Blog
Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

ULTIME VISITE AL BLOG

a_tivmariomancino.mkiwaicostanzatorrelli46gialappinoMARGO129castello_nicesoniaren77raggiodisole_53archspeareKatartica_3000Lost_Horizon_15kimtyformybz
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 
 

Antivirus gratis in italiano per vista,  windows vista e xp

Miglior Blog

 
 
tracker
 

CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Orlando e Zavoli: differ...Epifani sciopera contro ... »

Riformare la Sinistra

Post n°208 pubblicato il 24 Novembre 2008 da a_tiv
 

Per quanto sia impensabile che possa essere una preoccupazione di chi non è di sinistra, ma è necessario che ci si debba preoccupare di poter avere in Italia una sinistra democratica e riformista. Ogni forza politica di ispirazione liberale ha bisogno di interlocutori coerenti e credibili, per poter instaurare il metodo del pluralismo di pensiero e della democrazia della scelta.

Nelle diverse forme istituzionali in cui si sviluppano i modelli di democrazia compiuta, il confronto politico ha bisogno di contendenti attendibili per evitare il rischio della sclerotizzazione della classe dirigente e la conseguente loro trasformazione in casta di potere.

Si era già detto ai tempi del suo sorgere che il Partito Democratico, nato su un progetto politico più di vertice che di popolo, non avesse la spinta per poter colmare un vuoto avvertito nella sinistra democratica della politica italiana.

Resta viva, infatti, la sensazione che a sinistra non vi siano interlocutori responsabili e soprattutto che da parte dei protagonisti non vi sia una scelta ferma di adesione ai metodi del libero confronto caratteristici di una scelta liberale. La democrazia asserita non si può esaurire nei riti formali delle primarie, organizzate per di più dagli apparati e con la preventiva indicazione del vincitore, come è accaduto prima con Prodi e poi con Veltroni. L’opzione della scelta democratica non si esaurisce neanche con la navigazione a vento, come fa Veltroni, che finisce sempre col disporsi a trovare il suo Eolo in Di Pietro. E se invece di Veltroni, il PD dovesse scegliere il marinaretto più aduso allo spirar dei venti, questi oserebbe persino affermare d’essere in grado di deviarne il corso, per quanta spocchia elitaria e presunzione possiede.

Il Pd lo scorso anno nasceva dall’integrazione dei due corpi della sinistra consumati dalla storia ed esauritisi per gli errori passati.

La sinistra post comunista, trasformata nel nome, era rimasta integra nella sua classe dirigente, anzi si era attrezzata a far emergere, nella nomenclatura, tra i cavalli di razza, le personalità più caratterialmente formatesi nella vecchia idea leninista: quella del regime che si insinua nei meccanismi della democrazia per ridurli alla dipendenza, come una sostanza stupefacente.

La sinistra popolare non marxista ma integralista, centralista  e soprattutto illiberale, invece, aveva aggiunto alla sua contrarietà al sistema della libera impresa, l’onta d’aver perso la centralità della guida della Nazione. I colpi di tangentopoli e le scissioni di quella che era stata la vecchia dc avevano reso più duri i toni della contrapposizione alla svolta neo liberale che, proveniente dall’Europa, si affacciava anche in Italia, introducendo la cultura dello stato minimo e le regole di mercato.

Ai post democristiani di sinistra, in verità, già prima della fusione nel PD venivano meno i principi della tradizione cattolica italiana, sia nella scelta delle alleanze che nella collocazione tra le grandi famiglie europee, disperdendo l’abitudine a quelle ampie sintesi, in cui si riconoscevano tutti i sinonimi ed i contrari della vecchia  “balena bianca” della politica italiana, per ritrovarsi  così uniti nell’ispirazione comune di governare il Paese sotto il simbolo dello Scudo Crociato e dell’identità etica del cattolicesimo.

Il Partito Democratico era stato pensato da un uomo, politicamente apolide, pur se in passato aveva militato a fianco di De Mita e Andreatta nella DC, quando si era fatto nominare ministro con Craxi, e Presidente dell’IRI due volte. Era stato pensato da Prodi per poterne assumere la guida, fuori dai condizionamenti dei DS e della Margherita. L’ambizione dell’uomo era di diventare statista senza averne le qualità per quanto pavido, introverso e per niente carismatico.

Prodi aveva bisogno di una sinistra senza memoria e senza riferimenti, aveva bisogno di una componente parlamentare da poter dirigere e manovrare a suo piacimento, ma è caduto in disgrazia prima di poterla veder nascere.

Voleva una sinistra senz’anima, ed è riuscito ad averla. Il suo posto, però, l’ha preso Veltroni che ha provato a cambiar tragitto, ma ha imboccato un percorso tortuoso che lo porterà solo ad un nuovo fallimento e forse al ritorno al passato con una nuova probabile scissione.

 
Rispondi al commento:
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 24/11/08 alle 13:55 via WEB
Ciao Vito. Il Pd è un partito nato vecchio e stanco e anche per i motivi che citi tu, ovvero perchè la base engagée è formata dai vecchi ex/post/ comunisti. Sono rimasti tutti i veteromarxisti a livello di classe dirigente(cosa unica nei paesi europei). Tu citi mani pulite e io sono convinta che mani pulite, che è servita a dirare verginità a sinistra, in realtà abbia eliminato quel socialismo che forse era la vera forza riformista della sinistra. a allora la storia della sinistra italiana è stato un susseguirsi di complotti, liti intestine e di leader senza vera deadeership, messì lì da chi dietro ne curava la manovre ed aveva su essi potere di vita e di morte (in senso figuato). Prodi ha fallito nell'ultima esperienza del suo governo ed ha fallito su due fronti: quello personale e quello di governo, tentando di conciliare sinistra riformista e sinistra radicale. E lo stesso errore lo sta ripetendo Veltroni, che ha dimostrato incapacità di correre da solo ed ora tenta di raccimolare nel pd tutto ciò che può racattare. Un Veltroni messo dov'è ora senza meriti nè onori, così come Prodi. E come Prodi si trova dover vedere un partito le cui due anime tornano ad agitarsi. Veltroni voleva costuire una sinistra riformista e l'ha invece cancellata e l'ha privata di anima, come dici bene tu. Voleva creare un grande partito riformista che rompesse con le vecchie alleanze e si presentasse da solo agli elettori; che si voleva presentare come grande forza di modernizzazione che, pur avendo perso le elezioni, voleva raccogliere le energie migliori e le competenze migliori. Un pd che voleva chiudere con le congiure intestine, quelle che spesso in passato hanno avuto come burattinaio D'Alema e complici preziosi ora Dini, ora Buttiglione, ora Mastella. Adesso risiamo a quei punti. La vicenda della commissione di vigilanza rai lo attesta. La leaership veltroniana è arrivata alla fne,temo. A questo punto mi pongo una domanda: ma siamo sicuri che estromesso Veltroni ci sia a sinistra qualcuno che possa davvero dare vita ad una vera riforma della sinistra? Io temo che più che una scissione assisteremo ad un ritorno al passato, magari ad un clone dell'Unione. Un abbraccio e un saluto.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

Political Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

immagine

Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

immagine

Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

immagine

"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963