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10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
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Post n°118 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da a_tiv
Tag: Cavour, chiesa, Giuliano Ferrara, laicità, Liberalismo, Papa, Ratzinger, religiosità, roma, Sapienza, Università Saranno anche cervelli, ma è certo che i 60 professori della Sapienza di Roma, che hanno innescato l’ingiustificata e ridicola reazione all’invito del rettorato di far svolgere una conversazione del Papa agli studenti di quella Università, pongono preoccupanti limiti ai principi della tolleranza e del rispetto democratico. In nessuna Università nel mondo, e tanto meno a Roma, può essere posto un limite alla libera espressione delle idee di tutti. Nessuno in democrazia deve poter impedire la pratica o l’esposizione di un pensiero religioso, per quanto possa essere considerato, in un giudizio di parte, parziale o fuorviante, ovvero ideologicamente irrazionale. Penseremmo oppressivo e totalitario uno stato ove ciò accadesse. Solo pensare che si possa impedire a chi, bene o male, rappresenti un indirizzo ben consolidato del pensiero etico e delle radici popolari di una fede, per giunta largamente maggioritaria nel Paese, dovrebbe scuotere le coscienze libere. Papa Benedetto XVI è il teologo che per conoscenza e profondità può considerarsi tra gli esponenti di più grosso spessore culturale della religiosità cattolica. Papa Ratzinger è oggi il simbolo più rappresentativo di quella fede religiosa su cui si è andata svolgendo la storia d’Italia dei due millenni passati. La Chiesa, la religiosità, sono espressioni secolari che non hanno tempo e si esprimono attraverso il Pontefice del periodo. Impedire al Papa di parlare equivale a reprimere l’espressione della Chiesa: è un fatto gravissimo paragonabile alla condanna islamica alla circolazione del libero pensiero religioso. L’Italia è il Paese, forse unico al mondo, che deve necessariamente collegare alla Chiesa Cattolica, ed alla sua evoluzione nelle coscienze degli uomini, lo sviluppo di tutte le sue vicende politiche e geografiche, almeno fino all’unità d’Italia. La nostra è la storia religiosa e civile di un popolo intero che si è incrociata nell’architettura e nell’arte, nelle tradizioni e nella cultura popolare italiana con la genialità ed il gusto dell’ingegnosa espressione civile dell’Italia, diramatasi poi a permeare di cultura e civiltà tutto il mondo occidentale. E’ questa espressione che 60 scienziati italiani, in nome della “laicità della scienza e della cultura”, e “per rispetto all’Ateneo romano”, vogliono far tacere. Ma quale laicità e quale rispetto possono essere richiamati quando si impedisce la libera espressione di un uomo che per volontà della Chiesa rappresenta miliardi di uomini al mondo? La Chiesa cattolica, per credenti e non credenti, è poi la fonte dei principi del Cristianesimo. E’ la dottrina dei valori positivi, validi per tutti laici e religiosi, che hanno trasformato il mondo e plasmato le coscienze degli uomini ai principi della bontà, dell’amore e della fratellanza. C’è da preoccuparsi sul serio! Quando non possono essere ritenuti semplici ignoranti coloro che si distinguono in azioni di intolleranza e di pervicace e testarda convinzione d’esser comunque nel giusto, anche quando si usano parole e metodi repressivi, vuol dire che si sta instaurando un pericoloso clima di violenza e di odio. I 60 professori della Sapienza, sebbene esigua minoranza nell’Ateneo romano, rappresentano la punta dell’iceberg di un clima già avvertito nell’aria e che vorrebbe impedire alla Chiesa di svolgere la sua funzione di sempre in difesa della famiglia, della vita e della morigeratezza dei costumi. In che cosa dovrebbe consistere, infatti, l’azione delle autorità religiose se non nella difesa della moralità e dei principi etici? In cosa, se non nella predica e nella diffusione dei principi della Chiesa? Come si osa pensare di impedire la libertà della Chiesa nel nostro libero Stato? Come, così, non ricordare Cavour per ribadire che negli stati liberali la chiesa deve essere libera? La questione dell’aborto, recentemente tornato alla ribalta dopo la risoluzione dell’Onu sulla moratoria per la pena di morte, e grazie alla sfida-provocazione di Giuliano Ferrara, e la questione del riconoscimento delle unioni omosessuali, che vede la Chiesa schierata decisamente contro l’ equiparazione alle famiglie tradizionali, hanno contribuito significativamente a creare i presupposti del clima di intolleranza. E’ un classico della sinistra italiana trascinare nell’odio e nella tracotante avversione tutto ciò che si discosta in modo sensibile dagli schemi ideologici in cui tendono a radicarsi. Si può anche essere atei, o anticlericali, ma la stupidità e l’arroganza non può essere consentita agli educatori. E voler impedire che il Papa parli nel tempio della cultura e del pluralismo etico e culturale, quale è o dovrebbe essere un Ateneo, è nello stesso tempo impresa stupida ed arrogante. Dinanzi a casi simili si ha l’idea del clima torbido, tipico dei regimi, in cui categorie di persone (militari, intellettuali, politici o burocrati) si assumono per autoreferenza il compito di scegliere per gli altri. Dinanzi a casi simili si capisce per cosa un uomo libero debba esser chiamato a lottare. |
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTÀ
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
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Inviato da: aldo.giornoa64
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Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48