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Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« 27 gennaio 2008 - Giorno...Chiuso per Ferie »

Al voto per scegliere

Post n°123 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da a_tiv
 

E se invece di soffermarsi sui soliti aspetti negativi della politica, quella fatta di chiacchiere e di polemiche si pensasse a ricondurre l’interesse generale sulle scelte per il Paese? Non è bene che si chiuda la stagione della politica frivola?

Basta con la fiera delle parole vuote e dei pettegolezzi in cui ciascuno guarda in casa dell’altro e rileva motivi di superficialità, disinteresse e insufficiente coerenza. Si dovrebbe operare perché si riconduca finalmente il confronto politico alla semplicità del suo funzionamento, alle economie delle risorse, soprattutto alla  loro razionalizzazione con i dovuti tagli nei settori non funzionali. E’ urgente provvedere ai tagli allo spreco e soprattutto ai tagli all’uso di risorse economiche utilizzate  per soddisfare gli appetiti di casta. Basta anche con il grande fratello che passa tra i fili del telefono e nelle storie private dei singoli. Basta al ricatto come strumento di lotta politica.

Le scelte, finalmente le scelte, tra un’Italia che semplifichi i rapporti con i cittadini, snellendo burocrazia ed oneri, riducendo le tasse ed i privilegi, ed un’altra che arranca tra le contraddizioni e le tasse, sommersa da spese, da oneri, da costi, dalla politica invasiva e vorace. Non si possono tollerare i salari falcidiati dall’aumento costante del costo della vita, ben oltre quello registrato dagli indici di inflazione, ed una casta politica pletorica e diffusa, ben servita, ben pagata, spesso impunita.

Che si voti per le scelte allora! Il confronto politico non consiste nella contabilità dei provvedimenti giudiziari e nella ricerca fisionomica dell’ombrosità dei personaggi, ma nella capacità di presentare progetti di governo e di proporre idee di realizzazione. Con Prodi è questo soprattutto che è mancato

Si parla tanto di trasparenza, ed i media ricordano puntualmente quanto sia difficile per il cittadino comprendere il valore costruttivo di un battibecco, per indulgere ancora a mantenere comportamenti di scontro e di volgari recriminazioni sull’operato degli altri, con i consueti corollari del rinfaccio reciproco di episodi di rilevanza giudiziaria.

Per essere credibili non basta urlare nelle orecchie degli altri e dare del ladro e del farabutto a destra ed a manca,  o mettere alla berlina il personaggio politico ed utilizzare le doti di comico per esser simpatico. Insomma non è facendo il Grillo di turno che si propongono soluzioni per il Paese o che si possa pretendere di riscuoterne la fiducia. Basta con i forcaioli senza idee. I comportamenti delittuosi devono essere sanzionati, e con severità, soprattutto se sono di provenienza politica, ma se diventano fumo per la strumentalizzazione politica finisce, invece, che nessuno paga. I canali d’informazione potrebbero persino essere il valore aggiunto della comprensione e della puntualizzazione sistematica della verità di fatti, esigenze e circostanze, senza lasciarsi coinvolgere nella partigianeria politica. Ma sappiamo che non sempre è così!

Si indulge spesso sui luoghi comuni o sulle parole d’ordine coniate per sintesi di suggestioni non sempre attendibili. C’è molta responsabilità di  quei settori mediatici che per comodità, servilismo e persino protagonismo fanno da cassa di risonanza alle ipotesi più suggestive. Su questo ha persino ragione Fassino quando accusa i giornali di costruire i titoli, di evocare conflitti e furbizie, di ricercare complotti da raccontare ad ogni riproporsi di una pur giusta e corretta dialettica fra i partiti o all’interno degli stessi. Non è sempre vero che dietro l’angolo ci sia sempre qualcosa, come è pur facile verificare nella vita d’ogni giorno quando svoltando l’angolo spesso si osservano le stesse cose che si son viste prima di svoltarlo. La fiction ha preso il largo nell’immaginario collettivo dove ognuno diventa regista del film della propria fantasia.

