Blog
Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

ULTIME VISITE AL BLOG

a_tivmariomancino.mkiwaicostanzatorrelli46gialappinoMARGO129castello_nicesoniaren77raggiodisole_53archspeareKatartica_3000Lost_Horizon_15kimtyformybz
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 
 

Antivirus gratis in italiano per vista,  windows vista e xp

Miglior Blog

 
 
tracker
 

CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Un premier di "basso livello"UNA PIAZZA MAI VISTA »

Mitrokhin: l’Italia ha diritto di sapere

Post n°9 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da a_tiv

Ho idea che Paolo Guzzanti abbia messo le mani su qualcosa di grosso, forse più grande di lui per essere un giornalista intrepido e spumeggiante e non un sordido mestatore.
Il fuoco di sbarramento della sinistra, dopo l’eliminazione fisica di Alexsandr Litivinenko, è diventato massiccio ed organizzato.
La regia sembra ben preparata.
Politici, giornali e servizi si muovono di concerto per infangare, ridicolizzare e delegittimare.
Il solito gioco della disinformazione in cui il vero diviene falso.
Il falso, invece, ripetuto e congetturato, diviene verità.
Un nettare per le cattive coscienze dei tanti, assetati di odio per una parte politica, che è poi sempre la stessa.
Nessuno si scandalizza del fatto che le telefonate di Guzzanti, Senatore della Repubblica e Presidente delle Commissione Bicamerale Mitrokin, istituita con delibera del Parlamento e con i poteri della magistratura, siano state intercettate.
Fassino si permette, anche, di dire che la democrazia viene stravolta.
Lo stesso Fassino che chiese a Consorte, se, attraverso artifizi finanziari e storie di ambigui scambi, l’ex partito comunista, ora DS, potesse considerarsi padrone di una banca!
Fassino intercettato gridò allo scandalo, ora invece si accomoda sulla strumentalizzazione di telefonate private i cui testi contengono solo colorite descrizioni di uomini e scambi di opinioni e sensazioni senza nessuna fondata “notitia criminis”.
Prodi annuncia querele, si suppone contro Guzzanti.
Questi l’ha chiamato in causa, infatti, per la famosa seduta spiritica, i cui risvolti non si sono ancora mai conosciuti, in cui emerse la pista “Gradoli” ai tempi del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro.
I sospetti è che Prodi sapesse da altri settori ed il tacere sulle fonti ha, di fatto, reso impercorribile il tentativo di salvare la vita al Presidente della Democrazia Cristiana dell'epoca.
Guzzanti ha chiamato in causa Prodi anche per una frase pronunciata dall’ex agente del Kgb, avvelenato a Londra, in cui questi affermava d'aver saputo dal suo ex capo, generale Trofimov, che “Romano Prodi è il nostro uomo”, un uomo cioè vicino ai servizi segreti sovietici.
Perché Prodi non ha querelato prima?
Perchè non l'ha fatto quando Litvinenko era ancora in vita?
Questa notizia era nota da tempo e sembra che ci siano anche le registrazioni.
Il tutto riviene dall’ormai famoso dossier Mitrokhin.
Perché non si dice al popolo italiano quali siano stati i motivi che hanno spinto il governo Prodi dell’epoca a nascondere i nomi dei responsabili di intelligence con il Kgb, servizio segreto sovietico, di cui l’Italia in guerra fredda era in conflitto?
Quali i motivi che consigliarono a D’Alema, subentrato a Prodi alla presidenza del Consiglio, sebbene l’esistenza del dossier fosse diventato di dominio pubblico, grazie alla notizia pubblicata sul Times di Londra nel 1999, a tenere segreti i nomi degli informatori e delle spie italiane pagate da Mosca?
Gli italiani vogliono conoscere i nomi di questi signori e non le chiacchiere di Prodi e dei suoi uomini.
Chi non vuole che gli italiani si indignino per il comportamento dei 261 (politici, giornalisti, uomini influenti) italiani pagati da Mosca?
Altro che Betulla pagato pochi spiccioli dai servizi italiani.
Spioni e traditori del nostro Paese.
Che qualcuno occupi ancora posti di potere?
Vito schepisi

 
Rispondi al commento:
a_tiv
a_tiv il 02/12/06 alle 12:51 via WEB
Ma a quanto sembra la querela è solo generica e diretta a salvaguardare (sic!) la sua "dignità" ...mica è stupido il tomo! Indecente si ma non stupido. La querela contro ignoti, se veramente sarà inoltrata, cadrà nel vuoto ed archiviata...tutto sotto la sabbia come i dubbi degli italiani! Nomisma a quei tempi ha rappresentato il percorso obbligato di ogni iniziativa economico-industriale-strutturale-realizzativa del Paese....una tappa obbligata per ogni cosa...costosa. Ancora oggi c'è chi si meraviglia che per affermare che, ad esempio, "l'alta velocità è utile perchè accorcia i tempi" ci sia stato bisogno di profondi e costosi studi. L'affermazione citata da uno studio di Nomisma, ad esempio, ci è costata 10 miliardi di vecchie lire.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

Political Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

immagine

Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

immagine

Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

immagine

"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963