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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 20/04/2015

Immigrazione

Post n°2364 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe


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Strage immigrati: Camusso, promesse non più sufficienti. Domani presidio a Montecitorio.

La Cgil parteciperà domani alla giornata di mobilitazione nazionale per chiedere di fermare la strage nel Mediterraneo. All'indomani del naufragio che ha causato la morte di oltre 700 persone, la confederazione di corso d'Italia, insieme a decine di associazioni, organizzazioni sindacali e Ong, promuove iniziative in tutta Italia e un presidio nazionale a Roma per sollecitare un intervento urgente del governo e delle istituzioni europee.

In una settimana più di mille morti in due stragi annunciate. Stragi che hanno responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi dell'UE (compreso quello italiano) che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte.

Aumentando controlli e mezzi per pattugliare le frontiere non si fermeranno le stragi, come dimostra quest'ultima tragedia in cui i morti potrebbero addirittura essere 900, avvenuta a poche ore da quella che ha portato a morire altre 400 persone. Chi scappa per salvare la propria vita e quella dei suoi cari non si ferma davanti al rischio di morire in mare.

Non c'è più tempo da perdere. Si aprano subito vie d'accesso legali, canali umanitari, unico modo per evitare i viaggi della morte. Il governo italiano, in attesa che sia la UE a farsene carico, riattivi subito un programma di ricerca e salvataggio in tutta l'area del Mediterraneo. Chieda contemporaneamente all'UE di farsi carico di un programma di ricerca e salvataggio europeo. Si sospenda il regolamento di Dublino e si consenta alle persone tratte in salvo di scegliere il Paese dove andare, sostenendo economicamente con un fondo europeo ad hoc l'accoglienza in quei Paesi sulla base della distribuzione dei profughi.

Questi morti non consentono a nessuno di perdere tempo e continuare a pronunciare parole vuote. Sono persone in carne e ossa. E invece sembrano fantasmi.

Domani 21 aprile 2015 mobilitazione nazionale in tutta Italia. A Roma appuntamento a partire dalle 14,30 davanti a Montecitorio. Nelle altre città appuntamenti saranno articolati secondo quanto deciso dalle organizzazioni locali.

 

 

 
 
 

Malattie professionali

Post n°2363 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Pesca: al via la campagna Flai Cgil sulle malattie professionali

La salute e la sicurezza nel lavoro della pesca sono diritti molto spesso non tutelati, a differenza di quanto accade, ad esempio, nel settore dell'industria, dell'agricoltura, dei servizi. Eppure anche i pescatori si ammalano svolgendo il proprio lavoro: lo dimostrano le malattie professionali più frequentemente riscontrate in provincia di Lecce: rachide lombo-sacrale e cervicale, ernie , problemi di udito, tendinopatia , e durante i mesi più caldi dermatosi cronica a causa dell'esposizine al sole.

Una campagna che la Flai, insieme all'Inca, sta portando avanti anche per creare una casistica sulle malattie professionali nel settore della pesca e il riconoscimento di una tabellazione delle malattie per danno correlato in questo settore. Settore che fino a oggi risulta scoperto da questa tutela, a differenza di altri come l'industria, l'agricoltura, i servizi.

Nel 2014, tra l'altro è stata presentata in Parlamento la raccolta firme della Flai Cgil per l'applicazione, anche nel settore della pesca, del Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro affinché i lavoratori della pesca abbiano riconosciute le stesse tutele degli altri.

A Gallipoli sono arrivati tra gli altri: Sara Palazzoli, Segretaria FLAI nazionale e il dottor Marco Bottazzi, Specialista in Medicina del Lavoro e coordinatore Inca nazionale. Diversi anche i medici convenzionati con Inca Puglia e Inca Lecce che per l'intera mattinata hanno effettuato visite gratuite ai pescatori ai quali sono stati somministrati dei questionari.

IL VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=Fee9X7oHntg

 

 

 
 
 

Pensioni

Post n°2362 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

 

La sfida di Boeri al governo Renzi sulla riforma pensioni 2015: ecco le news al 20-04.

