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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

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Corruzione e politica

Post n°355 pubblicato il 30 Luglio 2010 da a_tiv
 

E’ evidente che in Italia ci sia un andazzo che alimenta il malcostume amministrativo, come è evidente che il malaffare si insinui in ogni possibile spiraglio in cui circolano appalti e danaro.

Ed è evidente che la politica si intrufoli nel mestare e nell’amplificare a danno del proprio avversario politico le responsabilità del fenomeno. In particolare si cimenta nell’impresa quella parte che non avendo proposte di governo di ampio respiro da far valere, con una buona dose di ipocrisia e con la compiacenza di una evidente partigianeria che cova all’interno del sistema giudiziario italiano, strumentalizza il malessere dei cittadini. Accanimento e strabismo si mischiano a teoremi ed atti investigativi che media ed opposizione, ma anche frange interne alla maggioranza, interessate a rovesciare gli equilibri di gestione, come un concerto in crescendo, come nel Bolero di Ravel, diffondono con misurato tempismo.

La tentazione è una debolezza propria degli uomini, ed il cedimento al suo richiamo non appartiene agli uni o agli altri per scelta o per natura. Non si può stabilire che “tutti quelli che …”  sono vulnerabili mentre “quegli altri che non … “, invece non lo siano. Sulla tesi di diffusa ed equa tentazione al comportamento delittuoso, si potrebbero infatti citare tantissimi episodi ed altrettante iniziative giudiziarie in più regioni d’Italia, del sud come del nord, del centro come delle isole.

Il fenomeno è dunque trasversale, sia geograficamente che politicamente.

Cedere alla tentazione fa parte della natura dell’uomo. L’essere umano è per definizione debole, e non solo nella carne, ma anche verso i richiami edonistici in genere, e poi nei sentimenti e nel senso morale. Sostenere il contrario, salvo moltissime eccezioni per fortuna, sarebbe ingiusto e scorretto. E sarebbe anche sleale non osservare che, per quantità e peso, alcune situazioni di arroganza e di malcostume politico farebbero pendere la bilancia del disappunto proprio verso quella parte politica che oggi fa appello alla questione morale.

Chi fa professione di virtuosità, e chi porta avanti il “giustizialismo” come “missione” prioritaria e caratteristica della propria azione politica, infatti, non può affatto chiamarsi fuori. A veder bene le cose, al contrario, il fenomeno coinvolgerebbe anche più degli altri quelle formazioni politiche sorte dalla raccolta di  avventurieri e di personaggi ai margini dei partiti tradizionali. Il fenomeno, infatti, appare ben più grave se si pensa che per la corruzione conti tantissimo il consolidamento e la stabilità in una funzione amministrativa. C’è gente, ahinoi, che impara velocemente ad abusare del proprio ruolo.

La corruzione è una costante nella gestione pubblica, naturalmente nasce laddove ci sia un potere capace di orientare le scelte e di gestirne i processi esecutivi. Maggiore è la portata degli interventi previsti, maggiori sono gli appetiti, e maggiori sono i pericoli della creazione di sistemi corruttivi. Non esiste un potere pubblico che non abbia il suo sistema consolidato di interessi, privilegi e discriminazioni.

La fonte principale del fenomeno corruttivo, la responsabilità dunque, è nel sistema.

Nella cosiddetta prima repubblica la corruzione ha consentito l’allargamento di un sottobosco politico, sindacale e burocratico a cui molti cittadini hanno fatto ricorso, se non per ottenere privilegi e favori, anche per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Nel mezzogiorno, in particolare, quando democristiani, comunisti e socialisti si spartivano tutto, anche per il rilascio di un certificato anagrafico era necessario avere le conoscenze utili. I finanziamenti ai partiti ed alle correnti facevano parte di quei misteri di cui tutti erano al corrente, anche se tutti facevano finta di non sapere. La stessa magistratura l’ha tollerato per anni, ma solo dal 1989 in poi, dopo la grande amnistia che ha cancellato tutti i reati dei finanziamenti illeciti, soprattutto quelli del pci, s’è accorta che in Italia c’era una tassa in più a carico dei cittadini: la tangente.

Per comprendere la dimensione dell’ipocrisia politica, ci sarebbe da rileggersi il discorso di Craxi alla Camera nel 3 luglio del 1992: “Ciò che bisogna dire, e che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare od illegale” – “Non credo che ci sia nessuno in quest'aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro". Naturalmente nessuno si alzò a dichiarare la propria virtuosità o quella del proprio partito. Se si fosse alzato un Di Pietro, che a quei però faceva il magistrato, anche lui sarebbe stato accusato di “spergiuro”.

La corruzione è nel sistema perché consente che si consolidi un potere burocratico enorme che passa attraverso le maggioranze ed i partiti. E’ nel sistema perché le regole non sono chiare e perché vengono facilmente aggirate. Perché consente istituti giuridici che di per se sono leve di abusi e di infiltrazioni malavitose, come quello della revisione dei prezzi, come quello dei subappalti, come quello delle varianti.

La facoltà di moltiplicare gli appalti (stato, regioni, provincie e comuni) senza che agli enti interessati derivi una precisa responsabilità giuridico-economico-fiscale, ad esempio per l’eolico ed il fotovoltaico, dove ogni regione fa per se, finisce col creare sempre nuove focolai di illeciti e di interessi particolari. Si vorrebbe sapere, ad esempio, se ciò che è reato per la Sardegna lo sia anche per la Puglia.

E ci piacerebbe sapere anche se mettersi d’accordo per far pressione su Mattarrese per l’acquisizione di Giovinco al Bari sia anche un’attività di associazione segreta. Coi tempi che corrono … meglio sapere!

Vito Schepisi

 
Rispondi al commento:
a_tiv
a_tiv il 31/07/10 alle 08:42 via WEB
Non è sempre possibile! La magistratura spesso indulge sui rivoli del fenomeno. Si guardi la Puglia! Poi Vendola vince le elezioni e Tedesco diventa senatore...primo dei non eletti è stato solo sufficiente far candidare alla Europee un senatore eletto in Puglia (De Castro) ed il gioco è fatto. Se c'è una regione dove l'affare eolico e fotovoltaico l'hanno fatta da padrone è stata la Puglia. La spazzatura di Napoli è costata in 13 anni ben 11 miliardi di Euro (poco meno della manovra finanziaria di Tremonti)...Bassolino è stato al suo posto in Regione fino a pochi mesi fa e la Jervolino è ancora lì. Mi sembra che ci sia strabismo giudiziario in Italia. Spesso mi chiedo se si vuole davvero reprimere la mafia, cosa che questo governo sta facendo con grandi risultati, o si vuole solo colpire gli avversari politici. La cricca e la corruzione burocratica sono fenomeni trasversali. Quando vengono scoperti i responsabili sono allontanati...ma poi si indulge a trovare collegamenti solo con gli uomini di Berlusconi, ma il fenomeno è invece generale. Il fenomeno è nel tuo comune, nella tua regione, come nella mia e, come ho scritto, il malaffare cerca contatti con chi ha il potere di decidere o scegliere, a prescindere dal colore politico. Ripeto è il sistema della spesa e del suo controllo che non va. E' il sitema degli aappalti, subappalti, revisione prezzi, etc.etc. che non va. E' nelle maglie di un sistema burocratico e perverso che si annida la furbizia di chi saccheggia il Paese.
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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