E’ ora di finirla con le cagnare senza senso e con l’esercizio delle delegittimazioni. Non si può consentire che una parola d’ordine della politica, grazie alla compiacenza dei media, possa diventare la sintesi di un programma politico per chiedere al Paese di schierarsi contro. Deve essere  sufficiente il consenso elettorale perché un governo svolga il suo compito. In caso contrario qualsiasi governo resterebbe al palo dell’immobilismo. Il timore della impopolarità non può, ancora, impedire ai governi di essere spinta di rinnovamento ed intercettore della domanda di democrazia e di evoluzione di leggi e di opportunità.

Cos’è un governo se non l’interprete di una fascia, la più larga possibile, di esigenze popolari? E cos’è un esecutivo se non l’anima amministrativa del Paese che debba saper mediare le richieste delle diverse fasce sociali?

E’ attraverso il rapporto con le forze produttive del Paese che immancabilmente e per motivi diversi, spesso anche conflittuali, si rivolgono allo Stato per ottenere gli strumenti per rendere al meglio i propri servizi e ricavarne i mezzi necessari per vivere, per crescere, per rinnovarsi, per occupare manodopera, che si sviluppa la coscienza democratica delle popolazioni. Attraverso l’opera di equilibrio tra le esigenze delle famiglie, le politiche dell’impresa e le diverse esigenze dello stato che si mette in moto il meccanismo virtuoso che fa muovere le risorse economiche. Il rapporto costruttivo tra politica, famiglia ed impresa fa girare l’economia e contribuisce al rilascio di quelle risorse plurime ed eterogenee con cui lo Stato sviluppa i sistemi delle garanzie, della sicurezza e dei servizi.

Le elezioni oggi sono l’unica via d’uscita dalla crisi delle scelte che ha afflitto l’esecutivo di Prodi. E’ persino ora inutile ricercare le causa di questa crisi. Ma è opportuno ricordare cosa chiedere alla politica per non ripetere gli errori. E’ sulla proposta politica, quindi sui programmi e sulla credibilità dei partiti a portarli a compimento, che si registri, finalmente, la volontà degli elettori italiani.

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Commenti al Post:
demy_moore37
demy_moore37 il 29/01/08 alle 20:49 via WEB
io penso che prima delle elezioni ci sia bisogno di una nova legge elettorale.... ma soprattutto di teste nuove .... sempre i soliti visi le solite idee e i soliti risultati ..... un bacio demy^_*
 
 
a_tiv
a_tiv il 30/01/08 alle 09:43 via WEB
Ciao demy...ciò che, invece, non si vuole comprendere è che il problema non è nella legge elettorale. Coi risultati delle elezione del 2006, con l'Unione aventi di 25.000 voti alla Camera e dietro di 250.000 al Senato, qualsiasi legge elettorale avrebbe determinato l'ingovernabilità. Manca la "Riforma", quella stupidamente affossata dal centrosinistra, quella che ora Veltroni vorrebbe riproporre, quella che tagliava i seggi parlamentari, che trasformava il Senato in una assemblea delle regioni, che affidava al leader della coalizione vincente i poteri di indirizzo di governo per l'intera legislatura. Per la riforma della Costituzione ora ci vogliono 12 mesi. Ora che si vuole? Si vuole o no che il Paese abbia un Governo autorevole? Guarda che Prodi consegna un Paese a pezzi, soffocato da una pressione fiscale del tutto ingiustificata, rispetto ai servizi offerti ai cittadini. l'Italia ha bisogno di un Governo che decida e prenda iniziative e non di uno che sopravviva per tentare di far recuperare voti alla stessa sinistra che ha fallito. L'intenzione di chi vuol rimandare è quella di cercare di ridurre le perdite. Ma è invece meglio che il margine di vittoria del centrodestra sia abbastranza ampio per consentire di governare con autorevolezza. Se il toro non lo si prende per le corna, rischia di trafiggerci tutti. Ora sono tutti lì in coro a gridare di rimandare le elezioni. I vertici di industria e commercio, di banche ed enti e tutti i poteri dello Stato: quelli che con Prodi, a spese della povera gente, hanno fatto bagordi e si sono spartiti le risorse del Paese. Per queste ragioni, elezioni subito, e senza giochi e imbrogli. Ciao! Vito
 
