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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 21/05/2015

Statuto dei lavoratori

Post n°2426 pubblicato il 21 Maggio 2015 da deosoe

 

 

Camusso, lo Statuto dei lavoratori va rinnovato non abolito

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Ricorrono oggi 45 anni dall'approvazione della legge 300, lo Statuto dei lavoratori. Una delle grandi leggi che hanno dato attuazione alla Costituzione e ad alcuni principi fondamentali come quello della libertà sindacale e di associazione o di uguaglianza sostanziale, individuando proprio nel lavoro fondato sui diritti lo strumento di emancipazione e piena realizzazione delle persone.

Lo Statuto venne salutato come l'ingresso della Costituzione e dei suoi valori nelle fabbriche. Con quelle norme si fece una scelta precisa, riconoscere alcune tutele al soggetto più debole, il lavoratore, nell'ambito del rapporto con l'impresa, soggetto contrattualmente e socialmente più forte. Una scelta che è arrivata tardi sulla spinta del cambiamento e del rinnovamento sociale che giungeva dalle lotte delle grandi fabbriche e delle conquiste sindacali. Da allora sono passati solo 45 anni. Un arco di tempo breve che serve a ricordarci da quanto poco alcuni diritti fondamentali siano entrati a pieno titolo nei luoghi di lavoro e quindi di quanto bisogno ancora ci sia di rafforzarli, di estenderli, di renderli universali. E' la sfida con la quale la Cgil si sta misurando in questi mesi: quella di un Nuovo Statuto che parta da quei diritti individuati nel 1970 e li renda effettivamente universali per tutti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale.

Con le profonde trasformazioni del mondo del lavoro, con l'attenuarsi delle differenze tra lavoro dipendente e autonomo, con l'aumentare della precarietà è diventato necessario ricostruire un corpo di diritti in capo al lavoratore, qualunque sia la sua attività o il suo status contrattuale. Bisogna tornare a garantire tutele rispetto alle opinioni, all'iscrizione a un sindacato, ma anche rispetto alla maternità, alla malattia, al riposo, alla sicurezza, alla giusta retribuzione. Si deve cioè mantenere e rendere nuovamente effettivo lo spirito originario della legge 300 il cui titolo fortemente significativo - "Norme sulla tutela delle libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento" - ne delineava le ambizioni e le prospettive.

Si devono ricostruire le condizioni che rendono effettivi per tutti i lavoratori quei diritti. Non può bastare un lavoro purché sia, a qualunque condizione. Per noi il lavoro deve essere collegato ai diritti, essere fonte di dignità per le persone, di riconoscimento della professionalità e deve potersi organizzare collettivamente per avere la necessaria forza di contrattare nei confronti del datore di lavoro. Per tutte queste ragioni la Cgil prosegue la propria azione di contrasto e mobilitazione sul Jobs Act.

Oggi in alcune aree del Paese sono stati indetti scioperi e manifestazioni per ricordare la conquista dello Statuto e per rivendicare diritti e attenzione ai problemi del lavoro. Le nostre categorie, nei rinnovi contrattuali, sono impegnate per riconquistare attraverso la contrattazione, i diritti sottratti con le nuove norme. Ma, soprattutto, vogliamo proporre un Nuovo Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Ascolteremo il mondo del lavoro, avvieremo una consultazione tra i nostri iscritti, dirigenti e delegati, ci confronteremo con le molte e diverse organizzazioni delle professioni, faremo sintesi perché vogliamo che il futuro Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori sappia cogliere le loro esigenze e i loro bisogni.

La nostra proposta non sarà una mera riproposizione di quanto è stato cancellato, ma si baserà su un'idea di universalità dei diritti che prescinda dalla tipologia lavorativa o contrattuale. Un progetto ambizioso, certo, che sarà preparato e sostenuto da confronti, presentazioni e discussioni affinché diventi non solo la proposta del sindacato della Cgil, del mondo del lavoro, ma una proposta del e per il Paese.

da Il Fatto quotidiano del 20.5.2015

 

 

 
 
 

istat

Post n°2425 pubblicato il 21 Maggio 2015 da deosoe

 

Istat: quasi sette milioni di senza lavoro

"Nel 2014 aumentano le persone interessate a lavorare, pur con un diverso grado di disponibilità e di intensità nella ricerca del lavoro. I disoccupati sono 3,2 milioni (+5,5% rispetto al 2013) e le forze di lavoro potenziali sfiorano i tre milioni e mezzo (+8,9%)". Così l'Istat nel Rapporto annuale. Nel complesso quindi lo scorso anno si registravano quasi sette milioni di persone senza lavoro.

