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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Difendiamo la democrazia...Aspettando Godot »

Gheddafi ed è subito polemica

Post n°358 pubblicato il 31 Agosto 2010 da a_tiv
 

Appena se ne presenta l’occasione in Italia è subito polemica. Ora tocca alla politica estera ed alla visita di Gheddafi in Italia. La diplomazia ha però delle regole. Non solo ciascun premier ha il dovere nel proprio paese di ricevere i leader di altri stati mettendo a loro disposizione spazi e cornici per soddisfare i loro cerimoniali, ma ciascuno uomo di stato è libero nel paese ospitante di tenere conferenze e di usare, nella parte privata della sua visita, il protocollo che vuole. L’ospite straniero è libero di esprimersi, di auspicare scelte religiose e di vita, di far riferimento a questioni interne alla propria nazione, di presentarsi in abiti tradizionali, di portarsi un seguito di uomini e donne che gli facciano da scudo umano, di assoldare anche mille hostess a far da coreografia alla propria presenza ed anche di far sfilare una mandria di cavalli berberi.

Fossero questi i problemi!

Ciò che un capo di stato o di governo non può fare in uno paese straniero è offendere il popolo che lo ospita o usare un linguaggio minaccioso o violare le leggi dello stato ospitante. E ciò che invece non può fare un governo di un paese libero e democratico è impedire che il suo ospite si mostri, che parli, che abbia insomma la libertà di manifestare le proprie idee, la propria cultura, le proprie tradizioni e le proprie scelte politiche e religiose. E’ semplicemente ridicolo pensare che il Governo italiano avesse potuto impedire al Colonnello libico di organizzare liberamente le manifestazioni private previste per la sua visita.

Gheddafi è un megalomane, è un dittatore un po’ esaltato ed anche un po’ rozzo, ma è il leader di uno Stato che si affaccia sul Mediterraneo, non molto distante dall’Italia. La diplomazia italiana non lo ha isolato quando ispirava e finanziava il terrorismo internazionale, non si capirebbe perché ora che ha moderato la sua aggressività avrebbe dovuto invece isolarlo. C’è molta ipocrisia in Italia. C’è un modo tutto italiano di strumentalizzare, ed è ridicolo che accada anche per iniziativa dei sostenitori di Fini, aggiuntisi all’indecente cagnara, quando avrebbero altro di più serio da pensare ed alcune spiegazioni imbarazzanti da dare.

Gheddafi esagera nelle sue manifestazioni ? Ma sono fatti suoi! Se si rende ridicolo è un problema suo. Se lo facesse Berlusconi in  Libia gli italiani avrebbero mille ragioni per lamentarsi e prenderne le distanze, ma a noi italiani che ci importa di Gheddafi e dei suoi modi di apparire? Forse che l’invito all’Europa di islamizzarsi sortirà esiti in tal senso? Forse che le hostess invitate ad ascoltare le sue prediche sulla libertà delle donne musulmane si sottometteranno alla cultura maschilista dei paesi arabi?

L’Italia è un Paese democratico, il nostro Paese ha uno stile diverso e più sobrio, non c’è culto della personalità, esiste più responsabilità verso il popolo, c’è maggiore consapevolezza della nostra cultura, dei nostri valori ed i nostri gusti sono soprattutto meno sguaiati. Dover rispondere anche delle megalomanie degli altri è piuttosto pretestuoso e ridicolo!

Ma è anche divertente constatare quanto la nostra politica ed i media siano così privi di decenza e di tolleranza. Appare, infatti, come un desolante sintomo di carenza di sobria ironia, se invece di sorridere ci si strappa le vesti, come se l’Italia avesse perduto la sua dignità. Come se Frattini fosse andato a Beirut a passeggio sotto braccio  con i miliziani di Hezbollah o avesse definito esagerata la reazione di Israele ai missili lanciati sul suo territorio dai soldati del Partito di Dio di Hassan Nasrallah. Solo che in quelle occasioni per D’Alema, allora ministro degli esteri di Prodi, tutta questa cagnara non c’è stata, pur trattandosi di incontri con gruppi terroristici e di valutazioni inopportune e faziose di episodi drammatici.

