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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 23/03/2015

Inail

Post n°2233 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 

Inail - "Sportello Virtuale Lavoratori"

Dal 16 Marzo c.a., sul portale dell'INAIL, è disponibile il nuovo "Sportello Virtuale Lavoratori".

Il servizio è rivolto agli infortunati, tecnopatici e ai titolari di rendita.

Si ricorda che dal 2013 gli Enti previdenziali sono tenuti a rendere disponibili, in modalità telematica la certificazione unica dei redditi.

Le certificazioni uniche 2015, relative alle indennità erogate nell'anno 2014, sono disponibili online dal 2 marzo 2015; possono essere acquisite attraverso i servizi online, i Caf convenzionati o chiamando il Contact Center Inail da rete fissa al numero verde gratuito 803.164 e da cellulare 06/164164.

Ciò consente al lavoratore di consultare lo stato delle pratiche, i pagamenti a loro intestati e la Certificazione Unica.

Per i lavoratori infortunati e affetti da malattia professionale, si tratta delle indennità di inabilità temporanea assoluta e dei redditi esenti liquidati nell'anno precedente.

 

 

 
 
 

Molestie

Post n°2232 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 

Eurofound, vittime di molestie sono i lavoratori più deboli

Le vittime sono sempre i più deboli. A essere oggetto di violenze e molestie sono più le donne che gli uomini, più gli stranieri che i lavoratori nativi, più i precari che i dipendenti a tempo indeterminato, più i giovani che i lavoratori esperti. A dirlo è il rapporto "Violence and harassment in European workplaces: extent, impacts and policies" realizzato da Mario Giaccone e Daniele Di Nunzio (Associazione Bruno Trentin) per Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. La ricerca analizza violenze e molestie sul posto di lavoro in Europa (29 paesi), basandosi su indagini nazionali e sul quinto Rapporto europeo sulle condizioni di lavoro (Ewcs).

Il 14,9 per cento dei lavoratori è stato oggetto di "comportamento sociale negativo". In generale la violenza fisica è in diminuzione - anche se aumenta la violenza derivante da terzi (come clienti, pazienti, studenti) - mentre persistono tutte le altre forme, come minacce, intimidazioni, bullismo, molestie e attenzioni sessuali indesiderate. A denunciare di più sono i lavoratori degli Stati scandinavi e baltici, dei paesi dell'Europa occidentale e centrale, che si situano al di sopra della media, mentre percentuali minori si riscontrano nei paesi dell'Europa meridionale e in alcuni di quella orientale.

"L'analisi comparativa dei dati sui problemi delle violenze e delle vessazioni al lavoro è un'impresa difficile e, al tempo stesso, indispensabile", spiega Daniele Di Nunzio dell'Associazione Trentin: "I luoghi di lavoro possono essere luoghi di conflitto, di umiliazione, di aggressione e spesso le vittime non riescono a fronteggiare queste situazioni, a denunciarle e nemmeno a parlarne". Le metodologie di rilevazione dei dati sui comportamenti violenti, precisa il curatore della ricerca, sono "diverse in ogni Stato e ormai esistono numerose indagini quantitative e qualitative. Al di là dei singoli dati nazionali, le analisi mostrano che l'emersione di questi fenomeni è legata alla cultura nazionale, alla capacità delle istituzioni e delle parti sociali di programmare strategie di lungo termine, al grado di conflitto che i lavoratori sperimentano quotidianamente nei luoghi di lavoro, alla consapevolezza che hanno dei propri diritti, alla fiducia verso la possibilità di trovare una soluzione se denunciano una certa condizione e, dunque, al grado di ricatto cui sono sottoposti".

Ma cosa fare per impedire il verificarsi di questi fenomeni? A livello nazionale, riprende Di Nunzio, una "definizione legislativa precisa di cosa sia una violenza sul lavoro - o, meglio, i vari tipi di violenza - favorisce l'emersione di questi problemi, la prevenzione e la denuncia. È sicuramente difficile trovare definizioni legislative univoche per questi problemi, ma un elevato grado di precisione e consenso su cosa sia un comportamento violento aiuta sia a livello giuridico sia nella prevenzione. A livello nazionale, dunque, è importante che le parti istituzionali e sociali prestino attenzione a questi temi, elaborando una strategia di lungo termine attraverso un forte dialogo sociale". A livello aziendale, invece, è altrettanto importante "avere un'attenzione costante a questi problemi e un approccio condiviso tra la parte datoriale e i sindacati. In particolare, aiutano a fare emergere il fenomeno la presenza di procedure definite per la denuncia e la presenza di organismi cui rivolgersi per confrontarsi e avere un aiuto".

 

 

 
 
 

Giustizia

Post n°2231 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe


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Giustizia in cerca di idee

Ogni detenuto costa allo Stato italiano 150 euro al giorno, mentre la Polonia ne spende solo 20.