Riforma pensioni, governo Renzi, news 2015: BoeriRiforma pensioni, governo Renzi, news 2015: BoeriADV

 

Sembra essersi aperta una vera e propria sfida tra Tito Boeri, neopresidente dell'Inps, e il governo Renzi sulla questione della riforma pensioni 2015: il tema del confronto riguarda soprattutto la proposta del neopresidente bocconiano riguardo alla possibilità di un ricalcolo degli assegni in liquidazione con passaggio al sistema esclusivamente contributivo. Si tratta, in poche parole, di un taglio delle pensioni e, sulla questione, è intervenuto negli ultimi giorni lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rassicurando che le pensioni già in essere non saranno e non potranno essere toccate. Tito Boeri, però, lancia una particolare forma di trasparenza: da maggio partirà in via sperimentale un meccanismo di simulazione sulla pensione futura per tutti i lavoratori in possesso di almeno 5 anni di contributi versati all'ente previdenziale.

 

Tito Boeri e governo Renzi: scontro sulla riforma pensioni 2015, news 20-04

 

Il tema della riforma pensioni 2015 è molto sentito all'interno del governo Renzidove le anime e le idee sono molte e spesso in contraddizione. Su un punto, però, sembra essersi compattato anche il fronte interno del PD: le proposte di Tito Boerisono da valutare, ma resta il presidente di un ente previdenziale, le decisioni - ha sottolineato Giuliano Poletti durante una question time alla Camera - vanno prese in Parlamento e in sede politica. A rincarare la dose è anche Maria Elena Boschi, alla quale non piace la continua presenza di Boeri in televisione, un protagonismo che su temi tanto caldi sarebbe fuori posto. Eppure, lo stesso Tito Boeri piaceva molto a Matteo Renzi e l'idea di mettere un bocconiano a capo dell'Inps era una specifica scelta politico-economica: il premier, infatti, non prende posizione e lascia che allo scontro partecipino altri rappresentanti del governo.

 

La strategia della trasparenza di Tito Boeri: news sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi

Una novità per quanto riguarda il sistema previdenziale italiano riguarda l'istituzione, a partire da maggio, di un simulatore per il calcolo del proprio assegno futuro. È chiaro che non si tratta di una proposta di riforma pensioni, ma soltanto di un'operazione trasparenza che potrebbe piacere anche al governo Renzi. L'inizio sarà sperimentale e riguarderà circa 5 milioni di iscritti all'ente: il meccanismo prevede, per coloro che hanno versato almeno 5 anni di contributi, il calcolo dell'importo della pensione a partire da una serie di variabili, l'età d'uscita dal mondo del lavoro, gli anni di contribuzione, i redditi percepiti e gli aggiustamenti sulla speranza di vita. Secondo Tito Boeri, si tratta di responsabilizzare i lavoratori sul proprio futuro previdenziale, perché sarebbe finita l'epoca delle pensioni facili e, dunque, si avverte sempre di più la necessità di affiancare un secondo pilastro, ovviamente privato, per la costruzione del proprio futuro previdenziale. A partire dal 2016, la platea di coloro che potranno usufruire di questo simulatore dovrebbe salire a 18 milioni di iscritti. È tutto con le ultime news sulla riforma pensioni del governo Renzi per il 2015. Per continuare a ricevere aggiornamenti sulle questioni di politica economica, il suggerimento è cliccare sul tasto "Segui" posto in alto sopra il titolo dell'articolo.

 

 

 

 

 
 
 

Papa

Post n°2361 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Papa: la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che ci interpella

"La carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità". Così il Papa nel discorso ufficiale a Mattarella.

"Signor Presidente, - ha detto papa Bergoglio nel discorso ufficiale al presidente Mattarella - tra i diversi beni necessari allo sviluppo di ogni collettività, il lavoro si distingue per il suo legame con la stessa dignità delle persone, con la possibilità di costruire un'esistenza dignitosa e libera".