Nelle mani di Hamas, a Gaza, è prigioniero Gilat Shalit un soldato israeliano catturato nel maggio del 2006, all’età di 20 anni, in tempo di pace ed in territorio israeliano. La sua unica colpa è quella d’essere stato un soldato di leva dell’esercito israeliano. La stampa e la politica italiana avrebbe tempo e modi di mostrare la loro indignazione contro la barbarie. Una marcia? Un  appello? Una raccolta di firme? Una campagna di sensibilizzazione? Niente! Niente di niente! Una banda di ipocriti! Sono solo una cricca di ipocriti, come quelli che parlano di libertà di stampa e che tacciono sulle richieste risarcitorie per pretestuose diffamazioni di alcuni magistrati alle testate minori ed indipendenti.

L’idea è che la cagnara abbia per obiettivo Berlusconi più che Gheddafi. L’idea è che sia la solita sceneggiata di chi non ha il pudore di ricordare l’assordante silenzio, sempre della stampa - se non per l’eco del caso Telecom-Rovati che animò la circostanza - che si ebbe per la spedizione dei mille al seguito di Prodi in Cina, solo che quella del novello Marco Polo in oriente non era per riunire l’Italia, come quella di Garibaldi in Sicilia, ma per chiedere l’elemosina al gigante cinese, facendosi piccoli piccoli, sebbene in mille e tra i cinesi che sono di bassa statura, senza profferire parola contro il genocidio e le dure repressioni del regime cinese nel Tibet.

Basta invece un solo pretesto, anche il più stupido ed insignificante, per accendere la miccia dell’ennesima  manifestazione di antiberlusconismo. Non va giù il pragmatismo e la sostanza dell’uomo di Arcore. L’incapace ha sempre timore di chi invece si mostra capace. L’invidia si trasforma ben presto in odio e rancore. Lo si nota verso questo Governo che, pur tra mille difficoltà, mostra concretezza ed un sentire diverso rispetto al passato, quando per riparare i guasti si usava il debito pubblico per tamponarli.  

Eppure con Gheddafi sono stati portati avanti accordi commerciali che interessano molte imprese italiane. Sono in cantiere lavori in Libia per alcune decine di miliardi di Euro. Ci sono accordi per la fornitura di gas per soddisfare buona parte del fabbisogno italiano e soprattutto per non renderlo dipendente solo dalle forniture russe, con le turbolenze esistenti tra la Russia ed i paesi di passaggio del gasdotto. Con la Libia è stato possibile invertire l’uso, e forse l’abuso, di far partire i barconi di immigrati clandestini diretti verso le isole minori della Sicilia. Quegli stessi barconi che avevano creato non pochi problemi alla vocazione turistica delle isole interessate, generando episodi e proteste subito strumentalizzate dai soliti campioni italiani della doppia morale, come Santoro e Gad Lerner.

Se c’è invece una morale oggettiva da trarre , è che questo nervosismo sia un sintomo di preoccupazione. Ma se sono preoccupati i servi delle caste, vorrà dire che come italiani liberi ci possono essere buoni motivi per esserlo un po’ meno.