Sono i costi non proporzionati alla qualità del sistema il vero problema del "sistema carceri". Quasi tutto il bilancio dell'amministrazione penitenziaria del Paese, circa l'83%, è speso in stipendi del personale motivo per cui restano fermi tutti gli altri interventi di edilizia e manutenzione delle strutture, formazione e lavoro. Stabile invece il calo del numero dei detenuti registrato in questi ultimi anni con una flessione iniziata già nel 2010 con il riconoscimento dello stato di emergenza degli istituti per sovraffollamento carcerario.

Sono i dati dell'osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione dell'Associazione Antigone che il 17 marzo scorso ha presentato il suo 17mo Rapporto sulle carceri del paese.

da Italiaoggi

 

 

 
 
 

Novità

Post n°2230 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe
Foto di deosoe

 
 
 

Novità

Post n°2229 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 
 
 

ILO

Post n°2228 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 

Ilo - Più dinamicità nei prossimi 5 anni nel settore dei servizi, ma ...

"L'occupazione nel settore dei servizi rimarrà la più dinamica in termini di creazione di posti di lavoro durante i prossimi cinque anni". E' quanto si legge nel Rapporto sulle prospettive occupazionali e sociali nel mondo - Tendenze 2015, realizzato dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere i diritti dei lavoratori, migliorandone le condizioni e la sicurezza a livello globale.

"Sarà il settore terziario -spiega- a testimoniare la crescita più consistente dal punto di vista occupazionale, con un terzo della manodopera globale impiegato nell'erogazione privata di servizi. Altro importante bacino di nuovi posti di lavoro saranno i servizi pubblici della sanità, dell'educazione e dell' amministrazione, rappresentando il 12% dell'occupazione totale".

"Al contrario, si attende una sensibile riduzione -sottolinea- del tasso di occupazione negli impianti industriali delle economie avanzate, che dovrebbe stabilizzarsi leggermente sotto il 22%. Ciò è dovuto alla diminuzione della creazione di posti di lavoro nel settore delle costruzioni rispetto al periodo 2010-2013. Nessuna crescita per il settore manifatturiero, stabile al 12% dell"occupazione globale nel 2019″.

Il Rapporto dell"Ilo accende i fari anche su quali saranno i lavori più richiesti nei prossimi cinque anni. "Le tendenze globali -si legge- mostrano significative variazioni regionali, con lavori mediamente qualificati (tipici del settore manifatturiero) che scompaiono nelle economie avanzate a un ritmo più veloce che nei paesi emergenti e in via di sviluppo".

Al tempo stesso, si registra "un aumento sia dei lavori poco qualificati non di routine, come il personale di sicurezza e alcuni assistenti sanitari, sia dei lavori intellettuali altamente qualificati e non di routine, come gli avvocati e gli ingeneri informatici".

"Aumenta anche la domanda per lavori -sostiene- che richiedono un'interazione diretta, come la sanità e le cure alla persona. Questa tendenza segnala l'emergenza di una ampia economia delle cure". "Lo spostamento dell'occupazione verso il settore servizi e il declino del settore manifatturiero -osserva l'Ilo- implica un cambiamento nella domanda delle qualifiche professionali. Le persone che prima occupavano lavori altamente qualificati dovranno acquisire nuove competenze oppure dovranno affrontare la prospettiva di competere per lavori al livello più basso della scala delle qualifiche".

Il rapporto dell'Ilo individua "nella rivoluzione tecnologica la causa principale della riduzione del numero di posti di lavoro nella fascia intermedia della scala delle qualifiche, dal momento che consente di automatizzare le mansioni di routine". "Al tempo stesso, le innovazioni digitali -aggiunge- producono dei cambiamenti nelle catene e nelle reti di approvvigionamento globali, comportando la rilocalizzazione dei posti di lavoro".

"Si assiste così -viene precisato- a una dicotomizzazione del mercato del lavoro: da una parte i lavori di bassa manovalanza, ovvero carpentieri, meccanici, idraulici, e simili; dall"altra le professioni altamente qualificate, che verranno potenziate, piuttosto che annientate dalle tecnologie. Saranno, invece, sempre più in pericolo i lavori impiegatizi intermedi: i contabili, i mestieri legati ai trasporti, alla meccanica, al mondo delle costruzioni"

 

 

 
 
 

INAIL

Post n°2227 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 

Inail - "Sportello Virtuale Lavoratori"

Dal 16 Marzo c.a., sul portale dell'INAIL, è disponibile il nuovo "Sportello Virtuale Lavoratori".

Il servizio è rivolto agli infortunati, tecnopatici e ai titolari di rendita.

Si ricorda che dal 2013 gli Enti previdenziali sono tenuti a rendere disponibili, in modalità telematica la certificazione unica dei redditi.

Le certificazioni uniche 2015, relative alle indennità erogate nell'anno 2014, sono disponibili online dal 2 marzo 2015; possono essere acquisite attraverso i servizi online, i Caf convenzionati o chiamando il Contact Center Inail da rete fissa al numero verde gratuito 803.164 e da cellulare 06/164164.