   
demy_moore37
demy_moore37 il 30/01/08 alle 14:24 via WEB
e secondo te queste elezioni ci faranno subito? tu cosa pensi? Non capisco molto di politica ma so benissimo che l'Italia è a pezzi ... è evidente ... unbacio demy^_*
 
     
a_tiv
a_tiv il 30/01/08 alle 15:13 via WEB
A questo punto tutto è nelle mani del Presidente della Repubblica. C'è al Senato una spaccatura netta. Potrebbe anche prevalere, grazie ai senatori a vita che non sono eletti, e quindi costituendo una forzatura, una maggioranza di un voto o due. Questo però invece che smorzare i toni del confronti politico finirebbe per accrescerli. Si tratterebbe per lo più di maggioranze sollecitate con l'ausilio di ventuali transfughi e senza credibilità politica. Il Paese ne risentirebbe soprattutto in previsione di scelte da fare. E poi chi dovrebbe essere il presidente el Consiglio? Gli elettori di sinistra avevano indicato Prodi...sarebbe l'unico legittimato nel 2006 ma sfiduciato dal Senato nel 2008. Con le istituzioni è pericoloso giocare. Non rimane quindi che tornare al voto. Siano qiindi i cittadini italiani a scegliere. Penso che Napolitano, che sappiamo essere stato eletto solo con i voti della sinistra, proveniente dalle fila della sinistra ex comunista, sia consapevole della mancanza di alternative politiche e parlamentari credibili al voto anticipato. Un bacio anche a te. Vito
 
     
demy_moore37
demy_moore37 il 30/01/08 alle 18:22 via WEB
grazie per la tua spiegazione .... con te cerco di capire un po' di più...a volte ci riesco altre volte no .... un bacio demy^_*
 
