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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi del 20/10/2015

Sole 24ore

Post n°2573 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

Il Sole 24 Ore

 
 
 

INPS

Post n°2572 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

 

Bilancio sociale Inps: le pensioni diminuiscono sia in numero sia negli importi

Dal bilancio consuntivo 2014 risulta che il totale delle uscite ammonta a circa 431 miliardi di euro, di cui la parte più rilevante è rappresentata dalle prestazioni istituzionali, che sono risultate pari a 303 miliardi. A fronte di queste uscite, il totale delle entrate è pari a circa 424 miliardi (+6,6 per cento rispetto al 2013).  Le entrate correnti ammontano a 314 miliardi di cui 211 derivano da quelle contributive e quasi 98 miliardi dai trasferimenti dal Bilancio allo Stato.

Il saldo tra entrate e uscite evidenzia un disavanzo complessivo di 7 miliardi, in diminuzione di quasi due miliardi rispetto al 2013. E' quanto emerge dal Bilancio sociale dell'Inps 2014 presentato questa mattina alla presenza del Presidente, Tito Boeri e del ministro del lavoro, Giuliano Poletti.  

Lavoratori dipendenti privati

Nel 2014 i lavoratori/trici (esclusi i domestici e gli agricoli) sono risultati in media pari a 11.719.396 con una riduzione dello 0,6% rispetto al 2013. La situazione di difficoltà del mercato del lavoro, determinata dalla crisi economica ancora in atto nel 2014 - si legge nel documento - è evidenziata dal calo rispetto al 2013 degli apprendisti (-3,9%) e degli operai (- 0,7%). Risentono diversamente della crisi gli impiegati (-0,4%) e i dirigenti (-1,7%). Gli unici che rispetto al 2013 presentano un aumento sono i quadri (+2,8%). Per quanto attiene all'analisi di genere gli uomini rappresentano il 58,4% dei dipendenti privati e le donne il restante 41,6% riconfermando lo stesso rapporto percentuale analizzato nel 2013.

Lavoratori dipendenti pubblici

Nel 2014 i lavoratori/trici iscritti sono complessivamente 2.953.021 con una flessione del 2,8% rispetto al 2013. Le politiche di blocco del turn over nel pubblico impiego hanno avuto riflessi sulla platea di iscritti peggiorando sia il rapporto tra iscritti e pensioni della Gestione pubblica sia il rapporto tra entrate e contributi versati ed uscite per prestazioni pensionistiche.
Sull'analisi di genere - prosegue il documento - le donne rappresentano il 56,2% mentre i maschi il restante 43,8%.

Lavoratori autonomi

Nel 2014 i lavoratori/trici autonomi iscritti all'Inps sono risultati nel complesso pari a 4.376.321 unità con un decremento dello 0,5% rispetto all'anno precedente. Tra questi, 1.747.312 sono iscritti alla Gestione artigiani (-1,6% rispetto al 2013), 2.175.450, alla Gestione commercianti (unica categoria in crescita con un + 0,4%) e 453.558 alla Gestione coltivatori diretti, coloni mezzadri e imprenditori agricoli professionisti (- 0,8% rispetto al 2013).

Lavoratori iscritti alle Gestione separata (parasubordinati)

Nel 2014 la media annua degli iscritti è diminuita di 78.213 unità (-8,6%), passando da 911.765 del 2013 a 833.552 del 2014. Seppur con percentuali diverse, sono diminuiti anche i collaboratori (-2,4%) e i professionisti (-30,1%). I contributi versati dagli iscritti ammontano a 6.820 milioni di euro, con una riduzione del 5,2 per cento rispetto al 2013, di cui 5.980 sono versati dai collaboratori e 840 dai professionisti. 

Le prestazioni

Su 321.207 milioni di euro di uscite correnti, 303.401 milioni rappresentano la spesa destinata all'erogazione delle prestazioni istituzionali, che si suddividono in prestazioni pensionistiche e non pensionistiche. Le prestazioni pensionistiche (inclusi gli assegni di accompagnamento per gli invalidi civili) ammontano a 268.817 milioni con un incremento dello 0,6% rispetto al 2013, che coprono l'88,6 per cento delle prestazioni complessive. Quelle non pensionistiche, che corrispondono al restante 11,4%, sono pari a 34,5 miliardi di euro, con una diminuzione del 4,8% rispetto al 2013 (in valori assoluti un segno meno di 1.742 milioni di euro). La spesa complessiva per gli invalidi civili ammonta a circa 17 miliardi, in lieve aumento rispetto all'anno precedente (+0,5 per cento).