Ciò consente al lavoratore di consultare lo stato delle pratiche, i pagamenti a loro intestati e la Certificazione Unica.

Per i lavoratori infortunati e affetti da malattia professionale, si tratta delle indennità di inabilità temporanea assoluta e dei redditi esenti liquidati nell'anno precedente.

 

 

 
 
 

Asilo politico

Post n°2226 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe


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Richiedenti asilo, aumento record in Italia: +143 per cento in un anno (dati Eurostat)

Sono 626 mila i richiedenti asilo nell'Unione Europea nel 2014, 191 mila in più rispetto al 2013 (+44 per cento). L'Italia è il terzo paese in termini di domande ricevute, con 64.625, il dieci per cento del totale delle richieste (nel 2013 erano 26.620); solo 20 mila le domande accolte. Cifre che rappresentano un record storico  quelle fornite oggi dall'Eurostat. L'ufficio statistico dell'Ue indica una crescita esponenziale dei siriani (passati da 50.000 a quasi 123.000).

Ad aver accolto più richiedenti asilo è stata di gran lunga la Germania (202.700, un terzo del totale), seguita dalla Svezia con 81.200 (il 13 per cento) e per l'appunto dall'Italia insieme alla Francia. L'Ungheria, che ha ricevuto 72.800 richieste d'asilo (il 7 per cento di tutta l'Ue), si colloca al quinto posto.

L'Italia registra un altro record: i richiedenti asilo sono cresciuti in un anno del 143 per cento, in nessun altro paese europeo si è registrato un aumento così considerevole. L'Ungheria ha avuto una crescita del 126 per cento, la Germania del 60 per cento e la Svezia del 50%. In Francia, invece, i richiedenti asilo sono diminuiti del 5%.

Se si prende poi in esame il rapporto dei richiedenti asilo sulla popolazione di un determinato paese, la media Ue è di 1,2 richiedenti per mille abitanti, e l'Italia si colloca leggermente al di sotto con 1,1 per mille abitanti (sono stati 8,4 in Svezia, 4,3 in Ungheria, 3,3 in Austria, 3,2 a Malta, 2,6 in Danimarca e 2,5 in Germania). Ad aver ricevuto meno richieste per numero di abitanti sono stati il Portogallo, la Slovacchia e la Romania.

Per quanto riguarda la provenienza dei richiedenti asilo, dopo la Siria, il secondo paese di provenienza è l'Afghanistan, con 41.300 domande, seguito dal Kossovo con 37,900 richiedenti. La maggior parte delle domande pervenute in Italia vengono invece dalla Nigeria, dal Mali e dal Gambia. (Maurizio Molinari)

© Copyright Redattore Sociale

 

 

 
 
 

Il santo del giorno

Post n°2225 pubblicato il 23 Marzo 2015 da deosoe

 

 

San Turibio de Mogrovejo

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San Turibio de Mogrovejo

 

Nome: San Turibio de MogrovejoTitolo: VescovoRicorrenza: 23 marzo

Benedetto XIV lo paragonò a san Carlo Borromeo e lo definì «instancabile messaggero d'amore». Eppure Turibio, nato in Spagna nel 1538, ancora nel 1579 era un laico. Filippo II, tuttavia, sa che nel nuovo mondo gli Indios sono spesso sfruttati fino a morte e vuole un cambiamento. Inizialmente Turibio resiste ma poi accetta e viene nominato arcivescovo di Lima. Coscienziosamente, prima di partire, studia accuratamente i problemi da affrontare. La realtà che gli si presenta nel 1581 è drammatica: la popolazione autoctona è ridotta in condizioni di impoverimento materiale, culturale e umano, mentre i discendenti dei primi conquistatori sono gelosi dei loro privilegi. Turibio, tuttavia, ha il temperamento del grande riformatore. Anzitutto nutre grande amore e rispetto per gli indios. Per questo studia la loro lingua, il quéchua, e impone ai sacerdoti in cura d'anime di studiarla. Convoca, poi, un concilio generale per l'America Latina a Lima, due concili provinciali e dodici sinodi diocesani. Queste riunioni gli servono per riformare l'amministrazione e i costumi, favorire e coordinare lo scambio di esperienze missionarie e pastorali. L'arcivescovo poi è quasi sempre in visita nella sua vastissima diocesi. Fonda il seminario di Lima, fa pubblicare un catechismo in lingua quéchua e raccomanda ai parroci di preoccuparsi perché le case degli indios abbiano tavole per mangiare e letti per dormire. Ci ha lasciato un "Libro de las visitas" che rivela una mente pianificatrice di ampie vedute. Perfino le note più brevi testimoniano l'ardente amore del padre per i figli. Sfinito dai viaggi e dagli altri impegni del governo pastorale Turibio morì nel 1606.

 

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 30/12/2012
 

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