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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 13/05/2015

Assofondipensione

Post n°2414 pubblicato il 13 Maggio 2015 da deosoe

Pensioni: Assofondipensione, assegno integrativo sempre più importante

Sarà sempre più importante avere una forma di previdenza integrativa. E’ questo il messaggio lanciato oggi alla Giornata nazionale della previdenza, in corso a Napoli, da Fabio Ortolani, di Assofondipensione, che ha anche illustrato i dati di una simulazione sul Tasso di copertura pensionistica lorda (o Tasso di sostituzione, Ts), cioè il rapporto tra retribuzione e pensione integrativa, realizzata in collaborazione con Prometeia.

Il secondo pilastro della previdenza, ossia quello complementare, rappresenterà un Ts in una forbice stimata dal 13,8% al 16,8% dell’ultimo compenso retributivo nel caso di rendimento reale annuo del montante accumulato pari a zero; mentre rappresenterà un Ts che oscilla tra il 22,9% e il 28% nel caso in cui il rendimento reale del montante accumulato sia pari al 4% annuo.

L’identikit preso a riferimento per la simulazione, ha spiegato Ortolani, corrisponde a un 45enne di oggi, assoggettato al sistema di calcolo contributivo puro e iscritto anche alla previdenza complementare, il cui anno di pensionamento è previsto nel 2035, tramite il canale di pensionamento anticipato di anni tre.

Tale ipotesi prevede nel 2035 l’accesso al pensionamento con 38 anni di contribuzione e uno sconto di 3 anni rispetto al requisito ordinario di vecchiaia. Quindi, un pensionato 65 enne, al 2035, che ha versato contributi continuativi alla previdenza di primo pilastro, così come previsto dalle tabelle della Ragioneria generale dello Stato.

Il campione stimato è stato calcolato su un panel di quattro fondi pensione, rappresentativo di oltre seicentomila iscritti in comparti di differente aggregazione (metalmeccanici, chimici, energia e cooperazione) e con tassi stimati di Pil prudenziali (1,1%), una crescita annua di inflazione dell’1,7% e tassi reali di crescita (oltre l’inflazione) da zero al 4% annuo.

Insomma, i Fondi pensione tentano di raggiungere l’obiettivo di sostituzione che fu, nel 1993, stimato a regime del 16% dell’ultima retribuzione per coloro che avessero avuto una piena e duratura attività lavorativa allora 40 anni di lavoro. Ciò che oggi un giovane, che entra tardi nel mondo del lavoro, nella maggioranza dei casi non avrà.

“Come dimostra questa simulazione – ha spiegato Fabio Ortolani durante la Gnp – la situazione è molto problematica per il futuro pensionistico degli italiani, in particolare per quelli che decidono di non aderire a una forma complementare, non possono aderirvi per la crisi, non sono stati informati adeguatamente dallo Stato, oppure non si preoccupano del loro futuro”.

“La domanda che mi pongo – ha detto – è se possiamo fidarci dei governi sul futuro previdenziale degli italiani. Pur comprendendo la situazione difficile che il Paese sta affrontando, sotto molti punti di vista, ritengo inopportuno fare scelte che rischiano di mettere in discussione l’avvenire dei giovani lavoratori italiani”.

“Auspico che il governo voglia migliorare la situazione, semplicemente incentivando la previdenza integrativa con campagne di sensibilizzazione e sia grado di determinare quelle condizioni per le quali sia garantita certezza dell’investimento e la remunerazione con tassi adeguati senza aggravare i rendimenti con tasse inaccettabili o con ddl della concorrenza che favoriscono il ”saccheggio” dei fondi pensione”, ha concluso

 
 
 

Immigrazione

Post n°2413 pubblicato il 13 Maggio 2015 da deosoe

Immigrazione. 185.000 richieste di Asilo accolte nel 2014

Nel 2014 l’Unione europea ha concesso l’asilo a 185.000 persone, tra cui 70.000 siriani.

Quasi 2/3 delle concessioni d’asilo sono state rilasciate in soli 4 paesi, tra cui l’Italia. La Germania ha riconosciuto infatti il diritto di asilo a 47.555 persone, la Svezia a 33.025, la Francia a 20.640 e l’Italia a 20.630.