Per raggiungere la percentuale di occupazione denunciata dall'Ue, l'Italia dovrebbe occupare 3,5 milioni di lavoratori in più. E' l'Istat a quantificare la distanza che ci separa dall'Europa. Nel 2014, infatti, il tasso di occupazione Ue sale al 64,9% mentre in Italia si ferma al 55,7%. "Per raggiungere la percentuale Ue gli occupati dovrebbero aumentare di circa 3,5 milioni".

"L'unica forma di lavoro che continua a crescere quasi ininterrottamente dall'inizio della crisi è il part time" che raggiunge 4 milioni di lavoratori nel 2014 (il 18% del totale e 784 mila in più che nel 2008).  Nel 63,3% dei casi è part time involontario, un livello molto superiore alla media Ue (24,4%).

Mentre la "fuga dei cervelli" che l'Istat definisce "mobilità intellettuale", rappresenta un fenomeno in
crescita. "Tre mila dottori di ricerca del 2008 e 2010 (il 12,9%) vivono abitualmente all'estero" e sottolinea che "La mobilità verso l'estero è superiore di quasi sei punti a quella della precedente indagine (7% dei dottori di ricerca delle coorti 2004 e 2006)". Guardando alle specializzazioni, la spinta ad andare fuori confine risulta più forte per fisici, matematici e informatici.

Per quanto riguarda il "tetto di cristallo" che impedisce alle donne l'accesso alle posizioni di vertice nelle aziende è ancora là, intatto. Il 2014, dice l'Istat nel suo Rapporto, non ha portato nessun cambio di passo nella parità di genere nelle carriere manageriali. L"'altra metà del cielo" continua ad essere esclusa dalle stanze dei bottoni e da quelle particolari e sostanziali forme di bonus retributivi che caratterizzano le posizioni al top. "Il livello di istruzione, la durata dell'esperienza nel mercato del lavoro e la cittadinanza del lavoratore determinano un effetto sui differenziali retributivi che è superiore per gli uomini rispetto alle donne e varia a livello territoriale" per "diventare particolarmente accentuato per i livelli retributivi più alti".

Ma il divario di genere non è appannaggio delle posizioni di vertice. Il fenomeno è diffuso per tutti i livelli. "Mentre una cittadina straniera al Nord è remunerata in media l'8,5% in meno di una italiana, la differenza sale al 12,3% per gli uomini. Per il livello di istruzione, alla differenza di genere si accompagna una elevata variabilità territoriale: al Centro le donne in possesso di laurea sono remunerate, in media, fino al 29% in più delle lavoratrici con diploma di istruzione secondaria; per gli uomini il vantaggio sale fino al 68% in più. Più contenuti i differenziali nel Mezzogiorno, dove i posti di lavoro coperti dalle laureate assicurano in media un vantaggio di circa il 20%, contro il 51% dei laureati"

Tra il 2011 ed il 2014 l'occupazione è scesa di 319 mila unità ma ci sono alcune professioni "vincenti", si legge nel Rapporto, passate quasi indenni attraverso la crisi: tra queste le badanti, gli operatori socio-sanitari ma anche gli addetti alla pulizia in uffici e abitazioni. Professioni che hanno fatto registrare un incremento di 1,4mln di occupati in totale controtendenza con il mercato del lavoro nazionale.

 

 

 
 
 

Pensioni

Post n°2424 pubblicato il 21 Maggio 2015 da deosoe

 

 

Riforma Pensioni nella Legge di Stabilità 2016: flessibilità e prepensionamento

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Il governo prepara una nuova Riforma Pensioni per la prossima Legge di Stabilità con forme di flessibilità in uscita e prepensionamento: l'annuncio di Renzi.