Vito Schepisi

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Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 31/08/10 alle 11:02 via WEB
Ma a pensarci bene : è meglio calare le brache o rischiare di rimanere senza trasporti, riscaldamento, elettricità... ??? Mi ha scandalizzato una ieri sera dicendo: piuttosto di rinunciare alle comodità me lo faccio mettere in k---o anche se mi vengono le emorroidi come limoni. AUGURONICASTASUGNORA !!!!
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/08/10 alle 15:31 via WEB
... oggi i commerci sono globali ed i mercati non fanno distinzione. Gli Stati spesso hanno l'ingrato compito di usare la diplomazia per mantenere i buoni rapporti con tutti. Il nostro fabbisogno di energia si scontra con la rinuncia degli anni 80 al nucleare. Le energie alternative sfruttate al massimo non coprirebbero neanche il 20% delle necessità. Il resto l'acquistiamo come gas, petrolio ed energia elettrica (prodotta da centrali nucleari francesi, a pochi kilometri dalle frontiere italiane) dall'estero. Questa è la situazione. Con La Libia da due anni si sono instaurati rapporti di buon vicinato, di collaborazione commerciale, di composizione di controversie relative ai danni reclamati per l'occupazione italiana nel ventnnio fascista. La storia ci rimanda ad atrocità e violenze a danno della popolazione libica da parte degli occupanti fascisti. Ci sono delle ragioni, anche se ve ne srebbero altre per apprezzare i benefici recati dalle realizzazioni italiane ed altre ancora ci inducono a rivendicare i beni di quelli cacciati dopo l'avvento al potere di Gheddafi. I vantaggi di tali accordi sono oggettivi e compensativi e vantaggiosi per le due parti. Considerato quanto sopra, se Gheddafi visita l'Italia, pagando 500 ragazze che ascoltino i suoi sermoni...non vedo come lo si possa impedire. I suoi diplomatici in Italia si saranno rivolti ad agenzie di lavoro iterinale...ed è nelle loro facoltà. Ha espresso le sue idee che nessuno obbliga che siano condivise. Non ha offeso nessuno, ha fatto sorridere alcuni, ha inscenato folcroristiche situazioni. E allora? ...dobbiamo forse dichiarare guerra alla Libia?
 
Bombice
Bombice il 31/08/10 alle 11:03 via WEB
Per chiudere il contenzioso Italia-Libia quanto denaro ha dovuto sborsare l'Italia ? Quel contenzioso si trascinava per e dal tempo del Fascio. Ci pensano i finiani ? E valutano tutti i detrattori che in cambio di quella spesa, sostenuta peraltro in tempo di crisi, sono stati ottenuti per l'Italia i vantaggi economici che tu stesso hai elencato ? Proibito far bene, perché non si regge il confronto.
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/08/10 alle 15:47 via WEB
Ciao Ambra...se c'è una cosa in cui Mister B. eccelle è proprio in relazione al suo intuito di saper trarre profitto economico-politico anche dalle situazioni più difficili. L'Italia ricompenserà la Libia con lavori di natura sociale da realizzare attraverso le imprese italiane, ma le imprese italiane svolgeranno lavori per importi 30 volte più grandi, nel frattempo ci sono impegni per forniture di gas ed il controllo dei porti per i barconi dei clandestini. Penso che alla sinistra non vada giù la capacità d Berlusconi di risolvere le questioni, mentre i finiani ora sono nel pallone e pensano solo a mettere i bastoni tra le ruote al governo. Fini teme di cadere e non si dà pace e vorrebbe trascinare con se anche il suo incubo.....Berlusconi. Quasi, quasi, come scheggia impazzita, meglio Gheddafi di Fini.
 
Trappolinax
Trappolinax il 31/08/10 alle 12:18 via WEB
a me l'atteggiamento di Gheddafi dà veramente in testa, detto con parole molto semplici ... Ce l'ha stampata in faccia l'arroganza e la dimostra con i fatti. Dovrei far finta di nulla, tanto se ne andrà ... No, sono veramente offesa dal suo comportamento e basita per la richiesta dei 5 miliardi .... Buona giornata
 
