Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi del 09/07/2015
Post n°2504 pubblicato il 09 Luglio 2015 da deosoe
Reddito minimo, ricongiunzione gratuita, abolizione privilegi, pensione anticipata con ricalcolo contributivo, versamenti integrativi: Riforma Pensioni INPS in 5 punti presentata da Boeri. Barbara Weisz - 9 luglio 2015Pmi TVRiforma Pensioni INPS: si parte dal reddito minimo
Reddito garantito per ultra 55enni che perdono il lavoro, ricongiunzione gratuita dei contributi in diverse gestioni previdenziali, pensione anticipata con ricalcolo contributivo, versamenti volontari per aumentare l'assegno, abolizione dei privilegi di alcuni regimi previdenziali per una maggior equità: sono i punti fondamentali della proposta di riforma pensioni INPS, messa nero su bianco e presentata dal presidente dell'Istituto, Tito Boeri, come accompagnamento del rapporto annuale. => In pensione anticipata con il contributivo: la Riforma INPS
Così spiega Boeri, riprendendo le linee guida tracciate nella bozza di riforma previdenziale già sottoposta all'Esecutivo. Ecco, nel dettaglio, i cinque punti cardine. => Riforma Pensioni 2015: UE contraria
Reddito minimo over55 Perdere il lavoro dopo i 55 anni significa, secondo le stime INPS, non trovare nuova occupazione in nove casi su dieci. E, vista la recessione, le persone disoccupate e indigenti che hanno superato i 55 anni«sono più che triplicate nell'arco di sei anni». Pertanto, il riconoscimento della prestazione viene considerato da Boeri: => Reddito minimo per disoccupati over 55: il piano INPSRicongiunzione non onerosa L'INPS eroga 21 milioni di prestazioni pensionistiche a circa 15 milioni di pensionati. Per ogni tre, ne vengono messe in pagamento mediamente quattro. La proposta Boeri è di consentire a chi ha versato contributi in diverse gestioni (anche quella separata), la ricongiunzione senza oneri aggiuntivi, che penalizzano i lavoratori più "mobili" e che «presumibilmente avevano cambiato impiego cercando di mettere a frutto i propri talenti e le proprie vocazioni». => La ricongiunzione dei contributiArmonizzazioneCi sono al momento forti asimmetrie fra diversi trattamenti previdenziali, non fondate su diversi livelli contributivi ma che, al contrario, «riflettono differenze spesso macroscopiche nei tassi di rendimento garantiti ai contributi versati da alcune coorti e categorie specifiche di lavoratori». Questi "trattamenti "di favore" (l'espressione è utilizzata dallo stesso Boeri), «si ripercuotono su tutti gli altri contribuenti». Il presidente INPS cita l'esempio dei fondi specialicon conti in rosso confluiti nell'INPS e propone un ragionamento analogo per i
La richiesta: Camera e Senato rendano pubbliche le regole sui vitalizi, in modo da poter valutare la differenza dei tassi di rendimento rispetto alle pensioni degli altri lavoratori. Altra proposta all'insegna dell'armonizzazione: un prelievo di solidarietà dai redditi pensionistici elevati per finanziare la flessibilità in uscita. Flessibilità in uscitaE siamo alla flessibilità in uscita: chi vuole la pensione anticipata accetta una penalizzazione dell'assegno, spalmando il montante cumulato su un numero maggiore di mensilità. Il tutto, rispettando il diritto a uno standard di vita dignitosa; si propone un principio simile anche a chi andrà in pensione nei prossimi anni con regimi diversi dal contributivo. Si tratta di uno dei punti più contestati, ad esempio dai sindacati. A chi teme che con questo sistema si rischi una decurtazione degli assegni fino al 30-35%, risponde lo stesso Boeri: «opere di fantasia pura», sottolinea, spiegando che verosimilmente il taglio in caso di uscita anticipata sarebbe intorno al 3-3,5%. Contribuzione volontariIl rapporto fra contribuenti e pensionati continua a peggiorare e l'incremento della speranza di vita non basterà ad arrestare il fenomeno. Boeri proporne quindi di dare la possibilità anche a chi incassa già la pensione di versare nuovi contributi volontari, che poi diventeranno un supplemento alla rendita pensionistica. Un sistema che potrebbero adottare anche i datori di lavoro: «contributi aggiuntivi per permettere ai loro dipendenti che si ritirano prima di raggiungere l'età della pensione di vecchiaia di incrementare la loro pensione iniziale». =>Contributi INPS volontari: guida in pilloleReazioniSusanna Camusso, segretaria generale CGIL, ritiene «sbagliata» la proposta Boeri in tema di flessibilità in uscita, perché «vuol dire abbassare del 30-35% le pensioni più povere» (nonostante la smentita di Boeri stesso). Annamaria Furlan, numero uno CISL, ritiene che «il ricalcolo delle pensioni col sistema contributivo per l'accesso anticipato al pensionamento provocherebbe tagli delle prestazioni, maturate dopo una vita di lavoro, compresi fra il 15 ed il 30%» e chiede al Governo di convocare un tavolo con le parti sociali per mettere a punto una proposta che favorisca la flessibilità all'insegna di una maggior equità. Contrario anche Carmelo Barbagallo, segretario UIL. Sul fronte politico, il ricalcolo contributivo per la flessibilità in uscita non piace al presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, secondo il quale è inaccettabile un anticipo dell'uscita «a carico dei lavoratori con un ricalcolo contributivo dell'assegno pensionistico» che può comportare anche tagli del 30%. I parlamentari di Scelta Civica difendono invece la linea Boeri, la Lega è molto critica, il Movimento Cinque Stelle ritiene riduttivo il reddito minimo garantito solo agli over 55enni. Fonte: relazione di Tito Boeri all'assemblea annuale INPS Se vuoi aggiornamenti su RIFORMA PENSIONI INPS: PIÙ DIRITTI AI CONTRIBUENTI inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:
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