università e enti di ricerca. Fino al 2019. - RESISTE L'ECOBONUS: prorogato per il 2015 lo sconto al 65% per gli interventi di efficienza energetica, valido anche per i condomini, così come quello per le ristrutturazioni che si ferma però al 50%. Ok anche al bonus mobili-elettrodomestici - CAMBIA FISCO PER I MINIMI, FORFAIT AL 15%: addio a forfettini e forfettoni. Per artigiani e micro-imprese arriva il forfait unico al 15% per sostenere 900mila partite Iva. Non ha più il limiti di tempo e di età, ed è esteso a ricavi fino a 40mila euro (secondo i settori) - SUBITO 50 MLN A GIUSTIZIA - Arriva un fondo ad hoc. Le risorse raddoppiano l'anno successivo per poi arrivare a quota 120 milioni nel 2017. Le spese per i tribunali non saranno più a carico dei Comuni ma dello Stato (stanziati 250 milioni). - 2 MLD PER JOBS ACT E NUOVI SUSSIDIO UNIVERSALE: creato un fondo ad hoc per sostenere la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, inclusi quelli in deroga. Inizialmente doveva essere 1,5 miliardi. - POSSIBILE AUMENTO DELL'IVA. L'aumento dell'Iva di due punti a partire dal 2016, messo dal governo come clausola di salvaguardia, vale 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. IL governo, per annullare l'aumento, dovrà trovare risorse di questa entità. - REVERSE CHARGE MAXI O TASSE - Il meccanismo di reverse charge per il pagamento dell'Iva è allargato, per 4 anni, a pulizie, edilizia, gas, energia elettrica. Si punta anche alle operazioni verso la P.a. ma serve l'ok alla deroga dalla Ue. Se l'autorizzazione non dovesse arrivare scatterà un aumento delle accise sulla benzina per circa 1 miliardo (988 milioni) - CAMBIANO CONTROLLI, AG.ENTRATE AIUTA AUTO-CORREZIONE: i controlli fiscali avranno l'obiettivo di aiutare il contribuente all'auto-correzione e concentrare il contrasto su frodi e contribuenti meno collaborativi. Arriva il 'ravvedimento lunghissimo' e semplificazioni per adempimenti Iva - RAI VENDE IMMOBILI; FS INVESTE: La Rai "può cedere sul mercato attività immobiliari e quote di società. Fs investirà risorse da cessioni sulla rete ferroviaria. - SALTA INTERVENTO FORESTALI, 100 MLN LSU: Saltano i 140 milioni, previsti nelle prime bozze, per i forestali calabresi. Restano invece 100 mln per i Lavori Socialmente Utili (Lsu) di Palermo e Napoli. - TAGLIO PATRONATI: I patronati continueranno ad assistere i cittadini ma con 150 mln in meno di trasferimenti. - MISSIONI PACE: rifinanziamento 'biennale' per le missioni di pace che avranno 850 milioni nel 2015 e nel 2016 - LUDOPATIA E NON AUTOSUFFICIENZA: 50 milioni per curare chi ha la 'febbre' del gioco. 250 milioni al fondo per la non autosufficienza, compresi i malati di Sla.
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Post n°1961 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da deosoe
Quando la corda si spezza... Ai tempi di Scelba, quando la celere caricava (e ammazzava) i lavroatori in sciopero, i ruoli apparivano chiari: per il sindacato erano le manganellate del governo dei padroni e per i comunisti con il pugno chiuso era quello lo sbocco dell'insanabile conflitto tra la classe proletaria e il lavoro dipendente. Quando la polizia di Berlusconi fece del G8 di Genova una macelleria messicana, la sinistra all'opposizione spiegò che la destra al potere aveva in fondo mostrato la sua sostanziale natura fascista. Ma non è affatto nell'ordine delle cose che nell'autunno del 2014, sotto il governo guidato da Matteo Renzi e dal Pd, gli operai della acciaierie di Terni, colpiti da licenziamenti di massa e giunti in corteo pacifico a Roma, vengano picchiati a sangue dai reparti antisommossa e ciò dopo altri pestaggi pretestuosi avvenuti in altre città. Ciò accade quando per la prima volta, nella storia repubblicana, un premier eletto dalla sinistra cerca lo scontro frontale con il sindacato di sinistra tra gli applausi della destra. Nessuno pensa che l'ordine di attaccare i manifestanti sia arrivato dal presidente del Consiglio. Ed è evidente che le frasi inconsulte della pd Picierno contro la leader della Cgil Causso appartengono soltanto alla Picierno, un'altra senza arte né parte catapultata in una situazione assai più grande di lei. Semplicemente lo statista di Rigano sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato o meglio rottamato. La sgangherata lotta di classe contro le conquiste sociali e le tutele del lavoro. O la crociata contro il posto fisso da sostituire con un sistema di precariato permanente e a basso costo. Il tutto espresso in qualche Leopolda con disarmante linguaggio banalese dive milioni di persone con redditi da fame si sentono paragonati a gettoni del telefono nell'epoca dell'Ipad, scampoli del passato da gestire senza tanti problemi. Anche se non fosse arrivato a palazzo Chigi "per volere dei poteri forti e di Marchionne", Renzi fa di tutto per farlo sembrare. da Il fatto 30.10.2014
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