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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« La strategia sciatta dell'UdcUna fiducia indecente »

Il Nazifondamentalismo

Post n°12 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da a_tiv

 

Non so se sia ammissibile che un capo di stato possa asserire, come ha fatto Mahmud Ahmadinejad, chiudendo i lavori della conferenza internazionale sulla negazione dell’Olocausto

“Israele scomparirà presto”

e continuare a mantenere rapporti diplomatici con gran parte dei paesi del mondo, Italia compresa.

E’ da tempo ormai che vengono reiterate queste minacce, senza che la comunità internazionale provveda in alcun modo a chiarire che un proposito del genere non può rientrare in nessuna casistica delle controversie tra i popoli.

Eppure l’Iran mantiene regolari rapporti diplomatici con le cancellerie di tutto il  mondo, o quasi.

Tra i paesi che il presidente iraniano ritiene vicini l’Italia è in primo piano.

Il nostro ministro degli esteri, infatti, ha già ritenuto ammissibile il proposito dell’Iran di fornirsi della tecnologia atomica, in dispregio ai trattati internazionali sulla non proliferazione degli armamenti nucleari.

Il Presidente del Consiglio Prodi, in precedenza,  non solo ha incontrato, di ritorno dal suo viaggio in Cina, lo stesso Ahmadinejad a New York in sede Onu, unico leader occidentale a farlo, ma in precedenza aveva proposto la mediazione del leader iraniano per i focolai bellici accesi dagli attacchi degli Hezbollah libanesi sul territorio di Israele.

E’ il caso di dire che per Prodi consegnare non solo i fiammiferi, ma anche la benzina, nelle mani dei piromani sia azione corretta.

E’ inquietante non solo la reiterata minaccia del dittatore iraniano, ma anche la sfrontatezza di tenere a Teheran una conferenza internazionale con il turpe scopo di negare l’Olocausto.

La repressione degli ebrei, per i fondamentalisti radicali iraniani, non è mai esistita.

Tutto questo nonostante che, con il passar del tempo, emergano ancora testimonianze e documentazioni sull’antisemitismo che è stato non solo fenomeno nazista ma anche diffuso nei regimi popolari dei paesi comunisti dell’est europeo.

Lo storico austriaco Raul Hilberg, noto per la sua attività di ricercatore e storico dell'Olocausto, all’inizio di questa settimana a Berlino in coda ai lavori della conferenza su "L'Olocausto nella memoria transnazionale" ha dichiarato: "La realtà emersa dai miei studi è che gli ebrei deceduti a causa delle persecuzioni naziste sono stati circa 5 milioni e centomila. Due milioni e novecentomila sono morti nei lager, un milione e quattrocentomila trucidati in esecuzioni di massa, ottocentomila nei ghetti.

Questa cifra comprende anche i settemila ebrei italiani, deportati prevalentemente da Roma, Milano e Trieste".

Ma lo stesso storico ha anche affermato, a proposito dell’Iran e delle teorie negazioniste del suo Presidente, che il suo antisemitismo sia strumentale e che serva a trovare seguaci nel mondo musulmano.

Se il dittatore iraniano, però, intendeva inviare un messaggio di forza e convinzione, per imporsi come leader arabo nella lotta ad Israele, c’è da osservare che il suo proposito sia stato reso molto meno credibile dalla contestazione ricevuta dagli studenti di Teheran che hanno gridato “morte al dittatore” e dato fuoco ai suoi ritratti dinanzi ai suoi occhi.

La contestazione ricevuta lo ha reso di certo meno credibile, nonostante la pronta repressione e la sparizione fisica dei contestatori.

La sua influenza ne esce indebolita, tanto più che  riemerge tra i suoi oppositori il riferimento al fallimento della sua politica economica che aveva fatto presa sulle masse e decretato il suo successo politico.

Non per questo, però, Ahmadinejad  appare meno determinato a procurarsi la tecnologia per la costruzione degli ordigni atomici ed a sfidare la comunità internazionale ancora impegnata a discutere sulle sanzioni da applicare.

