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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Maggioranza di lotta  e ...L'inutile contesa »

Il Regime che avanza

Post n°41 pubblicato il 19 Marzo 2007 da a_tiv
 

Molti di noi pensano che per trarre conclusioni sulla qualità di una maggioranza o di un governo sia necessario seguire la sua condotta in Parlamento o analizzare i contenuti dei provvedimenti addottati.

Anch’io sono tra quelli che trae buona parte delle proprie convinzioni dal monitoraggio parlamentare dell’azione degli uomini chiamati a espletare il mandato popolare.

Ma non è sempre così.

Ci sono comportamenti della vita privata o modalità di influenzare la pubblica opinione, ed ancora pressioni autoritarie su istituzioni e media, che misurano la sostanziale legittimità democratica di uomini e partiti.

E’ accaduto con il caso Sircana, ultimo in ordine di tempo, in cui media ed istituzioni sono stati chiamati a far quadrato attorno all’amico personale di Prodi, frettolosamente nominato portavoce del suo governo, mentre era ancora in corso il clamore dei fatti riportati da “Il Giornale”.

Sulla diffusione della notizia di una ipotesi di “ricatto”, tentata nei confronti del deputato dell’Unione, si è scatenata una campagna di disinformazione, di ingiurie e di minacce nei confronti di Belpietro e del giornale che dirige: uno dei pochi fuori dal coro.

Un fatto di cronaca, di rilevanza giornalistica che coinvolgeva niente-poco-di-meno-che il portavoce in pectore del Governo, a detta di censori alla Gad Lerner, indisponente e fazioso pettegolo politico, doveva restare notizia riservata, nonostante fosse una situazione ed un nome che correva da tempo sulla bocca di tanti.

Palate di bieca ipocrisia e di arroganti comportamenti, conditi persino di minacce su Belpietro e la sua famiglia.

Un cittadino è libero di avere i propri modi e le proprie preferenze, e di fare le proprie scelte: se siano comportamenti condivisi ed eticamente irreprensibili, lasciamolo giudicare alla pubblica opinione, se desidera farlo.

Perché allora nascondere?

Perché ritenere censurabile l’emergere nella libera informazione di questi comportamenti?

Perché  un periodico, ad esempio, del gruppo RCS ha acquistato, si dice per 100.000 Euro, queste foto sin dal mese di novembre del 2006 ed omesso di pubblicarle?

A che scopo comprarle?

Chi ne poteva disporre l’acquisto?

Il Corriere della Sera del gruppo RCS arriva persino a negare l’esistenza di queste foto.

Esistono, invece,  ed "Il Giornale" ne entra in possesso.

Sulle prime pagine dei quotidiani finisce ogni cosa e tra queste, anche e soprattutto, fatti di persone coinvolte per la loro vita privata o per scelte di cui non devono dar conto a nessuno.

Se capita invece di dover informare la pubblica opinione sull’ipotesi di un ricatto intentato al portavoce del Governo, si solleva la cortina di fumo, si cela, si mischiano le carte, si spendono somme importanti, si afferma persino il falso.

Il fatto in se, invece, può preoccupare la gente se si riferisce a  persona che riveste un incarico rilevante e che, sotto ricatto, possa pregiudicare la serenità e la credibilità stessa dell’azione di  Governo.

Se la persona è poi un rappresentante del popolo, delegato a svolgerne il mandato, mi sembra sia anche giusto che l’elettore sappia quali persone siano state delegate, anche  per rinnovare o meno la sua fiducia elettorale.

Penso sia giusto così!

In democrazia l'uomo politico, l'amministratore, il rappresentante del popolo, ha da esser visto come in una casa di vetro.

Colpito Sircana, però, con una rapidità strabiliante, che non può che apparire sospetta, scatta l’irritazione di stampa e di giornalisti sempre attenti a giudicare la moralità degli altri.

Scatta anche l'attenzione del Garante della privacy.

Ma è lecito chiedersi il giorno prima dove fosse?

Ho la sensazione di sentir odor di regime!

http://vitoschepisi.blogspot.com/

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>> Messaggio N. 73 su Dichiarazioni
Ricevuto in data 21/03/07 @ 09:45
Etica di regime? "Le ho acquistate in novembre convinto che fossero state appena scattate, non sa...
>> Messaggio N. 72 su Dichiarazioni
Ricevuto in data 21/03/07 @ 09:47
Deontologia.. da che pulpito!   "L'ipocrisia con cui stamane il "Giornale" diretto da Maurizio Be...

 
Commenti al Post:
unamicoincomune
unamicoincomune il 19/03/07 alle 20:04 via WEB
se fosse capitato al portavoce di Berlusconi stai pure certo che i giornali sinistrorsi avrebbero saputo cosa mettere in prima pagina. E' la solita ipocrisia tipica della sinistra. Loro si reputano più uguali di altri. che schifo. ciao
 