Le pensioni

Nel 2014 l'Inps ha erogato 20.920.255 pensioni tra cui 17.188.629 pensioni previdenziali (invalidità, vecchiaia e superstiti) per circa 243.514 milioni di euro e 3.731.626 pensioni assistenziali (principalmente pensioni e assegni sociali e trasferimenti agli invalidi civili) per 25.303 milioni di euro. La spesa lorda complessiva è stata di 268.817 milioni di euro, inclusa quella per indennità di accompagnamento agli invalidi civili.

Le nuove pensioni del 2014

Le nuove pensioni previdenziali liquidate nel 2014 ammontano a quasi 560.000, con una riduzione rispetto all'anno precedente sia nel numero, sia nell'importo complessivamente erogato. In particolare, scende del 6,2% il totale dei nuovi assegni e del 5,1% la spesa complessiva annua, mentre l'importo medio lordo mensile delle prestazioni per invalidità, vecchiaia e superstiti cresce dell'1,2%. Le nuove pensioni di anzianità/anticipata erogate nel 2014 (125.371) hanno subito una riduzione dell'11,5% in meno rispetto all'anno precedente, che ha determinato un decremento della spesa annua dell'8,1% , mentre il valore mensile lordo dell'assegno cresce in media del 3,8%.

Nell'anno 2014 il numero delle prestazioni in esame è diminuito tra i dipendenti privati dell'8,4%, mentre tra i lavoratori pubblici è aumentato del 21,5%; per i lavoratori autonomi il numero delle nuove anzianità è considerevolmente diminuito (-41,6%). Le nuove pensioni di vecchiaia diminuiscono del 12,6% come anche la spesa annua (-9,9%). Per le pensioni di anzianità l'età media dei nuovi pensionati sale a 59,7 anni tra i dipendenti privati, a 61,3 tra i dipendenti pubblici e a 60,2 tra i lavoratori autonomi. Anche per le pensioni di vecchiaia si registra un aumento dell'età media, rispetto all'anno precedente, con valori che si presentano più elevati di quelli relativi alla prestazioni di anzianità e precisamente pari a 64,9anni nel settore privato, 65,3 nel settore pubblico e 66,2 per i lavoratori autonomi. Si rileva, inoltre - sempre nel documento dell'Istituto - che essendo le donne le maggiori beneficiarie di pensioni di vecchiaia, esse arrivano al pensionamento in età mediamente più avanzata rispetto agli uomini, in prevalenza destinatari di pensioni di anzianità.

Ammortizzatori sociali

Nel 2014, la spesa per gli ammortizzatori sociali, al netto dei contributi figurativi, è risultata pari a 14.407 milioni di euro, con una riduzione dello 0,7 per cento rispetto al 2013. Se a tale importo si aggiunge la spesa per contributi figurativi di 8.186 milioni, la somma complessiva raggiunge i 22.593 milioni di euro, con una contrazione rispetto al 2013 del 4,2%. Il documento evidenzia che la spesa complessiva è finanziata per il 40,5 per cento dalle imprese e dai lavoratori e per il restante 59,5 per cento dagli oneri a carico dello Stato.    
La spesa è ripartita in 6,1 miliardi per la cassa integrazione, 13,1 miliardi per le indennità di disoccupazione e 3,4 miliardi per le indennità di mobilità. Rispetto al 2013 si registra un decremento di spesa sia per la Cig nel suo complesso di circa 592 milioni di euro (-8,8%), sia per le indennità di disoccupazione di 495 milioni (-3,6%), mentre per le indennità di mobilità si assiste a un incremento della spesa di 89 milioni (+2,7%). I dati riguardanti il numero dei beneficiari degli ammortizzatori sociali nel 2014, pur testimoniando il persistere di difficoltà economiche da parte di imprese e lavoratori, manifestano una diminuzione dei soggetti beneficiari della prestazione. Il flusso annuo dei lavoratori beneficiari della cig è stato di circa 1,2 milioni, contro 1,5 milioni di unità rilevate nel 2013, con una riduzione del 21,3%, mentre la mobilità ne ha interessati oltre 350.000 e le indennità di disoccupazione nel loro complesso circa 3 milioni.