 
a_tiv
a_tiv il 31/08/10 alle 16:01 via WEB
Se dovessimo stigmatizzare tutti gli atteggiamenti arroganti finiremmo ben presto con l'emarginarci. I confini della tolleranza sono spesso molto labili, ma non è il caso di farci scavalcare dall'irrazionalità. Gheddafi non ce lo dobbiamo gestire, nè siamo obbligati a condividere ciò che dice. La richiesta di 5 miliradi è all'europa...facciamoci carico solo delle nostre questioni. In linea di principio qualche ragione ce l'ha. La questione immigrazione è un problema europeo che andrebbe gestito in quella sede. Sulle coste libiche si riversano popolazioni dell'Africa che fuggono dalle guerre e dalla fame. Senza una politica di accoglienza e di aiuti il fenomeno rischia di uscire dal controllo di tutti...e l'Europa, benchè sollecitata più volte anche dal Ministro Frattini, mi sembra che sottovaluti il problema. Grazie e buona giornata anche a te.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
lorenz il 31/08/10 alle 18:38 via WEB
tutte belle parole ma i francesi o gli inglesi non avrebbero mai venduto la loro storia, la loro tradizione, la loro cultura in questo modo. Sono convinto che neppure paesi in crisi come la Grecia o il Portogallo si abbasserebbero a tanto. Se non è umiliante vedere 500 giovani italiane addobbate a festa, se non è umiliante assistere a lezioni dove si invitano le donne a non lavorare e sposare uomini libici perchè sono migliori mi chiedo dove finirà questo paese. non avrei mai pensato di rimpiangere la dc ed i socialisti. Vi immaginate Craxi scendere cosi in basso?
 
 
a_tiv
a_tiv il 01/09/10 alle 07:36 via WEB
Si può anche dire che si rispolverano tutti i nobili ideali per lamentare comportamenti arroganti e rozzi, ma poi la sostanza è quella che è. Nel post ho citato ciò che è possibile, e ciò che non lo è, nelle diplomazie dei paesi democratici. Si potrebbe parlare della reciprocità, ma a parte che mi sembrerebbe ridicolo anche pensarlo (noi siamo di una civiltà diversa), ma se qualcuno suggerisce come fare ad impedire che siano assoldate 500 ragazze per assistere per qualche ora alla sceneggiaata di Gheddafi...lo dica. In Italia non è illegale farlo. C'è stato il consenso delle ragazze. Gheddafi non ha istigato alla violenza, nè tramato contro il Paese. E' avvenuto a spese dei libici. Siamo seri! Qualcuno può recriminare sulla sostanza del trattato di Bengasi. Bene! Ma ci avevano provato anche Prodi e D'Alema! C'è stato un momento in cui i rapporti tra Italia e Libia sono stati tesissimi ed all'orlo del collasso. Le forniture di petrolio dai paesi arabi, tra i quali anche quelli più liberticidi, ci sono sempre state. l'opzione dell'Italia contro il nucleare ha segnato un destino incontrovertibile (speriamo che si spezzi) per la dipendenza dell'Italia da paesi totalitari, tribali, fascio-comunisti, islamico-fondamentalisti. Lo scambio commerciale, e le forniture di tecnologie delle imprese italiane, con il mondo arabo sono state uno costante che parte della prima repubblica e da diplomazie consociative. E' facile essere ipocriti. E' più difficile invece essere coerenti e costruttivi. Non mi sembra che ci siano state concessioni politiche sul piano dei valori. Col trattato di Bengasi, per di più, l'Italia ha riconosciuto le responsabilità italiane del fascismo. La storia riporta episodi di sopraffazione e violenze da parte degli occupanti italiani. In Francia Gheddafi alzò la sua tenda nei giardini dell'Eliseo. In Inghilterra le relazioni diplomatiche fino a qualche mese fa erano interrotte per la questione dell'attentato di Lockerbie. Ma a parte questo, e senza nascondere che Francia ed Inghilterra hanno i loro problemi con l'immigrazione e con l'islamismo, è l'Italia che ha dirimpetto alle sue coste la Libia. E' l'Italia che durante il fascismo ha colonizzato il Paese di Gheddafi. E' l'Italia che attraverso le relazioni diplomatiche rilanciate con la Libia, ha risolto alcune questioni. Cosa c'entra Craxi e lo scendere così in basso? Ciò che non è chiara in chi solleva il ditino ... è la proposta alternativa. Se ai tempi di Craxi si fosse raggiunto l'accordo, e Gheddafi fosse venuto in Italia e privatamente ed a sue spese avesse organizzato una sua tutta personale e pretestuosa "lectio magistralis", ed avesse trovato 500 ragazze che a pagamento si prestavano ad ascoltarlo...Craxi che cosa avrebbe fatto? o se non Craxi...Prodi o D'Alema o quella nobil donna della Rosy Bindi cosa avrebbero fatto? A volte sembra solo un ritornello o piaggeria ( nel mio caso non è così)... ma sarebbe il caso di dirlo anche questa volta...meno male che Berlusconi c'è! Sai a volte ho l'impressione che molto di ciò che resta sia pattume e invidia, ma soprattutto molto professionismo partitocratico. Grazie per il contributo e cordialità.
 