 
a_tiv
a_tiv il 19/03/07 alle 20:15 via WEB
Se fosse capitato al portavoce della Cdl quando era al Governo.....ci sarebbero state manifestazioni nelle piazze...e grida contro Berlusconi che aizza i suoi mastini...che limita la libertà...che nasconde l'indecenza delle persone che lo circondano...ed il garante asservito... Ciao Pierluigi...Vito
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 19/03/07 alle 22:02 via WEB
Buonasera Vito.... finalmente un momento di tranquillità per poter passare a salutare i blog amici. Io sono fermamente convinta che la sfera privata di una persona dovrebbe essere preservata da gossip o da nterferenze illecite. Tuttavia sono al contempo conscia che la libertà di espressione è uno dei più importanti diritti che uno stato democratico possa riconoscere ad un essere umano. La libertà di opinione e di espressione è di tutti. Un personaggio pubblico è più esposto alla gogna mediatica rispetto alla gente comune. Ed in uno stato democratico un espondente di governo che viene sottoposto a ricatto finisce in prima pagina. E non solo in Italia! E invece in questa occasione le cose sono andate diversamente. Prima è stato riesumato il decreto Mastella, rimasto in un cassetto per mesi. E poi è arrivato prontamente il garante. Quando ho parlato in un mio post del provvedimento del garante, ho sottolineato una cosa che proprio mi sapeva di "cicero pro domo sua".... perchè quando ul garante vieta con effetto immediato a tutti i titolari del trattamento in ambito giornalistico di diffondere dati personali in relazione alla vicenda oggetto della presente decisione vuoel significare che ha coniato un provvedimento proprio per quella specifica vicenda e non per altre. Questo lo trovo profondamente scorretto ed ingiustificato, perchè se tutela deve essere, che sia per tutti. Qualcuno ha paventato che il provvedimento del garante sia stato un provvedimento "ad personam". Forse quelle foto nemmeno esistono, e magari tutto sarebbe sfumato nel nulla, ma l'intervento così puntuale del garante della privacy mi sembra molto l'intervento di un censore...di un censore che non è intervenuto quando il linciaggio ha coinvolto Salvo Sottile, di An. Ho come la sorta che ci sia intorno a questa maggioranza di governo uan sorta di velo di protezione, che deve preservarli da tutto e da tutti. Che esempio è Visco che ci considera evasori e lui è stato condannato per abusivismo edilizio? Mi chiedo dunque se la censura per caso copra l'incoerenza....... Se è vero che la libertà di informazione e di stampa sono di tutti, per quale motivo certi bersagli sono colpiti senza riserve e per altri si invoca il silenzio, la deontologia, l'etica? Non si possono usare due pesi e due misure a seconda delle persone coinvolte. Io respiro la stessa aria di regime che respiri tu, caro Vito, e non mi piace per niente. Torno domani a trovarti perchè hai postato un argomento che mi interessa molto e che io ho invece affrontato solo di riflesso. Buona serata e un abbraccio.
 
 
a_tiv
a_tiv il 20/03/07 alle 09:47 via WEB
Ciao Dike...ieri pomeriggio è ripartito mio figlio ed anch'io ho ripreso a postare. Avevo già scritto qualcosa sull'argomento la settimana scorsa , tra un impegno e l'altro, ma si è spento il pc e non avevo salvato... e tutto è andato perduto. Va bene così! Per capire che l'intervento del garante sia stato richiesto, e per capire che il garante non garantisce nulla, se non l'interesse di coloro che lo hanno nominato, non serve essere svegli. Lo capiscono tutti! Questo è un fatto di per se molto grave! Ma è pur grave, inoltre, dover pensare che il servizio fotografico sia stato venduto ad un settimanele del gruppo RCS (Rizzoli Corriere della Sera) i cui azionisti ben conosciamo, come conosciamo la parte politica che sostengono, per una somma davvero spropositata ( si parla di 100.000 Euro) nel mese di novembre del 2006. Acquistati foto e diritti per non pubblicare niente. Cara Dike...mi consenti d'essere preoccupato? Se non è regime questo! Con la stampa che sembra asservita a questo governo e questa maggioranza...in coro! Ma assieme alla stampa una parte del mondo industriale che conta e soprattutto delle banche...si vada a vedere la partecipazione azionaria del gruppo RCS. Ciao Dike un abbraccio. Vito
 
fabiochepassa
fabiochepassa il 20/03/07 alle 07:43 via WEB
Ciao caro Vito, il post che hai inviato e che riguarda i recenti fatti sul portavoce del governo Sircana apre a delle riflessioni di carattere etico che personalmente faccio da tempo. Concordo molto con la risposta di Dike. Il garante per la privacy in questa occasione avrebbe dovuto tacere proprio in virtù del fatto che far conoscere, all’opinione pubblica, aspetti della vita privata di un alto funzionario del governo è più che lecito, fondamentale in uno stato democratico. Non c’è privacy che tenga quando ci si occupa dell’amministrazione dello stato ed è giusto che i cittadini sappiano per poi poter giudicare a seconda delle proprie convinzioni etiche. Il garante della privacy deve e dovrebbe occuparsi di tutelare il semplice cittadino, se questi esposto alla gogna pubblica e impossibilitato a difendersi, non un alto funzionario di governo. Non condanno il fatto che Sircana faccia del suo privato ciò che più gli aggrada, ma per il ruolo che ricopre, questi aspetti, non possono essere sottaciuti affinchè i cittadini siano liberi di giudicare. Succede però una cosa assurda in questo complicato paese: aspetti democratici fondamentali che riguardano l’interesse comune di ogni cittadino vengono strumentalizzati costantemente con un’ottica politica di parte. Il caso di un Vincenzo Visco condannato per abusivismo edilizio non è più o meno grave della condanna inflitta a un Francesco dell’Utri o alle condanne di molti altri parlamentari di destra o di sinistra che tutt’oggi siedono in parlamento. Entrambi i casi, tutti questi casi, sono semplicemente disgustosi agli occhi del semplice cittadino che vorrebbe essere amministrato da persone dall’indubbia moralità etica. Questa continua strumentalizzazione politica, fatta da chi ci rappresenta a proprio uso e consumo, rende il cittadino non più libero di giudicare e difendere il bene comune come dovrebbe. Questa strumentalizzazione, porta il cittadino ad indignarsi per il reato compiuto dal politico di fede avversa e a glissare per il reato compiuto dal politico di fede amica. Trova quindi fertile terreno il linciaggio politico mirato verso la libera informazione. Oggi si mette alla gogna i Belpietro, ieri i Travaglio, domani chissà... Vi è senz’altro poca maturità democratica nei cittadini di questo paese eternamente schierati aldilà delle proprie convenienze. Quando un elettore di Forza Italia s’indignerà nel veder seduto in parlamento un Dell’Utri o un elettore dei DS un signor Visco? Ciò senza dover correre il rischio di esser linciati, denigrati e messi a tacere, proprio da chi politicamente la pensa come noi. Quando si avrà il coraggio civico di denunciare tutto ciò aldilà dell’appartenenza politica? Se questo accadrà sarà un passo avanti democratico enorme, per il nostro bene e per quello di tutti. Per adesso, questo importantissimo aspetto etico della vita politica italiana, viene ritenuto secondario (in campagna lettorale) spesso volutamente oscurato (quando investe il proprio schieramento politico) molto spesso utilizzato a seconda delle convenienze politiche (quando si vuole attaccare l'avversario). Tutti ne siamo indistintamente colpevoli. La libertà a cui si aspira, quella vera, passa anche da questi aspetti non certo marginali, non dimentichiamolo. Ciao!
 