Le prestazioni assistenziali

Le prestazioni assistenziali dell'Inps (finanziate dalla fiscalità generale) hanno comportato nel 2014 una spesa di oltre 25 miliardi di euro, registrando rispetto al 2013 un incremento dello 0,7% (pari a 180 milioni in valore assoluto). Nell'ambito assistenziale si rileva un aumento delle prestazioni di invalidità civile dello 0,5% (85 milioni di euro), passate da 17.047 milioni del 2013 a 17.132 milioni del 2014. Tra le prestazioni assistenziali si evidenzia, inoltre, la spesa di 4.805 milioni di euro sostenuta per le pensioni, gli assegni sociali e i vitalizi, che riguardano 845.824 mila trattamenti (+1,2% rispetto al 2013), con un incremento di spesa in valore assoluto di 178 milioni di euro.

Le prestazioni assistenziali e creditizie per i dipendenti pubblici

Nel 2014 la spesa per prestazioni sociali e creditizie, finanziata con il gettito contributivo e con le somme rimborsate dai beneficiari delle prestazioni creditizie, è risultata pari a circa 1.976 milioni, con una diminuzione di circa 124 milioni (-5,9%) rispetto ai 2.100 milioni del 2013. Le prestazioni di welfare integrativo offerte dall'Istituto comprendono quelle creditizie, cioè prestiti e mutui a tassi agevolati, e servizi di supporto per l'educazione dei giovani e per l'assistenza agli anziani. 
La prestazione creditizia più diffusa continua ad essere l'erogazione dei piccoli prestiti, con una spesa per il 2014 di 790 milioni di euro che, rispetto agli oltre 863 milioni di euro del 2013, presenta una diminuzione dell'8,5%. Anche per il numero dei beneficiari risulta una riduzione del 4,8% (86.584 mila utenti rispetto ai 90.961 del 2013). In considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione, rivestono particolare importanza le prestazioni sociali a favore degli anziani, dirette a sostenere gli stessi nei momenti di difficoltà o di non autosufficienza. Complessivamente, la consistenza finanziaria degli interventi per gli anziani ha registrato un incremento del 148% rispetto all'anno precedente, passando da circa 63 milioni del 2013 a circa 157 milioni del 2014. Tale incremento è derivato dall'aumento dell'11,5% del numero dei beneficiari, pari a 35.141 persone nel 2014 (nel 2013 erano 31.516).

Oltre a queste prestazioni l'Istituto eroga ogni anno, mediamente, più di 122 milioni di euro per le attività sociali destinate ai giovani, figli e orfani di assicurati o pensionati. Il numero di tali prestazioni sociali ai giovani erogate nel 2014 è risultato pari a 59.056, con un incremento dell'11,7% rispetto alle 52.874 del 2013. A fronte dell'aumento del numero delle prestazioni erogate nell'anno 2014, si è rilevato un decremento della spesa del 4%, passata dai 127,2 milioni del 2013 ai 122,1 milioni del 2014.

VI salvaguardia per “esodati”

Nel 2014 sono stati individuati 32.100 possibili beneficiari della cosiddetta ''sesta salvaguardia'' e le relative attività di certificazione sono state definite nel corso del 2015, in quanto il termine per l'invio della richiesta di accesso era fissato al 5 gennaio 2015.

Le prestazioni per la famiglia e per il lavoro di cura

Nel 2014 la spesa totale dei trattamenti economici per maternità obbligatoria, congedo parentale facoltativo e permesso retribuito per allattamento ammonta a 3.037 milioni di euro, con una riduzione del 5,1% rispetto ai 3.130 milioni del 2013. In particolare, i beneficiari di congedo obbligatorio di maternità (padri e madri lavoratori dipendenti, lavoratrici autonome e parasubordinate) sono diminuiti del 6,4% rispetto al 2013 (360.342 persone, contro le 384.958 dell'anno precedente). Di questi, i lavoratori dipendenti sono stati 331.823, con una riduzione del 5,1% rispetto al 2013; mentre gli autonomi, che hanno usufruito del congedo di maternità obbligatoria nel 2014, sono stati 19.867, con una riduzione del 21,1%, di cui 6.733 della gestione artigiani (-19,9%), 11.531 della gestione commercianti (-21,3%) e 1.603 della gestione agricoli (-25,1%).