E’ suggestiva la tesi di David Meghnagi, libico ed ebreo, professore di Psicologia dinamica all'Università' Roma.

Si fonda su due premesse, la prima storica:

“Sebbene la storia del sionismo dimostri come questa tesi non sia corretta, e' un fatto che l'esistenza di Israele viene vissuta in Europa e nel mondo occidentale come un atto di riparazione successivo alla Shoah".

La seconda psicoanalitica che fa dire al professore:

"in quanto simbolo di riparazione, gli atti di Israele non sono valutati secondo criteri politici, bensì morali, che non si applicano agli altri stati".

E’ su queste due premesse, afferma Meghnagi  che , i fondamentalisti islamici hanno capito che la distruzione di Israele passa dalla negazione della Shoah.

Secondo il professore libico, la negazione dell’Olocausto trae origine dalla convinzione di dover scardinare la resistenza del mondo occidentale all’annientamento dello stato di Israele.

L’arma atomica in preparazione diviene così una grossa minaccia alla sicurezza ed alla pace ed un pericolo per la deflagrazione di un terzo conflitto mondiale.

Vito Schepisi

http://vitoschepisi.blogspot.com/

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Commenti al Post:
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 13/12/06 alle 18:47 via WEB
Ciao Vito....Hai affrontato un argomento di cui avrei voluto anche io parlare, ma poi vi ho rinunciato perché avrei sicuramente perso di vista l’equilibrio che solitamente mi contraddistingue. Non posso ammettere chi dice che l'Olocausto è un “fenomeno culturale” (ti rendi conto?) nato solo negli anni '70 ed è stato il ricatto morale attraverso cui Israele ha compiuto eccidi in Palestina…come se i Palestinesi di massacri ne avessero commessi pochi. I suoi macellai di Damour ce li ha anche la Palestina….Non posso ammettere che la negazione di una sofferenza di cui si hanno documentazioni a valanga, di una tragedia umana di cui non vengono mai sentiti abbastanza i testimoni oculari che ancora sono in vita. Io credo che tra una 15ina di anni, quando i testimoni di quella tragedia saranno tutti morti, allora il negazionismo trionferà…Trovo vergognoso, come rimarchi tu, che il nostro ministro degli esteri (che viaggia a braccetto di Hezbollah) abbia ritenuto ammissibile il proposito dell’Iran di fornirsi della tecnologia atomica (di cui i mercanti d’armi italiani, guarda caso, sono i primi fornitori..e lo dicono stime Onu)…Trovo vergognoso che Prodi, di ritorno da un viaggio in Cina, dove fece una delle sue tante sparate –quella di togliere l’embargo di armi alla Cina, che nemmeno sa cosa sia il rispetto dei diritti umani-abbia incontrato Ahmadinejad…..Questa conferenza sulla negazione dell’Olocausto la reputo una vergognosa mistificazione della storia, oltre che il folle gesto di un folle che però ha in mano armi atomiche e al suo fianco anche troppi amici, perfino italiani.
 