     
a_tiv
a_tiv il 31/01/08 alle 08:08 via WEB
Ciao demy...non devi ringraziarmi. Non ho fatto nulla, purtroppo, per dar esito a questa crisi politica. Nessuno singolarmente può farlo. Se si votasse potremmo tutti insieme scegliere. Il problema è tutto qui. Nell'ultima competizione una parte pur non avendo "vinto", e pur con qualche "broglio", si è arrogata il diritto di trasformarsi in monolitico "regime" moltiplicando persino i posti di comando da distribuire e togliendo rappresentatività a metà del Paese. Fin qui era l'azione arrogante di una sinistra, da sempre, rigida nell'assolutismo e nel ritenere "nemica" la parte politicamente contraria. Ma il problema è stato che la sinistra al suo interno era composita. La politica, si sa, è scelta. Ma quando la scelta è impossibile, per evitare la frattura, si finisce col non scegliere o adottare misure che invece che risolvere le questione le aggravano. Anche la legge elettorale, ad esempio, che si vorrebbe riformare prima delle elezioni, è un imbroglio mediatico e politico. Soprattutto se si pensa che per far rientrare Casini si sono riproposte le formule che consentono la formazione di partiti intermedi che agiscono secondo la convenienza(ricatto politico) se stare da una parte o dall'altra. Quello che non si dice, invece, è che la difficoltà nei numeri è dipesa dal fatto che la Cdl nelle passate elezioni ha preso 250.000 voti in più al Senato della sinistra. Con qualsiasi sistema elettorale, quindi il problema si sarebbe posto. Un bacio anche a te. Vito
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 30/01/08 alle 23:05 via WEB
Il voto è senza dubbio la soluzione migliore, non mi piace però che si torni a votare con questa stupida legge elettorale che in fondo avevamo rifiutato con un referendum se non ricordo male, ma questa piccola italia è divenata il paese di tutto e del contrario di tutto...spero solo che la gente almeno vada a votare ancora una volta perchè altrimenti siamo messi proprio male...ciaooooo
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/01/08 alle 08:40 via WEB
Ciao fata...per la legge elettorale leggi la mia risposta al commento di sopra. Il referendum deve svolgersi tra qualche mese, se non si va al voto o se non si cambia la legge in corso. La legge in corso presenta problemi al Senato. Quando fu approvata il testo era diverso perchè prevedeva per il Senato lo stesso premio di maggioranza, a livello di liste nazionali, previsto per la Camera. La sinistra, all'opposizione, sollevò al presidente Ciampi eccezioni di incostituzionalità. La Costituzione prevede, infatti, che al Senato il calcolo dei voti e la distribuzione dei seggi debba avvenire in sede regionale. La legge fu così modificata stabilendo che i premi di maggioranza avvenissero in sede regionale. In questo modo, col peso diverso delle regioni ed il loro diverso colore politico, il premio di maggioranza in sostanza si è annullato. Se non si fosse annullato, sarebbe stato chiaro che le elezioni non le aveva vinte Prodi: avremmo avuto una Camera di un colore ed il Senato di un atro colore. A mio giudizio sarebbe stato un bene perchè a questo punto le compoenenti maggioritarie e moderate delle due coalizioni avrebbero dato vita, come in Germania, alla grande coalizione e forse oggi non saremmo ancora nel muro contro muro. Soprattutto sarebbe stato più difficile dar corso ad azioni di governo, come qulle di Prodi, che sanno di ritorsione politica e che hanno fomentato ancora di più l'odio sociale. Guarda ad esempio la più eclatante, la Gentiloni pur contestata dall'authority e dalla commssione europea era là come una minaccia contro Berlusconi nell'intenzione di toccarlo nei suoi interessi personali. Ma a noi di queste vendette politiche o di mettere sulla strada migliaia di lavoratori e impoverire l'Italia con minor prodotto industriale cosa può interessare? Supponendo poi che tra gli elettori del centrodestra ci fossero soprattutto i percettori di redditi medio bassi(la famosa borghesia) anche la scure del fisco e delle tariffe si è riversata a danno di questo ceto col