Blog
Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

ULTIME VISITE AL BLOG

a_tivmariomancino.mkiwaicostanzatorrelli46gialappinoMARGO129castello_nicesoniaren77raggiodisole_53archspeareKatartica_3000Lost_Horizon_15kimtyformybz
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 
 

Antivirus gratis in italiano per vista,  windows vista e xp

Miglior Blog

 
 
tracker
 

CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Difendiamo la democrazia...Aspettando Godot »

Gheddafi ed è subito polemica

Post n°358 pubblicato il 31 Agosto 2010 da a_tiv
 

Appena se ne presenta l’occasione in Italia è subito polemica. Ora tocca alla politica estera ed alla visita di Gheddafi in Italia. La diplomazia ha però delle regole. Non solo ciascun premier ha il dovere nel proprio paese di ricevere i leader di altri stati mettendo a loro disposizione spazi e cornici per soddisfare i loro cerimoniali, ma ciascuno uomo di stato è libero nel paese ospitante di tenere conferenze e di usare, nella parte privata della sua visita, il protocollo che vuole. L’ospite straniero è libero di esprimersi, di auspicare scelte religiose e di vita, di far riferimento a questioni interne alla propria nazione, di presentarsi in abiti tradizionali, di portarsi un seguito di uomini e donne che gli facciano da scudo umano, di assoldare anche mille hostess a far da coreografia alla propria presenza ed anche di far sfilare una mandria di cavalli berberi.

Fossero questi i problemi!

Ciò che un capo di stato o di governo non può fare in uno paese straniero è offendere il popolo che lo ospita o usare un linguaggio minaccioso o violare le leggi dello stato ospitante. E ciò che invece non può fare un governo di un paese libero e democratico è impedire che il suo ospite si mostri, che parli, che abbia insomma la libertà di manifestare le proprie idee, la propria cultura, le proprie tradizioni e le proprie scelte politiche e religiose. E’ semplicemente ridicolo pensare che il Governo italiano avesse potuto impedire al Colonnello libico di organizzare liberamente le manifestazioni private previste per la sua visita.

Gheddafi è un megalomane, è un dittatore un po’ esaltato ed anche un po’ rozzo, ma è il leader di uno Stato che si affaccia sul Mediterraneo, non molto distante dall’Italia. La diplomazia italiana non lo ha isolato quando ispirava e finanziava il terrorismo internazionale, non si capirebbe perché ora che ha moderato la sua aggressività avrebbe dovuto invece isolarlo. C’è molta ipocrisia in Italia. C’è un modo tutto italiano di strumentalizzare, ed è ridicolo che accada anche per iniziativa dei sostenitori di Fini, aggiuntisi all’indecente cagnara, quando avrebbero altro di più serio da pensare ed alcune spiegazioni imbarazzanti da dare.

Gheddafi esagera nelle sue manifestazioni ? Ma sono fatti suoi! Se si rende ridicolo è un problema suo. Se lo facesse Berlusconi in  Libia gli italiani avrebbero mille ragioni per lamentarsi e prenderne le distanze, ma a noi italiani che ci importa di Gheddafi e dei suoi modi di apparire? Forse che l’invito all’Europa di islamizzarsi sortirà esiti in tal senso? Forse che le hostess invitate ad ascoltare le sue prediche sulla libertà delle donne musulmane si sottometteranno alla cultura maschilista dei paesi arabi?

L’Italia è un Paese democratico, il nostro Paese ha uno stile diverso e più sobrio, non c’è culto della personalità, esiste più responsabilità verso il popolo, c’è maggiore consapevolezza della nostra cultura, dei nostri valori ed i nostri gusti sono soprattutto meno sguaiati. Dover rispondere anche delle megalomanie degli altri è piuttosto pretestuoso e ridicolo!

Ma è anche divertente constatare quanto la nostra politica ed i media siano così privi di decenza e di tolleranza. Appare, infatti, come un desolante sintomo di carenza di sobria ironia, se invece di sorridere ci si strappa le vesti, come se l’Italia avesse perduto la sua dignità. Come se Frattini fosse andato a Beirut a passeggio sotto braccio  con i miliziani di Hezbollah o avesse definito esagerata la reazione di Israele ai missili lanciati sul suo territorio dai soldati del Partito di Dio di Hassan Nasrallah. Solo che in quelle occasioni per D’Alema, allora ministro degli esteri di Prodi, tutta questa cagnara non c’è stata, pur trattandosi di incontri con gruppi terroristici e di valutazioni inopportune e faziose di episodi drammatici.