 
a_tiv
a_tiv il 13/12/06 alle 19:15 via WEB
Cara Dike, purtroppo oggi la storia la fanno i vincitori e se, per l'indifferenza dei popoli e la sospensione delle coscienze, i disinformatori e gli strateghi delle "non verità", passate come tali, prevarranno anche la storia verrà riscritta a loro piacimento. Ci potrà essere il "Pansa" che, sebbene di sinistra, ha avuto la dignità di ricercare la verità ma, contro, ci saranno anche i tanti "Bocca" che si solleveranno sdegnati a difendere il falso. Facciamoci forza Dike... per essere liberi e per ragionare con il proprio cervello, ci vuole coraggio. Hai constatato che anche la manifestazione pacifica, spontanea, sorridente e scherzosa del 2 dicembre hanno tentato di farla passare per irridente, maleducata, con croci celtiche e con l'inno nazionale fischiato. E' vergognoso il modo con cui, servendosi di complicità estese, tentano di far passare ogni cosa per l'incotrario della realtà. Vorrei ricordarti che in questa attività, la mistificazione, sono dei veri artisti, hanno un retroterra conoscitivo e organizzativo che riviene dall'ex pci che, come sai, a sua volta, aveva una scuola di disinformazione pregevole per abilità e sfrontatezza quale quella sovietica.
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 13/12/06 alle 19:53 via WEB
In effetti a sinistra ci sono molti ( forse moltissimi) che vorrebbero farci credere che i lager erano niente altro che i campi di lavoro dove la gente non veniva sterminata, ma moriva come si muore nei campi di lavoro. Esattamente come sostengono i filoleninistri e filostalinisti dei gulag. Comunismo e nazismo sotto questo punto di vista di equivalgono. chi legge la storia in modo obiettivo (non la storia scritta nei libri della sinistra, ahimè troppo numerosi), e parlo della storia che è fuoriuscita dagli archivi sovietici dopo Gorbaciov, è in grado di capire quanto Stalin fosse innamorato di Hitler, un amore consolidatosi dopo molotov.Moltissimi massacri di ebrei perpetrati dall'armata russa nei paesi balcanici furono opera della germania nazista ma ebbero il beneplacito russo. In Russia la germania era presentata dagli anni 30 in poi come una nazione modello. tanto è vero che quando i tedeschi invasero la russia, gli ebrei russi (perseguitati in patria) accolsero i tedeschi come liberatori. Pensa quale grave commisero! Dovevano avere vissuto l'inferno in russia per accogliere come liberatori le truppe tedesche.
 
     
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 09:16 via WEB
Cara Dike anche Fidel Castro è considerato "liberatore" di Cuba, nonostante abbia trasformato quel Paese in una grande prigione per i nativi e nonostante le condanne a morte dei dissidenti politici. In questi giorni è scomparso Pinochet, artefice di una feroce dittatura in Cile. Si è rinnovata la condanna per il suo regime, sono state ricordate le sue vittime e la sospensione della democrazia cilena. Nessuno, però, ricorda che il Cile era l'unico paese dell'america latina pluralista e democratico. Pluralismo e democrazia che già con Allende venivano sospesi. Il golpe militare di Pinochet è dovuto proprio all'instaurarsi in quel paese di un regime socialcominista. Il Cile di allora, già governato da una maggioranza che ruotava attorno ai popolari di Frey, in seguito ad una crisi parlamentare per l'impossibilità di riproporre una nuova maggioranza, vedeva il socialista Allende allearsi con i comunisti. Veniva così introdotto un regime che mortificava il popolo e la libertà ed in cui il ministro degli interni Altamirano si distingueva per pari indole repressiva rispetto a Pinochet. Oggi Allende viene rappresentato come vittima ed eroe del Cile e non come in realtà causa dell'intervento dei militari di Pinochet. Si potrebbe parlare del Vietnam e della "liberazione" di Saigon da parte di Hanoi, il Vietnam divenuto una vera macelleria umana e di cui nessuno più parla. Come vedi se ci fosse una vera coscienza storica ce ne sarebbero di argomenti da diffondere...ma la storia la scrivono i vincitori mia cara...ed i vincitori sono coloro che come dice nel suo commento lucedilunazzurra sono impegnati a prre gli accenti sulle tette di gomma e sui pettegolezzi mondani.... Ciao Dike e grazie per i tuoi puntuali contributi all'allargamento del dibattito. Vito
 
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 13/12/06 alle 22:21 via WEB
per questo post, dovresti essere inserito come blog del giorno. ma si vede che è più interessare parlare di tette di gomma, vip che danno scandalo, spesucce di natale... quante persone vuoi che si preoccupino di quanto si è discusso in questi giorni? e allora è facile che la storia possa dimenticare... notte vito
 