"In special modo - ha rimarcato il papa - la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità. Nella disponibilità del lavoro - giudica papa Francesco - risiede infatti la stessa disponibilità di dignità e di futuro. Per un'ordinata crescita della società è indispensabile - ha quindi osservato il Pontefice - che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilità di progettare con serenità il loro futuro, affrancandosi dalla precarietà e dal rischio di cedere a ingannevoli e pericolose tentazioni. Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilità hanno perciò il compito primario di affrontare con coraggio, creatività e generosità questo problema". 

 

 

 
 
 

Ilo

Post n°2360 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Lavoro: Ilo, pochi posti e salari fermi, aumentano rischi

Troppi senza lavoro e salari quasi fermi. A lanciare l'allarme è il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro (Ilo), Guy Ryder, nel discorso depositato all'Imfc, il braccio esecutivo del Fmi.

"La crisi ha fatto calare la crescita media dei salari reali a 1-2%. Una crescita modesta attribuibile alla Cina", mette in evidenza Ryder, precisando che "nel 2014 c'erano 61 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a quelli attesi nei trend pre-crisi". E il gap salirà a 80 milioni nel 2019. "I rischi alla stabilità economica, sociale e politica come reazione alla mancata azione nei confronti di una crescita debole sono in aumento. La crescita economica globale nel 2015 è deludente e le prospettive per il 2016 non sono migliori. La lenta crescita dell'occupazione, i salari fermi e l'aumento delle diseguaglianze stanno deprimendo i consumi e sono un deterrente agli investimenti in molto Paesi".

 

 

 
 
 

Amianto

Post n°2359 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Umbria, sindacati presentano la "piattaforma amianto"

"L'amianto non è un problema solo del passato, ma anche del presente e del futuro. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il picco dei suoi effetti sulla salute delle persone e quindi il picco dei tumori si raggiungerà tra il 2015 e il 2022. E l'Umbria non ne è certo immune: secondo i dati del registro tumori umbro, nell'ultimo decennio 418 persone sono state colpite da mesotelioma nella nostra regione, un tumore considerato in via esclusiva dipendente da esposizione ad amianto". Da questo quadro allarmante, come si legge in una nota, parte la piattaforma regionale di Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria "L'Amianto uccide il diritto di ogni cittadino a vivere in un ambiente sano", presentata presso la Scuola Edile di Perugia.

Un documento che, quindi, offre prima di tutto una fotografia della gravità del fenomeno. Secondo un"elaborazione di Legambiente (presente all'incontro), in Umbria è accertata la presenza d"amianto in almeno 84 edifici pubblici e 104 privati, per un"estensione pari a 269mila metri quadrati.

"Ma -dicono i sindacati- questo è un quadro ancora incompleto, ed è necessario procedere pertanto a una mappatura continua, supportata da tecnologie adeguate, con un sistema di rilevazione e censimento che deve restare in capo all'Arpa". Una volta eseguita la mappatura, dovrà seguire, naturalmente, una bonifica complessiva: "Le quantità di amianto presenti in Umbria sono notevoli -si legge ancora nella piattaforma- e pertanto occorre mettere insieme un progetto generale, fiscalmente incentivato, di rimozione e bonifica in tempi certi".

"Chiediamo alla Regione di farsi parte attiva, in particolare -scrivono Cgil, Cisl e Uil- a partire dai siti pubblici, scuole per prime". Per questo, i sindacati ritengono necessario il coinvolgimento del ministero dell"Istruzione, per mettere in atto e "completare in 3/5 anni" i necessari interventi di bonifica, "garantendo almeno la prevenzione per i nostri figli".