 
a_tiv
a_tiv il 20/03/07 alle 10:25 via WEB
Caro fabio non mi sembra di aver espresso condanne nei confronti di Sircana. Ho solo affermato, perché ne sono convinto, che ciascuno è libero di esprimere le proprie preferenze intendendo anche nella sfera sessuale. Trattandosi di un uomo pubblico, però, se le sue tendenze sono esplicite e non celate non si è ricattabili, se invece sono tenute nascoste diventano oggetto di ricatti e pressioni. Solo questo è l’aspetto che vorrei far emergere. L’altro, conseguente, è che dovendo io elettore scegliere che persona delego a rappresentare anche i miei interessi, oltre a quelli del Paese, mi sembra giusto sapere se alle pubbliche virtù corrispondano altrettanti comportamenti privati. Ciascuno, personalmente, ha diritto di fare le sue scelte…anche di non votare persone che abbiano comportamenti diversi o ritenuti non irreprensibili. Nella questione recente, politicamente, non vedo strumentalizzazioni se non in riferimento ai comportamenti strani di giornali ed istituzioni. Il Giornale, che ho letto, continua ancor oggi ad assumere l’atteggiamento comprensibile di un organo di stampa che si è visto “sbattere in prima pagina” un presunto comportamento scorretto. Il Giornale ha persino visto il suo direttore Belpietro “avvisato” assieme alla sua famiglia, come si usa con linguaggio mafioso, dal direttore di Europa, organo di stampa che dovrebbe essere moderato, rifacendosi alla Margherita. Sarò strabico caro fabio ma che “Il Giornale” costruisca oggi sull’argomento una campagna mi sembra rientrare nello stile del giornalismo. Piuttosto rimarrebbe da chiederci se sia stata la stessa cosa con il caso Sottile e mi riferisco alla correttezza dei comportamenti della stampa, per non parlare di campagne di delegittimazione e di disinformazione che leggiamo da sempre contro il centrodestra ed i suoi rappresentanti. Entreremmo in un campo minato, però, e non mi interessa entrarci…sappiamo che non sono solo la stampa e le istituzioni, spesso asservite, c’è anche la magistratura e qui mi fermo. Ciao fabio. Vito
 
   
fabiochepassa
fabiochepassa il 21/03/07 alle 06:22 via WEB
Caro Vito, non mi sembra di aver scritto che tu abbia espresso condanne nei confronti di Sircana, anzi, mi sembra che sull'argomento Sircana abbia riaffermato in altre parole più o meno gli stessi concetti che hai affermato tu. La seconda parte del mio discorso voleva mettere in luce un'altro aspetto etico che spesso viene oscurato dalla stampa a seconda di chi sia la persona coinvolta. Per questo parlo di strumentalizzazione politico/informativa che specula solo sui fatti che più gli sono convenienti mentre tace su quelli che più gli sono scomodi. Ricordo per esempio, all'epoca di tangentopoli, la campagna giustizialista e moralistica del quotidiano "La Repubblica" verso i vari personaggi che via via finivano nelle maglie della magistratura, salvo poi, trattare con toni comprensivi il signor De Benedetti, quando la magistratura lo accusò di aver anch'egli pagato. Questo è quanto vedo e lo riscontro da parte di tutta la stampa nazionale. Tutto qua. Ciao!
 
     
a_tiv
a_tiv il 21/03/07 alle 08:57 via WEB
Caro fabio ti chiedo scusa se ho interpetrato male. Ho riletto con più attenzione il tuo commento precedente e mi convinco di averlo interpetrato in maniera frettolosa. Il fatto è che io sono convinto che noi cittadini siamo trattati da allocchi: è questa la ragione che mi infastidisce di più e mi rende prevenuto ed irritato, quando si voglia dar giustificazioni o creare similitudini etiche. Vorrei dirti, ad esempio, che se Dell'Utri fosse stato amico di Prodi o Fassino, invece che di Berlusconi, non sarebbe stato indagato, processato e condannato. "Concorso esterno alla mafia"! Che io sappia la responsabilità penale è soggettiva e la condanna penale avviene per atti concreti compiuti direttamente o in associazione. Volevo evitare il "campo minato" e non ho elementi per giudicare o assolvere nessuno ma una condanna per "concorso esterno" fondata su testimonianze di pentiti pagati a peso d'oro dalla procura di Palermo, mi sembra eccessiva...ma tant'è che la giustizia italiana è pluricondannata a livello europeo ed è una casta di intoccabili che spesso sperperano ingenti risorse economiche pubbliche. Tornando all'attualità, sono dell'idea che questo governo sia il peggio che possa esserci...anche se mi convinco quotidianamente che al peggio non ci sia limite. Ora Sircana ha dichiarato il suo consenso alla pubblicazione delle foto...forse si è convinto che le foto prima dochiarate inesistenti dalo stesso fotografo, poi riapparse con la smentita della smentita del fotografo stesso, con l'intervento del Garante e poi dell'Ordine dei gionalisti di Milano (atteggiamento, quest'ultimo, rozzo, esecrabile, squallido....fascista ed ingiustificabile)tenute celate, facevano più danno della pubblicazione stessa e dell'ammissione di essere stato leggero o "curioso" come sembra abbia detto. Le dimissioni a questo punto mi sembrerebbero la soluzione migliore...ma anche il garante ed i vertici dell'Ordine dei giornalisti di Milano dovrebbero dimettersi per la vergogna dei loro modi. Caro fabio dimettersi è da persone dignitose anche perchè non è stato ancora spiegato per quale motivo il settimanale del gruppo RCS (tra i più moralisti in questa occasione) ha pagato 100.000 euro per acquistare a novembre queste foto. Vorremmo sapere chi ha disposto il pagamento e per quale motivo, posto che le foto non sono state pubblicate? Ho l'impressione che anche questa circostanza abbia rilevanza...per sapere chi si è mosso e per quali ragioni e se la verità sulle vicenda costituisca ulteriore motivo di pressione. Il governo Prodi naviga tra le bugie dell'uomo e quelle dei suoi collaboratori e ministri ed anche della sua maggioranza. L'abbiamo visto con la finanziaria ed il presunto disatro economico, con la doppiezza della politica estera, con la telecom ed il caso Rovati, i numeri al Senato falsificati da squallidi comportamenti di trasformismo politico, la conta sui presunti brogli alla Camera ferma, i ministri che siedono contemporaneamente nel consiglio dei ministri a palazzo Chigi e sui marciapiedi delle piazze a manifestare contro il governo, i ministri che si dissociano, i segretari dei partiti che manifestano contro la maggioranza di cui fanno parte, i sindacati che hanno dimenticato i disagi del paese e dei lavoratori...chi non ricorda i conteggi fino a quale giorno del mese i lavoratori italiani potevano mangiare quando c'era Berlusconi...ed ora che le condizioni sono peggiorate? Caro fabio, per concludere...io non sto a porre l'attenzione sulle rsponsabilità di maggioranza e di opposizione e dei suoi uomini...vorrei che convenissi che l'importante è che Prodi si tolga di mezzo. E' l'unico ostacolo al tentativo ancora possibile di sedersi attorno ad un tavolo e di chiarire gli aspetti essenziali del bipolarismo, adottar le riforme della Costituzione che servano a questo fine, liberarsi da una parte e dall'altra dei gruppi nostalgici di tramontati regimi, pensare alla crescita ed allo sviluppo, adottare misure di tutela del lavoro e sullo sfruttamento del lavoro che non è solo del padronato ma anche di coloro che in quantità notevole vivono alle spalle del lavoro e dei sacrifici del nostro popolo. Finalmente emerge anche nella sinistra la consapevolezza di questo fenomeno, leggiti il libro di Ichino sui fannulloni. Prodi e questo governo indecente devono andar via...è necessario spezzare questa catena e pensare che in democrazia non devono esistere i poteri forti, gli intoccabili, i boiardi di stato in servizio permanente...i Prodi...i veri poteri devono essere rstituiti al popolo. Buona giornata. Vito
 