 
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 08:12 via WEB
Mia dolce amichetta sei troppo indulgente con me. So che quello che dici lo senti col cuore e ti ringrazio. Non ho ambizioni se non quella di diffondere parole di libertà, di dignità e di condanna verso coloro che utilizzano gli uomini come strumento per il loro potere. Non voglio diffondere il mio pensiero, in quanto tale, ma i valori in cui traggono linfa. Vorrei che molti uomini politici, e tra questi uomini come Prodi e D'alema, richiamati nel mio post, fossero smascherati per la loro doppiezza ed inaffidabilità. Ciao Luce ed un grosso ed affettuoso bacio.
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 14/12/06 alle 16:08 via WEB
Ciao Vito.... in effetti ha ragione la tua amica luce.... la scelta del blog del giorno è fatta davvero seguendo tematiche piuttosto "scadenti"; ma forse puntano a queste perchè è maggiore la gente che interviene a commentare e maggiore la gente che viene a litigare. E' capitato anche a me, poco dopo aver aperto il blog, di diventare blog del giorno per un post che scrissi sulla decisione di somministrare l'antidepressivo prozac anche ai bambini. Vedere nel giro di pochi minuti una marea di gente sul mio blog, che anzichè commentare il post faceva solo invettiva politica e personale, mi ha scoraggiato talmente che dopo mezz'ora ho chiesto a Libero di levarmi da blog del giorno. Dopo pochi giorni fui nuovamente inserita con un post sull'abuso dei parti cesarei. e anche quella volta le cose non cambiarono. quindi chiesi immediatamente di non essere mai più scelta come blog del giorno, nemmeno per il futuro. Il rispetto secondo me viene prima del contatore accessi e del numero dei commenti. E preferisco il rispetto di pochi ma buoni, alla notorietà di molti invasati e poco educati.
 
     
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 16:31 via WEB
Cara Dike, ti capisco! Nell'altro mio blog ho un visitatore puntuale il cui unico scopo è quello di gettare fango addosso a uomini del centrodestra e con la solita retorica. Il metodo Travaglio beninteso. In un primo tempo ho cercato di dialogare e confutare le argomentazioni. Ho cercato di argomentare sulle cose e di porre le questioni in modo comprensibile, di dare spiegazione di ogni cosa. Ora mi sono stancato di farlo anche perchè il signore in questione è passato all'ingiuria, alle accuse, alle insinuazioni. Non gli rispondo più anche se lui puntale interviene su ogni cosa. Potrei adottare il filtro dei commenti ma...non voglio farlo perchè non voglio dar l'impressione di addomesticare i commenti. Lo lascio sfogare. Prima o poi si stancherà. Ciao Dike e grazie per la tua visita che, come sai, è sempre gradita. Vito
 
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 14/12/06 alle 15:40 via WEB
infatti mi riferivo proprio a questo e non al fatto di diventare "famosi". credo che se ti inserissero come blog del giorno, riusciresti a risvegliare molte menti addormentate. bacioooo
 
 
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 16:09 via WEB
Grazie Luce...ma sembra che l'Italia lo stia capendo da sola. E' vero che gli italiani sono distratti e che dimenticano presto...dimenticano anche a quali personaggi si siano affidati il 9 e 10 aprile scorso, ma sembra che abbiano anche la capacità di emendare i loro sbagli. La Repubblica, giornale vicono a Prodi ed al centrosinistra, ha riportato un sondaggio in cui emerge che si sia ridotta al 38% la popolarità di questo nostro "insostenibile" Presidente del Consiglio. Bacio anche a te. Vito
 
   
lucedilunazzurra
lucedilunazzurra il 15/12/06 alle 14:47 via WEB
sono passata a salutarti oggi e ad augurarti un BUON FINE SETTIMANA. un abbraccio forte
 