risultato di impoverire ancor di più i poveri ed allargarne la consistenza. Invece per la grande industria di Montezemolo e Merloni e le grandi famiglie industriali, bancarie ed editoriali, per i poteri forti che hanno sostenuto Prodi sono arrivati i benefici di questo governo (Robin Hood alla rovescia). Tutto questo è stato indecente soprattutto se accompagnato dall'arroganza di alcuni atti (Telecom-Rovati, Visco-Speciale, Petroni, solo per citarne alcuni) e per la pavida e volgare commistione con la magistratura: nello scrivere, ad esempio, sotto dettatura dell'ANM la controriforma dell'ordinamento giudiziario e nel rimuovere i magistrati scomodi (Forleo e De Magistris) mentre in passato per cose ben più gravi ma rivolte altrove i magistrati diventavano eroi. Ora si torni al voto per scegliere. C'è da parte della sinistra la consapevolezza di perdere e vorrebbe rimandare il responso degli italiani: anche questo mi sembra indecente. La sinistra ha voluto Prodi nel 2006 e lo ha sostenuto. Prodi ha fallito. mescolare le carte non è leale ed utile: gli italiani giudichino col voto. Ciao fata. Vito
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 30/01/08 alle 23:49 via WEB
CIao Vito ... stavolta dico qualcosa sulla politica italiana anch'io ... strano ma vero ... quel che mi dico da quanto ho capito è che si vuole veramente un nuovo sistema elettorale per evitare 'puzzle' come l'altra volta. E una cosa assolutamente essenziale è: andare a votare, non fare da struzzi. Destra o sinistra, ognuno a suo gusto .. ma MAI dimenticare di avere il diritto anzi il DOVERE della scelta... anche se il DOPO non si sa .. mai ... sia in politica, sia in ... altro ... Ahahah! ciao, un bacione
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/01/08 alle 09:00 via WEB
..un bacione anche a te. In Austria non ci sarebbero stati dubbi. Si sarebbe andati a votare per poter scegliere come vuole la democrazia. per la questione della legge elettorale puoi leggere le mie risposte ai commenti di sopra. Ti aggiungo che un anno fa il Governo sulla politica estera era stato bocciato al Senato e si era anche allora riproposta la questione della riforma della legge elettorale. E' passato un anno dal gennaio del 2007 ed il governo tutto ha fatto meno che promuovere iniziative in tal senso. E' evidente che la questione è diventata strumentale: ritardarne la modifica serviva al governo per rimanere in piedi. Il funzionamento del Senato italiano è in situazioni al limite del corretto funzionamento della dialettica parlamentare. Per paura di andar sotto il Senato non lavora, è immobile e quando è necessario far passare una legge avviene col voto di fiuducia che annulla la capacità del Parlamento di emendare le leggi. L'iniziativa del Governo si trasforma così in regime. Al Senato sono determinanti i voti di senatori a vita, non eletti, alcuni ex presidenti della repubblica ed altri nominati dagli stessi presidenti della repubblica. Tutti signori rispettabilissimi ma legati a vecchie consorterie che votano compatti sempre nella stessa maniera. Ora l'istituto del Laticlavio (leggi senatori a vita) dalla Costituzione Italiana è stato previsto per dar lustro alla Camera Alta e per essere le personalità scelte rappresentativi del mondo dell'impresa, della cultura, dell'arte e del pensiero ma non per modificare gli equilibri parlamentari legittimamente composti dagli elettori. per dar esito alla crisi della politica italiana, in modo legittimo e democratico, non vedo soluzioni diverse dal voto. Ciao...un abbraccio. Vito
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 31/01/08 alle 22:52 via WEB
Ciao Vito ... certo, bisognerebbe riformare la vostra legge elettorale, su questo non piove ... Si può però discutere il tema governo austriaco e democrazia. Negli ultimi anni non è il governo eletto che ci fa da governo, anche loro hanno fatto certi patti che sono tutto il contrario. E quel che stanno facendo ora non è altro che un blabla e basta. Tanti crisi economici e loro parlano di altro. Ma comunque: a te buon divertimento e ... a presto! Un abbraccione
 