     
fabiochepassa
fabiochepassa il 21/03/07 alle 21:39 via WEB
Ciao caro Vito. La responbilità penale è personale certo, ma Dell'Utri è stato condannato in via definitifa per frode fiscale (2 anni) ed ha patteggiato per falsa fatturazione (6 mesi). Quindi niente mafia concorsi esterni o pentiti pagati. Ho posto l'esempio di Dell'Utri ma avrei potuto farlo su molti altri parlamentari di destra e di sinistra. Il concetto per me è sempre lo stesso: in un parlamento democratico non devono sedersi condannati e se si chiedono a buon ragione le dimissioni di Sirchia a buon ragione dovremmo chiederle anche per questi personaggi. Cambio argomento. Penso che il peggio di se stesso questo governo lo stia dando proprio in questi giorni per come si è penosamente comportato con la ridicola vicenda del sequestro Mastrogiacomo che ci ha portato ad essere per l'ennesima volta inaffidabili verso i nostri alleati. Mastrogiacomo è libero si, sono contento per lui, ma non è così che un governo si dovrebbe comportare. Vedere poi un'opposizione, all'indomani della liberazione del giornalista e timorosa del grande "successo" governativo, reclamare anch'essa una fetta di merito mi ha fatto proprio cader le braccia. In queste ore sembra che Bush abbia tirato le orecchia a Prodi e indirettamente anche a Berlusconi, il quale, solo adesso (era ora!) resosi conto della situazione in cui ci ha cacciato questo governo inizia a lamentarsi. Caro vito, se questa è la classe politica italiana, stendiamo un velo pietoso. Questo è un paese che non pensa, un paese che non ha un pensiero politico coerente, un paese che aspetta sempre un imput esterno per far politica, un paese che non sa decidere, che non ha una linea. Gli americani hanno mille buone ragioni per lamentarsi di noi, siamo sempre "i soliti italiani". Ieri sera ascoltando Fassino che addirittura vuol mettere allo stesso tavolo Talebani e Americani mi veniva proprio da ridere...ma questi politici dove vivono? Ma il mondo lo conoscono? Ho molti dubbi in merito e vedo solo tanta mediocrità. Ciao! Buonaserata Vito.
 
     
a_tiv
a_tiv il 25/03/07 alle 13:27 via WEB
Caro Fabio scusa per il ritardo ma la tua risposta mi era sfuggita. Hai ragione sulle condanne di Dell’Utri ma consentimi di farti una domanda: conosci altri in Italia che abbiano avuto le stesse condanne per gli stessi reati? Conosci tanti che siano stati perseguiti per gli stessi reati? Se te lo dico ho le mie buone ragioni e non dico di più. Ma è un argomento che non mi interessa. Non sono forcaiolo e non credo nella giustizia italiana. Se fosse per me casserei l’intera magistratura e ricomincerei da zero. Anche su questa mia considerazione ho le mie buone ragioni e non dico di più. In democrazia una testa un voto, un uomo un diritto. Quello che resta è solo il buonsenso di coloro che esercitano il diritto di elettori. Non mi sembra che l’opposizione abbia mai condiviso l’azione del governo sulla gestione del rapimento del giornalista di repubblica: anche perché non se ne conoscevano le modalità ed i retroscena. Era stato richiesto il silenzio e l’hanno ottenuto. Mi sembra sia stato un comportamento responsabile. Mi infastidisce sembrare difensore di Berlusconi e della cdl, che non nascondo di aver sostenuto con il mio voto, ma non penso che sull’argomento abbia pecche da celare o incoerenze da nascondere. Anche il Governo Berlusconi ha trattato, con la collaborazione e la condivisione della opposizione, per la liberazione delle due Simona e per la Sgrena e con l’opposizione contro (?) per i quattro vigilanti in Iraq…ma senza riconoscimenti politici ai terroristi e senza …rilascio ( scambio) di prigionieri. Sappiamo che ci sono stati italiani sequestrati in altri scenari e mai l’Italia ed il Governo ha fatto tanto per loro. Anche in Italia, in Sardegna c’è un sequestrato nel silenzio di tutti. Caro Fabio…ritengo che importante sia la caduta di questo governo…senza dividerci e senza distinguo. Chi ha a cuore le sorti del Paese, per la continuità delle sue alleanze e per la sicurezza sia interna che estera e che ritiene che sia indispensabile contrapporre un fronte compatto alle minacce che possano giungere da un mondo non molto lontano da noi, e non preoccuparsi sarebbe da irresponsabili, dovrebbe contribuire a chiedere la caduta di questo governo. La sua caduta potrebbe aprire la strada alle riforme condivise, ormai improcrastinabili, e poi a nuove elezioni con indirizzi e coalizioni più chiare ed omogenee e su programmi di poche pagine .. meno corposi ma molto più chiari e reali. Buona domenica. Vito
 