     
a_tiv
a_tiv il 15/12/06 alle 15:10 via WEB
Grazie Luna, sei sempre una luce amica ed i tuoi riflessi azzurri sono messaggi di serenità. Un buon fine settimana anche a te. Bacio! Vito
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 14/12/06 alle 16:13 via WEB
Tornando al tema del tuo post, volevo chiederti sei hai visto per caso nei giorni scorsi la puntata di Matrix che discuteva lo stesso tuo argomento. Ad un certo momento della trasmissione, Mentana ha messo in onda una intervista ad un italiano che avrebbe dovuto partecipare alla conferenza in Iran. Poi, per problemi burocratici legati al passaporto, non è riuscito a partire.Tuttavia ha mandato in Iran tutta la sua documentazione, con la quale si prefigge di dimostrare che la Risiera di San Saba non fosse un campo di sterminio e che in essa non vi sia mai morto alcuno. Ti rendi conto?
 
 
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 16:58 via WEB
Secondo le stime dello storico austriaco Hilberg gli ebrei sterminat in Italia tra Roma, Milano e Trieste furono 7.000. Di questi la parte più consistente, si calcola dai 3.000 ai 5.000, nel territorio di Trieste, nella Risiera di San Saba. Le testimonianze rendono inconfutabile questa tragica realtà. Furono rinvenuti e recuperati resti di ossa e di cenere umana dopo che il forno crematorio,la ciminiera e l’intero edificio vennero fatti saltare nella notte tra il 29 ed il 30 aprile 1945 dai nazisti in fuga. Distrutti con lo scopo di eliminare le prove dei crimini commessi, nella stessa maniera usata per la distruzione di altri campi di sterminio. La Risiera di san saba fu utilizzata anche come tappa del percorso di ebrei deportati nei campi di sterminio in Germania e per l'eliminazione degli antifascisti, dei partigiani e degli oppositori politici. Tutto questo è storia documentata, negarlo non è folle, ma essenzialmente criminale. Ciao Dike
 
   
a_tiv
a_tiv il 14/12/06 alle 17:05 via WEB
Scusami Dike, a proposito, dimenticavo di dirti che non ho visto Matrix...e forse ho fatto bene! Quella volta che hanno fatto passare Giulietto Chiesa e quel signore di cui non ricordo il nome sulla questione dell'11 settembre per ..la tesi del complotto americano...mi si sono drizzati i capelli. Speculare sulle tragedie e sui morti...è semplicemente vergognoso! Ciao Dike
 
     
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 15/12/06 alle 12:44 via WEB
In effetti quella sera c'erano due reduci dai lager e si sono sentiti indignati. Mentana, molto proffessionalmente, ha detto loro che, seppur riportando quegli interventi perchè lo richiedeva il tema trattato (ossia la conferenza iraniana) da parte sua, e della maggioranza degli italiani, non vi era la minima aderenza a quei pensieri.... Ricordo anche il nome dello studioso, ma per non dare dati falsi o onesatti preferisco verificare meglio le mie fonti e poi intervenire nuovamente a parlarne qui. Adesso sto partendo ma stasera se riesco mi collego. un caro saluto
 
     
a_tiv
a_tiv il 15/12/06 alle 13:22 via WEB
Buon viaggio Dike. Quando rientrerai questa sera potrai leggere, se non lo avrai già fatto, la lettera degli studenti dell'Università di Teheran inviata al Presidente Ahamdinejad, che riporto integralmente: "Signor Presidente - scrivono - lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive. Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà. In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste. Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese. Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia. Impari ad ascoltarla." Nessun commento mi sembra opportuno se non constatare ancora una volta che gli studenti si rivolgono ad uno di coloro che in Medio Oriente sembrano essere gli interlocutori privilegiati di Prodi e di D'Alema. Ciao Dike.
 