Gli altri 24 Stati membri ne hanno accolto da un minimo di 20, come nel caso dell’Estonia, a un massimo di 14.065, nel Regno Unito.

Il Lussemburgo, il Paese del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, ha concesso l’asilo a 135 persone, tra cui 40 siriani.

Il tasso di riconoscimento delle domande d’asilo, ossia la percentuale di risposte positive in rapporto al totaler delle decisioni, è in media del 45% per le decisioni di prima istanza, e del 18% per le decisioni definitive in appello.

A livello dei singoli stati membri, il tasso di riconoscimento in prima istanza è superiore al 70% in Bulgaria (94%), in Svezia (77%) e a Cipro (76%). In Italia il tasso di riconoscimento in prima istanza è stato del 32%.

Per le decisioni definitive in appello i tassi di riconoscimento più elevati si sono registrati in Bulgaria (86%), in Italia (84%) e in Finlandia (79%).

da www.osservatorioinca.org

 
 
 

disoccupazione

Post n°2412 pubblicato il 13 Maggio 2015 da deosoe

Occupazione in Europa: 9,5 milioni di disoccupati hanno smesso di cercare un lavoro

Quasi 10 milioni di lavoratori part-time dell’Unione Europea avrebbero preferito lavorare di più. Due terzi di loro sono donne. In tutta l’ euro zona, degli oltre 44 milioni di lavoratori a tempo parziale 9,8 milioni sono “sottoccupati”, ossia vorrebbero aumentare il loro orario di lavoro e sarebbero immediatamente disponibili a lavorare di più. Ciò rappresenta il 22,2% di tutti i lavoratori a tempo parziale e il 4,5% dell’occupazione totale nell’UE (dati 2014). La grande maggioranza dei lavoratori part-time in situazione di sottoccupazione sono donne (67%).

A questi quasi 10 milioni di lavoratori (e lavoratrici) disposti a lavorare di più, se il mercato del lavoro lo permettesse, si aggiungono altri 9,5 milioni di persone considerate come “forza lavoro potenzialmente aggiuntiva”, ossia disoccupati che hanno smesso di cercare un lavoro scoraggiati dalla congiuntura economica.

Soltanto in Italia se ne contano 3,4 milioni. In percentuale, la forza lavoro potenzialmente aggiuntiva più importante si registra in Italia (13,6% della popolazione attiva), seguita dalla Croazia (9,6%), e dalla Bulgaria (7,6%).

da www.osservatorioinca.org

 
 
 

Welfare

Post n°2411 pubblicato il 13 Maggio 2015 da deosoe

Gnp 2015. Mattarella, occasione per riflettere sull’equità intergenerazionale nei sistemi di welfare

Conoscenza, consapevolezza ed equità sono queste le parole chiave della V edizione della Giornata nazionale della previdenza e del lavoro, che si sta svolgendo a Napoli, dove è stato allestito in piazza Plebiscito un vero e proprio “edificio della previdenza” volto ad accogliere oltre 200 relatori, tra cui i patronati del Ce.Pa (Acli, Inca, Inas e Ital) che interverranno domani 14 maggio in un convegno dedicato al ruolo di questi istituti per promuovere la legalità e alla trasparenza nei servizi di welfare.

Obiettivo della tre giorni è fare cultura della previdenza, un’esigenza sempre più urgente come emerge fin dalle prime battute dell’evento. “Il diritto alla sicurezza sociale costituisce uno degli elementi della cittadinanza italiana ed europea. Decine di milioni di nostri concittadini trovano nelle prestazioni previdenziali l’insostituibile strumento di una vita decorosa”, ha affermato nel messaggio inviato per l’occasione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“La Quinta edizione della Giornata della previdenza – ha spiegato – rappresenta un’occasione qualificata per riflettere su questioni prioritarie come quelle dell’equità intergenerazionale nei sistemi di welfare per aggiornare il modello di sicurezza sociale esistente, adeguando la piena tutela previdenziale dei lavoratori alle nuove realtà del mercato del lavoro, alla luce delle odierne tendenze demografiche”

“Pensiamo che il welfare non sia assistenzialismo, ma assistenza e accompagnamento”, ha continuato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aprendo i lavori.

