Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
I MIEI BLOG AMICI
- DUBBI
- DIKE_VENDICATRICE
- schegge
- DEVA LOU
- TUTTO QUELLO CHE
- E' TEMPO.....
- nuvoleinviaggio
- dianavera
- Natodaunmousedemente
- Viva l'italia
- Quello che mi danno
- Fairground
- MI RACCONTO
- Parole Libere
- entronellantro
- La mia Vita
- Dichiarazioni
- del più e del meno
- pescatore di stelle
- CLUB BENCHMARKING
- Polistena
- Bastarda_mente
- IL DUBBIO
- Incancellabile
- Per non dimenticare
- La caratteristica L
- Il Balcone
- Padania Libera
- Junelogia
- Da 0... a 1
- La riva del mare
- Quid novi?
- Liberalmind
- Alessandra Fontana
- Linsorgente
- ArIsTo_GaTtA
- LA MIA PELLE
- NunquamDeficereAnimo
- SARCHIAPONICON
CERCA IN QUESTO BLOG
TAG
CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Reati d’opinione | Economia e politica estera » |
Libertà d’informazione e di impresa
Post n°24 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da a_tiv
Tutto è cominciato questo autunno. Il governo già arrancava di proprio. Le liberalizzazioni di Bersani già facevano sorridere per inconsistenza e contraddizioni il Paese. I ministri della repubblica si esercitavano in raffiche di dichiarazioni strampalate e spesso divergenti: la stanza del buco, il muro all’italiana , la regolarizzazione di tutti gli extracomunitari ed il diritto di voto dopo cinque anni. E l’Italia intera si interrogava ancora sull’indulto di Mastella. Le dichiarazioni d’allarme sui conti di Prodi, Visco e Padoa Schioppa facevano di contrasto a tanta politica allegra. Il cittadino inconsapevole ed ancora credulone si domandava: come mai questi ministri fossero così attenti all’effimero, se l'Italia era nel disastro? Qualcuno ricordava Pecoraro Scanio al funerale delle vittime dei militari italiani in Iraq e se ne faceva una ragione. Se anche dovesse crollasse il mondo, i ministri italiani si mostrano sempre tanto distaccati dalla questione. I dati della Corte dei Conti, però, smentivano il governo. Le entrate a fine a giugno erano in forte crescita. L’economia cresceva. La finanziaria Tremonti-Berlusconi si dimostrava sufficiente a riportare il deficit nei limiti dei parametri di Maastricht. In questo contesto la finanziaria di Prodi, con il commento del partito di Bertinotti: “anche i ricchi piangano”. I soliti rifandaroli con la classica doppiezza comunista: solo un attimo di attenzione, infatti, e poi sembra che a piangere debbano essere proprio tutti. Una finanziaria gravosa nel peso, punitiva verso chi produce, vessatoria, incerta, mutevole. Una finanziaria che è stata subito definita dagli osservatori nazionali ed internazionali frenante per lo sviluppo e orientata al declino. Banca d’Italia, Corte dei Conti, e società di rating che provvedono a declassare la fiducia finanziaria nel Paese ed anche sindacati e Confindustria, in un primo tempo più tiepidi, lanciano grida d’allarme. Il centrodestra minaccia barricate in Parlamento, e annuncia un’opposizione senza sconti. Al Senato la maggioranza paventa le difficoltà. In questo contesto il ddl Gentiloni. Non si vuole ora entrare nel merito delle singole norme. Solo una appare subito sconvolgente e senza senso, illiberale e totalitaria, dirigistica e assurda. L’opinione dei tanti portava a credere che quella del Governo fosse una forma di “persuasione” lanciata per moderare l’opposizione sulla finanziaria. Alle minacce di Prodi e compagni ci eravamo anche abituati. I falsi ed i bugiardi ricorrono sempre alla minaccia. Anche i commenti dei giornali vicini al Governo, seppure non apertamente, sostenevano l’impressione della minaccia di ritorsioni per indebolire l'urto in Parlamento. Invece no! E nonostante l’opposizione tenace ma corretta della minoranza parlamentare sulla finanziaria, il ddl Gentiloni si riaffaccia in Parlamento senza modifiche ed anche senza contegno. La materia non è di facile comprensione, e so anche che se parlo di tetto massimo del 45% della raccolta pubblicitaria, alcuni esprimerebbero anche soddisfazione, ritenendo che possa servire a porre un limite all’interruzione di film e fictions. Non è così invece. Una tv commerciale, senza il canone come la Rai, ha come introito preponderante, se non unico, i ricavi pubblicitari. Parlare di 45% di tetto massimo significa "inventarsi” il 55% di introiti diversi, significa in sostanza chiudere l’azienda o quasi. Poniamo il caso, ad esempio, che ad una industria di pelati si dica che la vendita dei derivati del pomodoro non possa superare il 45% del fatturato. Cosa dovrebbe vendere l’azienda di trasformazione del pomodoro per realizzare il restante 55% del fatturato ? Lavatrici? Automobili? Computer? Ebbene è questo che ha detto ieri Catricalà, presidente dell’Antitrust. Parlando del ddl Gentiloni, il Presidente dell'Authority ha, infatti, sostenuto essere “illiberale il tetto sulla raccolta pubblicitaria, così si impedirebbe all’azienda di crescere”. Per essere questo un Governo che spaccia per liberalizzazioni l’apertura di una sala da barba, e la chiusura di pompe di benzina a conduzione familiare, è certo una grossa delusione. Vito Schepisi |
UNDICI SETTEMBRE
Crono 911: tutto su l'11 set 2001 a N.Y.
Storia, Documenti e perizie ufficiali
su
I MIEI LINK PREFERITI
- Il Blog di Vito Schepisi
- TocqueVille - la città dei liberi
- Rivoluzione Italiana - il Blog di Paolo Guzzanti
- il legno storto
- L'Occidentale
- Fratelli d'Italia
- Il Libero Pensiero di Vito Schepisi
- Liberalmind
- Aristotele
- Tra società e politica,attraverso il pensiero e la storia,si ricerca la ragione.
- Il Libero Pensiero
- I miei articoli su l'Occidentale
- Notizia Politica
- Italia e Mondo
- Azienda bari
- I miei articoli su il legno storto
- ITALIA-POLITICA.IT
GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTà
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48