     
fabiochepassa
fabiochepassa il 25/03/07 alle 20:06 via WEB
Caro Vito, nessuna scusa figurati. Capita spesso anche a me di rispondere in ritardo o non rispondere affatto, pensavo poi che l’argomento fosse considerato chiuso. Le tue argomentazioni mi spingono però a un’ulteriore intervento. Voglio prima però farti una premessa che riguarda la mia persona e altre di carattere politico generale. Io sono una persona a cui piace osservare e inter-leggere le questioni politiche cercando (sperando) di avere un’ottica da spettatore imparziale. Penso che questo sforzo dovrebbe essere il primo requisito per confrontarsi alla politica da parte di qualunque cittadino, evitando quel pensare unicamente soggetivo che poi deprime ogni obbiettività. Sono poi convinto che il denunciare sempre e costantemente il male della parte politica a noi contraria (mai un punto d’incontro possibile?), renda il nostro argomentare politico molto più fragile, meno credibile e sicuramente meno incisivo. Questa politica del muro contro muro, dettata dai piani alti della nostra attuale classe politica, su ogni singola questione e riversata poi sulla pubblica opinione attraverso ogni organo informativo è controproducende per vari motivi. Il consenso che le parti riescono ad ottenere si basa su discussioni ideologiche sorpassate dalla storia. La sensazione che il cittadino riceve è quella di votare per salvare il paese dalla catastrofe a seconda dell’ ideologia in cui crede, ma non lo apre a un nuovo pensiero, vista la continua pratica di delegittimazione reciproca. Ma è un consenso instabile e male acquisito, soggetto a migrazioni di flussi di voto che avvengono nel giro di pochi mesi. Il cittadino che guarda allo sviluppo non crede più , al massimo sopporta, vota sempre più malvolentieri. Dove sono gli ampi discorsi liberali che conquistano? Le moderne ideologie che dovrebbero convogliare il pensiero della pubblica opinione? Dov’è finito il sogno che fece vincere Berlusconi e che tale è restato? Oggi assistiamo a continue diatribe figlie di un assurdo e intransigente schierarsi. Non si ottiene il “buon consenso”, quello stabile, rendendo gli irriducibili più irriducibili, ma lo si ottiene con il propugnare ideali e principi che in qualche punto devono necessariamente convergere tra le diverse idee che ci sono nel paese. Perchè questo accada la critica del semplice cittadino è fondamentale e deve esser seria vera e soprattutto spassionata. La rivoluzione di un pensiero liberale passa soprattutto da questo e deve necessariamente partire dal basso. Quel libero pensiero che è a noi tutti caro, spesso è dimenticato nella pratica oltre che nel suo significato. La ricerca, lo sforzo e la volontà di questa libertà non impoverisce né deprime quelle che sono le proprie convinzioni ideologiche, anzi le rafforza se trovano nuova linfa e nuove persone a propugnarle. E’ un processo di pensiero critico/evolutivo che dovrebbe far parte di ogni uomo saggio e che sta alla base di ogni democrazia, di ogni libertà, di ogni giustizia. Scusa la lunga premessa, ma mi premeva evindenziarla. Passo all’argomento del post. Mi chiedi se sono a conoscenza di condanne come quelle che sono state inflitte al Signor Dell’Utri? Si Vito, moltissime. Tante persone comuni in questo paese sono state condannate per frode fiscale, false fatturazioni, bancarotta fraudolenta ecc.. non ho neppure bisogno di andare a leggere il resoconto annuale del CSM sulla giustizia italiana per saperlo e che sicuramente lo conferma. Lavoro nel commercio e nell’industria da sempre e avrei centinaia di esempi da portarti solo nella categoria che mi rappresenta, per non parlare di quella dei liberi professionisti. La maggior parte di queste condanne per questo tipo di reati, se non sono proprio gravi, si fermano ai due anni, il che evita la galera grazie alla condizionale. Non ho certo delle statistiche da portare, ma se affermo che un 10% di chi fa impresa intorno a me ha dovuto ricorrere a parentele o prestanomi occasionali per poter ricominciare a fare impresa, non vado troppo lontano. Questo accade nella civilissima e industriosa Toscana. Sicuramente una minore vessazione da parte dello Stato favorirebbe una riduzione di questi fatti criminosi, ma non ne facciamo una panacea. Manca un’educazione civica al riguardo e di gente che compra ville al mare, gira in mercedes e prospera con i soldi che dovrebbero servire per pagare i fornitori, ne ho vista e ne conosco parecchia, senza per questo voler assolutamente criminalizzare la categoria alla quale anch’io stesso appartengo. Riguardo alla liberazione di Mastrogiacomo, non ho detto una sensazione ma una verità. All’indomani della stessa ho visto coi miei occhi, prima Bondi e poi Pisanu, affermare in TV che parte del merito del rilascio era dovuto anche all’atteggiamento dell’opposizione. Per questo mi sono cadute le braccia. Forse non erano ancora al corrente dello scambio di prigionieri? Può essere, ma per quel che mi riguarda trovo secondario il fatto che si diano soldi (che poi servono per comprare esplosivo) o che si scambino prigionieri con terroristi. Un governo serio coi terroristi non tratta in alcun modo! Questo non solo per principio, ma anche per rispetto verso l’alleanza di cui facciamo parte. Altrimenti stiamo a casa, che facciamo più bella figura. Mi associo all’appello di far cadere il governo Prodi, ma si faccia prima una grande riforma costituzionale. Sono favorevole al presidenzialismo. Penso, ora come ora, che se una persona come Montezemolo si presentasse farebbe il pieno di voti, ma lo dico giusto per segnalarne uno ed è solo una mia sensazione. La magistratura italiana è politicizzata? Non so se lo sia più o meno che in altri paesi, ma sicuramente sarebbe un aspetto molto meno importante nel panorama politico nazionale se fossimo in presenza di una classe politica capace di rigenerarsi. Ciao Vito!
 