La maggioranza dei lavoratori autonomi, che hanno usufruito di tali prestazioni, è iscritta alla gestione commercianti e ha un'età compresa tra i 30 e i 39 anni. Nel 2014, le lavoratrici parasubordinate, che hanno usufruito del diritto, sono state 8.652, con una riduzione del 15,6% rispetto al 2013. La spesa totale sostenuta nello scorso anno per i trattamenti di sostegno al reddito familiare è stata di 5.393 milioni di euro. Nel totale sono compresi gli Assegni al nucleo familiare per lavoratori dipendenti, per disoccupati, per pensionati e anche per il congedo matrimoniale.

 
 
 

Legge Stabilità

Post n°2571 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

La Legge di Stabilità 2016 raddoppia il Bonus Mobili: detrazione del 50% per acquisto arredi anche a giovani coppie che acquistano prima casa, con tetto di spesa a 20mila euro.

 - 20 ottobre 2015
Pmi TVDEF 2015: Padoan annuncia PIL +0,7%
 

 

bonus mobili

Bonus Mobili 2016 raddoppiato per le giovani coppie, non più solo in caso di ristrutturazione ma anche di acquisto abitazione: è una novità della Legge di Stabilità 2016 - non compresa fra quelle annunciate ufficialmente dal Governo – contenute nelle bozze della manovra economica. Per avere certezza che confluisca nella legge definitiva finale bisogna attendere il testo ufficiale, ma nel frattempo vediamo come si struttura questa agevolazione per l’acquisto di arredi.

=> Bonus Energia e Ristrutturazioni nel 2016

 

 

I due Bonus Mobili

In pratica, al Bonus Mobili tradizionale si aggiunge un nuovo incentivo fiscale, esclusivamente per giovani coppie fino a 35 anni: una detrazione del 50% fino a 20mila euro per acquisto di arredi destinati all’abitazione principale appena acquistata. Obiettivo, incentivare il mercato delle compravendite immobiliari dopo quello delle ristrutturazioni edilizie.

=> Ristrutturazioni e Bonus mobili: detrazione non per tutti

Il nuovo incentivo nella nuova Legge di Stabilità fa dunque coppia con il Bonus Mobiligià in vigore, prorogato (assieme all’agevolazione sulle ristrutturazioni edilizie al 50% e all’Ecobonus al 65%) per tutto il 2016: continua quindi ad applicarsi anche la detrazione dell 50%, fino al un tetto massimo di spesa di 10mila euro, per arredi ed elettrodomestici di classe A destinati a immobili oggetto di ristrutturazione agevolata al 50%. C’è anche un allargamento della platea dei beneficiari a case popolari ed ex IACP.

=> Detrazioni fiscali: video-guida al Bonus Mobili

Si attende ancora, invece, la stabilizzazione di questi benefici fiscali nelle attuali misure del 50% e 65%, chiesta da un ampio schieramento di gruppi parlamentari. In manovra c’è l’ennesima proroga, per un anno (quindi, al 31 dicembre 2016). Gli sconti fiscali suristrutturazioni ed efficientamento energetico sono in realtà strutturali, ma in misura inferiore (rispettivamente, al 36 e 50%), mentre la richiesta delle forze politiche è quella di rendere permanenti le detrazioni al 65 e 50%, ovvero nella misura applicata negli ultimi anni.

 

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Legge Stabilità

Post n°2569 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe


Detassazione dei premi di produzione: la nuova detassazione ripristinata ed ampliata dalla Legge di Stabilità 2016.
 - 20 ottobre 2015
Pmi TVLegge di Stabilità: soddisfatto il ministro Alfano
 

 

Produttività

Dopo lo stop per l’anno 2015 risorse per carenza di, la Legge di Stabilità ha ripristinato per il 2016 la detassazione dei premi produttività, una delle misure tra le più attese per questa manovra finanziaria per la quale il Governo ha stanziato 430 milioni di euro per il 2016 e 589 milioni di euro per gli anni successivi. Oltre al ripristino della detassazione dei premi produttività, la Legge di Stabilità 2016 ha previsto anche l’ampliamento della platea di beneficiari, innalzando l’asticella dei redditi ammessi all’incentivo a quelli fino a 50mila euro lordi annui.