 In questo modo -osservano Cgil, Cisl e Uil- non solo si contribuirebbe ad accrescere i livelli di salute della popolazione umbra, ma si creerebbe anche una grande spinta all'occupazione. "Dunque -sottolineano i sindacati- da problema, l'amianto può divenire un'opportunità". Molti i contributi portati all"iniziativa di presentazione della piattaforma, coordinata da Franca Gasparri, della Cgil regionale. Oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (Vasco Cajarelli, Claudio Iannilli, Giuseppe D"Ercole e Marco Lupi), sono intervenuti Anna Maria Pollichieni, direttrice dell'Inail Umbria, Giacomo Muzzi, dell"istituto di Medicina del Lavoro di Perugia, Nicola Marziani, presidente regionale Simlii Umbria (Società italiana di medicina del lavoro ed Igiene Industriale), Fiorella Belpoggi, direttrice del centro ricerche sul cancro Cesare Maltoni di Bologna, e l'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, il quale ha espresso a nome della Regione apprezzamento per la piattaforma dei sindacati e sottolineato l'opportunità del coinvolgimento degli uffici regionali in un tavolo permanente, con Inail e parti sociali, come richiesto dalle organizzazioni sindacali.

Numerosi i temi affrontati dalla piattaforma "Amianto" dei sindacati umbri: dalla sicurezza sul lavoro ("aspetto fortemente penalizzato dalla crisi economica in atto", hanno sottolineato i sindacati), alla sorveglianza sanitaria (soprattutto degli ex esposti), dalle malattie professionali al fondo vittime amianto.

Infine, Cgil, Cisl e Uil dell"Umbria annunciano l'impegno a costituirsi parte civile in ogni processo riguardante danni da amianto e si impegnano a destinare eventuali risorse economiche che ne dovessero derivare a progetti di formazione e informazione sulla sicurezza.

 

 

 
 
 

Giovani

Post n°2358 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Progetto giovani, la sperimentazione Cgil parte dal Friuli

Raccontare ai giovani il mondo del lavoro, il diritto del lavoro, il sindacato. E aprire agli studenti gli spazi delle sedi sindacali. Questo l'obiettivo del progetto presentato oggi dalla Cgil del Friuli Venezia Giulia, scelta come laboratorio di una sperimentazione che potrebbe interessare nei prossimi anni tutto il territorio nazionale. L'iniziativa, che parte da una proposta presentata dalla Cgil Fvg a Susanna Camusso, è stata infatti approvata e cofinanziata al 50% dalla Cgil nazionale.

«Vogliamo avvicinare il mondo del lavoro alle scuole e alle università - spiega il segretario regionale Franco Belci - e i giovani alle nostre sedi, con appositi spazi che verranno loro dedicati. Non soltanto per parlare di lavoro e di sindacato, ma anche per iniziative di carattere culturale, artistico, musicale». Nasce in quest'ottica la collaborazione con lo scrittore triestino Pino Roveredo, individuato dalla Cgil come responsabile di un progetto che avrà come prima ribalta pubblica un evento in programma mercoledì pomeriggio a Trieste, al cinema dei Fabbri, dedicato al 70° anniversario della resistenza ("Settant'anni di libertà, resistere ed esistere"), alla presenza dello stesso Roveredo.

«Credo che questo progetto - commenta da parte sua lo scrittore - sia un'opportunità importante non soltanto per i giovani e per il sindacato che ha deciso di lanciarlo, ma anche e per le istituzioni, a partire dalla scuola. L'idea, infatti, è sia quella di aprire nuovi spazi dove possa esprimersi la creatività e la voglia di partecipazione dei giovani, sia di portare le tematiche e i problemi del lavoro nelle scuole e nelle università».

rassegna.it

 

 

 
 
 

Tragedia

Post n°2357 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Cgil - Non ci possono essere parole per esprimere il dolore e l'orrore per l'ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia

In merito al naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia in cui hanno perso la vita centinaia di migranti, il Segretario generale della Cgil. Susanna Camusso, a nome della Segreteria confederale, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"Di fronte a simili tragedie le parole, i proclami, le promesse non sono più sufficienti. Il governo, il Presidente del Consiglio, deve immediatamente e con tutto il peso e la forza che il nostro Paese è in grado di mettere in campo, chiedere una riunione straordinaria del Consiglio dell'Unione Europea che abbia all'ordine del giorno le risorse e le misure da stanziare e intraprendere per porre fine al nuovo schiavismo che sta avanzando non solo sui mari, ma anche nelle nostre civilissime nazioni europee.