E l’informazione, ha sottolineato Alberto Brambilla, presidente Cts Itinerari Previdenziali, organizzatore della Gnp, “è lo strumento principe per rendere efficiente il sistema in un contesto dove a lungo è mancata una visione di lungo periodo e dove l’integrazione pubblico-privato sul fronte previdenziale stenta a tenere il passo con il resto d”Europa”.

“Conoscere la previdenza è un dovere per tutti -spiega Brambilla- ma soprattutto per le giovani generazioni la cui pensione è calcolata sulla base dell’intera vita lavorativa, a seguito della riforma del ’95 che ha segnato il passaggio dal metodo di calcolo retributivo al contributivo. L’obiettivo dei nostri incontri è dunque quello di stimolare le istituzioni e la società nel suo complesso a migliorare e diffondere l’educazione previdenziale poiché quando manca la conoscenza mancano anche fiducia e coesione sociale”. Da qui due proposte concrete già indirizzate a Palazzo Chigi e ai ministeri competenti: introdurre il contrasto di interessi e il plafond unico di deducibilità.

“E’ una giornata molto importante perché ha l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza previdenziale e dare la possibilità a tutti di prendere in mano il proprio futuro”, ha aggiunto ancora Tito Boeri, presidente dell’Inps. “Nel nostro Paese c’è stato in questi anni un atteggiamento da parte del decisore politico di grossa sottovalutazione del problema dell’informazione dei contribuenti”, ha detto.

Un gap che l’Inps intende recuperare grazie a iniziative come “La Mia Pensione”, un servizio che permette di simulare quale sarà presumibilmente la propria pensione e dunque anche di capire se sia il caso di pensare a strumenti integrativi.

 
 
 

Beata Vergine Maria di Fatima

Post n°2410 pubblicato il 13 Maggio 2015 da deosoe



Nome: Beata Vergine Maria di Fatima
Ricorrenza: 13 maggio

Era il 13 maggio 1917 quando Lucia, Francesco e Giacinta, tre ragazzi di 10, 9 e 7 anni di un paesino di nome Fatima in Portogallo, videro su un leccio «una signora tutta vestita di bianco, più splendente del sole». 

Il suo volto era molto bello, dalle mani giunte in atto di preghiera pendeva il rosario. La bianca Signora chiese ai ragazzi di tornare in quel luogo ogni tredici del mese da maggio a ottobre. Nel corso delle apparizioni la Vergine, tramite i ragazzi, invitò pressantemente gli uomini alla preghiera, alla conversione e alla penitenza. 

La Madonna rivelò inoltre tre segreti da far conoscere a tempo opportuno. I primi due riguardavano i ragazzi stessi, due dei quali, Francesco e Giacinta, furono presto chiamati alla casa del Padre. Il terzo segreto, invece, venne messo per iscritto da suor Lucia nel 1944 e venne reso pubblico nell’anno 2000 per volontà di Giovanni Paolo II, che all’intercessione della Madonna di Fatima attribuiva la sua sopravvivenza all’attentato del 13 maggio 1981. 

Secondo quanto scriveva suor Lucia, la Madonna fece vedere ai ragazzi l’orrore dell’inferno per mostrare il pericolo che incombeva sugli uomini. Vi si poteva sfuggire diffondendo nel mondo la devozione al cuore immacolato di Maria, che sconfiggerà i persecutori della Chiesa che uccidono il Papa, i vescovi, i fedeli. 

Il cuore immacolato di Maria è totalmente impregnato dell’atteggiamento di accettazione del piano di Dio. La devozione al cuore immacolato significa accogliere e far proprio il piano di salvezza di Dio. È questo, secondo quanto scrisse l’allora cardinal Ratzinger, il senso vero del segreto e delle apparizioni di Fatima.

 
 
 
 
 

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Un blog di: deosoe
Data di creazione: 30/12/2012
 

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