Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Libertà politica o liber... | Di Pietro ed il Terzo Re... » |
La notizia ha dell’incredibile! Ma nella scuola italiana ci sono ancora sacche di nostalgia di regime? C’è ancora chi ritiene che sia necessario essere tutti della stessa idea e che la ragione di partito o di casta o di fazione, o della più bieca e codina stupidità umana, debbano avere sempre ragione?
E’ tollerabile che se si sia “a sinistra per Veltroni” e se si sia dirigente scolastico, anche la scuola si debba uniformare in modo totalitario al pensiero unico della Preside?
Ma chi vince un concorso a dirigente scolastico ha forse diritto di condurre un’armata politica?
Ha dell’incredibile quanto è capitato a Roma ad una ragazzina di 15 anni, diligente ed autonoma, ma con la colpa di non essersi fatta trascinare dall’onda quando, senza neanche sapere per cosa, migliaia di ragazzi disertavano le lezioni e scendevano in piazza a manifestare contro il decreto Gelmini, dai più neanche conosciuto. E’ un episodio di intolleranza che non può rimanere sottaciuto e senza conseguenze perché è diseducativo, perché è un grave precedente, è illiberale, autoritario e … diciamolo pure, è un comportamento reazionario e “fascista”. La magistratura, il ministero hanno il dovere di intervenire.
La ragazzina ha avuto un bel “sei” in condotta senza aver mai avuto una sanzione disciplinare, senza essere stata mai scortese con i suoi professori e senza aver mai assunto atteggiamenti dissociati dai suoi compagni, se non nel ritenere strumentale la protesta contro il ministro Gelmini ed essersi sfilata sia dagli scioperi che dall’autogestione nella sua scuola.
La ragazzina, finita la contestazione al decreto, con la scuola tornata alla calma e con le onde già acquietate, è stata convocata dalla Preside del suo Istituto per sentir ancora parlar male del decreto Gelmini e di ciò che, secondo la dirigente scolastica, non andasse in quella legge e per sentirsi contestare una presunta sua responsabilità per aver mancato nel non dar credito alla contestazione dei professori e degli studenti.
La difesa della ragazzina, minorenne, nel sostenere invece di voler ragionare col proprio cervello e di non volersi far strumentalizzare è risultata inutile e forse anche irritante agli occhi di chi è “a sinistra per Veltroni”, per essersi la Preside candidata in una lista vergata con quello slogan, all’assemblea regionale del PD.
Se questo non è un messaggio diseducativo?
Se non è dirompente il messaggio di un Dirigente Scolastico che convoca degli adolescenti che non hanno scioperato per contestare le loro scelte di pensiero?
Se non è diseducativo l’atteggiamento di una Preside che si lascia andare, quasi fosse impegnata in un comizio politico, a dissentire dal governo e dal ministro della P.I., e disprezzare la ferma e coraggiosa rivendicazione di una giovane per la sua autonomia di pensiero e di scelta?
Ma può una preside censurare il pensiero, moderato, ma fermo e coerente, di un suo studente?
Ma quale educazione di vita viene impartita oggi nella scuola ai nostri giovani?.
Alla mamma della ragazzina che chiedeva spiegazioni, la stessa Preside ha voluto ancora una volta e con caparbia ostinazione, far valere le sue ragioni politiche di contrarietà al decreto, ed al reiterare della rivendicazione della genitrice, preposta in prima persona ad impartire l’educazione di vita ai propri figli, del diritto di non essere d’accordo e della legittimità dei giovani nel voler ragionare con la propria testa, la mamma s’è sentita strillare addosso che non le poteva insegnare il mestiere.
Questa Preside, se sta nella scuola, e per il tempo che sta, dovrebbe avere il buon senso di sdoppiarsi dalla sua collocazione “a sinistra con Veltroni”….o c’è bisogno che qualcuno le ricordi che quella è un’altra assemblea?
Vito Schepisi
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTÀ
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48