Triballadoresdi Vittorio Casula |
Messaggi del 24/11/2015
Post n°2621 pubblicato il 24 Novembre 2015 da deosoe
Santa Flora di Cordova
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Post n°2620 pubblicato il 24 Novembre 2015 da deosoe
Tagli ai Patronati - Piemonte, una catastrofe che deve essere evitata La rete dei patronati CePa Acli, Inas, Inca, Ital è presente in Piemonte con: - 327 dipendenti; - 191 uffici in Piemonte (in tutti i capoluoghi di provincia e nei maggiori comuni); - 3.800 ore alla settimana di apertura al pubblico. La rete fornisce assistenza e tutela sociale a tutti i cittadini italiani e stranieri su 92 tipologie di servizi che abbracciano tutto l'arco della vita, dalla maternità anticipata ai ratei di pensione post‐mortem e che in particolare consentono di accompagnare le persone nei momenti più difficili della propria vita, per situazioni legate al lavoro, alla salute, alla malattia, alla famiglia, garantendo di vedere realizzati in concreto i propri diritti. Nel 2014 sono state patrocinate in Piemonte circa 530.000 istanze nei confronti dell'Inps Inps - Inail - ex Inpdap - Ministero degli interni riguardanti: sostegno al reddito, immigrazione, socioassistenziale, Di queste 530.000 istanze inoltrate agli enti, solo il 23 % è finanziato dal Fondo patronati, mentre il Cosa prevede il ddl della legge di stabilità 2016 (maxiemendamento, comma 344): - la decurtazione del fondo per l'esercizio finanziario dello Stato dell'anno 2016 di 28 milioni (la Legge di Stabilità 2015 aveva già tagliato il suddetto Fondo per 35 milioni di euro). Tale disposizione è palesemente incostituzionale (come la precedente dello scorso anno) in quanto sottrae uno specifico gettito contributivo previdenziale obbligatorio previsto per il finanziamento del Fondo Patronati per dirottarlo arbitrariamente e farlo affluire nel Bilancio dello Stato convertendolo in un vero e proprio prelievo fiscale; - la diminuzione dell'acconto dal 72% (prima della Legge di Stabilità 2015 era fissato all'80 %) al 65 % - l'abbattimento dell'aliquota di prelevamento dallo 0,207% (prima della Legge di Stabilità 2015 era La rete nazionale dei nostri patronati ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La "razionalizzazione" che ha prodotto per l'Istituto un'importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale INPS e, dall'altro, di intermediazione tra i cittadini e l'Istituto. L'importanza e la rilevanza dell'attività dei Patronati è provata oggettivamente dalla percentuale nazionale delle domande di prestazioni previdenziali, sociali ed assistenziali istruite dai Patronati e trasmesse in via telematica pari all'82,12% di tutte le domande presentate all'INPS, mentre solo il 17,88% delle domande sono presentate direttamente dai cittadini o da altri intermediari. I Patronati sono inoltre soggetti fondamentali per l'assistenza e la tutela delle fasce più deboli dei cittadini come dimostrano i dati degli interventi realizzati nel 2014 solo in Piemonte dalla rete CePa. Tra le varie tipologie di interventi effettuati dalla rete dei Patronati vi sono state ben 32.379 le domande di pensione; 22.634 assegni familiari; 16.043 maternità; 61.308 disoccupazioni; 13.084 mobilità; 35.770 immigrazione; 5.338 domande di infortuni e malattie professionali; 42.812 riconoscimenti dello stato di handicap o di inidoneità al servizio; 1.785 prestazioni accessorie per handicap; 23.712 rilascio Cud Inps; 16.694 ricostituzioni di pensioni. Deve quindi esserci la consapevolezza che questa entità di tagli è una catastrofe per tutti i cittadini in quanto non permette nessuna riorganizzazione dei patronati, salvo drastiche riduzioni di personale e delle strutture. Faremo in modo che anche tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, gli enti previdenziali, le forze politiche e chi dovrà votare questa legge in via definitiva sappiano della grande responsabilità che si assumono e della grave conseguenza che questo atto può determinare.
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Post n°2619 pubblicato il 24 Novembre 2015 da deosoe
Min. Lavoro: indennità per i lavoratori dei call center DI ANTONIO MAROSCIA IN 24 NOVEMBRE 2015MINISTERO DEL LAVORO
Lavoratori dei call centerMinistero delLavoro: nuova indennità per i lavoratori dei call center esclusi dalla normativa della CIGS
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell'Economia, ha emanato il decreto n. 22763 del 12 novembre 2015, con il quale viene riconosciuta una indennità per i lavoratori dei call center esclusi dalla normativa della CIGS. Si tratta di un'indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria, erogata ai lavoratori dei call center che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento straordinario di integrazione salariale. Aziende e lavoratori dei call center destinatariL'indennità è destinata ai lavoratori di aziende con più di 50 unità, nel semestre precedente alla presentazione della domanda, con unità produttive in diverse Regioni o Province Autonome e che abbiano attuato entro il 31.12.2013 le misure di stabilizzazione dei collaboratori a progetto ancora in forza alla data di pubblicazione del presente decreto. L'indennità può essere richiesta quando la sospensione o la riduzione dell'attività lavorativa sia determinata da una crisi aziendale, ad esclusione, a decorrere del 1° gennaio 2016, dei casi di cessazione dell'attività produttiva dell'azienda o di un ramo di essa. Il programma di crisi aziendale deve contenere un piano di risanamento volto a fronteggiare gli squilibri di natura produttiva, finanziaria, gestionale o derivanti da condizionamenti esterni. Il piano deve indicare gli interventi correttivi da affrontare e gli obbiettivi concretamente raggiungibili finalizzati alla continuazione dell'attività aziendale e alla salvaguardia occupazionale. La concessione del trattamento è disposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sulla base di specifici accordi siglati in ambito ministeriale e per periodi non superiori a 12 mesi. Contributo aggiuntivo a carico dell'aziendaA carico delle imprese che presentano domanda di fruizione del trattamento in oggetto è stabilito un contributo addizionale nella misura prevista dall'art. 5 del d. lgs. n. 148 del 14 settembre 2015 ovvero:
In materia di contribuzione figurativa si applica quanto previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 148 del 2015. Casi particolariPer quanto non previsto dal presente decreto si applicano le disposizioni del D. lgs n. 148 del 14 settembre 2015 in materia di integrazione salariale, in quanto compatibili.
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