Non ci possono essere parole per esprimere il dolore e l'orrore che provoca in tutti noi l'ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia. Ci auguriamo che i mezzi di salvataggio possano salvare il più alto numero di persone possibile, ma non c'è dubbio che siamo di fronte al peggiore disastro avvenuto in quel tratto di mare dal dopoguerra a oggi.

Eppure, nonostante il ripetersi di avvenimenti così gravi i governi europei e la stessa Unione, latitano e temporeggiano lasciando spazio agli schiavisti del mediterraneo. Quanto avviene e quanto è avvenuto dimostra l'insufficienza dei programmi varati sino ad ora, a cominciare da  Triton, e le troppe titubanze  e i troppi vincoli che gli Stati europei pongono alla creazione di un vero ed efficiente corridoio umanitario tra nord Africa ed Europa.

Penso, infine, che un ringraziamento particolare lo dobbiamo alla nostra Marina Militare e alla nostra Guardia costiera che in queste ore, com'è avvenuto in questi mesi, si stanno prodigando per salvare quante più vite umane sia possibile"

 

 

 
 
 

Tragedia Mare

Post n°2356 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Cgil - Non ci possono essere parole per esprimere il dolore e l'orrore per l'ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia

In merito al naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia in cui hanno perso la vita centinaia di migranti, il Segretario generale della Cgil. Susanna Camusso, a nome della Segreteria confederale, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"Di fronte a simili tragedie le parole, i proclami, le promesse non sono più sufficienti. Il governo, il Presidente del Consiglio, deve immediatamente e con tutto il peso e la forza che il nostro Paese è in grado di mettere in campo, chiedere una riunione straordinaria del Consiglio dell'Unione Europea che abbia all'ordine del giorno le risorse e le misure da stanziare e intraprendere per porre fine al nuovo schiavismo che sta avanzando non solo sui mari, ma anche nelle nostre civilissime nazioni europee.

Non ci possono essere parole per esprimere il dolore e l'orrore che provoca in tutti noi l'ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia. Ci auguriamo che i mezzi di salvataggio possano salvare il più alto numero di persone possibile, ma non c'è dubbio che siamo di fronte al peggiore disastro avvenuto in quel tratto di mare dal dopoguerra a oggi.

Eppure, nonostante il ripetersi di avvenimenti così gravi i governi europei e la stessa Unione, latitano e temporeggiano lasciando spazio agli schiavisti del mediterraneo. Quanto avviene e quanto è avvenuto dimostra l'insufficienza dei programmi varati sino ad ora, a cominciare da  Triton, e le troppe titubanze  e i troppi vincoli che gli Stati europei pongono alla creazione di un vero ed efficiente corridoio umanitario tra nord Africa ed Europa.

Penso, infine, che un ringraziamento particolare lo dobbiamo alla nostra Marina Militare e alla nostra Guardia costiera che in queste ore, com'è avvenuto in questi mesi, si stanno prodigando per salvare quante più vite umane sia possibile"

 

 

 
 
 

Rischio

Post n°2355 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

Polvere di legno, esposti 120 mila lavoratori

Sono oltre 120 mila i lavoratori italiani esposti alla polvere di legno duro, tra gli agenti cancerogeni più pericolosi e diffusi. A dirlo è l'indagine "Una stima dei lavoratori potenzialmente esposti al rischio di esposizione a polveri di legno duro in alcuni settori industriali in Italia a partire da un registro nazionale", realizzata dai ricercatori Inail Alberto Scarselli e Davide Di Marzio e pubblicata sul bimestrale "La medicina del lavoro" (vol. 105, n. 6).Per polvere di legno si deve intendere la sospensione di particelle di legno disperse nell'aria, prodotte durante una delle numerose possibili lavorazioni del materiale (come tagliare, piallare o carteggiare).

