Triballadores

di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 09/05/2015

IL MANIFESTO

Post n°2403 pubblicato il 09 Maggio 2015 da deosoe

 
 
 

il fatto quotidiano

Post n°2402 pubblicato il 09 Maggio 2015 da deosoe

 
 
 

Osservatorio INCA

Post n°2401 pubblicato il 09 Maggio 2015 da deosoe

 

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

 

Mini-job. La Corte Ue chiarisce i diritti previdenziali dei migranti che svolgono piccoli lavori occasionali

Un cittadino residente in uno Stato membro, e che lavora per alcuni giorni al mese in un altro Stato membro, è assoggettato alla normativa dello Stato di occupazione anche nei giorni in cui non lavora. Il cittadino in questione può tuttavia ricevere dallo Stato di residenza le prestazioni di vecchiaia e familiari, se queste non sono già fornite dallo Stato di occupazione (come nel caso dei mini-job tedeschi)...

Congedi di maternità. Il progetto di direttiva rischia di essere definitivamente insabbiato

La proposta per una nuova direttiva europea sui congedi di maternità, in gestazione (è il caso di dirlo...) da 7 anni, finirà probabilmente sotto la scure della cosiddetta better regulation, ossia la strategia della Commissione europea che mira ad eliminare le regole che non piacciono alle imprese, in particolare per quanto riguarda la legislazione ambientale, sanitaria e  sociale...

OCSE. Reddito minimo non basta per uscire dalla povertà

Nella maggior parte dei paesi OCSE dove è in vigore il salario minimo legale, questo non basta a far uscire dalla povertà una famiglia. In alcuni paesi sono necessarie 60-80 ore di lavoro settimanali per estrarre una famiglia dalla povertà. Ci sarebbe bisogno - conclude l'OCSE - di più sostegno al reddito, e di salari significativamente al di sopra del minimo legale...

 


Precedenti articoli

Giornata mondiale del lavoro. Alcune cifre-chiave

Alla vigilia della giornata mondiale del lavoro, che si celebra ogni anno il 1 maggio, Eurostat pubblica alcune cifre-chiave sull'occupazione nell'UE...

Il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un'eventuale uscita dall'Unione

Secondo un rapporto della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung, il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un'eventuale uscita dall'Unione. In misura minore, il cosiddetto "Brexit colpirebbe anche il resto dell'Europa...

Cifre-chiave sulla salute e la sicurezza sul lavoro nell'UE

Sei cifre-chiave sulla salute e la sicurezza sul lavoro in occasione della Giornata Mondiale, che si celebra ogni anno il 28 aprile...

Il Belgio deferito alla Corte di giustizia per il suo rifiuto di accettare i « formulari A1 » dei lavoratori affiliati in un altro Stato membro

La Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio davanti alla Corte di giustizia per aver ripetutamente rifiutato di riconoscere i documenti di lavoratori mobili attestanti i contributi previdenziali versati in un altro Stato membro. Il caso riguarda più precisamente il cosiddetto "documento portatile A1". Ai sensi del regolamento Ue sul coordinamento della sicurezza sociale, tale formulario attesta che il lavoratore  è già assicurato ai fini previdenziali in un altro Stato membro, ad esempio nel Paese in cui  ha sede l'impresa distaccante.

Espulsioni. Procedura d'infrazione contro il Belgio, in risposta alla denuncia di INCA CGIL

In risposta alla denuncia lanciata da INCA CGIL, la Commissione europea ha avviato una procedura contro il Belgio, per le espulsioni di lavoratori cittadini europei. L'accusa è di violazione della Direttiva 2004/38 sul diritto di soggiorno dei cittadini UE e del Regolamento 883/2004 sul coordinamento della sicurezza sociale. Ma non c'è da sedersi sugli allori...

Un asse Londra-Berlino contro la libera circolazione dei cittadini UE

Regno Unito  e Germania vogliono entrambi introdurre un maggiore controllo all'accesso dei migranti ai servizi sociali e sanitari europei. Le misure richieste mettono in discussione i fondamenti della libera circolazione delle persone, e quindi dell'intero progetto europeo.

Lavoratori frontalieri. Raccomandazioni CES su come superare gli ostacoli alla mobilità

Il Comitato esecutivo della CES ha adottato una serie di raccomandazioni ai governi nazionali e all'Ue, su come superare gli ostacoli alla mobilità alla libera circolazione dei lavoratori frontalieri che si manifestano, secondo la CES, soprattutto in quattro aree: previdenza e prestazioni sociali; imposte dirette e benefici fiscali indiretti; diritto del lavoro; disposizioni in materia di ingresso e soggiorno dei lavoratori frontalieri cittadini di paesi terzi.

I lavoratori residenti in Francia che lavorano in un altro Stato membro non possono essere soggetti ai contributi sociali francesi

La Corte di giustizia dell'Unione europea ha chiarito che la Francia non può prelevare contributi sociali su salari, pensioni e sussidi di disoccupazione dei lavoratori che, ancorché residenti in Francia, siano sottoposti alla legislazione di previdenza sociale di un altro Stato membro.


L'Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un'iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: deosoe
Data di creazione: 30/12/2012
 

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