     
a_tiv
a_tiv il 26/03/07 alle 12:24 via WEB
Caro Fabio dovrò articolare questo mio intervento perché sono numerosi gli spunti che mi offri e con sincerità anche molto interessanti e meritevoli di attenzione. Converrai che ogni spunto potrebbe benissimo essere argomento a se, ma avremmo bisogno di spazio e di tempo e di pazienza sia nostra che dei nostri lettori. Andrò avanti per sintesi e spero di essere comprensibile nonostante sia costretto a dar per scontato molte osservazioni. Anch’io avrei una premessa da anteporre. Ciascuno di noi ha una sua formazione ed ha maturato buona parte delle sue convinzioni in anni di attenzione politica sulla scena italiana ed internazionale. Il libero pensiero non attiene alla libertà di accettare ogni cosa ma pone dei vincoli che non ne intaccano le regole. Parte dall’idea che esso si sviluppi in una sua dimensione culturale e di scelte. Se ne scartano inesorabilmente alcune e si scartano i metodi che limitano l’esercizio della sua libertà. Io ad esempio non nascondo lo spazio del mio pensiero perché ritengo che in questo alveo sia possibile il suo sviluppo. E’ la ragione che mi vede scartare a priori ogni richiamo a regimi e comportamenti che ne riprendano i metodi. Questa mia condizione mi porta a rifiutare ogni cosa e soluzione che si rifaccia o utilizzi idee e metodi di uomini e gruppi assertori di fatto di regimi dispotici. Ti faccio un esempio che serva a comprendere il mio stato. Io non potrò mai sostenere una maggioranza di cui facciano parte Diliberto o Giordano o Rizzo e Caruso o Pecoraio Scanio. Ho persino difficoltà a poter trovare elementi di dialogo e di confronto con persone del tipo di D’Alema e Fassino, per non dire di Mussi e Salvi o Angius e Violante. Ho idea che tutta questa brava gente, politici, e tanta altra, giornalisti, del tipo di Annunziata, Santoro o Travaglio e Colombo non abbiano il minimo rispetto per il pluralismo e le idee diverse dalle loro. Tu mi parli di soggettività che deprime l’obiettività...può darsi! Ma io sostengo che con la gente citata non ci siano “oggettività” da convenire: rimangono fermi alla cultura marxista leninista della ragione di partito che sia anteposta alla ragione comune. Mi dici su quale provvedimento di valenza politica sia possibile convenire, ad esempio, con il governo o la maggioranza in carica? Anche la questione dei diritti delle coppie è una farsa incredibile dove manca il coraggio di affermare che sia un provvedimento che riguardi quasi esclusivamente le coppie omosessuali. Per un normale provvedimento che riguardi i diritti delle coppie di fatto sarebbero bastate poche modifiche o aggiunte alle normative vigenti. In altre situazioni hai affermato che la stupidità degli altri non giustifichi la nostra, anche se con “stupidità” ho voluto sintetizzare, non è, infatti, il termine usato da te. Ma a te sembra sia ingiustificata l’opposizione a questo governo sui fatti politici e sulle scelte etiche e sociali? Ma se un Governo nasce con il presupposto della “discontinuità” con il precedente c’è da aprirgli autostrade? Questo governo nasce così mio caro Fabio e con gli slogan “la serietà al governo” e “per il bene dell’Italia”. Non si sono visti, però, né serietà né bene! Quando dico che questo governo deve cadere e che ne vorrei un altro, temporaneo, di larghe convergenze, affermo nello stesso tempo che non una scelta, una soluzione, un provvedimento di questa maggioranza io ritenga meritevole di attenzione. Abbiamo visto con la Giustizia il ddl Mastella. Ti sembra sia un passo avanti verso la pacificazione e l’accantonamento del legittimo sospetto di una giustizia che tiene sotto scacco la Politica? Non parlo di partiti ma di Politica con la “P” maiuscola. Come si fa a non pensare che vi sia un partito dei giudici e che questo partito persegua un disegno politico in cui si intrecciano potere ed interessi corporativi? Cosa dovremmo fare? Non denunciare questo disegno perché non si può dire sempre di no? Tu parli di contrapposizioni sorpassate dalla storia ed hai ragione. Ma non sono io al di fuori dell’evoluzione storica e della dialettica del pensiero se a Genova, ad esempio, rifondazione e la sinistra alternativa candidano alle primarie il poeta Sanguinetti. Non sono io al di fuori della storia e dello sviluppo se in Val di Susa si bloccano i lavori di una ferrovia veloce che colleghi l’Europa dell’ovest all’Europa dell’Est o se si mettono in discussione in politica estera le alleanze tradizionali del nostro Paese. Ti sembra che non ci siano, ancora, motivi per essere preoccupati per la spinta verso il “terzomondismo” della nostra politica estera, tanto più quando la caduta dei blocchi rende questa scelta al di fuori dei tempi? Anch’io ho esperienza di impresa e di gestione dei flussi economici delle imprese e ti posso assicurare che in Italia solo una infinitesima parte di frodi fiscali vengono sanzionate. Non voglio beninteso difendere nessuno, non ne ho alcun interesse, ma solo ribadire che in Italia ci sono impuniti e tra questi anche molti eccellenti. Sarà antipatico ma nella cosiddetta prima repubblica era la regola e forse anche la maniera per le imprese di sopravvivenza e di crescita. La politica era esigente e l’impresa spesso ricavava i margini del costo politico da espedienti fiscali. E’ per questo che mi chiedo perché tra gli eccellenti solo Dell’Utri. Ho scritto qualche mese fa un post su etica e politica e ritengo di poter sintetizzare il mio pensiero su questi principi e cioè che siano termini in conflitto tra loro e solo la democrazia, il ricambio, l’alternanza e l’interesse dei popoli renda più accettabile il confronto tra il dualismo dell’eterno conflitto sociale. Sarei anch’io per la fermezza....ma!!... ti immagini cosa sarebbe successo nel caso delle due Simona e della Sgrena? Come ricorderai per i 4 bodygard fu adottato un modo diverso e furono liberati dalle forze USA. Ma la Cdl non ha trattato con “Al Quaida” e non ha fatto nessuna concessione politica e non si sa se, e come, sia stato pagato un riscatto. Nessuna vittoria politica dei guerriglieri ma solo al contrario ridotti allo stato di delinquenti comuni. Quello che poi tu definisci assenso della Cdl è stato invece una apprezzabile silenzio e non ingerenza, certo rivendicata, come criterio di buon senso per non creare difficoltà ai lavori delle autorità preposte. Pensi sia possibile con questo governo in carica, delegittimato dai fatti, portare avanti la riforma costituzionale? A mio avviso per una riforma condivisa è solo possibile attuarla con un governo istituzionale, di larghe intese, con un programma ben definito che ponga mano con scelte condivise, e sembra che a larghi tratti lo fossero anche le norme della riforma respinta dal referendum di giugno ( fassino anche se fuori tempo le ha riprese). Per concludere ti faccio notare che la Cdl, al contrario di Prodi e della sinistra di allora, non mi sembra che rifiuti di sedersi a discutere su queste questioni. Come fa, poi, la politica a rigenerarsi se tutti i poteri sono nella mani di quelli che non si rigenerano mai? Se i media guardano sempre da una parte, che sia maggioranza od opposizione, e l’altra è sempre responsabile dei guasti del Paese? Se colpevoli di scarsa attenzione e di soggettività sono sempre coloro che vengono delegittimati sia come maggioranza che opposizione? Io ho l’impressione che in Italia la storia passa e non si ferma e che il fascismo abbia trovato nei suoi nemici di sempre le radici della sua rigenerazione allorquando nascevano dalla stessa matrice massimalista e spesso violenta. Per concludere un’ultima osservazione. Da liberale sarei preoccupato per una candidatura Montezemolo vincente. Il significato non potrebbe che essere chiaro e cioè del trionfo dei poteri forti del Paese ( Intesa-San Paolo, Rcs, Fiat, Mediobanca, Confindustria) e dello “status quo ante”. Caro Fabio scusami se sono stato frammentario ma, come spesso accade, quando si hanno tante cose da dire si rischia sempre di disperdersi. Buona giornata. Vito
 