=> Detassazione premi e salario di produttività

 

Da quando è stato istituito l’incentivo (art. 2 D.L. n. 93/2008), con l’intento di favorire laproduttività delle aziende, fino ad oggi il tetto massimo si era aggirato tra i 30mila ed i 40mila euro, escludendo così i quadri che invece ora possono godere dell’agevolazione fiscale. Il limite massimo di importo che potrà essere assoggettato a tassazione agevolata del 10%, se legato al raggiungimento di obiettivi di produttività e redditività aziendali, è stato fissato a 2.500 euro (2.000 euro lordi per le aziende che non coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro). Stesso limite e stessa aliquota agevolata (imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%) per gli utili distribuiti dalle aziende ai dipendenti.

=> Produttività: premi senza detassazione

La Legge di Stabilità 2016 ha inoltre stabilito che:

  • le somme e i valori dei fringe benefit concessi ai dipendenti (art. 51, comma 2 D.P.R. n. 917/1986) e quelli di importo non superiore a 258 euro (art. 51, comma 3 ultimo periodo D.P.R. n. 917/1986) non concorrono, entro questi limiti, a formare il reddito di lavoro dipendente, anche nell’eventualità in cui gli stessi siano fruiti, per scelta del lavoratore, in sostituzione, in tutto o in parte, delle somme detassate;
  • i premi produttività, fino al limite massimo di 2.000 euro (2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, non concorrono alla formazione del reddito complessivo del lavoratore o del suo nucleo familiare ai fini della determinazione della situazione economica equivalente (ISEE);
  • resta fermo il computo dei predetti redditi ai fini dell’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.
=> Legge di Stabilità: bonus produttività e welfare aziendale

Così come in passato, i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione nonché le modalità attuative della nuova disposizione, compresi gli strumenti e le modalità di partecipazione all’organizzazione del lavoro saranno stabiliti con un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

 

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IL MANIFESTO

Post n°2568 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

Il Manifesto

 
 
 

Il Fatto Quotidiano

Post n°2567 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

Il Fatto Quotidiano

 
 
 

Legge Stabilità

Post n°2566 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

 

Legge di Stabilità: misure per l'occupazione Bonus 80 euro trasformato in sgravio, dimezzati gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni, ripristinata e ampliata la detassazione dei premi produttività: tutte le misure per l'occupazione della Legge di Stabilità 2016.

 - 19 ottobre 2015Pmi TVDEF 2015: Padoan annuncia PIL +0,7%

 

 

Occupazione

Diverse le misure contenute nella Legge di Stabilità 2016 a favore dell'occupazione in Italia, dal bonus di 80 euro in busta paga che cambia veste e viene trasformato in sgravio fiscale, al dimezzamento degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, al ripristino e l'ampliamento della detassazione dei premi produttività. Vediamoli nel dettaglio.

=> Legge di stabilità 2016: si punta a investimenti, occupazione e SudBonus 80 euro trasformato in detrazione

Cambia il bonus di 80 euro in busta paga per i dipendenti che guadagnano fino a 26mila euro annui: d'ora in poi non sarà più una "prestazione sociale" diventa uno sgravio fiscaleche viene tolto dalla busta paga. Un modo per alleggerire la pressione fiscale perché in questo modo il bonus non figura più come maggior spesa per ben 10 miliardi l'anno e il peso del fisco scenderà il prossimo anno dall'attuale 43,1% al 42,6%. In parole povere il bonus non corrisponderà più ad un esborso di Stato ma ad un mancato introito per l'Erario. Cambia inoltre, seppur di pochi euro, l'ammontare della detrazione: lo sgravio sarà variabile a seconda del reddito.

=> Bonus busta paga 80 €: novità e informazioni

 

 

Bonus occupazione

Dimezzati gli sgravi contributivi per le imprese che assumono a tempo indeterminato rispetto all'attuale tetto dagli attuali 8.060 euro per 36 mesi di oggi. Più in particolare:

  • per i contratti firmati nel 2016 la riduzione dei contributi al 40% avrà una durata massima di 24 mesi per una soglia di 3.250 euro;
  • dal 2017 la durata massima scende a 12 mesi, con una soglia di circa 1.600 euro.