     
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 15/12/06 alle 22:57 via WEB
Una lettera meravigliosa. Leggerla è stato come respirare aria pura. Mi piacerebbe riportarla nella home del mio blog, dove ci sono i box che dedico alle citazioni, proprio sotto la foto di Oriana, perchè questa lettera la considero un grido di libertà che non può e non deve essere dimenticato.
 
     
a_tiv
a_tiv il 16/12/06 alle 08:57 via WEB
Ok Dike, giusta idea! Ogni grido di libertà andrebbe diffuso e vale più di ogni discorso, di ogni comizio politico, di ogni retorico richiamo a scelte, valori ed antifascismi parolai.
 
passo_lieve
passo_lieve il 15/12/06 alle 00:42 via WEB
Una considerazione veloce, a caldo appena letto il tuo pezzo: sento vergogna di essere rappresentata, nel mondo, dagli uomini politici dei quali hai descritto le gesta in questo tuo lucidissimo pezzo, personaggi che non mi va nemmeno di nominare. Sento vergogna di appartenere a una società così mistificatrice e ciarlatana che per opportunismo e per chissà quale altro disonorevole motivo nega ogni evidenza e anche la pietà che deve essere tributata a vittime innocenti; sento vergogna di appartenere a una società delirante che, facendo la voce grossa, tenta di stendere un velo nebbioso sulla storia. Sento un’avversione profonda per i media che danno rilievo a fatti e personaggi di cui l’umanità si vergognerà in futuro… sento un’impotenza tremenda davanti alla prevaricazione dell’arroganza, della menzogna, della vigliaccheria dell’occidente che si prostituisce per… per che cosa? Per il petrolio? Per aprire nuovi mercati? Per il miraggio di ricavi e di potere? Ok, ma allora, perché la levata di scudi contro gli USA, che, se non altro, agiscono apertamente assumendosi ogni responsabilità del loro operato? Giuro: non capisco più niente degli uomini: o sono troppo scema io, oppure niente, o quasi, gira più nel verso giusto.
 
a_tiv
a_tiv il 15/12/06 alle 08:53 via WEB
Passo Lieve, io sento vergogna assieme a te. In questo mondo ed in Italia passa per buona ogni cosa che sia "arcobaleno" per intenderci. Hanno fatto propri anche i colori dell'iride con la scritta pace. Dopo La quercia, l'ulivo, la margherita, il sole che ride, la rosa nel pugno, anche i riflessi del sole sulle goccioline di acqua è diventata "cosa loro". Si impossessano anche della natura con tante incredibile indifferenza da lasciarci spesso inorriditi per il loro cinismo. Spacciano così per pace la repressione, ed il dileggio di ciò che è loro scomodo: come fanno con i dittatori che scambiano per liberatori. Inneggiano alla pace incendiando i simboli dell'identità nazionale di interi paesi, gridano slogan volgari e violenti contro coloro che difendono la sopravvivenza di libertà e democrazia ed esaltano le gesta più esecrabili di invasati e spietati assssini. Perchè contro gli USA mia cara amica? E' semplice rispondere! Perchè finora, e non si sa per quanto ancora, ha rappresentato un baluardo contro il dilagare dei farneticanti di ogni angolo della terra. Ha rappresentato un freno per coloro che vorrebbere vedere il mondo governato da elite di sanguinari dittatori che privilegia gerarchi e "caste" e schiavizza tutti gli altri, appiattiti in una vita comune ed incolore, senza forme e personalità, ma massa informe e sottomessa. L'occasione mi induce a ricordare una grande donna, Oriana Fallaci, intrepida, coraggiosa, forte. Una donna che ha saputo dire al mondo intero e con muso duro: "Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Con queste parole di Oriana ti saluto con affetto e simpatia. Ciao! Vito
 
selavitaciconfonde
selavitaciconfonde il 15/12/06 alle 10:03 via WEB
io, semplicemente, ti applaudo ;-)
 
 
a_tiv
a_tiv il 15/12/06 alle 11:26 via WEB
Grazie, accetto i tuoi applausi non per i miei meriti ma per la dolcezza del loro suono. Un abbraccio. V
 