Nelle mani di Hamas, a Gaza, è prigioniero Gilat Shalit un soldato israeliano catturato nel maggio del 2006, all’età di 20 anni, in tempo di pace ed in territorio israeliano. La sua unica colpa è quella d’essere stato un soldato di leva dell’esercito israeliano. La stampa e la politica italiana avrebbe tempo e modi di mostrare la loro indignazione contro la barbarie. Una marcia? Un  appello? Una raccolta di firme? Una campagna di sensibilizzazione? Niente! Niente di niente! Una banda di ipocriti! Sono solo una cricca di ipocriti, come quelli che parlano di libertà di stampa e che tacciono sulle richieste risarcitorie per pretestuose diffamazioni di alcuni magistrati alle testate minori ed indipendenti.

L’idea è che la cagnara abbia per obiettivo Berlusconi più che Gheddafi. L’idea è che sia la solita sceneggiata di chi non ha il pudore di ricordare l’assordante silenzio, sempre della stampa - se non per l’eco del caso Telecom-Rovati che animò la circostanza - che si ebbe per la spedizione dei mille al seguito di Prodi in Cina, solo che quella del novello Marco Polo in oriente non era per riunire l’Italia, come quella di Garibaldi in Sicilia, ma per chiedere l’elemosina al gigante cinese, facendosi piccoli piccoli, sebbene in mille e tra i cinesi che sono di bassa statura, senza profferire parola contro il genocidio e le dure repressioni del regime cinese nel Tibet.

Basta invece un solo pretesto, anche il più stupido ed insignificante, per accendere la miccia dell’ennesima  manifestazione di antiberlusconismo. Non va giù il pragmatismo e la sostanza dell’uomo di Arcore. L’incapace ha sempre timore di chi invece si mostra capace. L’invidia si trasforma ben presto in odio e rancore. Lo si nota verso questo Governo che, pur tra mille difficoltà, mostra concretezza ed un sentire diverso rispetto al passato, quando per riparare i guasti si usava il debito pubblico per tamponarli.  

Eppure con Gheddafi sono stati portati avanti accordi commerciali che interessano molte imprese italiane. Sono in cantiere lavori in Libia per alcune decine di miliardi di Euro. Ci sono accordi per la fornitura di gas per soddisfare buona parte del fabbisogno italiano e soprattutto per non renderlo dipendente solo dalle forniture russe, con le turbolenze esistenti tra la Russia ed i paesi di passaggio del gasdotto. Con la Libia è stato possibile invertire l’uso, e forse l’abuso, di far partire i barconi di immigrati clandestini diretti verso le isole minori della Sicilia. Quegli stessi barconi che avevano creato non pochi problemi alla vocazione turistica delle isole interessate, generando episodi e proteste subito strumentalizzate dai soliti campioni italiani della doppia morale, come Santoro e Gad Lerner.

Se c’è invece una morale oggettiva da trarre , è che questo nervosismo sia un sintomo di preoccupazione. Ma se sono preoccupati i servi delle caste, vorrà dire che come italiani liberi ci possono essere buoni motivi per esserlo un po’ meno.

Vito Schepisi

 
Rispondi al commento:
a_tiv
a_tiv il 02/09/10 alle 17:13 via WEB
Sarà anche un po' di pregiudizio! Nella prima risposta ho dato risposte molto serene e serie. Negli USA poi, per il carattere liberale del Paese, le manifestazioni di ogni tipo anche più Kitch..sono quasi all'ordine del giorno. A Parigi ho assistito ad una manifstazioni per Ocalan. Ho detto anche dei modi estroversi della tenda all'Eliseo dello stesso gheddafi.Mi sa che l'occhio è più contro Berlusconi. L'accenno alle donne...come se il premier in pubblico organizzasse riunioni oceaniche di sole donne. Non so se a te piacciono le donne...a me si. Come Berlusconi penso che sappiano essere persone eccezionali per intelligenza ed umanità, mentre ci sono molti uomini che se gli togli il pallone la domenica vanno in crisi. Non penso che le donne italiane andranno in Libia a fare fortuna...è più facile che siano le donne libiche a venire in Italia, Non penso che le manifestazioni rozze di Gheddafi possano modificare il sentimento e la capacità di misura e di scelta di ciascuno. La dignità me la impegno per ciò che è più serio. Nel post ho parlato, ad esempio, di un ragazzo israeliano, Gilat Shalit, preso prigioniero 4 anni fa all'età di 20 (ha l'età di mio figlio) dai miliziani di Hamas inerme e su territorio israeliano. Neanche la crocerossa internazionale ha la possibilità di verifiocare le sue condizioni e di prestargli assistenza. Me la gioco là la mia dignità, non su episodi che non fanno male a nessuno, e che sono inquadrati in un rapporto di diplomazia che ha risolto molti problemi.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

Political Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

immagine

Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

immagine

Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

immagine

"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963