paologis
paologis il 20/03/07 alle 12:04 via WEB
E' proprio scandaloso, due pesi e due misure, come è stato toccato un politico per di più della maggioranza ecco che arriva la censura...
Come ha scritto il buon Forattini
REGIMEN REGIMEN REGIMEN
 
 
a_tiv
a_tiv il 20/03/07 alle 12:50 via WEB
Caro Paolo ...penso che a sinistra manchi del tutto il principio della tolleranza. Anche le frange "moderate" della Margherita hanno sempre mostrato fastidio verso le libertà e soffrono sia di spocchia che del complesso, come direbbe Dike, di "superiorità antropologica". Il decreto Gentiloni, ad esempio, rappresenta un trattato di intolleranza e di illiberalità. Spocchioso e arrogante mi è sempre parso persino Rutelli al pari di Castagnetti e della Bindi. Tempo fa ho scritto un post sulle dittature moderne. Non penso che i regimi dittatoriali possano essere più quelli di una volta con l'Europa e la caduta del muro. Possono essere, invece, nella forma che incominciamo a subire. Se le Istituzioni e le funzioni dello Stato stanno tutte da una parte e se la grande industria e la finanza trascinano la stampa, se si rafforzano, poi, le corporazioni ed il controllo della giustizia, il gioco è fatto. Buona giornata. Vito
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 20/03/07 alle 13:47 via WEB
Ciao caro Vito.... il mio rifeirmento a Visco non voleva significare che vedo scorrettezze solo dall'altra parte. Sarei ipocrita se non rilevassi che anche dalla parte poltica cui io sono vicina non vi fossero personaggi che hanno riportato condanne. Tuttavia qualcuno di questi si astiene dal accusare altri delle stesse cose che lo hanno visto coinvolto. Il riferimento a Visco era per significare che la gente si trova disorientata quando chi ci considera evasori è persona che in primis ha evaso. Identico discorso lo farei vedendo un ex terrorista, che per anni ha combattuto "contro" lo Stato, diventare sottosegretario alla Giustizia. Probabilmente foto discutibili di un Sircana che è difensore della famiglia magari avrebbero potuto indurre l'opinione pubblica alla stessa reazione. Ma questo è un discorso che è bipartisan. Nn dobbiamo dimenticare che Prodi ha però improntato molta parte della sua campagna elettorale parlando di moralizzazione della politica, di moralizzazione del Paese, di recupero dell'eticità della politica, ma poi, alla prova dei fatti, non ho visto molte scelte coraggiose che andassero in questa direzione. Ciao
 
 
a_tiv
a_tiv il 20/03/07 alle 14:06 via WEB
Ciao Dike...si avevo ben compreso il tuo pensiero. devo aggiungerti una mia personale considerazione. Se volessimo trovare comportamenti sempre eticamente perfetti nel Parlamento, nelle Istituzioni e nel Paese...probabilmente non riusciremmo ad avere un parlamento , delle istituzioni ed un sentimento nazionale. Io sono per la politica delle libertà e dei poteri sottoposti a verifiche e valutazioni. Non credo nell'autoreferenza e nell'esercizio di poteri in autonomia. Penso sia questa la forma migliore per garantire il massimo delle garanzie...o il minimo dei soprusi. Per questa ragione mi interessa più dell'episodio Sircana in se, ciò che accade tutt'intorno. Sai anche che l'Ordine dei giornalisti della lombardia ha aperto una procedura sanzionatoria nei confronti di Belpietro e mi viene da chiedere se sia ancora pensabile l'esistenza dell'Ordine. La moralizzazione della politica interviene attraverso la sua trasparenza e la rinuncia da parte della classe politica a nascondere ogni aspetto della propria personalità che presupponga risvolti pubblici o attitudini e abitudini che potrebbero esser soggetti a ricatti e/o condizionamenti. Ciao1 Vito
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 20/03/07 alle 14:58 via WEB
So che avevi compreso il mio pensiero. Ma volevo chiarirlo per altri, perchè non vorrei mi si imputasse cecità ideologica. L'eticamente perfetto, anche se l'anelito in tal senso è legittimo in ognuno di noi, non penso esista, specie in politica dove spesso si arriva dove si arriva a suon di compromessi, con comportamente moralmente riprovevoli e magari mai accertati che sono forse ben peggiori di tante sentenze penali. Mi preoccupa però molto, nella vicenda Sircana, l'utilizzo di due pesi e due misure, che compromette seriamente il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. Ho letto che è stato inviato a Belpietro un avviso disciplinare per violazione di regole deontologiche relative alla vicenda, ma pensavo che dovesse consegnare ancora la sua memoria difensiva e non sapevo si fosse aperto un procedimento disciplinare. Il comportamento dell'Ordine dei giornalisti lo colloco sullo stesso piano di quello del garante, perchè vi sono moltissimi casi in cui i giornalisti hanno scritto di tutto e di più e l'ordine è stato silente. Ho timore di credere che le ragioni per cui si procede potrebbero dunque essere più politiche che deontologiche. Ma davvero Belpietro ha voluto fare una mossa contro la sinsitra? e se invece avesse voluto fare semplicemente il giornalista, che da una notizia?
 