La polvere di legno duro è un noto cancerogeno per l'uomo e il suo uso è comune in numerose attività economiche. Gli effetti dannosi sono determinati dalla penetrazione e dalla deposizione delle particelle nelle vie aeree. L'esposizione alle polveri ha un ruolo ormai comprovato nel tumore naso-sinusale (adenocarcinoma in particolare), ma negli ultimi anni si sono viste relazioni anche con il cancro alla laringe, alle faringe e ai polmoni. Oltre alle neoplasie, le polveri di legno duro possono provocare dermatite, allergia, bronchite cronica, asma, cefalea, irritazioni oculari e nasali patologie delle mucose e della respirazione. In Italia è attivo dal 2006 il Sistema informativo registro di esposizione e patologie (Sirep), che appunto monitora l'esposizione occupazionale ai cancerogeni.

I settori più a rischio, spiega la ricerca, sono quelli in cui gli addetti sono a diretto contatto con il legno (o meglio, possono inalarne le polveri). Il gruppo più numeroso è quello della lavorazione e manifattura di prodotti in legno e sughero (come pannelli in compensato, cornici, porte e finestre, imballaggi) con 60 mila potenziali esposti, seguito da quello della fabbricazione di mobili e strumenti musicali, con 47 mila: questi due grandi gruppi rappresentano l'87 per cento del totale dei lavoratori dell'industria potenzialmente esposti. Ma numeri consistenti ha anche il comparto della fabbricazione e produzione di accessori per veicoli di trasporto (compresi treni e navi), con oltre 9 mila lavoratori.

 

 

 
 
 

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Post n°2354 pubblicato il 20 Aprile 2015 da deosoe

 

ElettroGruppo ZeroUno (to) - Congedo matrimoniale anche a coppie dello stesso sesso

Congedo matrimoniale alle coppie di fatto, indipendentemente dal genere, e un contributo annuo di 500 euro lordi per ciascun dipendente che abbia figli a carico con gravi disabilità. Sono questi i punti qualificanti di un accordo estremamente innovativo sottoscritto oggi tra la Filcams Torino e la Elettrogruppo ZeroUno di Beinasco, in provincia di Torino, un'azienda produttrice di materiale elettrico con stabilimenti anche a Genova, Milano, Alessandria, Novara, Asti e che occupa complessivamente 280 dipendenti.

L'accordo recita testualmente che "ai lavoratori che siano parte di una coppia di fatto, indipendentemente dal genere, la cui convivenza decorra dalla data successiva alla stipula dell'accordo, l'azienda riconoscerà, su presentazione di richiesta scritta, un congedo retribuito di una settimana."Sarà sufficiente presentare un certificato di famiglia e un certificato di residenza storico attestanti lo stato di convivenza.

Luca Sanna, della Filcams Cgil torinese, commenta così: "Anche se il congedo è limitato a una sola settimana invece dei 15 giorni spettanti, questo accordo è innovativo sul fronte del welfare aziendale perché aggiunge un valore culturale e sociale. Quando riusciamo a raggiungere accordi come questo, che non siano soltanto una presa d'atto 'notarile' di situazioni che riguardano la mobilità o gli ammortizzatori sociali, facciamo un salto di qualità di cui beneficiano non soltanto i lavoratori ma anche le aziende. E rafforziamo il ruolo contrattuale del sindacato che il governo tenta in tutti i modi di sminuire". "È un salto culturale - continua Sanna - ancora più significativo in questi anni di crisi dove si ragiona solo sulla riduzione dei posti di lavoro e dei diritti".

Nell'accordo si prevede anche un contributo annuo, da parte dell'azienda, di 500 euro lordi per ciascun dipendente che abbia figli a a carico con gravi disabilità. Inoltre la Elettrogruppo ZeroUno riconoscerà come retribuito uno dei 5 giorni di permesso non retribuito, per malattie di ogni figlio di età compresa fra i 3 e gli 8 anni.

Rassegna.it

 

 

 
 
 
 
 

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