a_tiv
a_tiv il 15/12/06 alle 15:39 via WEB
Ho letto questo commento di Davide Giacalone ai margini dell'incontro tra Prodi ed Olmert. Le osservazioni sono talmente coincidenti con il mio pensiero da non poter far a meno da riportarlo per ogni ulteriore riflessione. Questo è il commento: "Si legge: l'incontro fra Olmert, capo del governo israeliano, e Prodi è andato benissimo, si è svolto in un clima di grande cordialità, registrando ampie convergenze, salvo che sui rapporti con la Siria e con l'Iran. Detta così, questa è una cronaca marziana, perché i soldati italiani sono schierati in Libano, sotto le bandiere dell'Onu, proprio per bloccare la guerra per procura che i terroristi sciiti di Hezbollah muovono ad Israele per conto di Siria ed Iran. Se i legittimi e democratici governi d'Italia e d'Israele non hanno una comune, o almeno compatibile, visione di questo problema non solo non si vede su cosa possano esservi ulteriori significative convergenze, ma la posizione dei nostri soldati è sempre più scomoda. Se in Israele si fa strada la sensazione che la forza multinazionale tende a mantenere buoni rapporti con chi chiede la cancellazione dalla carta geografica sia d'Israele (l'Iran) che del Libano (la Siria), e che lo fa per proteggere se stessa più che i due popoli confinanti e fra loro in pace, è naturale che si tenderà a volere rispondere in modo diretto agli attacchi missilistici, che continuano a mietere vittime fra la popolazione civile. Se questo dovesse, malauguratamente, avvenire, se Olmert sarà ancora costretto a far osservare che Israele è in grado di reagire alla minaccia atomica di Teheran, i nostri soldati si troveranno fra due fuochi, per giunta non essendo del tutto chiaro quale sia quello amico. Dovrebbe essere quello israeliano, ma non è detto che il nostro ministro degli esteri, equivicino ad Hezbollah e molto critico verso Israele, la pensi a quel modo. Dovrebbe essere amico il governo libanese di Siniora, almeno così dicevano i nostri governanti, ma non è chiaro se tale posizione resta immutata nel momento in cui gli equivicini di Hezbollah hanno deciso che quel governo deve essere abbattuto ed i siriani provvedono ad ammazzarne i ministri. Olmert e Prodi hanno condannato la conferenza antisemita organizzata da Ahmadinejad, ed è una buona cosa. Ma vorrei ricordare che in quel Paese, schiacciato sotto al buio degli ayatollah, si è manifestata, all'università, una coraggiosa opposizione giovanile, a sua volta punta di una società che fu laica, fu colta, fu ricca e che aspira ad essere libera. Ecco, oltre a condannare le provocatorie tesi di un guerrafondaio sciita, desideroso di prevalere e di farsi considerare potenza regionale (come Prodi gli ha concesso nero su bianco), forse sarà il caso di domandarsi: cosa possiamo fare, noi, per quegli studenti, per quei liberi, per quei coraggiosi? Possiamo fare molto, possiamo non lasciarli soli, possiamo versare sull'Iran almeno una frazione della forza propagandistica che il loro governo, nemico della pace, riversa su di noi.
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 15/12/06 alle 23:05 via WEB
Ciao Vito, sono arrivata a destinazione poco fa dopo un viaggio un pò stancante. Tornando al discorso che ho lasciato interrotto stamattina, ho verificato adesso le mie informazioni: il "signore" che nega che la Risiera di San Sabba a Trieste sia mai stata un lager (e che doveva partecipare alla conferenza in Iran) è un consulente del lavoro, sindacalista, e si chiama Ugo Fabbri. Potrei linkarti siti dove leggere di lui, ma credo che non meriti nemmeno questa considerazione e neppure un briciolo di notorietà oltre quella che già, purtroppo, gli è stata concessa dai media. Ti auguro una felice serata.
 
 
a_tiv
a_tiv il 16/12/06 alle 09:47 via WEB
Questo signore, infatti, non merita neanche di essere citato. Pensare di poter cancellare la storia o gli episodi di essa è opera indegna. La negazione dell'Olocausto è quanto meno pari all'atrocità dell'Olocausto stesso. Ciao Dike, buona giornata. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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