     
a_tiv
a_tiv il 01/02/08 alle 07:39 via WEB
Ciao Helga...grazie per i tuoi auguri di buon divertimento. Mi ricorderò di salutarti Venezia ... Buona giornata. Vito
 
svitol5
svitol5 il 31/01/08 alle 11:25 via WEB
Caro Vito, come avrai visto il presidente Napolitano ha affidato a Marini un mandato "finalizzato" che è piuttosto insolito nella nostra storia repubblicana. Non sono fiducioso sulla sua riuscita, anche perché ci sono notevoli interessi di parte di ambedue le coalizioni ... Potrebbe essere buona l'idea di D'Alema di fare effettuare prima il referendum, dato che parte del centro-destra si era adoperata per la raccolta delle firme. Votare in queste condizioni comunque non mi sembra la scelta più giusta per il bene del paese ... Ciao Vito
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/01/08 alle 12:06 via WEB
Caro Vito mi dispiace ma non ci possono essere interessi che tengano. In questi 20 mesi di lagislatura il governo ha subito una bocciatura sulla politica estera, un anno fa. Il Presidente Napolitano nel negare lo sciogimento delle Camere pretese un voto di fiducia politico. Si sa cosa ha voluto intendere: un voto di fiducia senza l'apporto dei senatori a vita. Dopo un anno, non la politica estera, ma l'intero governo è stato sfiduciato con 161 voti contrari e 156 a favore di cui ben 5 senatori a vita ...ergo con 10 voti politici di scarto. Tenuto conto dell'esiguo vantaggio elettorale della sinistra alla Camera e della sua mancanza di maggioranza degli elettori al Senato non si può che prenderne atto. Sollecitare soluzioni che si basino su pressioni su singoli senatori e strategie personali mi sembrerebbe indecente. Guarda Vito una cosa è cercare dissensi e cavalcarli, altra è organizzare fiducie a dispetto degli elettori. C'è un partito intero che si è sfilato e componenti di altri partiti che si sono dichiarati contrari al nuovo progetto politico del PD. Ora non prenderne atto e mantenere il Paese nello stato di maggior confusione, governando a forza contro la fiducia degli italiani mi sa tanto di regime. Ho paura che se dovesse prevalere l'arbitrio di forzare la mano, svilendo la legittima aspettativa dell'elettorato che i sondaggi tutti indicano nella volontà di mandare a casa l'Unione e la sua squallida rappresentazione, sia di maggioranza che governativa, la sfiduciua verso la politica salirebbe e l'antipolitica che a Napoli si manifesta nella sua "bestialità" diverrebbe inarrestabile. Non si esce senza le scelte e senza far pesare le responsabilità. Questa maggioranza ha avuto l'opportunità di trovare momenti di dialogo e di collaborazione ma, grazie alla protervia di Prodi ed alla sua bramosia di governo, li ha lasciati cadere. Ora sembra che i nodi siano venuti al pettine e che il tempo sia scaduto. Tutto il resto rimarrebbe fuori della comprensione e della legalità costituzionale. Non vorrei usare parole forti ma penso che ragionando si intenda cosa ho paura che con questa sinistra possa realizzarsi. Ed in questo caso non sarebbe solo la rimozione di magistrati...impazziti... come per ripararsi il sedere il regime vorrebbe farci credere. Ciao! Vito
 
liberalmind
liberalmind il 03/02/08 alle 13:32 via WEB
Ciao Vito...Grazie per il commento lasciato sulla mia pagina, io ho letto come sempre con piacere il tuo ultimo post e mi pregio riportarti alcune considerazioni.... Quando leggo il "pensiero" (!!!) di buona fetta del popolo di sinistra, quello che si abbevera alle tinozze di BALLARO' e della REPUBBLICA ogni volta penso che non se ne puo' più delle loro querimonie... Detta in parole povere, hanno rotto!!! Si può passar sopra alle cretinate che scrivono in proposito di quel papocchio sgangherato che fu il governo Prodi...E si può passar sopra anche alle scemenze sulle quinte colonne e alle amene e spesso ineducate battute sul mio stato servile...Il sacco dà la farina che ha...cari sinistri, ma FICCATEVI BENE NELLA ZUCCA che UN VOTO DATO ALLA SINISTRA NON è PIU' INFLUENTE, PIU' GIUSTO, PIU' DEMOCRATICO DI UN VOTO DATO ALLA DESTRA!!! Che "democratico" non è soltanto cio' che fa, dice e pensa la sinistra...Ed infine, che la sinistra non è ne sarà mai sinonimo di maggioranza (del popolo) come voi scioccamente ritenete....Perchè, vedete, voi potete continuare a rigirare la frittata come volete, , ma l'utensile della democrazia si chiama PALLOTTOLIERE...I voti si calcolano, non si pesano come voi pretendereste che fosse...Capisco che per quelli come voi sono cose difficili da mandar giù ma lo dico per il vostro bene: FATEVENE UNA RAGIONE!!! Avete bisogno di una lezione, e noi ve la impartiremo, alle urne...Così la finite finalmente di scocciare!! Oltretutto qualche giorno fa i girotondini hanno deciso di ritornare in piazza a ballare il saltarello per dire no alle elezioni...Pertanto con una sola fava prenderemo altri piccioni e anche quei vispi e vispe Terese la smetteranno di scocciare...E' il bello della DEMOCRAZIA , cari anonimi democratici: zittire i seccatori (come voi)... Saluti azzurri Vito, e come sempre un forte abbraccio Giuseppe Sagliocco
 
 
a_tiv
a_tiv il 07/02/08 alle 16:26 via WEB
Ciao Giuseppe...un abbraccio ed un saluto anche a te. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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