 - 20 maggio 2015Pmi TVCome aprire una società tra professionisti 

 

Schermata del 2015-05-20 16:31:47

Ci sarà una nuova Riforma Pensioni con la prossima Legge di Stabilità, per prevedere nuove forme di flessibilità in uscita. Di fatto, l'annuncio è stato dato dallo stesso premier,Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa con cui ha presentato il decreto del governo sul bonus pensioni di agosto in recepimento della sentenza della Corte Costituzionale sul no al blocco indicizzazioni 2012 e 2013 per i trattamenti oltre a tre volte il minimo.

=> Rimborsi pensione: fino a 750 euro una tantum in agosto

 

Click Here!

 

Obiettivo: con la prossima Legge di Stabilità,dare «più spazio a coloro i quali, in cambio di una riduzione corrispondente, proporzionale, vorranno avere maggiore libertà e maggiore flessibilità». Traduzione: si studieranno nuove forme di prepensionamento con paletti meno rigidi rispetti a quelli attuali. E con una particolare attenzione alle donne, con ogni probabilità. Se, per esempio, una donna di 61, 62, o 63 anni preferisce stare con il nipotino, rinunciando a una quota di pensione ma magari risparmiando sulla baby sitter, «bisognerà trovare le modalità per cui, sempre con attenzione ai denari, si possa permettere a questa nonna di andarsi a godere il nipotino», ha spiegato il premier.

=> Riforma Pensioni INPS: le anticipazioni di Boeri

In pratica, significa che con la prossima Legge di Stabilità, quindi in autunno (per l'approvazione delle Camere entro fine anno), l'esecutivo intende mettere mano a una questione, quella delle forme di flessibilità in uscita, e quindi di prepensionamento, che al momento è al centro di diverse proposte di Riforma Pensioni depositate alla Camera: 62 anni di età e 35 di contributi con penalizzazione dell'assegno, 62 anni di età e 38 di contributi, 41 anni di contributi senza decurtazioni dell'assegno, 58 anni di età e 42 di contributi, 57 anni di età e 35 di contribute per le sole donne, con pensione interamente contributiva.

=> Calcolo pensione con sistema contributivo misto

Proposte su cui si continuerà a discutere, in vista ci sono anche audizioni parlamentari nelle prossime settimane (ad esempio, del presidente INPS, Tito Boeri, e del ministero del Lavoro, Giuliano Poletti). Ma in autunno, se non si arriverà a un risultato parlamentare, il governo inserirà una sua proposta di Riforma Pensioni in Legge di Stabilità.

 

Se vuoi aggiornamenti su RIFORMA PENSIONI NELLA LEGGE DI STABILITÀ 2016: FLESSIBILITÀ E PREPENSIONAMENTO inserisci la tua e-mail nel box qui sotto: 

 

 

 
 
 

Il santo del giorno

Post n°2423 pubblicato il 21 Maggio 2015 da deosoe

 

 

Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni)

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Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni)

 

Nome: Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni)Ricorrenza: 21 maggio

La figura di Don Cristobal viene commemorata insieme a quella dei suoi ventiquattro compagni martiri messicani, uccisi nel clima di persecuzione contro la Chiesa che ha tormentato la storia messicana di inizio sec. XX.

Sacerdote dalla fede viva e pastore pieno di zelo, come missionario tra gli indigeni "huichole", Cristoforo seppe suscitare numerose vocazioni sacerdotali. Di fronte alla persecuzione non si perse d'animo e alla chiusura del seminario di Guadalajara si offrì di fondarne uno nella sua parrocchia per continuare la formazione dei futuri sacerdoti. 

Poco prima di essere fucilato, di fronte al plotone di esecuzione trovò la forza di confrontare i suoi compagni e offrì il sangue per la rappacificazione e l'unione del Messico. 

Cristoforo e i suoi 25 compagni di martirio sono stati beatificati da Giovanni Paolo II il 22 novembre 1992; dallo stesso pontefice sono stati canonizzati il 21 maggio 2000.

 

 

 
 
 
 
 

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