Dal 2018 il meccanismo dovrebbe essere completamente azzerato. La misura porta, complessivamente, ad un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017.

=> L'esenzione contributiva assunzioni a tempo indeterminatoDetassazione premi produttività

Per il 2016 viene ripristinata la detassazione dei premi produttività, con uno stanziamento di 430 milioni nel 2016, che salgono a 589 milioni gli anni successivi. Nel 2015 la misura non era stata finanziata per carenza di fondi. Tra le novità anche l'ampliamento della platea di beneficiari, includendo i redditi fino a 50mila euro lordi annui (non più i 30-40 mila euro ammessi finora): anche i quadri, oltre agli impiegati e agli operai, potranno godere dell'agevolazione fiscale. La Legge di Stabilità 2016 fissa l'asticella a 2.500 euro per l'importo del premio legato al raggiungimento di obiettivi legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione (misurabili e verificabili sulla base di criteri stabiliti da apposito Decreto Interministeriale Lavoro-MEF), assoggettato alla tassazione del 10%. Le aziende potranno inoltre distribuire ai dipendenti gli utili fino a 2.500 euro sempre con tassazione al 10%. L'altra novità è che le somme incentivanti non concorrono alla formazione del reddito ai fine ISEE.

Reazioni

Confesercenti ritiene positivo l'intervento di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia per il 2016, la conferma sul bonus di 80 euro e l'innalzamento del tetto sul contante:

«Sono interventi - commenta il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli - che daranno impulso ai consumi. Il Governo ha fatto bene a non incrementare le imposte, che, contrariamente a quanto sembra dalle raccomandazioni dell'Europa, sono cresciute notevolmente in questi ultimi quattro anni. Sono aumentate le accise e anche l'aliquota IVA, passata dal 20% al 22%. Un ulteriore aumento dell'IVA sarebbe una mazzata sulla nascente ripresa dei consumi».

 

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Legge Stabilità

Post n°2565 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da deosoe

 

Editoria Digitale: IVA al 4% nella Legge di StabilitàEditoria digitale: la Legge di Stabilità 2016 equipara il trattamento di quotidiani e periodici online con quelli cartacei con aliquota IVA al 4% per far crescere il settore.

 - 19 ottobre 2015Pmi TVAdempimenti IVA per operazioni intracomunitarie 

 

Editoria Digitale

Misure a favore dell'editoria digitale inserite dal Governo nella Legge di Stabilità 2016: alle edizioni digitali dei giornali si applica l'IVA al 4%. In sostanza, a quotidiani e periodici in versione digitale si applicherà lo stesso abbattimento dell'IVA al 4% (dal 22%) di cui oggi beneficiano giornali ed e-book.

=> Legge di Stabilità 2016: testo, novità e interventi

Si tratta di una misura che era stata sollecitata dalla Fieg (Federazione degli editori di giornali) sulla base della considerazione che un giornale resta tale indipendentemente dal supporto sul quale viene diffuso. Per questo, la Fieg chiedeva di equiparare il trattamento fiscale dei giornali online e cartacei.

 

=> Editoria: le nuove restrizioni nel trattamento IVA

Con l'approvazione della Legge di Stabilità 2016, gli utenti abbonati alle versioni digitali di periodici e quotidiani pagheranno dunque di meno, a loro beneficio ma anche a beneficio dell'editoria digitale che potrà trovare più ampia diffusione. Il presidente della Fieg e di Rcs MediaGroup, Maurizio Costa, sottolinea che si tratta:

«Di una misura importante, in grado di dare una spinta significativa allamodernizzazione di tutto il sistema editoriale». Una dimostrazione «di sensibilità» da parte del Governo.

Costa conclude ricordando che la misura non è ancora definitiva:

«Attendiamo, ovviamente, la conclusione dell'iter parlamentare della Legge di Stabilità e un testo definitivo. Manifestiamo fin d'ora la nostra soddisfazione per l'adozione di una misura che asseconda la trasformazione dei modi di consumo dei prodotti editoriali promuovendo la lettura, soprattutto dei più giovani, e che potrà favorire gli editori nella delicata transizione tecnologica, contribuendo a salvaguardare il giornalismo professionale e il brand giornale».

 

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