Bombice
Bombice il 31/08/10 alle 19:25 via WEB
Chi ha ordinato alle 500 Signore di "vendersi" per miseri 100 euro ? O forse era più morale il "cannoncino carico" alla cintola di Arafat ?
 
 
a_tiv
a_tiv il 01/09/10 alle 07:37 via WEB
Ambra vuoi forse una risposta ipocrita? Ma Berlusconi...of course!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
lorenzo il 02/09/10 alle 14:45 via WEB
sarà che frequento troppi europei e statunitensi all'università, ma solo gli elettori italiani di Berlusconi ritengono plausibile una lezione non pubblica di un dittatore straniero nella nostra capitale a 500 hostess (tutte donne, in linea con lo stereotipo berlusconiano della donna) con lo scopo di fare proselitismo. Si può fare certo, ma ci si può anche indignare con il vostro Sovrano una volta no? ripeto, solo gli elettori di berlusconi ritengono accettabili queste concessioni fra tutti gli occidentali che conosco! Parlate con i vostri amici conservatori... dalla Spagna alla germania, dalla Francia agli Usa. Capisco che la parola DIGNITA' ha perso valore negli ultimi 15 anni ma credevo che difronte a certe offese ci fosse ancora un briciolo di orgoglio, se non nazionale ALMENO A TITOLO PERSONALE. Ma mi sbagliavo, il leader non sbaglia mai. Mi auguro che molte donne italiane vadano a fare fortuna in Libia (occhio che le sassaiole contro le adultere non le fanno solo i cattivoni iraniani o gli ultrà nostrani) ps Ci sarà un motivo se da Craxi in poi nessuno è riuscito a firmare quel trattato... Sarà che con tutti i loro difetti quei politi consideravano l'Italia qualcosa di più di una fabbrica? - ma per voi questo è un torto -
 
 
a_tiv
a_tiv il 02/09/10 alle 17:13 via WEB
Sarà anche un po' di pregiudizio! Nella prima risposta ho dato risposte molto serene e serie. Negli USA poi, per il carattere liberale del Paese, le manifestazioni di ogni tipo anche più Kitch..sono quasi all'ordine del giorno. A Parigi ho assistito ad una manifstazioni per Ocalan. Ho detto anche dei modi estroversi della tenda all'Eliseo dello stesso gheddafi.Mi sa che l'occhio è più contro Berlusconi. L'accenno alle donne...come se il premier in pubblico organizzasse riunioni oceaniche di sole donne. Non so se a te piacciono le donne...a me si. Come Berlusconi penso che sappiano essere persone eccezionali per intelligenza ed umanità, mentre ci sono molti uomini che se gli togli il pallone la domenica vanno in crisi. Non penso che le donne italiane andranno in Libia a fare fortuna...è più facile che siano le donne libiche a venire in Italia, Non penso che le manifestazioni rozze di Gheddafi possano modificare il sentimento e la capacità di misura e di scelta di ciascuno. La dignità me la impegno per ciò che è più serio. Nel post ho parlato, ad esempio, di un ragazzo israeliano, Gilat Shalit, preso prigioniero 4 anni fa all'età di 20 (ha l'età di mio figlio) dai miliziani di Hamas inerme e su territorio israeliano. Neanche la crocerossa internazionale ha la possibilità di verifiocare le sue condizioni e di prestargli assistenza. Me la gioco là la mia dignità, non su episodi che non fanno male a nessuno, e che sono inquadrati in un rapporto di diplomazia che ha risolto molti problemi.
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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