     
a_tiv
a_tiv il 20/03/07 alle 15:59 via WEB
Si Dike....mi sono espresso male io. Per apertura di un procedimento disciplinare intendevo affermate che è stata messa in moto una procedura che mirasse a sanzionare Belpietro. La logica dell'intervento dell'Ordine non posso che leggerla in questi termini. Questa logica di punire un giornalista scomodo al regime è ciò che più ci indigna. Su questo siamo perfettamente d'accordo. Siamo anche d'accordo quando sostieni che i comportamenti, seppur fuori dal rilievo penale, ma non meno riprovevoli, di mercanteggiare attraverso i compromessi della politica, sono più disdicevoli di tante condanne penali. E' disdicevole anche sostenere il falso o rappresentare le cose in modo distorto o lamentare inverosimili e falsi torti o paventare catastrofi nella consapevolezza della propria malafede, solo per delegittimare gli avversari politici. E' disdicevole raccontare bugie...fuori e dentro del Parlamento o utilizzare lo Stato e le Istituzioni per favorire amici e cordate politiche o per creare ingiusti arricchimenti ed ingrandire lo spazio del proprio potere. Ciao Dike. Vito
 
     
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 20/03/07 alle 20:14 via WEB
Vito... credo che la cosa buffa, o, meglio, tragica, di questa vicenda sia il fatto che da una Procura che sta indagando su reati strettamente connessi a violazione della privacy, fuoriescano, non si sa come, indiscrezioni che ledono la privacy di altri. Più che il garante qui dovrebbe essere la magistratura a fare in modo che documenti secretati non fuoriescano dalle procure. Circa Sircana a me non interessa puntare il dito sulla sua vita privata, perchè non sono nessuno per giudicare un'altra persona. Però ritengo di avere tutto il diritto di sapere se con quelle foto Sircana avrebbe potuto essere ricattato. Non vorrei essere fraintesa, non voglio dire che lui sia ricattabile o indagare su come reagirebbe di fronte ad un possibile ricatto, ma vorrei solo sapere se esiste la possibilità che quelle foto avrebbero potuto esporlo ad un possibile ricatto e magari ad un ricatto politico. Ti sembra una richiesta ingiustificata la mia? Non dimentichiamo che da quando è stato predisposto il famoso dodecalogo, Sircana è diventato il rappresentante di tutto l'Esecutivo. E poi mi indigno perchè il garante deve essere il garante di tutti i cittadini e non il garante del portavoce dell'esecutivo. Da più parti si plaude il provvedimento del garante e non si è ancora capito che quel provvedimento non è affatto proiettato nel futuro, ma è legato solo a questa indagine di Potenza. Scusa Vito se oggi ho abusato del tuo spazio. Buona serata e un abbraccio.
 
     
a_tiv
a_tiv il 21/03/07 alle 09:11 via WEB
Il segreto istruttorio, in Italia, con la magistratura italiana, mi sembra il segreto di Pulcinella. Spesso ho l'impressione che le attività siano più orientate ai riflettori che a fare giustizia. Ricordo lo squallore dell'arresto di Enzo Tortora con i giornalisti che sapevano tutto in anticipo appostati sotto la sua casa ed in questura per ritrarlo ammanettato..solo perchè un pentito aveva fatto il suo nome...sembra riferndosi anche ad altro personaggio omonimo...la sua prigionia e la sua malattia...la sua vita da galantuomo, da signore educato e corretto, stroncata da magistrati in carriera, tanto insensibili quanto incapaci. Da allora nella magistratura non è cambiato niente...abbiamo assistito ai proclami televisi del pool di Milano ai tempi di tangentopoli contro il decreto Biondi, ispirato a ripristinare la civiltà giuridica, alle indagini a senso unico ...alla tortura giudiziaria con i bicchieri mezzo pieni o le chiavi delle celle gettate, i giudici che andavano in vacanza dimenticandosi degli imputati carcerati. Abbiamo visto di tutto...ed ora anche il ddl Mastella a mantenerne i privilegi e la insindacabilità. Buona giornata. Vito
 
Caty1966
Caty1966 il 21/03/07 alle 09:43 via WEB
Buongiorno Vito. ho letto il tuo commento ai miei post con un giorno di ritardo perchè non mi ero più collegata. Se permetti ti mando un trackback anche io ai miei post-dichiarazioni sulla vivenda che tratti anche tu. Più che un post le mie sono domande, tante domande legittime, su cose ch enon mi so spiegare. pare che le mie stesse domande se le facciano adesso anche molti giornalisti, che chiedono oggi al Corriere di spiegare se è vero che quelle foto possono essere state comprate per fare un favore al governo. ciao
 
 
a_tiv
a_tiv il 21/03/07 alle 11:57 via WEB
Ciao caty....mi piace il tuo eufemismo sulle spiegazioni che non sai darti sull'acquisto delle foto. Sai Caty...finora non ho mai incontrato nessuno che ricco quantunque compri per 100.000 euro delle foto, così...senza motivo. Posso anche prendere per buono che sia la persona ritratta o qualcuno a lui vicino che paghi per togliere dal mercato delle foto che ritiene inopportune...ma che lo facciano altri...e senza motivo!!!! Intelligenti pauca. Per i trackback nessun problema...anzi...ti prego di farli ogni volta che lo riterrai opportuno e sempre quando postiamo argomenti assimilabili.Buona giornata. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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